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Autore: Nadie    26/01/2014    2 recensioni
Non ci crede.
Non ci deve credere.
Non ci può credere.
Il tempo non torna indietro e questo lo sanno tutti.
Allora cosa c’è che non quadra?
Cos’hanno quell’istante, quella spiaggia, quel sole, quel mare, quel ragazzo e quella ragazza di sbagliato?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Campo di grano


Le spighe sono sopra di lui.
Le spighe sono sotto di lui.
Le spighe sono attorno a lui.
Le spighe sono dappertutto.
L’uomo si alza a fatica, riemerge da tutte quelle spighe e il sole lo acceca per un attimo.
Protegge gli occhi con la mano destra e si guarda attorno.
Ci sono due ragazzi che ridono e si baciano.
Roxana e Rubén.
Lei indossa un bellissimo abito bianco e la sua schiena è nuda.
Quella schiena è senz’altro la più bella schiena che l’uomo abbia mai visto, vorrebbe tanto accarezzarla, seguire la spina dorsale con un dito e baciare ogni neo, ogni piccolo neo di quella pelle perfetta.
Rubén si toglie la giacca elegante e la lascia cadere a terra, tra le spighe, poi si avvicina a Roxana e la bacia, la bacia ancora, ancora e ancora.
Si sono sposati.
L’uomo lo sa, lo ricorda.
Muove qualche passo avanti e si accorge di aver calpestato qualcosa.
Una foto.
La foto.
La foto che lo ha riportato a quel momento.
La raccoglie.
Dentro ci sono un campo di grano con le spighe più alte del mondo e Roxana e Rubén che si baciano.
Sotto c’è una piccola didascalia: Roxana y Rubén, boda, Barcelona, 9 Junio 1965.
L’uomo posa di nuovo gli occhi su Roxana e Rubén e vorrebbe ucciderli, vorrebbe uccidere entrambi con un solo sguardo.
Ma perché mi fate questo? Perché non andate via? Roxanita, vai via di nuovo, ti prego, fallo adesso, porta via anche Rubén, fammi ritornare alla mia vita senza te, perché così non ce la faccio.
Ma perché le foto gli stanno facendo tutto questo?
Credono di aiutarlo?
Credono che sia facile?
Credono che lo renda felice rivedere ogni suo attimo con Roxana e poi ricordarsi che lei, nella vita vera, è andata via?
Che Dio se l’è presa e lo ha lasciato da solo davanti alla sua vita.
Davanti alla sua vita.
Ora come diavolo farà?
Senza gli occhi scuri di Roxana come diavolo farà ad andare avanti?
Roxanita mia, o resti per sempre oppure vattene via.
Si avvicina discreto a Roxana e Rubén e ascolta le loro parole, le parole di quell’attimo.
«Rubén, perché siamo finiti qui, così? Perché le nostre vite ora sono così vicine?»
«Perché era giusto così, perché il tempo ha voluto così, il tempo ha voluto che tu ti sedessi accanto a me su quella panchina cinque anni fa, ed ora siamo qui perché ci stavamo già cercando, perché io ho un pezzo di te e tu hai un pezzo di me e allora dobbiamo stare uniti, uniti sempre, amor.» le risponde Rubén e le accarezza i capelli.
«E se uno dei due, un giorno, se ne andrà?»
«Non succederà.»
Quanto sei sciocco ed illuso, Rubén.
Sciocco ed illuso.
Credi di sapere tutto ma non è così.
Non è affatto così.
Tu non sai niente, niente di niente.
Non sai che tra un po’ di anni Roxana comincerà a dimenticarsi di tutto.
Non sai che ti sveglierai nel letto senza nessuno accanto.
Non sai che delle maledette foto ti porteranno indietro nel tempo.
Non sai che ti rivedrai e penserai che sei solo un sciocco ed illuso.
Roxana volta il capo e si accorge che l’uomo la sta fissando, gli sorride e si avvicina.
«Salve. Ci siamo appena sposati, è un bellissima sensazione. Anche lei è sposato?» l’uomo resta interdetto, le parole rimangono sdraiate sulla sua lingua senza uscire fuori dalla sua bocca.
«Signore, tutto bene?»
«Sì, sì, sono sposato anch’io, è splendido.» risponde e sorride agli occhi scuri di Roxana.
«Sarebbe così gentile da farci una foto?» lui annuisce.
Roxana prende una macchina fotografica che stava nascosta tra le spighe, la porge all’uomo e poi bacia Rubén.
L’uomo scatta la foto e in quel momento, in quel preciso istante, le spighe cominciano a crescere alte, sempre più alte, alte fino al cielo.
La macchina fotografica gli cade di mano, Roxana e Rubén scompaiono tra le spighe, il mondo intero scompare tra le spighe.
E lui sente l’universo girargli attorno, sente le stelle impazzire e il cosmo diventare caos.
Poi le spighe vengono brutalmente risucchiate dal terreno, ed il terreno scompare.
Ora al suo posto c’è il pavimento di quello che sembra un ospedale affollato.
E l’uomo si ritrova in un corridoio che puzza di candeggina, con una foto tra le mani.
Un’altra.
 
 
  
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