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Autore: nuccetta    26/01/2014    7 recensioni
Dal capitolo 1:
“Ti voglio bene anche io, Lena. Però, adesso mi prometti che non piangerai più. Se lo farai, io ti prometto che non ti lascerò mai più sola”.
Elena entra in casa felice e sorridente. Le lacrime di oggi sono solo un vago ricordo. Adesso le importa solo della promessa del suo futuro fidanzato. Perchè lei lo sa che Damon è come i grandi: lui rispetta sempre la parola data.
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Elena sta passando un momento piuttosto delicato della sua vita. il suo fidanzato di sempre l'ha lasciata con una scusa poco valida e lei si ritrova ad affrontare da sola una vacanza che avrebbero dovuto condividere entrambi con i propri amici. solo la forza dell'amicizia potrà salvarla dal suo dolore e solo la presenza di Damon potrà farle godere a fondo questa vacanza. Miami, un gruppo di amici di vecchia data e il desiderio di lasciarsi il dolore alla spalle. Questi sono gli ingredienti principali per un'estate meravigliosa. ma non sempre è tutto semplice come sembra. Il passato spesso bussa alla porta e, a volte, fa più male che mai.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il ricordo è un traditore che ferisce alle spalle”

 

 

 

 

 

 

Apro gli occhi leggermente infastidita dai deboli sprazzi di sole che entrano dalla serranda delle mia camera. Fuori deve esserci una bella giornata, ma d'altronde non mi stupisco, è così da quando abbiamo messo piede a Miami, in questa città eterna, dove ogni singolo giorno sembra durare il doppio. E mai una nuvola ad oscurare il tiepido sole nel cielo, mai una goccia di pioggia a bagnare i gradini di pietra su cui i ragazzi della Florida amano far saltare lo skat, mai neanche un filo di vento a muovere di un millimetro i miei capelli.

Sorridendo, alzo lo sguardo verso la sveglia, le nove e mezza. Cavolo, ieri sera ho dimenticato di impostarla!

“Damon, Damon, svegliati. Siamo in ritardo per la lezione”.

Urlo quasi isterica, ma il mio fidanzato non sembra essere troppo colpito dalle mie parole. Ancora nel bel mezzo del suo sonno, apre a fatica un solo occhio, mugugnando infastidito per la mia mancanza di delicatezza.

“Mmm, Elena, che ti prende?”.

“Alzati, anche oggi ci siamo saltati la prima ora”.

Abbandono velocemente il letto, muovendomi frettolosa per la stanza, Damon si è appena messo a sedere e si guarda intorno, per niente allarmato, dopo di che si rigetta con violenza sul materasso e batte entrambe le mani sulle lenzuola.

“Elena, oggi è Sabato. Ed io ho dormito davvero troppo poco per perdonarti questa dimenticanza”.

Mi soffermo in mezzo alla stanza, con i jeans ancora sbottonati e lo sguardo perplesso. Cavolo, ho perso la cognizione del tempo! Ma sorrido, sorrido perchè vuol dire che ho ancora un po' di tempo per accoccolarmi nel letto, sorrido perchè in quello stesso letto posso rifugiarmi felice tra le braccia del mio fidanzato e sorrido perchè con Damon ho trascorso il miglior tempo della mia vita, quello in cui non esistono orari da rispettare, quello in cui ogni minuto diventa degno di essere ricordato.

Con un balzo ritorno sul letto, gettandomi giocosa e fastidiosa sul corpo ancora caldo di notte del mio bellissimo fidanzato.

“No, no, no, no. Lena, ti scongiuro, è l'alba”.

“Dai, dormiglione, dedica qualche attenzione alla tua fidanzata. Hai ancora la promessa di ieri sera da rispettare”.

Damon circonda le mie spalle con un braccio ed io mi accoccolo meglio sul suo petto.

“Seriamente? Ti ricordo che ieri sera, quando sono arrivato, non hai proprio voluto sentirne di svegliarti”.

“Beh, era decisamente tardi, mi sembra giustificabile”.

“Ecco appunto. Era tardi e proprio per questo io vorrei dormire ancora un po'. Quando ci sveglieremo, tra qualche ora, mi farò perdonare per il mio ritardo”.

“Ti dovrai impegnare davvero molto”.

“Non sarà un problema”.

“Questo lo dici tu”.

“Elena, dormi per favore”.

Senza perdere il sorriso, chiudo gli occhi senza trovare veramente il sonno. A differenza di Damon, la mia serata di ieri è stata abbastanza rilassante.

“Damon?”.

Lo sento sbuffare dolcemente e questo, invece di infastidirmi, mi diverte ancora di più.

“Che c'è?”.

“Mi ami”.

“Ma fai sul serio? Potrei rispondere in modo molto sconveniente in questo momento”.

“Ehi”. Gli tiro un pugnetto sul petto che lui accoglie con un debole sorriso storto per il quale sono io ad avere un debole.

“Amore, per favore, chiudi i tuoi begli occhietti”.

Mi metto seduta sul letto e lo guardo come una bambina che sveglia i genitori all'alba per aprire i regali di Natale.

“No, voglio che mi racconti ciò che è successo ieri sera”.

“Fidati di me, non c'è nulla che non possa raccontarti più tardi”.

“Ed io lo voglio sapere adesso”.

Questa volta Damon apre entrambi gli occhi e mi fulmina con lo sguardo, ma io non posso fare a meno di perdermi in quell'azzurro meraviglioso, finalmente la mia giornata può avere davvero inizio. Sorrido raggiante e lui non riesce a fare a meno di sospirare e scuotere la testa, questa volta decisamente divertito.

“Sei una piaga sociale, Elena”.

“E tu sei il mio amore stupendo”.

Mi afferra le spalle con una mano e mi avvicina ancora una volta a lui, prendendosi però la rivincita e mordendomi dispettoso una guancia.

“Ahia”.

“Questo è per avermi svegliato nel bel mezzo del mio sonno ristoratore”.

Lo allontano con uno schiaffetto.

“Sei un idiota”.

Ride, di un sorriso così bello da fare invidia a qualsiasi divinità greca. Ed io sospiro, completamente accecata dalla sua luce, da questo suo essere maledettamente perfetto, anche con i capelli arruffati e gli occhi gonfi per la stanchezza. E' la visione più bella del mondo e sono così incredibilmente fortunata che quasi non ci credo. Non ci credo di essere riuscita a vivere tutto questo tempo, reprimendo i miei sentimenti per lui, di essere riuscita a versare anche solo una lacrima che non lo contemplasse, di essere stata così terribilmente stupida da pensare di poter esistere anche senza di lui al mio fianco. Anche lui mi osserva, con sguardo intrigante, quasi voglioso, ma ostacolato da una scintilla di ilarità, quella scintilla che lo spinge ad avvicinare le sue mani a me con il mostruoso intendo di... Farmi il solletico.

“No, no, no, no. Damon, ti prego, per favore. Aiutatemi”.

Urlo, divertita, ma anche spaventata da questa mia grossa e inconsueta fobia e lui lo sa, ma non gli interessa, continua a torturarmi ed io grido ancora di più, suscitando grasse risate da parte del mio aguzzino.

“Sei uno stronzo, un terribile stronzo”.

“Cosa hai detto? Ripetilo se hai il coraggio”.

Le sue mani si spostano velocemente sui miei fianchi andando a toccare il punto più debole, quello che patisco di più.

“Damon, basta, ti scongiuro”.

“Chiedi perdono”.

“Mai”.

“Chiedi perdono al tuo padrone. Subito”.

“Smettila”.

La porta della camera si apre di scatto mostrando un Jeremy decisamente assonnato e anche apparentemente infastidito.

“Avete finito voi due di fare casino? Qui c'è gente che vorrebbe dormire”.

Ci ricomponiamo quasi all'istante, io coprendo il seno avvolto solo dal reggiseno di pizzo che ho messo ieri sera, Damon passandosi una mano dietro la testa ed osservando divertito mio fratello.

“Scusaci, Jer. E' lui che è un cretino”.

Mio fratello si lascia scappare un sorrisetto, le scenette che io e Damon ci concediamo fanno ridere anche lui.

“Sì, come no. La prossima volta, però, ti conviene bussare. Sai, avresti potuto trovarci in atteggiamenti compromettenti”.

“Se vi avessi trovato in atteggiamenti compromettenti, con mia sorella che sghignazza come una gallina... beh, lì mi sarei davvero preoccupato”.

Gli lancio dietro un cuscino, che lui schiva rapidamente. Dopo un ultimo sorride si richiude dietro la porta, per poi aprirla quasi subito.

“Ah, Damon. Quando vi sarete ricomposti, possiamo uscire un secondo? Ho bisogno di parlarti”.

Il tono di Jeremy è diventato repentinamente serio, esattamente come quello del mio ragazzo che lo guarda annuendo. Forse potrei non preoccuparmi, se non li conoscessi, ma questi sguardi complici e afflitti istigano violentemente la mia curiosità.

“Che cosa mi nascondete voi due?”.

“Niente”.

Rispondono all'unisono e questo mi insospettisce ancora di più. Per l'ennesima volta da quando Vicky ha messo piede in questa casa, il tarlo della gelosia si impossessa di me. Rivolgo uno sguardo adirato ai due uomini della mia vita, per poi rivelarne uno spaventato esclusivamente per il mio ragazzo.

“Che cosa è successo ieri sera?”.

“Niente, Elena, te l'ho già detto”.

“Mi stai nascondendo qualcosa, lo so, lo vedo dai tuoi occhi. Che cosa è successo? E' Vicky, vero? Ci ha provato con te”.

Parlo in maniera quasi isterica, senza preoccuparmi di apparire come una ragazzina insicura che alza il tono della voce per affrontare il suo incubo più grande.

“Elena, rilassati. Non è successo niente”.

Questa volta il mio sguardo si posa su mio fratello. Come può nascondermi una cosa simile? Come può proteggere Damon in una situazione del genere?

“Tu lo sai, vero? Dimmi cosa è successo?”.

Le mani del mio fidanzato mi afferrano con una leggera pressione le spalle, sta cercando di farmi tornare in me, probabilmente preoccupato da questo repentino cambio di umore e dal mio petto che non smette di alzarsi ed abbassarsi ad un ritmo incessante.

“Ti prego, Damon. Se è successo qualcosa con Vicky, me lo devi dire”.

Adesso sto quasi piangendo, sento le lacrime pungermi gli occhi e ho paura di non farcela a superare quello che lui potrebbe dirmi.

“Basta, Elena. Non ha fatto niente, davvero”.

Mio fratello si è avvicinato a me, allungando le mani come a tranquillizzarmi. Sto facendo una scenata, me ne rendo conto, ma questa folle gelosia ha deciso di non lasciarmi tregua.

“E allora perchè siete così misteriosi”.

“Riguarda me, ok? Però adesso calmati”.

E come faccio a calmarmi? Mille pensieri mi affollano la testa. Che Jeremy sia di nuovo ricaduto in quel tunnel di perdizione da cui Bonnie lo ha salvato l'anno scorso?

“Che succede, Jer?”.

“Ieri sera, io... ho baciato Vicky”.

Abbassa lo sguardo mentre lo dice ed io non posso fare a meno di trattenere il respiro in maniera teatrale.

“Tu cosa?”

Urlo di nuovo, non so se più sollevata per il fatto che lei non si sia avventata su Damon, o più incazzata con mio fratello per aver fatto una cosa del genere, o sempre con Damon che non me lo ha detto subito.

“Ero ubriaco, lei mi ha provocato ed io non ho saputo resistere”.

“Non hai saputo resistere? Seriamente, Jeremy?”.

“Te l'ho detto, ero ubriaco”.

“E chi se ne frega, idiota. Hai combinato un disastro, adesso chi glielo dice a Bonnie...”.

Jeremy mi guarda allarmato, poi si siede al mio fianco e quasi mi prega, come faceva anni fa, quando ne combinava una delle sue e non voleva che la nonna lo scoprisse.

“No, no, Elena, non puoi dirlo a Bonnie”.

“No, hai ragione, non posso dirlo a Bonnie, perchè dovrai farlo tu”.

Lo minaccio con lo sguardo e non perchè io sia la sorella maggiore che deve insegnarli l'educazione, ma perchè Bonnie non meritava nulla del genere, non dopo quello che ha fatto per lui, non dopo che ha messo tutta se stessa per far funzionare questa storia.

“Elena...”.

“No, Jeremy. Sono la sua migliore amica...”.

“E sei anche mia sorella”.

Addolcisco leggermente lo sguardo, quasi mi fa pena, ma mi metto nei panni di Bonnie, se fossi stata io nella sua stessa situazione e qualcuno me lo avesse tenuto nascosto, non ne sarei stata felice. Per niente.

“Non posso, Jeremy. Lei deve saperlo, tu devi dirglielo e non accetterò...”.

“Ok, ok, basta così. Elena, dagli tregua, adesso. Jer, torna di sopra, ne riparliamo più tardi.”

Damon cerca di ripristinare l'ordine e Jeremy fa esattamente come lui gli ha detto, lui ed il suo misterioso modo di farsi ascoltare da tutti.

“Come fai a difenderlo?”.

“Non lo difendo, Elena. Ma non mi sento neanche nella posizione di dargli addosso. Ha sbagliato, è umano”.

“Ha tradito Bonnie, Damon”.

“Sì, e tu hai tradito il tuo fidanzato ed io mio fratello. Neanche noi siamo stati dei santi, ricordi?”.

Come al solito Damon mette tutto in una prospettiva diversa, una prospettiva che non posso negare.

“Sì, ma lei è la mia migliore amica”.

“E Caroline lo era di Stefan. Ma ha comunque mantenuto il segreto. Spesso l'amicizia è anche questa, è proteggere le persone che ami, cercare di farle stare bene. Nascondi loro una cosa che potrebbe farli soffrire e lo fai solo perchè ci tieni. Non è essere bugiardi o di parte, qui si tratta della felicità di Bonnie. Non puoi rovinarle la vita per l'errore di una notte. Non lo merita”.

I suoi occhi sono intensi e quasi fatico a sostenere il suo sguardo.

“Perchè sei così saggio?”.

“Perchè in passato anche a me è successa una cosa del genere. Tenevo tanto a quella persona e non volevo che soffrisse. Tutto qui”.

“Beh, io vorrei che qualcuno a me lo dicesse. Se tu dovessi stare con un'altra donna, se dovessi anche solo comportarti diversamente dal Damon che sei, io vorrei che i miei amici me lo dicessero”.

Per un attimo vedo il suo volto sconvolto da un'espressione sconvolta, strana, triste. E quasi mi pento di ciò che ho detto, di averlo riproposto nuovamente come un eventuale traditore. Ma poi increspa leggermente il labbro inferiore in quel modo che a me piace da morire ed io sorrido, vittima di ciò che lui, il suo corpo, la sua mente riescono a compiere su di me. Allunga un braccio verso il mio corpo e mi stringe a sé. Ed io mi rannicchio, come una bambina spaventata, e trovo sollievo in quel contatto. Perchè lui è la mia isola felice, l'unica persona che non mi tradirebbe mai, né con i fatti, né con le parole. Perchè se c'è una persona al mondo che non mi farebbe mai soffrire, che non mi ingannerebbe e che non mi mentirebbe mai e poi mai, è proprio lui: il mio adorabile fidanzato, barra ex migliore amico.

“Grazie”.

“Di cosa?”.

“Di essere sempre stato sincero con me”.

 

 

“grazie”.

“Di cosa?.

“Di essere sempre stato sincero con me”.

Rimango in silenzio, la stringo solo un po' di più al mio petto, accarezzandole i capelli, respirando il suo profumo.

Lei non dice nulla ed io le sono grato.

 

 

Che stai combinando, fratello?”.

Ho appena lasciato Elena con la promessa che tra noi rimarrà tutto come prima, che quello che è successo non distruggerà il nostro rapporto, che ci vorremo bene adesso, come tre giorni fa. E sono arrabbiato, arrabbiato con lei perchè non riesce a far fronte a tutto questo, arrabbiato con me stesso per non averla presa da parte e averle gridato tutto quello che sento. Ma le cose possono cambiare nel giro di pochi minuti, un semplice messaggio inviato dalla persona giusta ha riversato tutta questa rabbia in unico soggetto: mio fratello.

Stefan è seduto sul divano, gioca con il cellulare e non alza lo sguardo neanche dopo il mio urlo spacca timpani.

Stefan! Mi hai sentito?”.

Chi non lo ha fatto, Damon”.

Si rivolge con un tono seccato, quasi irriconoscibile, totalmente distante da quello cordiale e affabile tipico di mio fratello.

Allora? Mi vuoi rispondere?”.

Non so a cosa tu ti riferisca”.

Lo sai benissimo, idiota”.

Finalmente alza lo sguardo verso di me, uno sguardo da stronzo, il tipico sguardo che indosserei io, perchè si sa che sono io il fratello stronzo e insensibile, quello che non si è mai fatto problemi a far soffrire le persone, quello che ha sempre trattato le donne come panni usa e getta. Ma non lei. Con lei mi sono sempre rifiutato, perchè lei era diversa, così semplice e perfetta da sconvolgere ogni mio equilibrio.

Che problemi hai, fratellino?”.

Perchè lo hai fatto?”.

Per lo stesso tuo motivo, Damon”.

Non avresti dovuto”.

Sono molte le cose che non si dovrebbero fare”.

Il suo sguardo è duro, nero e feroce dentro al mio. Non lo riconosco, non riconosco quel ragazzo con cui ho diviso la vita e fa male. Fa male perchè so di essere l'unico responsabile della trasformazione, l'unico responsabile di questo dolore.

 

 

Questa storia mi sta sconvolgendo. Non riesco ancora a crederci, non loro che ce l'hanno fatto dove agli altri sembrava impossibile, non loro che si sono innamorati nel momento più buio della vita di mio fratello, superando tutti gli ostacoli e riuscendo a ritrovare il sorriso.

Perchè io ricordo quello che è stato, ricordo le lacrime di Bonnie che voleva ciò che non poteva avere, ciò che era troppo difficile da concedersi. Ricordo mio fratello, così deciso a conquistarla, ma così instabile per via della droga. E ricordo tutti noi, spaventati da ciò che sarebbe stato se solo avessero preso la decisione di amarsi, ma anche decisi a sostenerli, a spingerli a realizzare quel sogno nascosto, incredibile, testardo e forse sbagliato.

E non può finire così, non può seriamente aver fatto una cosa del genere ed io non posso davvero aver accettato questo silenzio, non posso averlo fatto per ciò che mi lega a questa ragazza, per tutto ciò che abbiamo condiviso, per i dolori, le risate, i problemi e i momenti di ordinaria follia.

La osservo cercando di non essere notata. Sta ridendo per qualche involontaria battuta di Caroline e sembra felice, più preoccupata delle condizioni amorose della sua amica, che della tragica ombra di buio che si sta avventando sulla sua.

Qualcuno suona alla porta, credo che Jeremy sia andato ad aprire, ma non ci faccio più di tanto caso. E' tutto il giorno che ignoro mio fratello e non lo sto facendo volontariamente, semplicemente mi rifiuto di guardarlo negli occhi, di ritrovare nuovamente il senso di colpa di stamattina, di vederlo soffrire per un errore che ha commesso, un errore che inevitabilmente segnerà un solco profondo nella sua relazione con Bonnie.

Prima che me ne renda conto, qualcuno fa il suo ingresso in cucina. Non ho bisogno di alzare gli occhi, riesco a sentire il suo profumo, lo stesso che non ha mai abbandonato negli anni, lo stesso che riesce a darmi la nausea anche a distanza di tanto tempo.

“Oh, ma che carine che siete. Guardatevi, lì intente a comportarvi come donnine di casa. Siete proprio adorabili”.

Non la degno di uno sguardo, odiandola ancora di più di quanto già non facessi fino a questa mattina.

“Non hai proprio nient'altro da fare, Vicky?”.

Caroline le rivolge un'occhiata sprezzante, mostrando per la prima volta un sentimento di disprezzo che non ha mai avuto il coraggio di brandire per quella che un tempo era solo la sorella del suo ragazzo.

“In effetti no. E poi sono venuta qui proprio per te, Caroline. Mio fratello mi ha chiesto di venire qui a raccogliere tutte le sue cose, immagino che tu sappia come aiutarmi”.

La sua affermazione, il suo tono sadico e l'espressione cinica fanno crescere esponenzialmente il mio odio per lei, ma ciò che mi destabilizza ancora di più è vedere la reazione della mia migliore amica. Ha gli occhi spenti, le labbra serrate incapaci di articolare parole. Non entra in quella stanza da quando Matt se ne è andato e Damon, trasferendosi nella mia camera, l'ha costretta ad occupare la sua. Forse dovrei alzarmi ed essere io l'accompagnatrice di Vicky, così facendo risparmierei a Caroline quello sguardo di trionfo che le colora le guance e a Bonnie di condividere anche solo un attimo con la ragazza che le sta rovinando la vita, ma non posso, non ne sono capace..

“Forza, verrò io con te”.

Evidentemente Bonnie la deve pensare al mio stesso modo per quanto riguarda Care. Abbandona nella ciotola il mestolo con cui sta amalgamando l'impasto della torta e si ripulisce le mani sul grembiule. Un sorrisetto contorto appare sul viso olivastro di Vicky, ma solo io posso notarlo, perchè solo io conosco esattamente la celebrazione che sta avvenendo nella sua testa . Senza saperlo, Bonnie sta per inoltrarsi in una solitaria, anche se breve, avventura con la sua peggior nemica.

Lo sguardo di Vicky si appoggia momentaneamente su di me. E' come se sapesse, o quanto meno si aspettasse che i due ragazzi abbiano ammesso a me la verità. E non si sbaglia, ma io non posso farglielo credere, non posso farlo se voglio salvaguardare Bonnie.

“Elena, ci sei anche tu. Non ti avevo neanche vista”.

“Non mi stupisco. Tu ed il tuo ego smisurato state occupando tutta la cucina”.

“Non ho mai capito perchè ce l'avessi così tanto con me”

“Forse perchè quando tu sei nelle vicinanze, succede sempre qualcosa di terribile, Vicky”.

“Già, ho questo terribile di difetto. Nessuna donna, con me vicino, può vivere serena”.

“Non ne andrei fiera”.

“Vedi la differenza tra me e te, Elena? Tu fai solo parole, io agisco e questo mi porta in netto vantaggio”.

“Questa non è una gara”.

Sorride, un sorriso velato di sfida e ambizione, il sorriso di chi sa che non ha nulla da perdere.

“Dici così perchè pensi di aver già vinto. Tu e Damon finalmente siete riusciti a coronare il vostro sogno d'amore e tu ti senti imbattibile. Di' un po', l'altro Salvatore è già a conoscenza di questo vostro piccolo segreto?”.

Le rivolgo un'occhiata omicida.

“Che problemi hai, Vicky?”.

“Nessuno. Anzi, ti dirò di più. Ho un conto in sospeso con il piccolo Stefan e questo non fa che rendere ancora diabolica la vendetta che attuerò nei suoi confronti. Voi siete la causa di tutti i miei problemi, in particolare quelli famigliari, ed io non vedo l'ora di mettere un po' di scompiglio nella vostra perfettissima vita. Ah, voglio esserci quando tu e Damon dovrete dire a Stefan la verità. Sarà un incontro epico”.

Prendo un respiro profondo, costringendomi a non reagire, ma è Bonnie che, ancora una volta, salva la situazione.

“Ok, basta così, Vicky. Andiamo adesso”.

Lei spalanca leggermente la bocca in una posa fintamente sorpresa ed io non riesco ancora a capire cosa possa essere successo di così tremendo in questi anni da incattivire ulteriormente il carattere non proprio docile di questa ragazza.

“Oh, Bonnie, ti ringrazio. Sai, un tempo io e te avremmo potuto essere grandi amiche, ma hai fatto la scelta sbagliata. Peccato! Ma non ti preoccupare, se dovessi mai ferirti con il mio atteggiamento, ricorda che tu sei solo una danno collaterale”.

Dedica un ultimo sorrisetto compiaciuto a me e Caroline e precede Bonnie oltre la porta della cucina.

Io mi incupisco nuovamente. Questo avrebbe dovuto essere un momento felice, avremmo dovuto vivere la nostra vacanza in pieno. Matte e Caroline avrebbero dovuto finalmente pensare pensare ad un futuro insieme, Bonnie e Jeremy intensificare il loro rapporto ed io e Damon vivere tranquilli i primi momenti di questa nuova relazione. E invece siamo qui e c'è chi soffre per un amore che non c'è più, chi crede ancora in una relazione basata sulle bugie e chi non sa come affrontare il domani, perchè questo potrebbe fare maledettamente male a chi si è amato tanto.

“Che cos'hai, Lena?”.

La voce di Caroline mi riscuote dai miei pensieri. Le sorrido incerta e scuoto leggermente la testa.

“Nulla, pensavo solo a quanto sia odiosa questa ragazza”.

“Già, ma non devi preoccuparti, non ti metterà mai i bastoni tra le ruote con Damon. Lui ama te”.

Annuisco grata alla dolcezza di questa ragazza, al suo cercare di consolare sempre tutti, quando nessuno potrebbe fare abbastanza per consolare lei. La mia amica ricambia il sorriso per qualche minuto, dopo di che si scurisce leggermente e prende a mordere con rabbia il suo labbro inferiore. Pessimo segno che mi invita a credere che sta per dire qualcosa che in realtà non vorrei sentire.

“Che c'è, Care?”.

Caroline sospira e abbassa lo sguardo, decisamente in imbarazzo per guardarmi negli occhi.

“oh, avrei dovuto dirtelo prima”.

“Dirmi cosa, Care?”.

“Poco fa, Stefan mi ha mandato un messaggio. A quanto pare ha deciso di passare a farci un saluto. Dice che il tour in Europa non è andato come avrebbe dovuto andare e adesso vuole passare un po' di tempo con me”.

Avverto una fastidiosa sensazione nello stomaco. Avrei dovuto pensare che Stefan non avrebbe mai lasciato la sua migliore amica sola in questa situazione tragica, ma speravo che il suo viaggio europeo lo distogliesse per un po' anche da lei. E so che è una considerazione crudele, so che Stefan è il suo punto fermo quando le cose non vanno per il verso giusto e so anche che solo lui può aiutarla ad affrontare veramente il periodo che sta passando. Ma non riesco comunque ad accettarlo. E quindi mi arrabbio anche con lei, pur sapendo che non ne ha colpe. Mi arrabbio perchè tutto questo porterà solo dolore, perchè tutto sta per precipitare e riesco solo a pensare che questa vacanza si sta trasformando in un viaggio infernale. Poi penso a Damon, a quanto conti per lui suo fratello, a quanto sarebbe stato difficile tornare a casa e raccontargli di noi, ma a quanto sarà ancora più distruttivo trovarselo di fronte in questo momento, a quanto soffrirà e lui no non merita del male. Perchè non mi importa dello sguardo disgustato che Stefan mi rivolgerà, non mi importa delle parole terribili che potrebbe rivolgermi, mi importa solo che Damon sia felice, che possa avere il tempo di trovare il modo giusto per affrontare suo fratello.

Guardo nuovamente Caroline, questa volta con la rabbia negli occhi, con il dolore di chi sta per affrontare l'inferno, con l'amarezza di chi ancora una volta non può evitare di vedere soffrire una delle persone che ama.

“No, Caroline, lui non può tornare. Questo ucciderebbe Damon, non è pronto, nessuno dei due lo è”.

“Viene per me, ho bisogno di lui”.

La guardo rassegnata, poi mi volto per abbandonare la camera.

“Dove vai?”.

“Ad avvisare Damon, non se lo aspetta, è giusto che lo sappia”.

 

 

 

Finisco di corregger una bozza per il corso di diritto aziendale. Questa giornata sta trascorrendo in un modo decisamente improprio. Jeremy è chiuso in salotto da questa mattina, Elena non rivolge parola a nessuno da altrettanto tempo ed io non posso fare a meno che pensare a quel senso di colpa che è tornato a galla dopo tutti questi mesi.

Ogni tanto tendo l'orecchio per accertarmi che al piano di sopra tutto stia procedendo nel migliore dei modi, non so se aspettarmi più una lotta tra donne, o solo l'urlo straziante di Bonnie che scopre il tradimento di Jeremy. Quasi tiro un sospiro di sollievo quando sento la porta dell'ingresso chiudersi, senza nessuna crisi degna di un film drammatico.

Chiudo con uno scatto il pc, credo che finirò più tardi. Adesso, l'unica cosa che voglio è entrare in cucina e strappare la mia fidanzata alle sue amiche, un po' per evitare che canti con Bonnie, un po' perchè ho seriamente voglia di trascorrere un po' di tempo insieme a lei.

Qualcuno suona nuovamente alla porta. Alzo gli occhi al cielo e mi alzo dal letto. Nonostante le gelosie della mia fidanzata, forse, in questo momento, sono la persona più indicata a riaccogliere in casa Vicky, forse perchè a differenza di altri, non ho conti in sospeso con lei.

Mi avvicino alla porta d'ingresso, indossando il mio sguardo più annoiato, non che senza possa risultare più amichevole, ma preferisco rendere la permanenza di Vicky in questa casa più noiosa e spiacevole di quanto anche lei si aspetti.

“Cosa hai diment...”.

Mi fermo immediatamente quando di fronte a me c'è l'ultima persona che avrei pensato di incontrare. Sento la salivazione azzerarsi e la gola diventare così ruvida da non farmi emettere neanche un mezzo suono capace di accoglierlo con il giusto benvenuto.

“Damon, ti devo parl...”.

Elena arriva precipitosamente da dietro, bloccandosi immediatamente quando mi trova impalato di fronte alla porta con un'espressione quasi spaventata.

“Ciao, fratellino. Elena”.

Stefan ci sorride sereno, forse un po' imbarazzato verso l'indirizzo di Elena, ma almeno è tranquillo, decisamente diverso da me che quasi saltello da una gamba all'altra per cercare di nascondere il mio disagio.

“Stefan, che piacevole sorpresa. Non pensavamo di vederti arrivare qui”.

Finalmente riesco ad articolare qualche parola, impadronendomi anche di un tono più affabile, Elena, invece, è ancora in silenzio, e mi osserva di sfuggita cercando di controllare con lo sguardo le mie reazioni.

“Già, ma diciamo che ho avuto qualche contrattempo. E poi, a quanto pare, senza di me siete capaci solo a fare danni”.

So che si riferisce a Caroline e Matt, ma sono comunque invaso da una sensazione scomoda. Poi ricambio il suo sorriso e lascio che mi stringa in un abbraccio fraterno che, devo ammetterlo, mi era decisamente mancato.

 

 

 

 

Ciao ragazze!!!

eccomi di ritorno con un altro capitolo che rappresenta il punto centrale di tutta la storia. Già perchè ciò che c'è stato mi ha aiutato solo a preparare la piazza per Stefan, perchè da qui in avanti, tutto ruoterà intorno al suo personaggio.

Adesso analizziamo tutto punto per punto:

 

  • Elena scopre che Jeremy ha tradito Bonnie ed è decisa a raccontare tutto alla sua amica, credendo che sia la cosa ideale e che vorrebbe che, in caso contrario, lei facesse altrettanto. E' Damon ad intervenire, cercando di calmare Elena e facendola ragionare su quanto dolore questo potrebbe provocare a Bonnie. Elena decide di non rivelare nulla alla sua amica, ma non è ancora completamente sicura su quale sia la scelta giusta. La Gilbert si lascerà scappare qualcosa, o deciderà di coprire il fratellino?

  • Abbiamo un flashback un po' incompleto. Damon non dice con esattezza che cosa abbia combinato Stefan, ma credo che si capiscano un bel po' di cose. Vi anticipo che nel prossimo capitolo avremo finalmente il flashback che aspettavate da tanto tempo: la fine della storia di Stefan ed Elena

  • Vicky entra in scena anche oggi con la scusa di ritirare la roba di suo fratello. Volontariamente, non ho approfondito questo aspetto, ma, ovviamente, questo segna un brusco crollo nella storia tra Matt e Caroline, ma ce ne occuperemo più avanti. Ancora una volta la mia attenzione si focalizza su Vicky. Questa ragazza non conosce limiti e non teme il giudizio di nessuno. La vediamo infatti minacciare apertamente la vita felice dei nostri personaggi. Con il ritorno di Stefan, il suo personaggio prenderà piede maggiormente. La sua vendetta è solo da azionare, ma sa già come agire e dove agire.

  • Stefan ritorna. Già, lo avevate già dedotto, ma forse vi sareste aspettate ancora un paio di capitoli di tranquillità e piani escogitati, ma ho deciso di farlo entrare finalmente in gioco. Abbiamo già notato la reazione di Damon e quella di Elena, ma vi assicuro che nel prossimo capitolo sarà anche peggio. I due non si aspettavano minimamente l'arrivo di Stefan e questa potrebbe essere una serie minaccia alla loro vita di coppia.

 

Ringrazio tantissimo tutte voi. Il vostro supporto è davvero importante ed osservare la crescita delle persone che mi seguono mi riempie davvero di gioia. Spero di non deludervi con l'evoluzione della trama. Anche perchè il vero succo della storia sta per arrivare adesso....

 

vi saluto e vi mando un mega bacio... anna

 

 

Anticipazioni:

 

Quanto dobbiamo andare avanti così, Damon?”.

Che cosa intendi, scusa?”.

Intendo che o glielo dici tu, o glielo dico io”.

Elena...”.

No, Damon. Voglio rivedere l'uomo di cui mi sono innamorata. Prendi una decisione in fretta, prima che la prenda io”.

Io ti amo”.

E allora se mi ami, fallo, o non mi troverai qui, domani mattina”.

 

  
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