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Autore: crowdoll    26/01/2014    3 recensioni
Che cosa sccede quando una quindicenne dislessica e iperattiva,annoiata da tutto e con la testa chinata tutto il tempo su una console di gioco sta oer essere uccisa dal so migliore amico e,di conseguenza, catapultata in una realtà dove gli dei dell'Olimpo sopravvivono,hanno rapporti con gli esseri umani ed esercitano il loro dominio sul mondo?
Mi chiamo Sirius Evans e questa è la storia di come ho scoperto di essere figlia di un dio dell'antica Grecia.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter two- Il ragazzo vestito di nero.

La belva si gira verso di me come se mi avesse sentito. Poi un pensiero terrificante mi attraversa la mente.
LA MIA PSP!
Mi volto a cercarla e quando la vedo sento i miei occhi spegnersi di qualsivoglia luce,sento la mia esistenza sprofondare.
La console era rotta in due pezzi.
Il mio povero cuore non reggerà una visione del genere ancora per molto.
Mi alzo da terra con tutte le forze che mi sono rimaste in corpo. -Tu...-mi limito a mormorare stringendo i pungni.
-ESSERE SCHIFOSO! COME TI SEI PERMESSO DI ROMPERE LA MIA CONSOLE?!-dico urlando
Il mostro mi guarda come se fossi matta.
-E non guardarmi in quel modo testa di capra!- urlo di nuovo.
Il tutta risposta il gigantesco mostro scuote la testa come a dire “non devo farmi distrarre” e prende la rincorsa verso di me.
Sono abbastanza svelta da scansarmi lateralmente con una capriola e far schiantare il gigantesco mostro contro la parete.
Ad un tratto sento le mani intorpidite,come se si fossero addormentate.
“Nono,vi prego non addormentatevi ora” penso con il panico che sale sempre di più.
Ma non successe.
Anzi quello che successe mi lasciò un po' sbigottita.
La psp (che possa qualcuno lassù aver pietà dell'anima di quel mostro perchè io non lo farò) si illuminò di una luce argentea e le due metà divennero dei piccoli fasci di luce che andarono a finirmi attorno alle mani.
Quando la luce argentea sparì mi ritrovai tra le mani due pistole. Intanto il mostro era tornato alla carica.
-Piccola semidea.- dice con una voce del tutto diversa da quella di Fred. È abbastanza inquietante come voce.
-Semiche?- dico io.
-Preparati a morire.-
-Col cazzo che lascio questo mondo così facilmente-dico alzando il dito medio per dare più enfasi alla frase. Il fatto di avere due pistole mi dava un sacco di carica.
Il mostro in tutta risposta mi carica e io (grazie a tutto l'allenamento ai videogames quali Call of Duty) comincio a sparargli contro.
Purtroppo pochissimi colpi vanno a segno.
Quando riprovo a sparare mi rendo conto con orrore che ho finito le munizioni.
-Mer- faccio per dire,ma una seconda zampata da parte del mostro mi fa schiantare contro il muro una seconda volta.
Ho la vista annebbiata dal dolore,non ce la faccio a rialzarmi.
“Ecco,ora muoio” penso mentre la bestia mi osserva leccandosi le fauci.
Sta per arrivarmi l'ennesima zampata. Chiudo gli occhi,non voglio vedere la mia milza volare per la palestra.
Ma la zampata non arriva mai.
Apro un occhio e vedo che un ragazzo totalmente vestito di nero sta bloccando il colpo del mostro con una spada totalmente nera.
-Che aspetti ad alzarti?- dice lui sotto sforzandosi di parlare.
-Oh,giusto- dico io raccogliendo le pistole e filandomela.
Corro dietro al mostro che ancora combatte contro il ragazzo,che schiva agilmente tutti i colpi e mette a segno un fendente dentro l'occhio del mostro.
La belva si contorce dal dolore ululando mentre io spicco un salto con tutte le forze che mi sono rimaste e atterro sulla schiena del mostro,che sentendomi atterrare comincia a divincolarsi più forte.
Mi aggrappo al collo della capra,mentre noto con piacere che le munizioni sono magicamente tornate e sparo un colpo alla testa caprina.
Il mostro diventa come di pietra,poi si sgretola in milioni di granelli di sabbia.
Cado a terra e le pistole ritornano la mia adorata Psp.
-Ben fatto ragazzina- dice il ragazzo completamente vestito di nero.
-Ragazzina a chi? nemmeno mi conosci.- dico fissandolo con sguardo omicida.
-Io so chi sei tu. Ti chiami Sirius,hai 15 e sei sia dislessica che iperattiva.-
Mi alzo in piadi massaggiandomi il fondoschiena e lo guardo per qualche secondo come se fosse un extraterrestre,
-...-
-Che hai da fissarmi in quel modo?-
-Brutto maniaco!- dico tirando un pugno al ragazzo e spedendolo per terra.
-Adesso chiamo la polizia,ma ti pare che devo essere pedinata da maniaci? tsk ma guarda tu che cafone- dico prendendo il cellulare.
Il ragazzo si volatilizza come se fosse fumo per poi riapparire davanti a me e prendermi il cellulare di mano.
-Come caspita hai fat- faccio per dire io,ma il ragazzo mi interrompe.
-Che diamine fai? vuoi attirare altri mostri per caso?-
Ripensai a Fred e un brivido mi corse lungo la schiena.
-A proposito,che cos'era quello?- dico tornando seria. -Una chimera-
-Mi hai detto tutto e non mi hai detto niente.-
-Un mostro appartenente alla mitologia greca con il corpo di leone,una testa di capra sulla schiena e una coda di serpente.-
-Oh...aspetta...mi stai dicendo che i mostri dell'antica Grecia esistono davvero?-
-Esatto-
-...Non mi stai prendendo in giro?-
-No,il buco e il sangue sulla tua maglietta dovrebbero dirti che non stai sognando,-
Mi guardo la felpa e vedo che ho un enorme buco sul fianco che sanguina non poco. La ferita non è profonda,ma sanguina abbondantemente.
-Quindi tutto ciò esiste davvero.-
-Miei dei,sei lenta! ho detto di si. Potresti finire uccisa da un mostro ogni minuto che rimaniamo fermi qui a palare.-
-Ma...È MERAVIGLIOSO!- dico io con gli occhi che luccicavano.
-CHE?!!- dice il ragazzo incredulo.
  
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