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Autore: JessyR89    26/01/2014    2 recensioni
Una richiesta inaspettata, nuovi legami e amicizie, decisioni difficili.
Quanto possono legarsi due anime?
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Izzy Lightwood, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Tematiche delicate
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“NON SE NE PARLA!!” Urlò Jace.
“Ma scusa che problemi hai?” Isabelle se ne stava sul letto in camera di Clary, con le gambe accavallate, studiando attentamente le sue unghie laccate di rosso.
“CHE PROBLEMI HO? ISABELLE STAI COMINCIANDO AD ESAGERARE! NON TI LASCERO’ USARE CLARISSA PER ADESCARE I DEMONI! IO….” Era esasperato, si portò le mani tra i capelli. Cominciava a mal sopportare sua sorella e le sue idee brillanti, che non potevano causare che guai, come ogni volta. Ultimamente sembrava che si divertisse più del solito a partorire qualche geniale perla che lo avrebbe fatto arrabbiare di sicuro.
“……Sei geloso lo so, temi che si invaghisca di uno migliore di te!”  lo provocò con aria distratta.
“Nessuno è migliore di me!” Ribatté il narcisismo di Jace, che aveva sempre la meglio sulla rabbia.
Scoppiò in una risata “Che convinto!”
“Iz……” si intromise Alec, ma venne subito zittito dalla sorella con un gesto infastidito della mano.
Clary uscì dal bagno, con un accappatoio bianco e i capelli gocciolanti, dopo una doccia calda. “State litigando? Di nuovo?” Chiese vedendo Jace e Isabelle guardarsi in cagnesco e Alec con un’espressione da vittima. Le venne da ridere pensando a quanti battibecchi tra i due il ragazzo aveva assistito e a quante volte ne era rimasto coinvolto senza volerlo, o era stato messo a tacere, come quella volta. Gli lanciò un’occhiata di solidarietà.
“No no, sono un muro di gomma” Jace si pavoneggiò avvicinandosi a Clary e sfoggiando uno sguardo da cucciolo innocente.
“Bene! Potete uscire adesso quanto mi vesto? Iz, tu rimani cosi puoi aiutami a prepararmi!” Si rivolse alla ragazza che era scattata in piedi e guardava Jace con un sorrisino trionfante.
“Perché mi fai questo? Vi siete messe d’accordo per farmi impazzire?” Chiese notando che la sua ragazza appoggiava tutta la follia di Isabelle.
“Jace ti prego! Non ti fidi di me?” Jace sgranò gli occhi quando Clary gli porse quella domanda. Era impossibile che lei vedesse la sua preoccupazione come una mancanza di fiducia. Si chiese se il suo comportamento la ferisse e se la facesse dubitare delle sue capacità, ma era più forte di lui, temeva per Clary, temeva di perderla e restare con una voragine nel petto impossibile da colmare. Temeva a lasciarla in balia dei demoni, dal momento che Sebastian stava facendo il diavolo in quattro per prenderla con un esercito di demoni e Shadowhunters Oscuri al suo servizio. La fissò indeciso su cosa dire…..
Isabelle sghignazzò ma fu presa per un braccio da Alec e accompagnata fuori, notando che la discussione tra Clary e Jace si stava facendo seria.
“Sei sempre la solita insensibile. Perché lo provochi sempre?” La rimproverò il fratello maggiore, chiudendosi la porta della stanza alle spalle.
“Alec sono serissima. Io non vedo dove stia il problema se anche Clary sfoggi un po’ di sensualità per adescare i demoni come faccio io. Avremo il doppio delle opportunità di catturarli ed evitare che scappino non appena si rendono conto della nostra presenza!” Rispiegò la sua idea, mostrando che non faceva una piega.
“Lo sai come è fatto Jace? Clarissa è per lui molto importante….e già ci basta quel pazzo di Sebastian a farle la corte….”gli si indurì la voce.
“Quindi credi anche tu che fa cosi perché è geloso!” Continuò imperterrita.
“Ahhhh!” Si arrese agitando le mani davanti al suo volto e lasciandola sola nel corridoio.
Clary fece sedere Jace accanto a lei, gli posò una mano sulla guancia e poi gli accarezzò con il pollice le labbra.
Jace si lasciò andare a quel tocco e sospirò: “io mi fido di te!” La guardò dritto negli occhi e le diede un bacio leggero.
Non servivano altre parole. Appoggiarono le loro fronti e rimasero in silenzio per pochi secondi con gli occhi chiusi, il battito del loro cuore comunicava cento volte meglio delle loro parole. 
 
Il Pandemonium club, come ogni sabato sera, brulicava dei soggetti più disparati: da mondani vestiti con abiti di pelle e borchie, capelli rasati, creste e piercings, a soggetti meno umani, con occhi rossi o azzurri e volti deturpati.
Clary e Isabelle entrarono nel club facendo voltare parecchie teste nella loro direzione. Isabelle indossava un abito nero e rosso, con il corpetto stretto e un ampio scollo a V che le lasciava le spalle scoperte, maniche lunghe a coprire le rune e una gonna che presentava due lunghezze, una più lunga sulla destra e una più corta, a metà coscia, sulla sinistra. Portava sandali neri altissimi, i capelli sciolti e i suoi immancabili accessori: la frusta al polso e il rubino rosso antidemoni come ciondolo. Si muoveva sinuosa tra i ragazzi che si dimenavano sulla pista, seguita da Clary, che cercava di imitarne le movenze. La ragazza invece indossava un abitino nero, anche questo molto corto, in pizzo, con il collo alto che lasciava un’ampia scollatura sulla schiena nuda, con piccole file di strass che passavano sulle scapole, e abbastanza trasparente da lasciare intravedere la pelle chiarissima di Clary anche al buio. I capelli erano raccolti in alto, con i riccioli che sembravano lingue di fuoco che scendevano. Portava stivali alti sopra il ginocchio, per nascondere la grande quantità di rune che Jace le aveva disegnato. Tentava di muoversi sensualmente, ma le riusciva difficile perché sentiva lo sguardo di fuoco di Jace, che con Alec le osservavano dalla zona più buia del locale.
Si spostarono al centro della pista e cominciarono a danzare con movimenti lenti e a lanciare occhiate fugaci intorno alla ricerca di qualche demone. Clary improvvisamente si sentì afferrare per i fianchi da grandi mani e avvertì un respiro affannoso dietro l’orecchio “Sei molto carina, lo sai?” I suoi occhi schizzarono verso Isabelle che le fece cenno col capo di assecondarlo, indicandole il suo rubino che lampeggiava, segno che avevano adescato un demone. Si girò e si ritrovò tra le braccia di un ragazzo dai capelli neri come la notte e occhi verde smeraldo. Mentre lo guardava impressionata, un lampo di luce le mostrò il vero volto del demone: capelli come alghe e occhi gialli incorniciati da sporgenze e striature. Gli sorrise maliziosa e seguì alla lettera ciò che le aveva detto Isabelle: gli posò una mano sul petto, gli afferrò la camicia e se lo tirò dietro verso i magazzini vuoti. Notò che Isabelle era sparita dalla pista e pensò fosse corsa dai ragazzi.
Aprì la porta dello stanzino, era buio e un forte odore di chiuso le riportò alla mente la pima volta che aveva incontrato gli Shadowhunters. Spinse il demone dentro e tirò la porta lasciandola socchiusa, attutendo il frastuono della musica che proveniva dalla pista. Il demone le si avvicinò afferrandola per i polsi e lei si sentì morire. La stringeva fortissimo, tanto da sentire un netto schiocco dell’osso, che con molta probabilità si era rotto. Urlò di dolore e stampò un calcio allo stomaco del demone, che lasciò la presa. Malgrado il dolore al polso, tirò da sotto il vestito un coltello, che piazzò nella spalla del demone, dalla quale fuori uscì sangue nero, e chiamò una spada angelica che teneva davanti a sé pronta a reagire. Pensò a quanto ci volessero gli altri ad arrivare, ma il demone si era sfilato il coltello dalla ferita e stava balzando nuovamente contro di lei; la colpì in pieno viso aprendole una profonda ferita al labbro, facendola cadere per terra.
Il demone emise una profonda risata: “e tu saresti la sorella di Jonathan Morgenstern?” la derise.  
Quelle parole la gelarono. Il nome di Jonathan, suo fratello, la paralizzò. Il demone ne approfittò per prenderla per il bavero e scaraventarla dall’altra parte dello stanzino. Il polso e la testa le dolevano dannatamente e il sangue le colava dal labbro su tutto il mento fino al collo.
“Si dice che tuo fratello pensa che sei la sua perfetta alleata per governare il mondo e ripulirlo di tutta questa melma nella quale ancora vivi” le scagliò un ceffone “ma mi sembra ovvio che non è cosi, dovrà addestrarti per bene”.
Clary era sfinita, spaventata, non si era mai trovata a combattere da sola contro un demone alto il doppio di lei e dieci volte più forte.
La prese per il collo, la sollevò di nuovo, i suoi piedi stavano a buoni 15 cm di altezza dal pavimento: “Sei cosi debole che non sei degna di chiamarti Morgen….” Il demone sgranò gli occhi. Si guardò all’altezza del petto dove un piccolo pugnale era conficcato all’altezza del cuore e tremava nella sua carne, seguendo il tremore delle mani che lo stringevano, quelle di Clary.
“Mai voluto esserlo!”

Jace, Isabelle e Alec entrarono nello stanzino trovando Clary accucciata in un angolo sul pavimento, tremante e ferita. Jace si precipitò verso la ragazza afferrandola e mettendosela in grembo. La guardava con occhi terrorizzati, Alec notò anche leggermente lucidi, cosa molto inusuale nel suo parabatai, e seguiva con un dito le ferite di Clary. Se la stringe la petto e lei scoppiò a piangere stringendo la giacca del ragazzo: emise un gemito di dolore, aveva fatto quel movimento con il polso rotto.
“Mi dispiace Clary, mi dispiace…” Jace era incapace in quel momento di ragionare. Isabelle si avvicinò con lo stilo in mano, l’espressione atterrita e leggermente colpevole per aver lasciato sola Clary con quel demone, mentre Alec guardava ogni angolo dello stanzino per cercare tracce del demone.
“È morto” confessò debolmente Clary . 
Izzy le tracciò un’ iratze al polso, mentre Jace  continuava a cullarla fulminando con lo sguardo la sorella e imprecando contro di lei silenziosamente.
Alec sgranò gli occhi e poi addolcì il viso facendole un debole sorriso “Molto bene!”

Tornati all’Istituto Jace era furioso con Isabelle, non aveva fatto altro che urlarle contro per tutto il tragitto di ritorno, ma soprattutto era furioso con sè stesso, per non essere arrivato in tempo ed evitare tutto.
“Jace non farti colpa di niente! Eravate circondati da demoni, non potevi lasciare i tuoi fratelli da soli contro 5 demoni e venire da me! Io me la sono cavata. I lividi e le ferite passano, lo dici sempre anche tu! e poi, se mi sono fatta sopraffare da quel demone è stato perché ha tirato in ballo Sebastian e al fatto che mi vuole al suo fianco nel suo piano folle di governare il mondo” le lacrime le rigarono il volto, quasi senza che se ne accorgesse. “Ho paura Jace, non voglio che mi faccia quello che ha fatto ad Amatis….” Cominciò a singhiozzare, a liberarsi di quel nodo in gola che si era formato quando il Demone le aveva ricordato il piano di Sebastian.
“Shhh, non permetterò che succeda, te lo giuro sull’Angelo”. La abbracciò stretta, voleva sentire il suo corpo tra le sue braccia, avere la conferma che era li, con lui. Non sopportava vederla piangere.
“Non possiamo sapere come attaccherà, quando lo farà o dove! Dobbiamo essere pronti e io ….” Non riuscì a finire la frase.
“Hai dimostrato di essere molto forte Clary, sono fiero di te! Adesso riposati” le sorrise per poi baciarla sulla fronte. Fece per andarsene.
“Aspetta! Non te ne andare!” Lo supplicò.
Jace la guardò senza rispondere nulla. Lentamente si avvicinò e lei si voltò mostrandogli i gancetti del vestito “Mi aiuti?”
Il ragazzo deglutiva a fatica mentre armeggiava con l’apertura dell’abito; quando sganciò anche il terzo incastro lasciò che il collo del vestito ricadesse in avanti lasciando il collo di Clary completamente nudo. Le baciò l’incavo, sentendo sulle labbra il pulsare frenetico del cuore della ragazza che al contatto con lui rabbrividì. “Resta qui stanotte……co- con me” balbettò sentendo il suo corpo avvampare dalla testa ai piedi.
Jace le abbassò le piccole strisce di strass del vestito, facendolo scivolare lentamente lungo le gambe di Clary fino ad abbandonarlo per terra. La voltò verso di lui, le afferrò in viso tra le mani e la baciò quasi con disperazione, voleva scacciare quella scena di lei ferita per terra, delle sue lacrime, della sua paura di perderla per essere arrivato tardi.
“Ti amo!” le sussurrò sulle labbra.
“Amami allora!”


Note: Ciao e buona domenica!!
Con questo capitolo si conclude un pò la “trasformazione” di Clary: nel 5 capitolo era ancora un po’ inesperta, nel 6 c'è la nascita della sintonia con Izzy, in questo possiamo considerarla una Shadowhunter a tutti gli effetti, che sa combattere da sola!
Grazie ancora per le recensioni e se vi va, fatemi sapere che ne pensate di questo.

 
  
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