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Autore: sadrain    08/06/2008    0 recensioni
Oltre a Lupin l'altro personaggio in questione è Edwige. Non sapevo se fare richiesta nel forum riguardo all’aggiunta del suo nome tra i personaggi. È una what if Edwige animagus e Lupin/Edwige. Con tutto il rispetto per i fan della coppia Lupin/Tonks che anch’io adoro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Remus Lupin
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Harry era nella sala comune del dormitorio dei Grifondoro con Hermione e Ron. Erano appena tornati dalla lezione di pozioni e, aspettando l’ora di pranzo, Hermione si era offerta di aiutare i due amici con i compiti assegnati per il giorno seguente.

- No, aspetta…Ron cosa stai facendo? Se scrivi una cosa del genere poi Piton te lo fa sperimentare e ti esploderebbe tutto in faccia.

Ron fece una smorfia e accartocciò il foglio rassegnato, Hermione, vedendolo così, decise di dargli qualche suggerimento. Harry sembrava, invece, cavarsela abbastanza bene ma venne distratto da Edwige che bussò a una delle finestre. Il ragazzo la fece entrare e, dopo aver preso la busta che teneva nel becco, la vide appollaiarsi in cima allo schienale di una delle poltrone.

- Perché non ha aspettato durante il pranzo a consegnarmi la posta?

- Sarà qualcosa di urgente - disse Hermione un po’ tesa - presto aprila.

            Caro Harry,

            le cose stanno procedendo per il meglio.

            Non essere in pensiero per me,

            in qualche modo riesco a cavarmela.

            Sono, invece, preoccupato per Edwige.

            È da qualche settimana che, puntualmente,

            quando…cambio, lei si agita.

            Se ti accorgi di qualcosa,

fammi sapere.

                                                                       Felpato.
 

- Ma che significa? - chiese Hermione aggrottando la fronte.

- Non starà insinuando che Edwige, in realtà, non è Edwige… - disse Ron spaventato - Come è successo per Crosta…

- No, non credo - Harry era pensieroso. Si chiedeva perché Edwige si comportasse in quella maniera. 

- Vedrai che non è nulla Harry, non ti preoccupare. Andiamo, rischiamo di arrivare tardi per il pranzo - disse solenne Hermione.

I ragazzi si diressero verso la sala grande e, in breve tempo, si dimenticarono delle parole di Sirius riguardo a Edwige. Harry aveva molti pensieri per la testa, a partire dal suo nemico numero uno. Salutarono alcuni amici e presero a consumare i loro pasti.

Edwige era rimasta sola e anche se Harry le aveva lasciato la finestra aperta lei non se ne andò. Prese a svolazzare per la stanza ed emise stridii acuti che, ben presto, vennero sentiti da altri studenti.

°°°

- Stavo pensando… - cominciò Hermione che era seduta di fronte a Ron, accanto ad Harry - Che forse Edwige ha quella reazione perché trova strano che un umano possa trasformarsi in un animale e viceversa…oppure non l’ha mai visto ed è rimasta affascinata.

Harry e Ron fissarono l’amica, increduli che potesse essere interessata ad una cosa così poco importante.

- Oh magari si è innamorata di Sirius… - continuò a bassa voce.

- È improbabile Hermione - disse Ron portando la sua attenzione alle salsicce che aveva nel piatto.

- E perché? - chiese lei con aria di superiorità.

- Perché Edwige è una civetta mentre Sirius un cane…non potrebbe mai funzionare… - rispose Ron con la bocca piena, come se quello che aveva appena detto fosse ovvio.

- Se c’è amore l’aspetto non conta - ribatté Hermione. 

In quella arrivarono Fred e George che sentirono solo l’ultima frase di Hermione.

- Giustissimo Hermione - disse Fred.

- Sono proprio parole sagge, non c’è che dire - continuò George.

I gemelli si misero accanto a Ron uno da una parte e l’altro dall’altra.

- Avete deciso di fidanzarvi? - dissero maliziosamente in coro.

Le orecchie di Ron cominciarono a cambiare colore.

- Non dite stupidaggini, ragazzi…io e lei non potremmo mai…

Hermione lo guardò accigliata e, senza dire una parola, si alzò ed uscì.

- Bel colpo fratellino - disse George.

- Te la sei fatta scappare - aggiunse Fred.

- Smettetela! Stavamo parlando di Edwige non di me e lei!

Harry lo guardò male. Non voleva che proprio i gemelli Weasley venissero a sapere di Edwige.

- Che cos’ha Edwige? - chiese Fred.

- Niente - disse Harry - Sta benissimo.

- Dalle vostre facce non sembra - disse George.

- Ma dopo tutto, non sono affari nostri, vero George? - concluse Fred.

Fred e George si lanciarono un’occhiata d’intesa e finirono il loro pasto in fretta. Non si parlò più di Edwige e Ron e Harry cambiarono discorso, parlando di Quidditch…fino a che non arrivò Neville.

- Harry! La tua civetta! - disse ansimando per la corsa - Sembra impazzita!

- Cos…dov’è?

- Nella sala comune - concluse sedendosi sulla panca di legno per riprendere fiato.

Immediatamente i due tornarono alla sala comune e trovarono un gruppo di Grifondoro che osservava incuriosito la scena.

- Che cosa avete fatto? - chiese Ron ai gemelli, visibilmente atterrito.

- Non abbiamo fatto niente - disse Gorge guardandolo male - Per chi ci hai presi?

Edwige continuava a volare in tondo come se fosse in preda a una crisi. Harry cercò di afferrarla, di calmarla con le parole ma senza risultati. Dopo qualche momento di panico più totale, la civetta si lasciò cadere su uno dei divani. Il ragazzo la prese in braccio e cercò di capire cosa avesse, era parecchio preoccupato e si sentiva inutile non sapendo come fare per aiutarla.

- La porto dalla McGranitt…

Ron annuì e lo seguì fino all’ufficio dell’insegnante. Entrarono senza bussare lasciandola alquanto sorpresa, anche se ormai conosceva i loro modi.

- In cosa posso esservi utile? - chiese torva la prof.

- La prego…Edwige…

Immediatamente la donna la prese in braccio e iniziò ad controllarla intanto che Harry raccontava l’accaduto.

- Non l’aveva mai fatto prima - disse infine il ragazzo.

- Anche Sir…Felpato ci aveva avvisati del suo strano comportamento… - avvisò Ron.

- Diceva che si comportava in maniera strana quando lui si trasformava - continuò Harry.

- Ora sembra essersi tranquillizzata - disse la McGranitt - Potter, purtroppo non posso fartela tenere nel dormitorio, devi portarla da Hagrid. Vedrai che lui saprà prendersene cura più che egregiamente.

Con un velo di tristezza sul viso, il ragazzo ubbidì e raggiunse la capanna di Hagrid.

- Oh Harry, Ron! Che bello, entrate dai! Sto facendo un esperimento, sto facendo un liquore forte per tenere sveglio e pimpante Thor. Volete un assaggio?

- No, grazie Hagrid. Siamo qui per un’emergenza - disse Harry.

- Che cosa c’ha Edwige?

- Siamo venuti proprio per lei - disse Ron guardando schifato dentro al pentolone sul fuoco.

I ragazzi si accomodarono sulle grosse sedie e riferirono la situazione.

- Ohhh…mi dispiace Harry. Non so che cosa ha ma ti prometto che la tengo qui nella capanna con me. La controllo sempre, sai? Non la lascio sola.

Harry sorrise, nonostante il suo amico Hagrid fosse un po’ smemorato, a volte imbranato e la sua grammatica non era delle migliori, era un buon amico, anzi ottimo. Si sentì meno in pensiero sapendo la sua Edwige in mani amiche.

I ragazzi tornarono alle loro lezioni pomeridiane e Hagrid preparò un comodissimo giaciglio per la civetta che si guardava intorno incuriosita. Appena finite le lezioni e, anche dopo cena, Harry le fece visita.

- Harry! Entra, entra! Edwige è davvero una brava gufetta. Ha mangiato tutto il mangiare che le ho preparato ed è tranquilla.

- Grazie Hagrid. Sono venuto a farle visita prima di tornare nel dormitorio e… - Harry strinse la mano attorno alla tasca dei jeans - …spero si rimetta presto, sono preoccupato.

- Va tutto bene, Harry. Lei è brava e presto torna sana.

Hagrid gli mise una mano sulla spalla in segno di comprensione e lui, dopo qualche carezza a Edwige, uscì.

- Ma cosa è questa? È caduta dai pantaloni di Harry…

L’uomo guardò la busta che aveva raccolto da terra e vide che era indirizzata a Felpato.

- Ah ah! Hai visto Edwige? È una lettera per Sirius. Harry voleva vedere se eri guarita per portargliela.

Edwige guardò incuriosita la lettera.

- Bene, è ora di fare la nanna mia piccola amica.

Hagrid mise la busta su una mensola e si preparò per andare a dormire.

°°°

Il mattino seguente Harry, Ron ed Hermione (che nel frattempo era venuta a sapere di Edwige) arrivarono di corsa alla capanna di Hagrid. Lo trovarono seduto su una delle sedie a piangere disperato.

- Hagrid!

- Edwige…è sparita! Ieri sera sono andato a dormire, era ancora nel suo nido e stamattina non c’è più…

- Ma che motivo aveva per andarsene? - chiese Hermione.

- Non lo so, non lo so. Ieri sera ho trovato la lettera che Harry aveva perso e la ho messa sulla mensola, poi sono andato a dormire…

- Hai trovato la mia lettera?! Dov’è, dove l’hai messa?

Il ragazzo prese a tastare su tutte le mensole e ripiani della casa senza trovare nulla.

- È evidente che Edwige ha portato la lettera a Sirius - disse Hermione - non si può far altro che aspettare notizie da lui.

Harry tirò un pugno al tavolo ma si rese conto che Hermione aveva ragione. Il trio ritornò a scuola per l’inizio delle lezioni ma non riuscirono a concentrarsi, anche Hermione faceva fatica a seguire il discorso.

Durante il pranzo, Harry non toccò quasi nulla, anche sotto sollecitazione dei suoi amici. Sperava di rivedere la sua civetta o anche di ricevere notizie da Sirius che lo informavano che Edwige stava bene. Non passò molto dall’inizio del pranzo che molte civette e gufi entrarono con pacchetti, buste e giornali da consegnare ai rispettivi padroni. Harry si mise a cercare Edwige in mezzo allo stormo senza individuarla. Si era quasi rassegnato quando sentì la voce di Ron che pronunciava il nome della civetta ad alta voce.

Edwige arrivò con l’ultimo gruppo di volatili e planò abbassandosi velocemente, verso Harry. Il ragazzo sorrise e si alzò per accoglierla ma vide che c’era qualcosa che non andava. La civetta iniziò a barcollare fino a perdere il controllo. Stava per precipitare ma, prima di toccare il tavolo, cambiò forma e cadde pesantemente rotolando per un paio di metri tra i piatti del pranzo degli studenti di Grifondoro. Calò il silenzio per qualche momento. Tutti i presenti, compresi i professori, avevano gli occhi puntati su quella che, un attimo prima, era una civetta.

Edwige era diventata una ragazza umana.

Indossava un semplice abito bianco, lungo fino alle caviglie, simile a quello di una ballerina. Non portava nessun tipo di calzatura e i suoi lunghi boccoli neri circondavano un viso molto chiaro con due occhi grandi e dorati.

Si alzò in piedi e si guardò con un misto di curiosità e paura. Si girò verso Harry e, oscillando tentando di stare in equilibrio, lo raggiunse. Si mise in ginocchio e allungò la testa verso di lui che, con stupore, afferrò la lettera che teneva ancora in bocca. Lentamente tutti i ragazzi presenti nella sala iniziarono a parlare creando un forte brusio. Silente, per evitare domande e disagi diede disposizione ad Harry di seguirlo nel suo ufficio portando con sé Edwige. Ci mise un po’ il ragazzo a portare la nuova Edwige nell’ufficio del preside, in quanto non era in grado di camminare correttamente come una persona. Piton e la McGranitt fecero fatica a riportare l’ordine nella sala grande dopo quello a cui avevano assistito. Ron ed Hermione si guardarono ammutoliti, non sapendo a cosa pensare.

  
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