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Autore: KuromiAkira    27/01/2014    2 recensioni
Quattro stagioni, quattro manager. E poi Endou.
Quattro one-shot su quattro ragazze e un ragazzo che è riuscito a rubare i loro cuori.
Capitolo 1 - Fiori per la primavera, Endou/Haruna
Capitolo 2 - Messaggio per l'estate, Endou/Natsumi
Capitolo 3 - L'ombrello dell'autunno, Endou/Aki
Capitolo 4 - Lacrime d'inverno, Endou/Fuyuka
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camelia/Fuyuka, Celia/Haruna, Mark/Mamoru, Nelly/Natsumi, Silvia/Aki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era stata una tiepida giornata di primavera, una di quelle tranquille e serene, dove il cielo era sgombro da ogni tipo di nuvole e accompagnata da una leggera brezza fresca.
Il sole era già calato, e aveva lasciato posto al blu della notte; le nuvole non si erano fatte ancora vedere, per cui le stelle erano ben visibili.
Endou, borsa in spalla e tuta sporca di terra ancora addosso, si stava dirigendo verso casa dopo gli allenamenti, con il naso per aria ad osservare assorto gli astri, quando si sentì chiamare da una voce familiare.
Gli bastò voltare la testa verso la propria sinistra per incrociare lo sguardo di Haruna, la seconda manager del club di calcio della Raimon.
- Otonashi! - esclamò, stupito di vederla in quel luogo a quell'ora.
La ragazzina, in piedi in mezzo a un prato che dava alla strada, lo salutò agitando il braccio, e si avvicinò sorridendo.
- Buonasera, capitano! - esclamò lei, una volta che gli fu accanto - Scommetto che hai appena finito di allenarti! - indovinò.
Mamoru annuì, lanciando uno sguardo verso il fiume a pochi metri da dove si trovavano loro, oltre il prato.
- Cosa ci fai qui a quest'ora? - le chiese, incuriosito.
Haruna sollevò una borsa. - Sono andata a fare spese - spiegò. - Ci ho messo più del previsto, ma quando ho visto questo cielo non ho resistito e mi sono fermata qui - affermò, ridendo.
- Oh - commentò semplicemente il capitano. - Abiti qui vicino? - domandò, pensando che la ragazzina abitava piuttosto lontano dal fratello.
Lei annuì. - Nella stradina a sinistra, poco più avanti - disse, puntando davanti a sé col dito indice. - Tu? -
- Io devo fare ancora un paio di isolati - rispose lui, per nulla infastidito dalla passeggiata. - Sei tu che fai la spesa per la tua famiglia? -
- Solo in occasioni particolari - confessò lei, arrossendo leggermente, mentre cominciavano a camminare l'uno affianco all'altra. - Domani mio fratello viene a pranzo da me, e volevo preparare i suoi piatti preferiti. -
Era passato poco tempo dalla sconfitta di Kageyama; Kidou aveva trovato il coraggio di parlare con la sorella, e aveva deciso di iscriversi alla Raimon. In questo modo, i due fratelli poterono vedersi più spesso, con sommo sollievo di Mamoru, che aveva preso a cuore la questione.
- Come va con Kidou? - chiese quindi lui, interessato.
- Benissimo! - esclamò lei, felice. - Anche se non viviamo insieme, andiamo spesso l'uno dall'altro. Lui è sempre molto nervoso davanti ai miei genitori adottivi, e li ringrazia sempre per quello che fanno - raccontò, con tenerezza nella voce. - Forse ancora non riusciamo ad essere del tutto naturali l'uno con l'altra, dopo così tanti anni lontani, ma sono felice che sia di nuovo con me. -
- Mi fa piacere che abbiate recuperato il vostro rapporto - affermò con sincerità il capitano della Raimon.
- È solo merito tuo! - asserì la ragazzina, con l'entusiasmo che la caratterizzava. Si fermò, improvvisamente più tranquilla, seppur col sorriso sulle labbra. - Per molto tempo ho creduto che mio fratello mi avesse dimenticata; lo vedevo così arrogante e aggressivo, e stentavo a credere che fosse il mio adorato fratellone. Ma ora è cambiato, ed è solo grazie alla tua influenza, sempai! -
- Io credo sia sempre stato così, Otonashi. Forse si vergognava a mostrarsi a te; in ogni caso, non credo che Kidou sia mai stato presuntuoso. -
Lei mugugnò, osservando Endou come per studiarlo. - Credo tu abbia ragione. Sai comprendere bene gli altri. -
Mamoru sorrise per il complimento, ma preferì schernirsi grattandosi la nuca con la mano sinistra.
- Ma no, è solo che non mi ha mai dato questa impressione. Beh, forse all'inizio - ragionò, ricordando la batosta subita contro di lui durante la loro primissima partita. Chiuse gli occhi e sorrise. - Ma quando ho saputo la vostra storia, ho capito che ti ha sempre voluto molto bene, e che stava facendo quelle cose per te - affermò. Poi tornò a guadarla. - Ma toglimi una curiosità: all'inizio ti sei iscritta al nostro club per tuo fratello, vero? - domandò.
Lui e Haruna non si conoscevano da molto, e la mancanza di confidenza l'aveva portato ad esitare nel porre quel quesito, anche se gli balenava in testa da molto tempo.
Ma naturalmente lei non si offese e, anzi, confermò subito.
- Lo ammetto. Da quando sono stata adottata non avevo più sentito mio fratello e fu per caso che seppi che giocava nella squadra di calcio. Così iniziai a raccogliere informazioni, finendo col diventare un'esperta. Quando ho visto giocare la Raimon ho pensato che forse sareste stati capaci di accedere al Football Frontier, dandomi l'opportunità di incontrarlo. E così è stato! - affermò. - Ma non mentivo, quando ho detto che sono stata colpita dal vostro spirito. Desideravo davvero far parte della squadra, in qualche modo. -
Endou annuì, comprensivo.
- Non preoccuparti. L'importante è che ora siate entrambi felici. Sono contento. -
Otonashi ridacchiò. - Sei davvero gentile e altruista. Non mi stupisce che le sempai siano innamorate di te - mormorò con un volume a malapena udibile.
- Cosa? - chiese il ragazzo, che non aveva sentito ciò che lei aveva detto.
- Niente - gli rispose lei, fermandosi. - Sono arrivata. -
- Oh - fece Endou, osservando la casa della manager; una casetta comune, con due piani e giardino, molto simile alla sua. - Non mi ero nemmeno reso conto di quanta strada abbiamo fatto. Io devo andare dalla parte opposta - ragionò lui, ridendo. - Beh, ci vediamo a scuola, Otonashi! - esclamò, accingendosi a voltarsi.
- Capitano! - lo chiamò però lei.
Endou si bloccò e la fissò in silenzio, attendendo che parlasse.
Haruna sorrise.
- La settimana prossima è il mio compleanno. Pensavo di festeggiarlo con i miei genitori e mio fratello ma... sarai il benvenuto. -
- Il tuo compleanno? - quasi gridò Mamoru, con stupore. - Non lo sapevo! Certo, volentieri! - accettò lui. Poi, però, il solito sorriso si spense, e assunse un'espressione pensierosa. - Ah, però non ho la più pallida idea di cosa regalarti. -
Non era bravo con i regali, sopratutto se destinati a delle ragazze. Si trovava in difficoltà persino con sua madre o con Aki, che pure conosceva da tempo, ormai.
- Un mazzo di fiori - disse immediatamente lei, con naturalezza.
Mamoru sbatté un paio di volte le palpebre - Fiori? -
- Sì. A me piacciono i fiori. Sono sempre un regalo bene accetto - spiegò lei.
- Fiori... capito! Allora ci vediamo! - la salutò definitivamente, correndo nella direzione dalla quale erano venuti.
Haruna rimase fuori dalla porta fino a quando il ragazzo su visibile, poi sospirò. - È proprio difficile non innamorarsi di lui. Se solo non ci fossero già due pretendenti... - mormorò, prima di entrare dentro casa.


Una ventenne Haruna osservò il dono che si era ritrovata davanti appena aperta la porta.
Oltre l'ingresso, nel salotto, amici e parenti si erano già accomodati per parlare del più e del meno, attendendo che gli altri ospiti arrivassero per dare definitivamente il via ai festeggiamenti.
Ciclamini, Gerani, Garofani, Fresie... un mazzo di fiori tipicamente primaverili, disposti in un accostamento poco elegante ma che ben si addiceva a uno come Endou.
Anche quell'anno, il giorno del suo compleanno, colui che fu il capitano della Raimon le aveva comprato un mazzo di fiori, proprio come da lei richiesto quella sera di tanti anni prima.
Grazie all'amicizia col fratello, lei era sempre rimasta in contatto col ragazzo, che non mancava mai di partecipare alla festa del suo compleanno, porgendole all'entrata dei fiori, sempre diversi di volta in volta.
Endou le sorrise e lasciò che il mazzo scivolasse tra le sue mani.
- Scusa il ritardo. Buon compleanno, Haruna! - esclamò.
Lei rise dolcemente, stringendo tra le mani il dono e, dopo averli annusati ed essersi beata del loro piacevole e fresco profumo, si buttò tra le braccia di Mamoru.
- Grazie mille, Endou-kun! -
Lo sentì ridacchiare, lieto e lusingato per quel personale ringraziamento ricevuto, e si ritrovò a pensare, ancora una volta, che era stato proprio impossibile non innamorarsi di Endou, nonostante le rivali in amore che si era ritrovata a fronteggiare.





Note finali: prima (si spera) di quattro one-shot (pensate originariamente come drabble, o al massimo doppie-drabble) dedicate ognuna a Endou e a una manager della Raimon/Inazuma Japan.
Sono stata ispirata da questa canzone, ma ammetto che questa è stata difficile, perché personalmente non ho mai visto Endou e Haruna come una probabile coppia, ed è la prima volta che li tratto come tali.
Inizialmente non volevo che fossero fidanzati nella seconda parte della fiction, poi ho pensato che un piccolo accenno ci sarebbe stato bene. :)
La prima è Haruna perché nella canzone la primavera è la prima ad essere nominata, solo per questo XD
E nulla, è una crack pairing ma spero di averla resa bene, nonostante tutto.
  
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