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Autore: MRPrd    26/01/2014    1 recensioni
Una missione, ecco cosa è diventata la mia vita. Una missione che mi permetterà di riacquistare un’umanità ormai macchiata dal sangue. Una missione per scappare via da questa illusione, per difendere la persona che amo, per ricordare chi sono. Una missione che tu non potrai impedirmi di portare a termine perché, anche se ti amo, non potrò starti accanto. Odiami, sii triste per me, soffri a causa mia, uccidimi, disprezzami, dimenticami, ma ti prego...Non amarmi, mai!
Genere: Angst, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio, Son Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come promesso alla nostra cara WhiteLie ecco un altro capitolo ancora una volta sulla nostra Selene. Ancora due capitoli e si entrerà nel vivo della storia! Intanto godetevi questo. ^^
Baci dalla MeRProduction

 


Capitolo 24
Mentre la notte va



-Finalmente siamo arrivati!!-
Goku si stiracchiò la schiena mentre Hakkay fermava la jeep vicino ad un edifico che pareva essere una locanda, mentre Meiko bloccava il manubrio alla moto, mettendosi le chiavi in tasca e chiudendola con un bottone messo apposta, mentre Kira raggiungeva gli altri.
Gojio si guardò intorno fumandosi la sigaretta, in quel villaggio la popolazione femminile vantava delle belle presenze, mentre l’uomo si guardava intorno con aria da mandrillo, aveva voglia di divertirsi con una compagnia femminile che non fossero quelle tre bimbette che aveva appresso.
Una biondina dal caratteraccio che le ricordava tanto una persona, una castana con dei casini verso la sorella ed una fanciulla perennemente in silenzio che riesce fare uscire una spada dalla mano.
No, di certo non era la compagnia che preferiva di più.
Avrebbe voluto una donna affascinante, con le curve giuste, sagace e anche provocante.
Una come...

-Non voglio...innamorarmi...-

Tzé, ma tu guarda, certo che in fatto di donne spesso e volentieri era davvero sfigato, proprio le più strane doveva andarsi a cercare!
...già...si andava a cercare proprio le più strane...
-Gojio, che fai? Vieni?-
L’uomo venne riscosso dalla chiamata di Hakkay, avviandosi verso la locanda, di colpo gli era passata la voglia di andare a caccia di donne, anche perché l’ultima volta non era stato fortunato.
Selene in quel momento spiccò un balzo raggiungendo il tetto dell’edificio, aveva assistito all’arrivo della compagnia come supponeva, dietro di lei il sole andava a tramontare, presto sarebbe calata la notte.
E magari i demoni della palude sarebbero tornati in caccia, conoscendoli erano tipi piuttosto vendicativi, e trovare i loro fratelli morti stecchiti non doveva essere un’accoglienza piacevole.
Un po’ in fondo li capiva, mentre Selene si metteva sdraiata sul tetto a guardare le varie sfumature del cielo che andava verso il nero.
Un po’ li capiva...un po’...

“-Devi smetterla di addossarti inutili colpe-”

Idiota...quelle erano l’unica cosa che la teneva in vita, le sue colpe, era come se fosse continuamente punzecchiata da un pugnale, per tenere sveglio il suo io, per non permetterle di morire nell’oblio.
Anche se lei ormai era già morta, ed era rinata in quel nuovo corpo, quella nuova forza.
...
Selene attese in silenzio che la notte si sbrigasse a venire, in modo da poter agire in silenzio, senza essere disturbata, facendo da guida a quei demoni...e magari divertendosi con la sorellina o con un mezzo demone di sua conoscenza...
Quella sera Gojio decise di passare l’intera nottata al bar, cercando di divertirsi con i suoi due sport preferiti, la caccia alle belle ragazze e le partite di poker, in quel momento metteva KO il suo avversario con una schiacciante vittoria, attirando su di sé l’attenzione di altre ragazze che si erano messe li vicino per vedere come andava il rosso, che guadagnava un sacco di soldi.
Tzé, era incredibile come gli piaceva farsi notare dal gentil sesso.
Il rosso stava giocando un’altra mano, il suo nuovo avversario sembrava essere un osso duro ed un tantino nervoso, mentre puntava alto, giocando al rialzo.
Non lo fregava, di sicuro quella mossa era per spaventarlo.
Avvertì un’altra bella ragazza avvicinarsi a lui, e con un sorrisetto in faccia alzò ancora la posta, adesso il suo avversario cominciava ad avere dei cedimenti nella sua sicurezza.
La figura che si era appena avvicinata si fece largo fra la folla femminile, lasciando qualche occhiataccia a chi si lamentava, evidentemente questa era una tipa tosta, proprio il tipo che piaceva  a lui...come lei...
Dannazione, doveva evitare di pensare a lei in un momento così delicato.
-Vedo che la dea bendata della fortuna gioca dalla tua parte, rosso-
Quel profumo di rosa e menta mischiata alla sua voce lo fecero voltare di scatto, due iridi nere brillante lo guardavano con fare divertito, un tatuaggio a forma di rosa sul ventre sottolineava la pelle chiara della donna li presente, mentre Gojio sorrideva soddisfatto, ma guarda un po’ chi c’era...
-Beh, mi sembra ovvio dato che è esattamente alla mia sinistra e mi sta parlando-
Selene ridacchiò, mentre Gojio osservava il suo avversario iniziare a cedere di fronte all’arroganza e all’incrollabile autostima di quell’uomo che aveva di fronte a sé, arrendendosi e facendo guadagnare a Gojio un altro bel po’ di soldi.
Il rosso si alzò, offrendo il braccio a Selene che sorrise con aria divertita, entrambi stavano uscendo dal locale, sotto lo sguardo triste di tutte le ragazze che erano accorse.
La donna dai capelli neri si permise un pizzicotto sul braccio dell’uomo, che soffrì in silenzio, mentre questa continuava a camminare, staccandosi da lui fuori dal locale, continuando però a camminare per il villaggio.
-Avevi detto che mi avresti aspettato-
-Si, però non era sotto intenso che era proibito per me un po’ di svago-
Selene lanciò un’occhiata a Gojio, che sorrideva divertito, questa proprio non se l’aspettava da una tipa come lei.
-Non mi dire che sei gelosa?-
-Di ogni singola persona che tocca le cose a me più preziose-
Gojio guardò stupito Selene, la donna si era mossa di qualche passo davanti a lui, per poi voltarsi, osservandolo con lo sguardo sicuro, in quel momento gli occhi di Selene apparivano ancora più brillanti del solito, in uno sguardo tra il convinto, il triste...e lo spaventato...
“Perché le cose a me più preziose sono l’unica cosa che mi lega a quella che viene chiamata ragione.
Se non esistessero, molto probabilmente tu vedresti solo una creatura senza controllo.
Una me stessa di cui ho il terrore...
Per questo...terrò con me Rika fino a quando lei non mi avrà ucciso...oppure io non mi sarò liberata di queste mie colpe...
E forse non accadrà mai”
-Non devi aspettarmi, perché io non verrò mai da te-
Selene spostò lo sguardo da un’altra parte, tenendo le braccia strette a se, mentre Gojio la guardava stupito, il vento che si alzava muoveva ad entrambi i capelli, coprendone lo sguardo di entrambi, quello stupito e fermo di Gojio sulla figura di Selene, e quello della donna che evitava di guardarlo in faccia.
-Ripetilo-
Selene si voltò stupita verso il rosso, ora lo sguardo di lui era sull’arrabbiato, mentre si metteva le mani in tasca, guardandola convinto.
-Ripetilo guardandomi in faccia-
La donna avvertì il tono di sfida e provocazione, detestava quando la gente la metteva su questo piano, quando doveva per forza mostrare il suo orgoglio e la sua testardaggine.
Aveva sempre l’idea che qualcosa si andava rompendo, come una piccola crepa nella sua anima di argilla.
Morbida, ma una volta cotta diventava dura...e fragile.
La ragazza tenne lo sguardo fisso su quegli occhi color rubino.
Che strano, e dire che il rosso per lei era sempre stato il colore di quel liquido che le scivolava sulle mani, quel liquido che poi si seccava, rimanendo fra le unghie e fra le dita, quel liquido che lei copriva con il suo profumo, ma perché poi? A lei non piaceva ammazzare?
...in quel momento, mentre osservava il volto di Gojio, non sapeva cosa dire...
Notò le cicatrice sulla guancia dell’uomo, stupendosi, per poi ricordarsi delle sue parole.

-Ripetilo guardandomi in faccia-

Selene strinse i pugni.
-Gojio, non aspettarmi. Perché non verrò mai da te-
La tensione la fece tremare leggermente, così come la voce tremò all’inizio, per poi farsi dura ad ogni parola, però adesso era il suo sguardo che tremava.
Possibile che non volesse dire quelle parole?
Che cosa le stava succedendo? L’immagine di Rika ora non era presente nella sua testa, ma solo quello sguardo rubino che si avvicinava sempre di più a lei.
Doveva starle lontano, lontano!!
Gojio sorrise con aria tranquilla e strafottente, tenendo le mani in tasca.
-Ok, allora il nostro patto è saltato-
Selene avvertì qualcosa ghiacciarsi dentro di lei, di colpo la crepa si era ingigantita, mentre vedeva il rosso voltarsi e darle le spalle, in realtà Selene non aveva battuto ciglio, ma dentro di sé qualcosa stava morendo.
Era stato tutto dannatamente semplice, come un ridicolo gioco, in fondo doveva essere sempre stato così.
Un gioco, no?
E allora perché adesso gli sembrava che qualcosa non andava? Che dentro di sé qualcosa stava sprofondando lentamente nell’oblio.

“SELENE!! AIUTAMI SORELLA!!
SORELLA!!”


Maledizione...
Selene rimase li immobile, avvertiva il suo maledetto orgoglio impedire di andare da lui, non avrebbe rinunciato così facilmente, e poi lei...aveva ancora Rika.
Si, aveva Rika, non aveva bisogno di lui.
Non ne aveva mai avuto bisogno.
Si era divertita e basta.
Il gioco era finito.
Si, era finito...tutto...
-Ehi, mezzo sangue, ma chi ti credi di essere?-
Selene alzò stupita lo sguardo davanti a se, in quel momento il giocatore di prima, che aveva perso, stava scaricando il suo astio contro Gojio, che lo guardava con fare tranquillo ed impassibile.
-Sei solo un pezzente, un brutto errore di natura! Lo sai che quelli come te portano solo disgrazia?-
Non dirlo, lo sapeva già, sapeva benissimo che aveva portato dolore in casa sua.
Lo avvertiva ancora sulla guancia che bruciava da morire.
Lo avvertiva ogni giorno in ogni remoto angolo della sua mente, ogni volta che si guardava allo specchio e...ogni volta che guardava quella donna...
Lo sguardo di quella donna era sempre così freddo e sicuro...per poi rivelarsi triste...e lui odiava vedere le donne tristi o in lacrime...lo odiava...perché ogni volta avvertiva la sua colpa ricadere pesante sulle sue spalle.
-Scommetto che le donne lo vedono rosso quel punto li. Cosa ne dici di farlo vedere anche a me? O non ti piacciono questi giochetti, essere inutile?-
Selene fu più veloce di Gojio l’uomo aveva abbassato la cerniera come provocazione, e in quel momento la donna ne approfittò per rifilargli una ginocchiata ai suoi “tesori”, facendo gemere l’uomo che si accasciò a terra, mentre lei si limitava a fare una faccia disgustata.
-Ringrazia che non ti abbia del tutto castrato.
Azzardati a dire una cosa del genere ancora e vedrai come ti sistemo, ti è chiaro?-
Selene sorrideva con quel suo fare crudele, mettendo i brividi all’uomo, che si limitò ad annuire, mentre lei gli lanciava un’occhiata feroce, per poi voltarsi verso Gojio che era rimasto sorpreso dall’intervento della donna.
-Beh? Che hai da guardare?-
Il viso di Gojio si tinse di un certo divertimento, mentre lui si metteva a ridacchiare, avvicinandosi alla donna e guardandola con aria furbesca.
-Niente, ammiravo solo il tuo splendido viso-
Selene si limitò a lanciargli un’occhiata divertita, per poi affiancarlo di nuovo, mentre lui si accendeva l’ennesima sigaretta.
-Certo che tu cambi idea molto velocemente-
-Che vuoi farci, mi diverto così tanto con te, è un peccato fermare il gioco così presto-
-Forse, ma ricorda che il gioco è bello quando dura poco.
Perché poi non diventa più un gioco...-
Selene si fermò, voltandosi verso Gojio che la guardava con aria seria, per poi fissare la strada davanti a se, con aria pensierosa.
-...mi chiedo spesso cosa mi ha spinto da te, se per quello che rappresenti o per quello che sei-
Gojio non fiatò, mentre Selene si metteva una ciocca di capelli dietro l’orecchio, continuando a fissare quella strada, era solo una piccola viuzza tra le tante che si diramavano nel villaggio, a quell’ora non c’era anima viva, e tutti erano di sicuro andati a dormire, a parte la spiacevole presenza di poco fa.
La donna si voltò a guardare il volto dell’uomo, allungando una mano per spostare una ciocca di capelli rossi, costatando che...aveva creduto fossero caldi...allora era vero che non tutto quello che era rosso ricordava per forza il sangue.
Sorrise triste, per poi rivelare la cicatrice sul volto dell’uomo, tastandola con le dita di quella stessa mano, i capelli le accarezzarono la pelle, mentre l’uomo la lasciava fare, e lei restava in silenzio a riflettere sulla considerazione di prima.
Un bambino che non viene amato perché considerato impuro.
Un bambino disprezzato, perché si vede in lui il volto di un demone...e il sangue umano...
Un bambino solo...che forse non ha mai pianto per quel suo orgoglio troppo grande.
-Non hai mai pianto, vero?-
-...no, mai...perché ogni volta pensavo che mia madre piangeva, vedendo in me il volto dell’uomo che amava...e l’ombra di una donna che non conosceva....
Selene prese un profondo respiro, per poi allungarsi verso Gojio, che rimase sbalordito: in quell’istante la donna gli baciò la guancia sbarbata, in un gesto che sapeva d’infantile, eppure era qualcosa che lui aveva cercato dappertutto, non trovandolo con nessuna donna con cui era stato.
Sesso o amore?
Probabilmente non aveva mai avuto interesse nell’amore, per paura di non riceverne...
Ma adesso quel bambino dai capelli rossi veniva baciato sulla guancia da una bella bambina dai capelli neri.
Gojio chiuse gli occhi, mentre Selene apprezzava con le labbra la pelle un po’ dura dell’uomo, lasciandolo con quell’essenza di rose e menta ancora sulla guancia e nel naso, mentre lei si voltava dall’altra parte.
-Io non piangerò mai per te, sappilo.
Sappi che se mi amerai io ti odierò.
Dovresti disprezzarmi, detestarmi, uccidermi se fossi accanto a me-
-E tu vuoi questo? Vuoi che lo faccia?-
Selene prese un altro profondo respiro, voltandosi verso l’uomo che la guardava in silenzio con sguardo tranquillo, uno sguardo che mai prima d’ora gli aveva visto in volto.
-...e chi lo sa?-
La donna sorrise con aria furba e divertita, copiata poi da Gojio, che si limitò a tirare un’altra boccata con la sigaretta, buttando poi per terra il mozzicone, spegnendolo sotto la scarpa, oramai avvertiva la stanchezza sopraggiungere, era tempo di andare a dormire.
-Beh, io ti saluto-
-Ci vediamo più tardi, allora-
Gojio rimase stupito da quelle parole, per poi voltarsi, Selene era scomparsa, come al suo solito, lasciandolo sbuffare con aria scocciata, possibile che lei non avesse bisogno di dormire?
Selene intanto si mise una mano sul ventre, mormorando qualcosa, per poi scoprire il tatuaggio, che scomparve come assorbito dalla pelle, velocemente le sue orecchie da demone apparvero da sotto la capigliatura, mentre le unghie si allungavano, accanto a lei si faceva avanti un demone ragazza, il volto sporco di fango non nascondeva due iridi d’argento che brillavano ferine, vestita anche lei con abiti stracciati sporchi sia di sangue che di fango, l’odore che emanavano era qualcosa di abbastanza rivoltante.
-Non ci serve il tuo aiuto-
-E chi vi vuole aiutare? Io non m’impicciò in vendette personali-
-Sarà meglio per te, oppure ti uccideremo-
Selene la guardò con aria divertita, facendo un sorriso crudele sul volto che mise i brividi alla ragazzina, che indietreggiò di qualche passo.
-Hai appena detto una cosa molto stupida...-
Selene scomparì dalla vista del demone ragazza, che si limitò a digrignare i denti, per poi fare avanzare la sua tribù, tutti armati con coltelli, lance, spade e anche falci prese da contadini che cercavano di attraversare quella palude.
I demoni si guardarono intorno, controllandosi gli uni con gli altri per non fare pazzie, il loro doveva essere un attacco a sorpresa, e non era il caso di fare baccano sbranando inutilmente qualche contadino.
Tanto, appena avrebbero finito con quel gruppetto, si sarebbero divorati tutti gli abitanti del villaggio.
Alcuni di loro già si leccavano i baffi impazienti.
Intanto Gojio rientrò in silenzio alla locanda, tastandosi ancora un po’ stupito la guancia: la donna-demone lo aveva baciato proprio li, sulle cicatrici, quasi come i bambini che danno un bacino sulla bua per farla passare.
...abbastanza ridicolo...
Non sarebbe bastato quello a far svanire quei tagli...
Però...non era male come inizio.
La piccola sala buia della locanda in quel momento gli apparve stranamente silenziosa, mettendolo in allarme, subito il suo sguardo diede un’occhiata li attorno a lui, per poi afferrare un posacenere e lanciarlo in un angolo buio vicino a dove doveva esserci la porta della cucina.
Si sentì un rumore seguito da un lamento soffocato, segno che c’era qualcuno, per Gojio la serata era appena iniziata!
I primi ad aggredirlo furono il demone colpito prima dal posacenere seguito da altri tre, muniti di coltelli e falce, Gojio li evitò balzando, per poi scaraventarsi contro di loro, lanciando poi un tavolo contro altri tre demoni che lo stavano aggredendo, svegliando di scatto Rika, che si era addormentata.
-Ma cosa...?-
-E’ Gojio, si starà divertendo con qualche signorina un po’ scalcinante-
Meiko ridacchiò all’immagine, mentre Rika si limitava ad annuirle un po’ intontita, per poi osservare sorpresa un’ombra farsi avanti alla finestra, decisa a spaccarla.
-STA GIU!-
La biondina obbedì all’istante, avvertendo il vetro dietro di lei infrangersi, un demone era appena entrato, e senza perdere tempo cominciò a lanciare una serie di freccette contro le ragazze. Kira e Rika balzarono giù dal letto, mentre Meiko caricava il fucile che teneva con se, sparando un colpo contro il demone che però evitò all’ultimo secondo, il proiettile colpì quello che restava di un angolo di vetro, mentre Meiko avvertiva i vetri sotto di lei ferire le mani e i piedi scalzi.
Rika la raggiunse, ferendosi anche lei ai piedi nudi, per poi farsi spingere via dalla biondina, una freccetta per poco non la colpì, bloccandosi però nel muro, mentre un altro rumore di vetri e di spari veniva dall’altra stanza.
Le tre uscirono rapide dalla stanza, Kira venne scaraventata contro la balconata in legno del primo piano, rischiando di farsi un volo e atterrare di schiena, li dove Gojio stava affrontando i demoni di prima, due li aveva fatti secchi, ora ne mancavano altri tre.
Rika stava per raggiungere la stanza dei ragazzi, quando la porta di questa venne scagliata lontano seguita da un demone dietro, in quel momento usciva fuori Goku ancora appisolato, scatenando un risolino della castana, mentre Hakkay faceva un gesto di pulizia con le mani, ne aveva stesi due, mentre Sanzo si era limitato a sparare ad altri due che li avevano raggiunti dalla finestra.
-State bene?-
-ATTENTI!-
Rika si accucciò a terra, mentre Goku si vedeva passare a pochi centimetri dal volto una freccetta, che si andava a conficcare nel muro, mentre Meiko cominciava a prendere a cazzotti il demone delle freccette, dandogli parecchi montanti più un micidiale dritto che lo stese a terra, finito poi da un proiettile della ragazza, che si sentì meglio.
Gojio intanto uccise gli ultimi due, per poi con gli altri uscire dalla locanda, in quel momento un’alta fiammata bloccò la loro fuga, oltre di questa c’era la moto di Meiko, mentre dentro la fiammata c’erano un’altra ventina di demoni, la fiammata era nata dal nulla, e Rika si voltò furibonda verso l’alto, dove una figura le fece un gesto di saluto con la mano.
-MALEDIZIONE SELENE! NON HAI ALTRO DI MEGLIO DAFARE?-
-Ma come siamo nervosi, sorellina!-
Selene scese a terra con un balzo, mentre un demone ragazza gli ringhiava contro.
-Ti avevo detto di starne lontana-
-Tu piuttosto, azzardati a fare anche solo un graffio alla castana o al rosso e vedi cosa ti capita-
-Tzé, non mi abbasserò ad ascoltare gli ordini di un demone come te-
Selene si limitò a sbuffare, passandosi una mano tra i capelli, rivelando meglio le orecchie a punta, che attirarono lo sguardo di Gojio, così come il ventre privo di tatuaggio.
Rika invece già si preparava ad ammazzare la sorella, che si voltò verso la ragazza-demone accanto a lei, sorridendogli con aria provocatoria.
-Fa come credi, io ti ho avvertito piccola-
Il demone gli ringhiò contro, per poi incitare gli altri all’attacco, ribadendo la vendetta per i loro fratelli, mentre Gojio sbuffava spazientito.
Selene osservò in silenzio ciò che succedeva li davanti a lei, i demoni si erano separati in gruppetti per poter andare contro i loro avversari, che si limitavano a schivare i colpi con aria assonnata, per poi metterli KO.
Osservò la ragazzina prendersela con Gojio, le falci erano veloci e rischiavano di tagliare non solo le doppie punte all’uomo.
La donna demone strinse le mani sulle braccia, cercando di trattenersi, sua sorella intanto non se la cavava male, sistemando l’ultimo rompiscatole, prima di guardare male sua sorella, che si limitò a sorriderle, per poi tornare a guardare Gojio, giusto in tempo per vedere quello stupido demone ragazzina colpirlo al braccio, ferendolo leggermente.
Selene fece un gesto con le dita, e subito intorno alla ragazza demone si scatenarono della alte fiammate, che cominciarono a bruciarla, mentre questa si voltava verso Selene, furibonda, le fiamme avevano già cominciato a bruciare la sua carne.
-MALEDETTA!!!!-
-Ti avevo avvisato, stupida-
-CREPAAAA!!!-

-Non mi dire che sei gelosa?-
-Di ogni singola persona che tocca le cose a me più preziose-


Il demone si scagliò contro Selene, che si limitò a guardarlo bruciare, già la pelle sembrava sciogliersi in uno spettacolo nauseante, la falce sembrò quasi toccarle il volto e ferirla, mentre le fiamme ormai aveva raggiunto il suo corpo...
Due brillanti oggetti in metallo passarono davanti allo sguardo nero della ragazza che si bloccò stupita.
Una era la falce di Gojio, che aveva mozzato la testa all’essere...
L’altro era il Sai di Rika, che aveva colpito al cuore il demone, che ormai cadde a terra, finendo di bruciare, mentre il Sai sembrava non sciogliersi a quell’alta temperatura.
Selene rimase sbalordita, per poi guardare prima la sorella, che le lanciò uno sguardo di puro odio.
“Io ti ucciderò, non permetterò a nessuno di toccarti!”
Poi si voltò verso il mezzo demone, che si risistemò l’alabarda, facendola poi scomparire e guardandola con aria tranquilla.
“Sei geloso?”
“Di ogni singola persona che tocca le cose a me più preziose”

...davvero stupefacente...
-Bene, vedo che i loro signori si sono divertiti.
Quindi, io vi saluto.
Statemi bene, ci vediamo!-
Selene con un gesto fece scomparire le fiamme che avevano circondato il gruppo, per poi saltare sul tetto di un edificio e svanire via, mentre gli altri cercavano di svegliarsi, ormai era mattina.
Anche se Gojio durante il viaggio in jeep ronfò, in fondo aveva passato una notte in bianco.
Quando Selene tornò al castello, ad accoglierla ci fu il sorriso amichevole di Himitsu.
-Non mi dire che mi hai aspettato fino ad ora-
-Allora? Com’è andata stavolta Selene-
La donna-demone sembrò pensarci su, mettendosi due dita sulle labbra, per poi leccarsele con fare soddisfatto.
-Ti dirò, Himitsu...ho fatto delle scoperte molto piacevoli-
La ragazza dai capelli biondi si limitò ad annuire, seguendo poi l’amica per i corridoi, quando s’imbatterono nel Principe Kougaiji, che sembrava cercarle.
-Himitsu, Selene, ho una missione per voi-
Le due si limitarono a guardarsi in faccia, poi Himitsu annuì, mentre Selene faceva il suo solito sorrisino divertito sul volto.
“Eh si, non ci si annoia mai, vero Gojio?”

Fine Capitolo 24
  
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