Naruto, '.: Honey :.' di Princess Kurenai (Cap 1) su EFP Fanfiction

Salve a tutti.
Questa � una mini-longfic nata come oneshot per una 'sfida'.
Mi spiego, tempo fa con la mia amata Rei Murai, stavamo parlando di un concorso e lei se ne � uscita dicendo che se volevo usare come tema il colore 'arancione' nel suddetto contest non avrei potuto farla con Neji e Kiba perch� ci stavano meglio Sasuke e Naruto.
E qui io, nella mia piena Neji Mode, le faccio notare che � destino che io possa fare tutto, anche scrivere una fic NejiKiba con tema l'arancione - il mio colore preferito.
Ed eccola qui! ^O^/ l'arancione viene associato al miele e a tanti altri piccoli oggetti.
Non sar� bellissima, ma spero piaccia ugualmente anche perch� ci tengo, non sembrer� ma ci ho messo molto di mio nella descrizione di Neji >.>
Ovviamente la dedico alla mia tesora, Rei, che oggi compie vent'anni!
Auguri amore mio!
E auguro buona lettura a tutti!

1. Miele e Sciarpe

Neji aveva una sola debolezza: il miele.
Sin da piccolo aveva sempre amato quella sostanza arancione che lasciava un dolce sapore sulla bocca.
Spesso e volentieri, quando ancora viveva solo con suo padre - prima di trasferirsi nella villa della casata principale -, fingeva dei 'terribili' mal di gola pur di averne un cucchiaino.
Solo crescendo e ripensando a quei ricordi, celati gelosamente nel suo cuore, aveva capito che suo padre sapeva benissimo che erano delle bugie solo per ottenere quel dolce.
Con la morte del genitore quell'abitudine non era sparita, l'unica differenza stava nel fatto che era lui a sceglierne le quantit� e non doveva fingere lancinanti dolori.
In quel periodo Neji cercava un po' di consolazione con il miele perch� stufo di tutto quel dolore e quel risentimento, ne prendeva quindi un cucchiaino per dimenticare, anche solo per un attimo, le sue sofferenze.
Dimenticare tutto e ricordare tutto.
Chiudeva gli occhi e si rivedeva ancora piccolo, ancora con Hizashi che, carezzandogli la testa mora, gli dava il possesso di un barattolone di miele, quasi finito, e concedergli il permesso di mangiare quelle ultime dita di dolcezza.
Riaprendoli, tornava all'amara realt� - suo padre non c'era pi� era stato 'ucciso' dal suo stesso clan - e il buon sapore di quell'unico cucchiaino di miele svaniva nel nulla.
Sarebbe stato semplice prenderne un altro po', ma lui non amava le strade troppo facili.
Anche dopo la sua riconciliazione con gli Hyuuga sarebbe stata una sciocchezza iniziare una nuova vita partendo da zero, fingendo che non fosse successo nulla, ma non poteva.
Sopratutto, no dopo tutto il dolore che aveva fatto provare alla piccola Hinata.
Per quello, con piccoli gesti, stava iniziando una silenziosa 'opera di perdono', partendo da uno stupido regalo: una sciarpa dall'assurdo colore arancione.
Solo dopo che gliel'aveva donata, andando a trovarla all'ospedale, si era accorto di quanto quel colore fosse esagerato - non aveva mai fatto un regalo e dimostrava sin da subito di non avere buon gusto.
La osservava rigirare tra le candide dita affusolate la sciarpa e diventare sempre pi� rossa per l'imbarazzo - non si sarebbe mai aspettata un dono proprio da lui.
" G-grazie... N-neji niisan...", mormor� alzando il viso verso il cugino che, imperscrutabile, fece solo un semplice cenno con il capo.
Era imbarazzato tanto quanto la kunoichi ma aveva sicuramente un autocontrollo superiore che, oltre a impedirgli di arrossire in modo indecente, gli permetteva di fuggire accampando un semplice: " Vado ad aiutare Gaisensei, Konoha ha bisogno di noi, si rimetta presto.", che sapeva tanto di scusa e abbandonare la stanza nel mentre che Kiba faceva la sua entrata.
L'Inuzuka lo osserv� subito con astio e lo segu� con gli occhi fino a quando non lo vide sparire dietro la porta, rilassamen finalmente il suo corpo che fino a quel momento si era mantenuto teso e pronto all'attacco.
Corse immediatamente al capezzale dell'amica ancor pi� preoccupato.
" Hinatachan! Che ci faceva qui 'quello'?"
Kiba conosceva gli Hyuuga da ormai un anno e sapeva benissimo quanto il cugino della sua compagna fosse intrattabile.
Sin dall'inizio il suo istinto aveva etichettato Neji come 'elemento quasi pericoloso' e lampeggiava nella sua testa con una luce arancione a intermittenza - non era una vera minaccia il moro ai suoi occhi perch� aveva avuto modo di studiarlo abbastanza bene - obiettivo proteggere Hinata - e sapeva che non avrebbe mai ferito la cugina senza una valida scusa, un po' come aveva fatto durante gli esami.
" K-Kiba...", mormor� lei, accennando un lievissimo sorriso sul viso scarlatto mentre stringeva a s� una 'luminosa' sciarpa arancione. " �... s-solo ve-venuto... a t-trovarmi..."
Il castano inarc� un sopracciglio, scettico e stupito.
" Si � rimbecillito tutto d'un colpo?", sbott�, suscitando una risatina nell'amica. " O � cos�, oppure ha capito che d'ora in poi ci sar� io a proteggerti e che non si potr� pi� avvicinare a te.", aggiunse sedendosi accanto a Hinata con un sorriso disarmante, che caus� alla ragazza un incomprensibile borbottio imbarazzato.
Kiba era un poco 'sconvolto' da quelle rivelazioni e lo nascose dietro la sua solita ironia.
Neji non era tipo da fare visite di quel genere.
Neji voleva la morte di Hinata perch� la odiava.
Neji non...
" E quella sciarpa?"
" M-me l'ha do-donata N-Neji niisan..."
Neji non era tipo da fare regali!
C'era chiaramente qualcosa che non andava e l'Inuzuka voleva scoprirlo.