Quel martedì mattina, come da copione, ero da sola. Dopo aver riposto i cereali nell'apposito sportello, stavo per uscire di casa e andare a scuola, come tutti i miei coetanei del resto. Non appena uscì di casa vidi due macchine della polizia. In una… c’era papà.
"Buongiorno signorina…Hall" disse un poliziotto dando rapidi sguardi a dei fogli che aveva in mano. "volevamo parl…"Lo interruppi.
"perché mio padre è in una delle vostre auto?" m’allarmai.
"era proprio di questo che volevamo parlarle." si affrettò a rispondermi l’altro. "suo padre è stato arrestato questa mattina." continuò.
"arrestato? P-perché? Cosa ha fatto?"
"l’abbiamo sorpreso a vendere stupefacenti a dei minorenni…"
"siete sicuri che sia stato lui? Avete delle prove?" non riuscivo a crederci.
"si, le abbiamo eccome. Adesso lei verrà con noi in tribunale." disse il poliziotto più alto dirigendomi verso l’altra auto, quella vuota. Mentre camminavo sull'asfalto mi girai verso papà. Mi stava lasciando sola, per chissà quanto tempo. Ero abituata alla sua assenza ma dopo qualche giorno tornava. Ma, in quel caso, non sarebbe tornato a casa dopo qualche giorno. Non avrebbe speso gli ultimi risparmi per comprare quella merda che ora lo stava portando via da me. Chissà come si sentiva, glielo avrei anche chiesto, ma le mie gambe erano paralizzate e la mia gola più secca di un deserto a mezzogiorno. Sta di fatto che io mi sentivo persa, vuota, distrutta. Avevo perso già mia madre e ora, anche l’uomo che mi aveva cresciuta e, anche se non c’era stato ai miei ultimi compleanni, alle recite scolastiche e alle cose che ritenevo importanti era comunque mio padre. Come avrei fatto senza di lui? Ma soprattutto, senza i suoi consigli quando ritornava a casa? Ha sempre voluto il meglio per me, infatti mi ha sempre tenuto fuori da qualsiasi pericolo, continuava a dirmi di non fare mai lo sbaglio che ha fatto lui perché dopo, era difficile uscirne. Mi voleva bene, a suo modo, e io ne volevo a lui. Tanti, troppi pensieri invasero la mia testa per tutto il tragitto fino al tribunale, dove ci sarebbe stato il processo per decretare, oltre il destino di mio padre, anche il mio. Ovviamente fu reputato colpevole e gli furono assegnati otto anni nel carcere della città. Quando i poliziotti con cui avevo parlato qualche ora prima lo portarono via, mi sentii morire. Urlai contro di lui, mentre pian piano si allontanava sempre più da me e dalla mia vita. Si girò, con uno sguardo di chi è stanco e pentito, e mi fece segno di leggere il labiale. Accennò un debole ma chiaro ‘a presto’ e, voltandosi continuò a camminare al centro dei due uomini in divisa. Stavo quasi per piangere ma feci in tempo a prendere un fazzoletto e asciugarmi quell'accenno di lacrima che lottava per non cadere. Ho sempre odiato piangere in pubblico. Stavo per uscire dall'aula dove si era svolto il processo, quando, il giudice non mi riprese e mi ordinò di andare verso di lui. Voleva parlarmi. Almeno così disse.
"Ciao Sheryl." disse, a momenti sussurrando.
"salve" risposi fievolmente.
"perdona la stupida domanda ma, come ti senti?" evitai l’argomento.
"non sei più una bambina, ora puoi capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Lui ha sbagliato ed è giusto che ne paghi le conseguenze." Continuò cercando di avere un dialogo, tuttavia vedendo il mio non interesse alle sue parole s’ostinò.
"ma, non era di questo che volevo parlarti. Volevo avvisarti che sta sera partirai per Wolverhampton, da tua zia Gladys. La tua nuova tutrice"
"cosa?" echeggiai.
"ora che tuo padre è stato arrestato, essendo minorenne, non puoi restare a casa da sola. È contro la legge."
Sembrava uno scherzo, ma molto di cattivo gusto. Prima papà che viene arrestato ora mi toccava trasferirmi da una zia che avevo visto si e no tre volte nelle vacanze Natalizie qualche anno fa.
"e se io non voglio andarci? Potrei andare a vivere con mia nonna…" proposi.
"Sheryl tua nonna è troppo anziana per prendersi cura di te. Abbiamo già avvisato tua zia del tuo arrivo e di tutta la situazione. Alle sei di questa sera arriverà una macchina davanti a casa che ti porterà fino a destinazione. Ora va e prepara le tue cose."
Non sapendo cosa dire… presi un taxi e tornai a casa. Ero sotto shock. Completamente sotto shock. Ero rimasta ‘orfana’ e per di più mi toccava riiniziare una nuova vita in una nuova città. Mi feci un’altra doccia, era come se l’acqua bollente riuscisse, per qualche minuto, a farmi dimenticare il resto del mondo. Mi rivestii e cercai di mangiare qualcosa ma il mio stomaco sembrava non accettare ne cibo ne acqua. Tornai di sopra, iniziai ad accettare l’idea che da li a qualche ora sarei stata in viaggio verso una vita completamente estranea dalla mia. Cominciai a fare i bagagli. Presi degli scatoloni e li riempii con tutto ciò che trovavo. Anche le cose più stupide non le avrei mai lasciate. Sembrò un misero istante e la macchina mandata dal giudice era già fuori dalla porta che aspettava il mio arrivo. Aprii la porta e un signore, sulla quarantina, all'apparenza gentile, s’apprestò ad aiutarmi con bagagli e scatoloni. Quanto tutto fu messo nell'auto, diedi un ultimo sguardo a quella che era stata da sempre la casa in cui avevo vissuto, guardai un ultima volta la strada che avevo percorso milioni di volte per andare a scuola e salii in macchina. L’autista, che disse di chiamarsi George, mise in moto e partì. Quasi mi dimenticai di Jen, la mia migliore amica, le inviai un semplice messaggio con su scritto che sarei stata via per qualche tempo e mi scusai per non essere passata a salutarla. Poggiai il telefono sulle gambe e mi infilai le cuffiette, il viaggio sarebbe stato lungo e stancante. Guardai fuori dal finestrino semi aperto, quanto bastava per lasciar entrare un po’ d’aria fresca, la città in cui ero nata sparire sempre di più nel buio della sera che avanzava.
*spazio autrice*
salve a tutti, questo è il primo capitoli della mia storia.
spero davvero che vi piaccia, che continuerete a leggerla e magari recensirla.
mi farebbe tanto tanto tanto piacere c:
Volevo solo dire che ogni settimana pubblicherò un capitolo...
quindi vi aspetto numerosi lol
claudia;
spero davvero che vi piaccia, che continuerete a leggerla e magari recensirla.
mi farebbe tanto tanto tanto piacere c:
Volevo solo dire che ogni settimana pubblicherò un capitolo...
quindi vi aspetto numerosi lol
claudia;