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Autore: lollipop 2013    27/01/2014    6 recensioni
Due culture diverse si incontrano, mescolandosi.
Un amore contrastato, che va oltre la famiglia, oltre le tradizioni.
John si innamora di Mary.
Mary si innamora di John.
Lui è un gipsy, uno zingaro inglese che ormai staziona da anni nella stessa città.
Lei é una ragazza normale, una tipa di città, indipendente e con fin troppi problemi.
Due culture così diverse riusciranno ad amalgamarsi o entreranno in collisione?
Riuscirà John a vivere questa sua storia d'amore impossibile?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 4
 
I gradini logorati dal tempo scricchiolano ad ogni mio passo. Li salgo, uno dopo l'altro prima di arrivare alla sua porta di ingresso...
<< John, cosa ci fai qui? >> i capelli arruffati e il segno del cuscino sul suo viso mi lasciano intendere che si sia appena svegliata.
<< Sai volevo chiamarti per offrirti la colazione, ma poi mi sono reso conto di non avere ancora il tuo numero... >> entro in casa, senza neanche chiedergli il permesso.
<< Non ti ho detto che potevi entrare... >> ignoro la sua voce e gironzolo per casa...
É un monolocale, piccolo ma confortante. È un po’ in disordine per essere la casa di una ragazza... Riesco comunque a sentire il suo profumo nell'aria.
<< Hai finito di ficcare il naso nelle mie cose? >>
Mary mi si piazza d'avanti. Ha le braccia conserte e gli occhi stanchi.
<< Sai non hai una bella cera. >>
<< Sono tornata a casa alle 3, al Classic-Lounge-Bar c'era una festa ieri. >>
 La guardo mentre si comprime le tempie, cerca di scacciare il mal di testa.
<< Credo che dovresti cambiare lavoro. >> scoppia in un fragorosa risata poi si infila la giacca di una tuta e le sue sneakers.
<< Me lo trovi tu un'altro lavoro? Con la crisi che c'è in giro devi accontentarti di quello che hai. >>
Sparisce dietro ad una porta e dal rumore dell'acqua che scorre, capisco che quello è il bagno. Dopo pochi minuti esce, ha il viso fresco e i capelli riordinati in un coda.
<< Andiamo? >> la guardo con espressione interrogativa...
<< Non volevi offrirmi la colazione? >> sorrido complice per poi uscire dietro di lei.
Camminiamo per le strade fredde e uggiose di Cardiff.
Alzo il capuccio della felpa per coprirmi dal freddo e camuffare il mio volto.
Sono in territorio nemico!
<< Allora... Me lo dai il tuo numero? >>
<< No! >> risposta secca... Simpatica!
<< Daiii >> insisto.
<< No! >>
<< Perchè no? >> si ferma e mi guarda con aria beffarda...  Si prende gioco di me!
<< Perchè sei un idiota! >>
<< Whao, e cosa ti ha fatto arrivare a questa conclusione? >>
 Mi guarda, i suoi occhi sembrano sorridermi... Questi occhi da cerbiatta farebbero capitolare qualsiasi uomo.  
<< Siamo arrivati. >>
Arriviamo dinanzi ad un bar nel centro di Cardiff, vi entriamo e prendiamo posto in uno dei tavolini appartati.
<< Salve, cosa vi porto? >> una biondina con in mano penna e block notes, prende le nostre ordinazioni...
Io e Mary ci guardiamo per un po’, quando poi tento di iniziare una conversazione, la cameriera biondina mi interrompe portando al tavolo la nostra ordinazione.
Mary con voracità addenta un pezzo del suo waffle allo sciroppo d'acero, io la guardo, mentre lo sciroppo caldo le scivola giù per il mento.
Le porgo un tovagliolo, indicandole il punto dove pulirsi. Lo afferra e mi ringrazia con un dolce e compiaciuto sorriso.
<< Paghi tu vero? >>
Dopo aver mangiato in fretta la sua colazione Mary si alza strizzandomi l'occhio.
Sembra aver fretta di abbandonare quel locale... Pago e faccio per uscire, seguito da Mary.
Un tizio alto mi viene addosso...
<< Hey scusa bello. >> alzo il capo e gli sorrido appena.
<< Tu... >> con un braccio quel tizio mi blocca il passaggio, alzo meglio la testa e lo guardo bene. Cazzo è il rosso del Classic -Lounge- Bar.
Mary mi afferra il braccio trascinandomi fuori dal locale. Pochi passi e poi uno spintone sulla schiena mi fa barcollare, facendomi mollare la presa sulla mano di Mary.
Mi volto furioso... Non sono mai stato bravo a contenere la rabbia.
<< Che cazzo fai? >>
<< Sei nel mio territorio sporco gipsy, credi che ti lascerò andare senza alcun graffio? >> << Sei solo gorge, i tuoi amici non ci sono, vuoi davvero batterti con me? >>
Senza rispondermi il ragazzo mi viene contro, più e più spintoni, fino a spingermi contro un muro. Sento le urla di Mary, intima al ragazzo, Scott, di lasciarmi andare.
Stanco di incassare senza reagire, colpisco il rosso in pieno viso facendolo crollare a terra... Sono un pugile, so come incassare colpi ma so anche come darne!
<< Gli zingari come te non meritano di vivere. >>
Inveisco contro di lui che, inerme giace sull'asfalto.  Con le poche forze che gli restano continua a sputare veleno contro di me... Che idiota!
I passanti che hanno assistito alla rissa, hanno chiamato la polizia.
Da lontano sento avvicinare il suono delle sirene spianate.
Tra i gipsy e le forze dell'ordine non corre buon sangue. Se mi prendono, stavolta gettano la chiave!
Mary mi prende la mano e mi trascina via, corriamo molto, prima di nasconderci al di la degli sterrati di una fattoria.
Sono furioso, odio questi stronzi di gorge, sono la feccia della gente, soprattutto quel rosso figlio di papà.
Ferite e sangue ricoprono il mio volto.
<< Dovevo ammazzarlo quel bastardo! >>
<< No, non dovevi... >> le mani di Mary cingono il mio viso, sento il suo calore, mi accarezza... Cerca di calmarmi.
Ritorno in me e stringo le sue mani sul mio viso. La guardo con insistenza e mi sembra quasi di riuscire a leggerle l'anima. La tiro forte a me, la stringo in un caldo abbraccio, poi i nostri visi si sfiorano, le labbra si toccano e faccio ciò che desideravo fare dal primo giorno che l'ho vista. Bacio Mary, la bacio con passione, con rapacità...
Il vento gelido punge i miei occhi, facendoli lacrimare, li asciugo con la mano, poi le dita scendono sul mio viso, poggiandosi sulle labbra.
La sento ancora, la lingua calda di Mary muoversi a ritmo con la mia.
Le sue labbra a sapor di lampone strofinarsi sulla mia bocca.
Passo la lingua su di essa e riesco a sentire il lampone. Amo questo sapore!
La luce fioca del lampione, illumina la strada che conduce a casa Evans.
Sulla soglia della porta mi sfilo le scarpe da ginnastica, le suole sporche di terreno avrebbero impolverato la moquette.
Cammino in punta di piedi, poi un rumore, proveniente dalla cucina, attira la mia attenzione... Maledetti topi!
Accendo la luce e la vedo, nascosta dietro al tavolo, Brece ha la testa china nella scatola dei biscotti...
<< Brece cosa fai? >> sobbalza al suono della mia voce.
<< John... Ti prego non dirlo alla mamma. >>
Nostra madre ci tiene a stecchetto, soprattutto le mie sorelle, sono costrette a rigide diete. L'aspetto fisico per una donna gipsy è fondamentale!
Le sorrido complice, strizzandogli l'occhio.
<< John, ma cosa hai fatto al viso? >> Ah già il mio viso...
Le contusioni sono evidenti...
<< Niente, ho avuto una discussione con uno stupido gorge. >>
Brece si alza abbandonando la bomba calorica che stringeva tra le mani ed inizia ad accarezzare le mie ferite.
<< Tu non sei il tipo che fa a botte senza motivo... Cosa ha fatto quel gorge? >>
Bhe, qualche giorno fa ronzava intorno a Mary ed oggi ha parlato troppo!
<< Mi ha solo innervosito. >>
<< John guardami... Non è mica a causa di una ragazza vero? >>
Odio le donne della mia famiglia, sono tutte veggenti.
Scuoto il capo e faccio per andare a letto, le parole di Brece però frenano i miei passi.
<< L'amore fa fare cose stupidi... >>
<< Amore? Cosa ne sai tu dell'amore. >> sorride Brece.
<< Io niente e tu? Sei innamorato John? >> innamorato? Io?
<< Ultimamente sei sempre allegro, sorridi senza motivo e sul tuo viso si sente l'odore di un profumo femminile. >> Ho un detective come sorella...
<< Pensa agli affari tuoi sorellina... >> sorride mentre si avvicina a me con la scatola dei medicinali.
<< Siediti, lascia che ti pulisca queste ferite. >> seguo il suo ordine e mi lascio curare...
<< Allora?!? Chi è lei, la conosco? >> scuoto il capo, come potrebbe mai conoscerla, Mary non è una gorge.
Non so come Brece reagirebbe sapendo che il suo fratellone si è preso una bella cotta per una gorge...
Intanto mi godo le sue amorevoli curi e ripenso a lei, Mary, al nostro bacio. Si, nostro, perchè nonostante il suo caratterino, non ha sdegnato le mie labbra!

 



Eccoci giunti al quarto capitolo... E bacio fu. *___*
Lasciatemi qualche commento e se avete tempo passate nella mia raccolta di one shot:
Crazy Stupid Moody Love.

 
Kiss-Kiss. lollipop 2013  
 
   
 
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