Cap 1
- Devo dire che
la piccola Greengrass ha messo su un corpo da infarto. –
commentò Nott,
scrutando con aria maniacale una biondina del quinto anno che
ancheggiava
esageratamente lungo il corridoio che separava gli scompartimenti del
treno.
- Tu che ne
pensi, Dray? – aggiunse, rivolgendosi all’amico.
Il biondo ne
seguì l’avanzata con attenzione, soffermandosi in
particolare sul lato b della
ragazza in questione.
- Sì, sembra che
l’estate abbia fatto un buon lavoro con lei. –
concordò.
Pansy storse il
naso lanciando un' occhiata a Georgiana, che fissava con ostinazione
fuori dal
finestrino. All' apparenza poteva sembrare indifferente, ma sapeva bene
che la
sua amica stava esercitando tutto il suo autocontrollo per non
schiantare il
fidanzato.
- Daphne, tu non
eri così al quinto anno. – tornò alla
carica Theodore.
La maggiore e
biondissima Greengrass, inarcò un sopracciglio perfettamente
curato, fissandolo
con la sua proverbiale indifferenza.
- Così zoccola,
intendi?-
Georgiana
soffocò un principio di risata con un educato colpo di
tosse. Poteva non
sopportare la piccola Astoria, e detestare il fatto che il suo ragazzo
manifestasse in modo niente affatto velato il suo desiderio di
spassarsela
allegramente con lei, ma restava il fatto che la piccola squillo era la
sorellina di una delle sue migliori amiche. Non l’avrebbe mai
insultata, non in
presenza di Daphne, per lo meno.
- Zoccola o meno,
resta il fatto che una sera con lei la passerei volentieri. –
affermò Nott.
- Anche più di
una. – aggiunse Malfoy con un ghigno.
- Sì, Nott, lo
sappiamo che per te basta che una ragazza respiri. –
commentò disgustata
Daphne.
- Ehy, sono un
uomo. –
- No, sei un
porco, è diverso. –
Terminata la sua
brillante constatazione sugli istinti animali del suo compagno di
classe, tornò
a concentrare la propria attenzione sul Settimanale delle Streghe che
aveva appoggiato
sulle gambe.
Stufa di quelle
punzecchiature continue e dei commenti dei due ragazzi, Georgiana si
alzò e si
diresse verso l’uscita. Le avrebbe fatto solo che bene
allontanarsi un po’ da
tutto quello.
- Dove stai
andando? – le domandò Draco, che sembrava essersi
reso conto solo in quel momento
che la sua ragazza era nel suo stesso scompartimento.
Tipico. A quanto
sembrava, anche quell’anno non ci sarebbero stati grossi
cambiamenti nella loro
relazione.
- Non dirmi che
te ne frega qualcosa. – replicò in tono di sfida.
- Certo che me
ne frega, sei la mia ragazza. –
Già, era la sua
ragazza solo quando gli faceva comodo, pensò amareggiata.
- Ma davvero?
Eppure, fino a cinque minuti fa, non sembrava. –
Draco emise uno
sbuffo infastidito, alzando gli occhi al cielo.
- Sempre con
queste scenate di gelosia, si diceva tanto per parlare. –
Come al solito
cercava di far passare lei per quella esagerata, era tipico di Draco;
lei
passava per quella dispotica e possessiva e lui per la povera vittima.
Come no,
l' inferno sarebbe gelato prima che qualcuno avrebbe potuto accostare
il nome
Draco Malfoy alla parola vittima.
- Bene. Allora
sappi, tanto per parlare, che sto andando da Blaise. – gli
comunicò,
stampandosi in faccia un sorrisetto bastardo.
Era una mossa
sleale, lo sapeva benissimo, persino meschina, ma non le importava. Si
sentiva
meschina in quel momento e l’idea che il pensiero di lei e
Blaise insieme
tormentasse Draco per tutto il resto del viaggio le provocava una
sensazione di
benessere.
Daphne e Pansy
alzarono la testa dalla rivista, preparandosi a gustarsi la scena.
Tutto il
mondo magico ormai sapeva che non si doveva nominare Blaise Zabini
davanti a
Draco, a meno che non si volesse assistere ad un Malfoy in versione
molto incazzata.
- Tu … cosa? –
domandò molto lentamente.
Quando
cominciava a scandire le parole si poteva stare sicuri che il vulcano
Malfoy
era sul punto di esplodere. Il sorriso maligno si allargò
ancora di più. A
quanto sembrava, aveva appena ottenuto l’effetto sperato.
- Non far finta
di non aver capito, vado nello scompartimento di Blaise. –
ripetè, sfidandolo a
contraddirla.
Avrebbe potuto
aggiungere che c’era anche Larissa insieme a Blaise, ma era
troppo
soddisfacente assistere alla sua gelida furia.
- Mi sembrava di
averti detto che non voglio che passi del tempo con lui. –
sibilò Draco, gli
occhi grigi che si erano assottigliati pericolosamente.
- E a me non
sembra di averti chiesto il permesso, ti stavo solo informando.
– replicò
candidamente, chiudendosi dietro con forza la porta scorrevole dello
scompartimento.
Georgiana 1 -
Draco 0 … Pluffa al centro.
*********
- Allora, Harry,
a quanto pare ti sei ripreso in fretta dalla batosta di Ginny.
– commentò Ron,
scrutando l' amico che sembrava incredibilmente sereno. Di sicuro non
aveva la
faccia di uno che era stato scaricato tre giorni prima dalla ragazza
che amava.
- Complimenti,
Ronald come sempre la tua delicatezza è fuori dal comune.
– intervenne Hermione,
scoccando un' occhiataccia all' amico che si strinse nelle spalle e
indossò la
migliore delle sue espressioni innocenti.
- Non fa nulla,
mi è passata – disse Harry, rivolgendo un sorriso
rassicurante ai due.
Hermione gli
lanciò un’occhiata penetrante.
- Sul serio. –
- Dai, Herm, ti
ha detto che gli è passata; e poi non dovresti corrugare la
fronte in quel
modo, finirai con il farti spuntare delle rughe precoci. –
commentò Neville,
scrutando con aria critica la riccia.
- Per Merlino, Neville,
è mai possibile che tu debba essere così checca?
– imprecò Ron, fissando
disgustato il compagno di casa e ignorando l’ennesima
occhiata gelida di
Hermione.
- Sei veramente
un troll, Ron, incredibilmente antiquato. Non sai che essere
omosessuali al
giorno d' oggi fa chic? – replicò, sfogliando la
sua copia del Settimanale
delle Streghe.
- Certo, come
no. – bofonchiò
a denti stretti il
rosso.
Era inutile,
certe cose lui non le avrebbe mai capite. Insomma, cosa ci si poteva
mai
trovare in un ragazzo?
- Piuttosto, chi
sarà la tua prossima preda quest' anno? –
domandò Paciock, mettendo nuovamente
via la rivista e concentrando la sua attenzione su Harry. Un ragazzo
così
carino, con quei suoi capelli ribelli e gli occhi smeraldini, che
persino lui
ci aveva fatto più di un pensierino nel corso degli anni.
Peccato solo che
fosse assolutamente etero.
- Neville, non
credo che Harry sia in vena. –
- E perchè mai?
Chiodo schiaccia chiodo, funziona così, no? Dovresti saperlo
bene, mia cara,
non hai fatto la stessa cosa quando Krum è partito? -
replicò con un' occhiata
maliziosa.
La riccia
avvampò furiosamente, affondando nel libro di Aritmanzia che
aveva in braccio.
L’avrebbe dovuto sapere che confidarsi con Neville Paciock
era tutto fuorchè
sicuro.
I ragazzi
ridacchiarono divertiti.
- Non so ancora.
Voglio dire, l' anno è appena iniziato –
replicò, stringendosi nelle spalle. Senza
contare, poi, che non sarebbe stato facile trovare una ragazza disposta
ad
accettare la sua scelta. Ginny non l’aveva fatto, eppure era
stata innamorata
di lui per sette anni. Come poteva una qualsiasi altra ragazza
accettare
serenamente di rinunciare all’intimità?
- Oh, la troverai,
sei così carino. –
assicurò Neville.
Non prestò più
attenzione alle parole del compagno di casa, troppo preso a seguire con
lo
sguardo l’avanzata di una ragazza. Aveva lunghi capelli
corvini che le
ricadevano sulla schiena in morbide onde, occhi di ghiaccio e un collo
sottile
che ricordava quello di un cigno.
- A meno che tu
non la abbia appena trovata. –
aggiunse,
osservandolo mentre fissava rapito la Serpeverde.
- Larissa Flint.
Ottima scelta, se ti piacciono le stronze. –
- Stronza
quanto? – domandò Ron, incuriosito.
- Abbastanza
perchè il suo livello di stronzaggine sia temuto anche dalle
Serpi. –
Il rosso gemette,
- Ti conviene trovartene un’ altra, amico, quella ha tutta l'
aria di essere un
osso duro. –
Un’altra, e perché
mai? Aveva affrontato Lord Voldemort in persona, era stato scaricato da
quella
che aveva creduto essere la donna della sua vita ed era sopravvissuto.
Provarci
con una ragazza, seppure una Serpeverde come la Flint, era sicuramente
qualcosa
che poteva riuscire a fare.
- Scommettiamo? –
********
Fred Weasley
stava camminando tranquillamente per il corridoio del treno, e si
faceva i
fatti suoi, quando venne travolto da qualcosa o qualcuno. Non avrebbe
saputo
dirlo con certezza, fatto sta che si ritrovò a terra, con il
posteriore
dolorante. Capelli rossi, occhi di un singolare blu screziato di viola,
un viso
che sembrava essere stato modellato dagli angeli. Stupenda, fu la prima
cosa
che pensò. Si alzò in piedi e le porse una mano
per aiutarla a rialzarsi.
La ragazza
accettò, per poi mollarla di scatto non appena si rese conto
di chi era quello
che si trovava davanti.
- Weasley,
potresti anche guardare dove cammini. – sibilò.
- Sai, rossa, in
realtà sei tu che mi sei volata tra le braccia. So di fare
un certo effetto
alle ragazze, ma non pensavo che facesse presa anche su di te
– replicò con un
sorriso beffardo.
- L' unico
effetto che mi fai è quello di causarmi la nausea.
–
- Che
caratterino, rossa – ridacchiò, chinandosi ad
aiutarla a raccogliere le sue
cose che si erano sparpagliate sul pavimento.
Glieli strappò
dalle mani, lanciandogli un’occhiataccia che
l’avrebbe incenerito sul posto se
solo non avesse avuto la pelle resistente.
-
E non chiamarmi rossa. Anzi, non chiamarmi
affatto. –
- Ci si vede in
giro, rossa. –
Calcò
volutamente sull’ultima parola, strizzandole
l’occhio ed entrando nel suo
scompartimento prima di darle modo di replicare.
- Spero
vivamente di no. – bofonchiò Georgiana, facendo
scorrere la porta dello
scompartimento di fronte a quello del fastidioso Grifondoro.
George, che
aveva osservato la scena dalla porta a vetri dello scompartimento,
accolse il
gemello con un sorrisetto ironico.
- Simpatica Georgiana
Night, eh? –
E così si
chiamava Georgiana. Doveva ammettere che il nome le si addiceva alla
grande,
sembrava proprio una piccola Purosangue aristocratica.
- Bella più che
simpatica. –
- Sta con
Malfoy. – lo avvisò il gemello.
- Chiedimi se me
ne frega qualcosa. –
- Non riuscirai
mai a conquistarla. –
- Praticamente è
già cotta di me. –
replicò, scherzando.
George vide il
lampo negli occhi del gemello e seppe che
ormai era fatta: Fred Weasley aveva
puntato la sua preda.
Spazio autrice:
Vi propongo una vecchia storia che ho trovato tra i meandri del mio pc, nella speranza che possa piacervi e catturare il vostro interesse. Fatemi sapere che ne pensate con una recensioncina (anche solo per dirmi che fa schifo, non mi offendo u.u). Alla prossima.
Baci baci,
Fiamma Erin Gaunt