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Autore: Gretel85    26/01/2014    11 recensioni
Mentre rimpiccioliva e perdeva, almeno nell'aspetto, la sua natura umana, Shampoo ebbe la certezza che in quel momento il suo cuore si fosse fermato. Sotto la pioggia, il suo sguardo felino si inumidì di lacrime. Vedere lui che con pazienza, preoccupazione e rabbia le dava le spalle e, raccolto da terra quell'essere odioso di Akane, l'aveva stretta a sé e portata dentro casa, era stata un'immagine troppo forte per lei. Non si meritava questo.
Abbandonando vestiti e ombrello nel giardino dei Tendo, la piccola gattina rosa saltò oltre il muro e corse via, facendo a se stessa una piccola, grande promessa.
Non sarebbe successo mai più.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Shan-pu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Want you to make me feel like I'm the only girl in the world
Like I'm the only one that you'll ever love
Like I'm the only one who knows your heart
Only girl in the world...
Like I'm the only one that's in command
Cause I'm the only one who understands how to make you feel like a man

(Rihanna - Only girl in the world)


 

 

-Vuoi lascialmi il piede, stupida papela?-

-Ma perché mi tratti così, Shampoo? Non vedi che ho occhi solo per te?-

-Ah beh, allola sì che sono più tlanquilla!-

 

-Ran-chan, mi vuoi rispondere?-

-Hai...tradito...mia...nipote!-

-Accidenti che fiato anche la vecchia bacucca!- Non poté fare a meno di notare il piccolo Chao accompagnando le sue parole con un sonoro fischio di approvazione.

-Qi-Chao!- E quando Wu lo chiamava con il suo nome completo non era mai un buon segno. -Chi ti ha insegnato ad esprimerti in modo tanto rozzo ed irrispettoso?-

Mortificato il ragazzino abbassò lo sguardo. -Mah....non saprei!- Sorrideva e non era il solo: poco più in là Akane gli faceva silenziosamente compagnia. Per quanto Wu avesse ragione, era impossibile non trovare divertenti certe uscite del piccolo cinese. Le ricordavano tanto quelle di un'altra persona.

Ben più grande e matura.

In teoria.

-Dannata mummia incartapecorita! E anche tu, idiota, vuoi levarti di dosso una buona volta?-

-Non ci penso nemmeno, gran maestro dei depravati nonché principe dei viziosi!-

-Ne sei certo, “Nuovo P-Chan 1992”? Fossi in te mi guarderei le spalle...-

-Ma cos...AAAAARGH! Levati, levati! Coprimi, coprimi!-

 

Splash.

 

-Ryoga!- Akane si affrettò ad avvicinarsi, sorpresa ed agitata. *Non posso crederci!*

Invertite rapidamente le posizioni, Ranma, o per meglio dire, il suo accattivante alter ego dai fulvi capelli, si ritrovò grondante d'acqua a far da scudo a Ryoga, cromaticamente passabile per un lenzuolo dalle sembianze solo vagamente antropomorfe.

 

-”Levati, coprimi, coprimi, levati”.- Lo scimmiottava l'avvenente rivale, ancora supina su di lui, sbuffando altrove i rigagnoli d'acqua che le scivolavano lungo il viso.

-E tu sei il principe degli allocchi, non te l'ha mai detto nessuno?- Scocciata si rialzò in piedi.

-Eh, eh, eh....sì un pa...pa...paio di volte, mi sembra.- Immobile ed incredulo a terra, l'eterno disperso sembrava quasi sotto shock. Ancora una volta se l'era cavata per un pelo.

-Ryoga, io non sapevo che avessi tanta paura dell'acqua...- Esclamò la piccola Tendo, nella voce un tono di eccessiva e seria apprensione che non piacque per niente al fidanzato. Ora capiva come mai durante il viaggio sul peschereccio il ragazzo se ne fosse rimasto tutto il tempo sottocoperta.

Se c'era una cosa che aveva il potere di far scattare Ryoga sull'attenti e di fargli riacquistare un certo colorito, quella era la voce della sua bella.

-Ma cosa vai a pensare, Akane! È solo che con il freddo che fa....ahahahah!-

-Siamo cagionevoli di salute, eh? Ha paura di ammalarsi, poverino!- Lo stuzzicava la rossa, fingendo indifferenza.

-Ranma! Non ti devi permettere!- Grugnì Ryoga, fumante di rabbia.

-Mi permetto eccome! E piuttosto...mi devi anche questa, ricordatelo, supremo imbecille!-

-Non ti devo proprio niente! Il conto fra noi è ancora aperto, torna uomo se hai il coraggio e combatti!-

-Non ti arrendi proprio mai, eh? Mi sembrava di essermi già spiegato poco fa nel bosco o forse devo chiarirti nuovamente il concetto?-

-Taci maledetto! Ho capito fin troppo bene, ma non per questo ti ho mai dato il permesso di approfittare della dolce Akane e di profanare...oh, Kami non ci posso pensare! Non posso metterti le mani addosso in quello stato, torna immediatamente te stesso e lasciati distruggere una volta per tutte!-

-P...p...profanare?- Balbettò Ranma, rendendosi conto solo in quel momento di aver sottovalutato le capacità intellettive del ragazzo di fronte a lei. -Tu...tu sei tutto matto se pensi davvero che io abbia bisogno del tuo permesso per...e comunque mi dispiace per te, ma credo proprio che per un po' rimarrò così!- Si riprese subito, facendogli l'occhiolino e accennando maliziosamente alle sue invidiabili forme.

-Akane?- Anche alla bella cuoca non erano sfuggite le parole di Ryoga.

-Che c'è, Ukyo?- Chiese fissando la mano dell'altra, “amichevolmente” appoggiata sulla sua spalla.

-C'è forse qualcosa che dovrei sapere?-

-No.-

-Ne sei sicura?-

-Assolutamente sì...- Sibilò Akane, gli occhi ridotti a due fessure, allungando a dismisura la già abbondante presenza di fricative nella sua esclamazione.

-Sicura, sicura?-

Nel frattempo, poco più in alto rispetto a loro, un sopracciglio inarcato tremava visibilmente.

-Rispettabile Naoko, posso gentilmente porti un quesito?-

-Mi dica, venerabile Mutsumi.-

-Correggimi se sbaglio, ma non avevo detto “ora basta”?-

-Sono spiacente, in realtà credo che voi l'abbiate solo pensato.-

-Mmm. Bene, cioè male. Provvedo subito.- Detto ciò chiuse gli occhi e prese fiato. -Adesso...basta!!! Fate silenzio!- E in un attimo anche il vento smise di soffiare.

-Che comportamento vergognoso! Non avete il minimo ritegno!- Mutsumi era davvero su tutte le furie. -Potrei sapere di grazia quale delle parole “questo è un processo” non vi è particolarmente chiara?- Da destra a sinistra, spostava lo sguardo duro e tuttavia curioso, fissando ora la giovane dai capelli rossi, ora il pennuto ed occhialuto connazionale che con la sua presenza aveva funto da scudo alla sua bella, impedendo a Shampoo di trasformarsi e presumibilmente di liberarsi dalla pesante catena.

-Sei ploplio stupido, Mousse!-

-Quack!!!-

-E poi qualcuno mi spiega questa piega muta-forma che l'intera vicenda ha preso? Fate parte di un circo o cosa?-

-Sono maledetti di Jusenkyo, venerabile Mutsumi!- Intervenne il piccolo Chao.

-Ah. Beh, certo ora si spiegano molte cose.- Esclamò davvero sorpresa il capo villaggio. Sorridendo lievemente, fissò Shampoo, di cui conosceva da tempo la maledizione, e poi inspiegabilmente anche il ragazzo con la bandana. -Meno male che non sono stati colpiti tutti, altrimenti sai che giardino zoologico qui?- Anche Akane sorrise, non cogliendo la doppia allusione di Mutsumi, allusione che per qualche istante aveva fatto nuovamente sudare freddo il povero Ryoga. Era davvero in gamba quella donna!

Risalendo con calma i gradini che la separavano dal suo scranno, Mutsumi decise di alleggerire la situazione a modo suo.

-Direi che giunti a questo punto sia il caso di procedere con la sentenza senza attendere oltre. Cosa ne pensi, Naoko?-

-Concordo pienamente, venerabile Mutsumi.-

-E allora vieni avanti, Shampoo della tribù delle amazzoni di Joketsu.-

-So camminale pelfettamente da sola!- Si ribellò la ragazza all'aiuto non richiesto di due accompagnatrici dai tratti assai poco femminili.

-Dunque...sei accusata di furto, truffa, falso con altrui inganno e, non ultimo, circonvenzione di incapace. Niente male per un'incensurata...-

-In...incapace?- Si risentì immediatamente Ranma sgranando gli occhioni color cobalto. -Ehi, un momento! Incapace a chi?-

-Beh in effetti...- Sussurrò innocente e divertita Akane.

*Ma non è possibile!* Sbattendosi un palmo sulla fronte, Mutsumi impallidì di fronte all'ennesima interruzione.

-Vuoi stare zitto, razza di cretino?- Non senza sforzo, Ryoga si ritrovò a bloccare da dietro il rivale, già pronta a scagliarsi contro la temibile quanto potente autrice di quell'accusa.

-E tu vuoi levarmi quelle mani di dosso o devo forse pensare che la mia struggente bellezza non ti lasci proprio indifferente, P-Chan?- Divincolandosi facilmente dalla presa dell'eterno disperso, Ranma si girò velocemente afferrandolo per il bavero della maglia.

Al solo udire parole tanto odiose quanto ambigue, Ryoga prese a sbracciarsi, il volto acceso di mille colori. In fondo era un ragazzo timido e riservato. E anche per lui il rischio pietrificazione era dietro l'angolo.

-Si può sapere cosa c'entra P-Chan ora? È qui per caso?- Ecco, appunto.

-La smetti di chiamarmi “P-Chan”?- Reagì il poveretto, ignorando le solite ingenue richieste della sua dolce Akane.

-E perché mai, Ryoguccio caro?- Lo sguardo seducente e supplicante di chi spera in una coppa di gelato gratis, Ranma era pronto a esplodere. -Forse non lo sai ma la “P” sta per...pezzo d'idiota!- E con un calcio ben assestato nello stomaco lo scaraventò a terra, diversi metri più in là.

-Ranma! C'era proprio bisogno di attaccarlo in quel modo?- Indignata come sempre, Akane si precipitò insieme ad Ukyo ad aiutare il ragazzo.

-Eh figuriamoci, ci avrei scommesso! Certo, io ci sto provando ad essere diverso, a rimanere calmo, ma tu hai proprio un dono e...e...Akane sei proprio una...!- Ma le parole, fortunatamente, le morirono in gola. Di fronte a lei, Ryoga era già in piedi che la fissava tra lo scocciato e il divertito. Troppo divertito. Ci mise due secondi, ma poi capì il perché. Mentre le due ragazze, con dolcezza e pazienza aiutavano Ryoga a ripulirsi la maglia dalla polvere, la sua fidanzata lo aveva anche preso per mano e guardandolo mortificata gli aveva chiesto scusa da parte sua.

-Perdonalo, Ryoga, lo sai che è solo geloso...-

-Geloso? Chi sarebbe geloso?- Ma questa volta non poteva proseguire. Non dopo tutto quello che era successo. Non mentre Ryoga la fissava in quel modo.

*Chi è l'idiota adesso?*

*Stai zitto!*

-Ah...è così eh? Bene, non preoccuparti, Akane.-

-Dove pensi di andare, Ryoga?-

-A cercare dell'acqua calda, Ranma. Mi sono stufato.- La salutò allontanandosi.

-Ma fai un po' come ti pare...- Non ebbe nemmeno il tempo di sedersi, però, che Akane le era già accanto.

-Cosa stavi per dire prima, Ranma?-

-Eh? N...niente, perché?-

-Meglio così. Non azzardarti a prendertela con me. Sai che Ryoga non alzerebbe mai una mano su una donna; non lo faresti nemmeno tu. Detesto quando te ne approfitti, per cui è meglio se torni uomo e alla svelta.- Concluse più tranquilla, sedendosi accanto a lei.

Imbronciata come una bambina, la rossa non rispose. Detestava dover dare ragione al suo maschiaccio. Sbuffò. Con tutto il calore che aveva sviluppato negli ultimi minuti, iniziava a dubitare seriamente di aver bisogno dell'acqua calda per tornare uomo.

 

-Senta...desidera farli legare ed imbavagliare?- La povera Naoko non sapeva più come evitare una possibile crisi di nervi al suo capo.

-Eh...la tentazione è forte! Tuttavia, ho il vago sospetto che servirebbe a poco.- Sospirò Mutsumi. -Sarà meglio ignorarli e andare avanti come se nulla fosse. Cologne! Shampoo! Quanto avvenuto negli ultimi minuti...- Riprese approfittando dell'insolito momento di silenzio. -...mi ha dato molto da pensare. Temo proprio che la vostra prolungata permanenza in Giappone vi abbia eccessivamente influenzato e fatto perdere di vista quelli che sono i nostri antichi valori, ciò per cui siete nate e cresciute in una delle tribù di combattenti più importanti e famose al mondo.-

-Ci sta per caso dando dei poco di buono?- Osservò Ukyo a bassa voce.

-Così sembrerebbe...- Akane era perplessa.

-Arriva al punto, Mutsumi...- La incitò Obaba con un filo di astio nella voce. La sua aurea combattiva tradiva ansia e preoccupazione come non mai.

-Come desideri, Cologne. Shampoo è una frivola ragazzina cresciuta negli ultimi anni lontana da casa e nel delicato quanto fondamentale compito di insegnarle ed inculcarle in testa i precetti del codice d'onore di una vera amazzone, hai fallito su tutta la linea, Cologne.-

*Concordo pienamente...* Non poté fare a meno di pensare Ranma, grattandosi la tempia.

-E tuttavia, è giovane e abile. Per questo motivo non ho alcuna intenzione di lasciarla andare.-

-Che cosa significa?- Nessuno aveva mai visto Obaba impallidire.

-Shampoo si è dimostrata, anche durante il processo, una persona senza scrupoli e pericolosa per gli altri. Per questo motivo rimarrà qui.-

-Quacccck!-

-Per sempre.- Sentenziò Mutsumi, ignorando il richiamo da fattoria in sottofondo.

-Che cosa???- Ranma scattò in piedi.

-Quacccck!-

-Taci, Mousse! Che cosa significa: “rimarrà qui, per sempre”?-

-Giovane fanciulla prima uomo, te l'ha mai detto nessuno che non è consentito interrompere il capo villaggio mentre formula una sentenza?- La richiamò con malcelata pazienza Naoko, reprimendo a fatica l'istinto naturale di fare fuori quella fastidiosa presenza a mani nude.

-Ehi, il mio nome è Ranma Saotome, sono un uomo e soprattutto sono la stessa persona di prima!-

-Se lo dici tu...- Sbuffò con sufficienza il braccio destro di Mutsumi.

-Ranma, ti prego, non è il momento...- L'ammonì dolcemente l'amica d'infanzia.

-Possibile che tu debba sempre farti riconoscere?- La zittì definitivamente la sua fidanzata.

-In qualità di capo villaggio, mi auguro che non consideriate questa una condanna! Anzi, dal mio punto di vista il fatto che Shampoo debba rimanere qui è un onore e voi dovreste esserne grati. Tuttavia, la ragazza deve imparare dai propri errori, ma per fare questo deve capire in profondità l'errore commesso. Sapete, ho sempre amato il detto “occhio per occhio”.-

-Cosa intendete fare, venerabile Mutsumi?- Con rispetto ed apprensione anche Wu prese finalmente parola.

-È semplice. Riconoscete questo?-

-Il melograno magico!-

-Esattamente, Akane Tendo. Ranma Saotome, probabilmente sei un combattente davvero notevole e indubbiamente avremmo plaudito la vostra coppia se la sua formazione fosse stata sincera e voluta da entrambe le parti. Così non è stato e non è un comportamento degno di un'amazzone quello di struggersi dietro a un uomo che non la considera nemmeno. Come donna, posso chiudere un occhio di fronte alla sua giovinezza ed inesperienza, ma come capo villaggio sono costretta a prendere delle misure per evitare che fatti del genere si ripetano in futuro. Accentuando il sentimento che Shampoo prova per te, Ranma, lontano e ormai irraggiungibile per lei, arriverà il momento in cui il suo amor proprio riemergerà e la fissazione che ha per te e che è stata causa di tutto questo pasticcio sarà solo un lontano ricordo. Per questo motivo Shampoo...- Si alzò in piedi, subito seguita dal gran consiglio al completo. -...io ti condanno a subire gli effetti del tuo stesso inganno, accentuando alla follia il tuo sentimento per il giovane Saotome e a trascorrere il tuo primo anno di permanenza qui al villaggio rinchiusa nella camera di deprivazione sensoriale. Fra un anno ne riparleremo.-

-La...la...c...camela di deplivazione sensoliale?- Nessuno aveva mai Shampoo sentito balbettare.

-Uno strumento di tortura psicologica tanto antico quanto crudele....- I sussurri della vecchia Obaba si persero nel vento. Sembrava come in trance; il peggiore dei suoi incubi stava avendo luogo.

-Una cella imbottita di un materiale particolare, buia e completamente isolata. Ventiquattro ore in quella stanza sono sufficienti per perdere completamente il senso della realtà e la percezione dei sensi.- Spiegò Wu con gravità. Anche lei non riusciva a credere che Mutsumi avesse davvero intenzione di punire la ragazza tanto severamente.

-Ma...è terribile!- Akane sembrava la più shockata di tutti.

-Oh no, non direi, ragazzina. Con vista e tatto completamente annullati, il cervello ha la possibilità di potenziare le proprie funzioni ed è proprio quello che voglio per la mia giovane amazzone.- La corresse Mutsumi, lieta di essere finalmente riuscita a formulare il suo verdetto.

-Quacccck! Quacccck! Quacccck!- Il povero Mousse starnazzava come un'oca impazzita prima dell'abbattimento.

-Ah! Cosa le fa pensale che ingoielò tanto facilmente quei chicchi?- La gelida battuta di Shampoo sorprese tutti. Tranne Mutsumi.

-Ho pensato anche a questa eventualità. Sapevo che non saresti riuscita a tenere quella boccaccia chiusa fino alla fine del processo; sei una ragazza ostinata e con te ci vogliono le maniere forti. Siediti per piacere e scegli. O accetti questa sentenza oppure, per quanto mi riguarda, puoi rimanere gatta per sempre. Sai perfettamente che sono in grado di bloccare la tua maledizione. Perderesti la tua bellezza, la tua avvenenza e ti ridurresti ad una misera vita animale in cui il massimo che potresti fare sarebbe strusciarti contro le gambe del tuo padrone elemosinando una lisca di pesce.- Un grugnito di frustrazione la fece sorridere. -Dimmi, è questo che vuoi?-

-Dammi quei dannati chicchi!- Scandì la cinesina in perfetto giapponese, prendendo posto sulla sedia posta al centro dell'arena.

-Molto bene. Vedila così cara, è una cura certo, ma fra un anno, quando uscirai di lì, sarai una persona diversa, più matura e in grado di concentrarti finalmente, solo ed esclusivamente sul combattimento. Ciò per cui sei nata.- La raggiunse rapidamente Mutsumi, scendendo con tre balzi i trenta gradini che la separavano dalla condannata.

-Molte glazie davvero...-

-Non possiamo permetterlo, Ranma...- Aggrappata al suo braccio, Akane tremava.

-Lo so!- *Accidenti, con Mousse in quello stato...e Ryoga? Proprio ora quel maiale doveva andarsi a fare una passeggiata?*

-Apri la bocca, Shampoo.-

-Ranma!- Ad una voce Ukyo e Akane lo implorarono di fare qualcosa, ma fu verso la sua fidanzata che la diretta interessata si voltò, seria come non mai e prendendole le mani fra le sue.

-Perdonami, Akane.-

-Cos...!-

-Io ti obbligo ad amare ancor più intensamente Ranma Saotome!-

-Sarà fatto, signora!- Esclamò la rossa prima di sostituirsi a Shampoo con una non proprio delicata botta di fianchi ed addentare l'intero frutto prodigioso direttamente dalle mani di Mutsumi.

-Ranma, no!!!!-

 

* * *

 

 

I love myself today
Not like yesterday
I'm cool, I'm calm
I'm gonna be okay! Uh huh
I love myself today
Not like yesterday
Take another look at me now
'Cause it's your last look
Your last look forever

 

(Bif Naked – I love myself today)

 

 

Se un viandante o un estraneo si fosse presentato qualche minuto dopo nell'arena del villaggio amazzone, avrebbe assistito ad uno spettacolo raro al mondo. Silenzio ed immobilità era ciò che caratterizzava quel presepe vivente di amazzoni cinesi e occasionali guest stars nipponiche. L'unico rumore e movimento proveniva dalle fauci di una ragazzina dai capelli rossi, intenta a divorarsi fino all'ultimo chicco un delizioso melograno. Mutsumi, le mani ancora sollevate, sembrava pietrificata dall'orrore.

Finito che ebbe di leccarsi anche le dita, Ranma si avviò, improvvisamente pallida, verso Akane.

-Ra...Ranma, stai bene?- Le venne incontro la fidanzata.

-Non lo so...mi gira un po' la testa, ahahahah!- Sembrava ubriaca.

-Eh? Che c'è da ridere?-

-Vedi...- Giunta, barcollando, a pochi centimetri da Akane, Ranma le prese nuovamente le mani, sollevando lo sguardo verso la ragazza più alta di lei. -I tuoi occhi sono sempre stati una droga per me, ma solo ora mi rendo conto del perché...- Continuò fissandola con disarmante sincerità e...amore.

-Ma...ma...ma cosa dici, Ranma!- Assumendo in volto la stessa tonalità della casacca del fidanzato, Akane prese ad agitarsi, volgendo il capo a destra e sinistra, pregando che nessuno avesse sentito quelle parole. Una speranza quantomai vana.

-Ranma! Che significa questa messa in scena?- La richiamò Ukyo, mentre una fiamma blu come il gas accendeva i contorni di Shampoo ancora a terra.

-Ti prego, guardami di nuovo!- La supplicava la rossa incurante di tutto il resto.

-Acqua! Ho portato l'acqua!- Il perfetto tempismo di Ryoga interruppe nuovamente la scena. Lanciando il bollente contenuto della teiera in direzione del rivale, l'eterno disperso prese due piccioni con una fava. Vale a dire Ranma e il povero Mousse. Ma soprattutto ottenne uno spettacolo cui non avrebbe mai voluto assistere. Né come viandante, né come estraneo.

-Non avrei mai creduto di sentirmi così, Akane...- Finalmente uomo, il fidanzato la richiamò, sgranando gli occhi per lo stupore. Fissandola, le accarezzò il volto. Sotto il tocco della sua mano, però, Akane sentì la sua stessa mascella irrigidirsi. Qualcosa non quadrava. Quando un istante dopo vide il ragazzo iniziare ad accarezzarsi il volto, capì. E inorridì.

-Nei tuoi occhi, così profondi e brillanti, io...- Sorrise come impazzito, passandosi una mano tra i capelli. -...posso specchiarmi alla perfezione, capisci?-

-Eh?-

-Ma è meraviglioso! Accidenti, quanto sono bello! Certo, sono ancora indeciso se meglio uomo o donna, però...ridatemi dell'acqua, devo verificare!- Saltellando da una parte all'altra e incurante delle centinaia di sguardi attoniti su di sé, Ranma continuò a sbracciarsi, ora abbracciandosi appassionatamente, ora ammirando, piacevolmente stupito, le curve che i muscoli disegnavano sul suo addome e sulle braccia.

*È inguardabile!* Pensarono Mousse e Ryoga, le mascelle ancora a terra per lo stupore.

*È insopportabile!* Frignò Ukyo stringendo per precauzione la sua spatola, nel caso Ranma si fosse avvicinato troppo a lei.

*È inaccettabile!* Decise risoluta la piccola Tendo, interrompendo quel tutto sommato gradevole spettacolo con un singolo, sonoro ceffone.

-Akane...- Avvilito, Ranma si calmò, accarezzandosi l'adorata guancia. -Io ti capisco e chiedo il tuo perdono, ma vedi...come si dice? Al cuore non si comanda e io...credo proprio di essermi innamorato...sì , beh, ecco....- Sembrava una scolaretta imbarazzata alle prese con il primo amore. -...di me stesso!- Ammise tutto di un fiato ciò che ormai era palese. E poi scoppio a ridere. Una risata liberatoria, argentina, ma affatto contagiosa. Soprattutto per la piccola Tendo. Normalmente Akane si sarebbe lasciata guidare dall'istinto e l'avrebbe fatto rinsavire a suon di pugni. Ma stavolta era troppo anche per lei. Incapace di reagire e di credere a quanto appena udito, ebbe solo il tempo di accorgersi che le sue ginocchia stavano per cedere, prima di accasciarsi al suolo, priva di sensi.

-Akane!- Un secondo dopo Ryoga era da lei.

-Levati maiale! Akane! Akane! Non puoi farmi il torto di svenire proprio ora! Come faccio senza il mio riflesso?? Aaaaargh!-

-E comprati uno specchio, idiota!- Ryoga sgomitava per riprendere il suo posto accanto alla ragazza.

-Ran-chan, ti prego torna in te! Wu, che facciamo ora?- Disperata la bella cuoca si rivolse alla loro guida. Quest'ultima fece spallucce, era davvero senza parole. Mai come in quell'occasione sentiva il bisogno di una tazza di tè. Possibilmente corretto.

Approfittando dell'ennesima pausa, Mousse si avvicinò con circospezione alla bella cinesina. Tanto per sincerarsi. -Shampoo, tu non hai ingoiato nemmeno un chicco di quel melograno, vero?-

Ma ciò che ottenne fu solo uno sguardo più gelido e pericoloso del bacio della morte.

-Levati di tolno immediatamente, Mousse!-

Improvvisamente un gran caos si levò per tutta l'arena. Pur non conoscendo bene la lingua giapponese, anche il popolo amazzone non riuscì a rimanere indifferente a quanto aveva appena visto. Un attacco di ilarità coinvolse quindi l'intero pubblico di guerriere. Loro musa ispiratrice? Il piccolo Chao ovviamente. Sdraiato a terra, il ragazzino piangeva letteralmente.

Dal ridere.

 

-Ehm ehm...Naoko?-

-Sì, venerabile Mutsumi?-

-Credo sia giunto il momento.-

-Sì signora...-

-Prendi funi, bavagli e quant'altro. -

-Certo...-

-E mi raccomando...-

-Sì...-

-Non fare economia di nodi!-

 

 

 

* * *

 

 

Con un'abbondante settimana di ritardo riesco finalmente a postare questo capitolo e per questo inizio subito chiedendo venia. Per un po' sono stata impossibilitata, ma spero di essermi fatta perdonare. Tornata a casa e alla mia solita vita, vi prometto di recuperare subito tutti gli arretrati, recensioni comprese! Per quanto riguarda la storia siamo quasi giunti alla fine e devo dire che un po' mi dispiace. In questo capitolo desideravo creare un momento di gran confusione e caos continuo. Spero di esserci riuscita, senza per questo rendere particolarmente difficoltosa ed ostica la lettura del capitolo stesso. Un bacione grande a tutti e come sempre grazie in anticipo per il vostro supporto :)

Gretel.

  
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