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Autore: nonurlareperchiedereaiuto    26/01/2014    0 recensioni
Asia è una ragazza sola, fredda e acida che incontra un ragazzo, Jhonatan. Si incontrano in una stazione, quella stazione dove lei va ogni giorno per staccarsi dal mondo. Lui è li, ogni singolo giorno, ma prima di quella mattina non lo aveva notato.
Jhonatan è simile ad Asia, solo che lui ha un segreto.
Lei lo aiuta a superare tutto quello che gli sta succedendo fino a quando uno dei due non s'innamorerà dell'altro e dovranno allontanarsi: nessuno dei due crede nell'amore e quindi, per non soffrire si allontaneranno.
Allontanandosi staranno male entrambi, senza l'aiuto dell'altro i due ragazzi sono persi.
Qualche volta si vedranno per strada, ma nulla tornerà come prima.
"Sii fermi!", l'ultima frase che uno dei due sentirà in tutta la sua vita.
"Senza di te la mia vita non ha un senso." la lettera dice "E' ora di farla finita. Ti amo."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il fischio del treno riempie il silenzio di quella stazione così vuota e fredda.

Sono seduta su una panchina, il libro in mano e tanta voglia di partire e lasciare tutti.

«Il treno delle 7.30 in partenza al binario 5.»

«Greta corri, non possiamo perdere il treno.» dice una signora sulla trentina ad una bambina, probabilmente a sua figlia.

Passano davanti a me e resto a fissarle: la bambina aveva una bambola di pezza in mano con i capelli scuri e lunghi raccolti in una treccia, e un vestitino, magari la mamma gliel’aveva cucita addosso sotto il capriccio della figlia.

La bambina ha un’espressione felice, i suoi capelli rossi sventolano per colpa del vento e le sue lentiggini si fanno più visibili sotto i raggi del sole che le inonda la faccia.

Chissà dove andranno.

«Signora!» poso velocemente il libro sulla panchina e corro verso il biglietto caduto dalla tasca della signora «Ha perso il biglietto.» glielo porgo con un sorriso.

«Grazie mille signorina.» ha il fiatone. Mi sorride e, prendendo la bambina sale sul treno.

Ritorno verso la mia panchina e noto un ragazzo seduto accanto al mio libro.

E’ davvero bello: ha i capelli corti biondi e gli occhi scuri, tanto scuri, sembra che nei suoi occhi ci sia il vuoto. Fissa un punto per terra mentre nella mano destra tiene la sigaretta, ha un tatuaggio dietro l’orecchio, piccolo, quasi microscopico: una piccola spada. Chissà cosa vuole significare. Ha dei jeans chiari, un paio di Vans rosse coordinate alla felpa. Non si capisce se è triste o arrabbiato, o magari felice, i suoi occhi non trasmettono nessuna emozione e la sua bocca non si muove di una virgola, se non per non fumare.

Faccio finta di niente e mi siedo al mio posto, prendo il libro in mano e accavallando le gambe torno a leggere.

«Ti piace?» dice il ragazzo continuando a fissare un punto per terra.

La sua voce è davvero calda, ti tranquillizzava ma allo stesso tempo ti metteva i brividi.

«Come scusa?» mi volto verso di lui.

«Il libro, ti piace?»

«Carino.» torno a leggere.

«Guarda quella ragazza.» fa un cenno con la testa indicandomi una ragazza in piedi vicino al pilastro del binario 6 che sta sorridendo guardando il treno. «Ti sembra felice?.»

«Sembra.»

«Ma non lo è.» diciamo in coro.

Ci giriamo l’uno verso l’altro, i miei occhi incontrano i suoi, improvvisamente sento un freddo che mi scorre lungo tutto il corpo: sono bellissimi e vuoti allo stesso tempo.

Il rumore del treno che parte ci fa distaccare lo sguardo.

«Secondo me è sola.» dice il ragazzo tornando a fissare la ragazza vicino al pilastro del binario sei.

«E la sua famiglia non la capisce.» aggiungo.

«E si vede brutta anche se è bellissima.» il ragazzo butta il filtro della sigaretta sui binari del treno ormai vuoti.

«Sì odia, ma comunque sorride sempre per non far vedere che non è felice.» chiudo il libro e lo lascio sulle gambe posando lo sguardo sulla ragazza.

«Già.»

Sorrido senza dire niente.

«Jhonatan.» il ragazzo accenna un sorriso.

«Asia.» metto il libro nella borsa e mi alzo.

«Asia.» mi guarda, «Hai descritto la ragazza per come ti sembra o per come sei tu?

Spalanco gli occhi e stringo la borsa a me.

«Intuizione.» faccio le spallucce ed esco dalla stazione.

Quel ragazzo sa qualcosa.
  
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