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Autore: Frozen pal    27/01/2014    1 recensioni
Thor e le sorelle alchimiste sono tutti ad Asgard, con Loki in catene e occupati a ristabilire l' ordine nei nove regni.
Ma il proprietario dei poteri delle sorelle rivuole ciò che gli appartiene
*seguito di Una missione impensabile e basata su Thor The Dark World*
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’impensabile
 
La sala del trono era stata ristrutturata completamente ed era uguale a com’era prima dell’attacco degli elfi oscuri, sempre grande, con il trono in fondo al colonnato, con la grande sedia dorata su cui sedeva Odino in quel momento, con il suo scettro in mano e la schiena appoggiata completamente al trono. Sembrava fosse teso nel vederla, ed era probabile fosse la verità.
< I miei saluti, Freya, ora protettrice della magia e dea della… Sincerità >
< Salve Padre degli dèi > Si inchinò e tirò su il volto pallido. Nessuno si era ancora abituato a vedere tutte e quattro le sorelle con gli occhi argentati: erano uno spettacolo meraviglioso e allo stesso tempo inquietante.
< Sei qui, per riferirmi la tua versione dei fatti, che prevedo coinciderà con quella di Thor >
< A parte aspetti personali, credo > Precisò lei, prima di prendere un gran respiro, di prepararsi. < Dunque, comincerei dall’idea avuta da suo figlio, accettata da tutti noi malgrado fosse pazzia pura. Ognuno di noi aveva un compito, a me Thor aveva assegnato un ruolo molto vicino a lui, quasi fossi il suo braccio destro. Abbiamo… Liberato… Noi abbiamo… > Non riusciva a pronunciare il suo nome, non era ancora pronta.
< Avete liberato Loki > Lei annuì e deglutì rumorosamente.
< Dopo ciò siamo scappati con l’aeronave dei nemici e abbiamo depistato le guardie di Asgard, per andare a Svartalfheim, dove… Entrambi i suoi figli hanno progettato qualcosa di assolutamente geniale. Anche se credo profondamente che sia stata un’idea dello Jotun a cui voi avete detto esplicitamente che il suo diritto di nascita era… Morire > Odino si sistemò sul trono, con le gambe divaricate e appoggiato sul gomito sinistro, in una posizione dominante ma che riferiva interesse nei confronti del discorso della dea.
< Ti ascolto >
< Dunque abbiamo combattuto… Lui… E’ morto per mano di un elfo maledetto > Freya guardò in basso, rendendosi conto che ogni volta che entrava in quella sala qualcosa le distruggeva il cuore. < E poi la battaglia è stata spostata su Migard, dove abbiamo trionfato anche grazie alla mortale. Questo è… Tutto ciò che ho da dire al mio re > Era sul punto di scoppiare. Sarebbe scoppiata. < No >
< No cosa? >
< N-non ho… Detto tutto >
< Allora finisci di raccontarmi il tuo interessante monologo, Freya > Lei alzò lo sguardo e guardò bene la figura di Odino, svaccata completamente sul trono, come se non gliene fregasse nulla.
< Una domanda. Quando siete venuto a sapere che Loki era morto per salvare la vita al VOSTRO VERO FIGLIO, AL SANGUE DEL VOSTRO SANGUE, NON VI SIETE SENTITO IN COLPA?!? Poteva ucciderlo lui stesso, poteva torturarlo, c’era una tensione allucinante tra loro. Ma non l’ha fatto. E non so il perché. Vorrei saperlo, ma ormai non posso… I-io non posso più, mio re >
Freya strinse i pugni, per poi tornare a guardare il volto di Odino, contorto in una smorfia di dolore e sbalordimento, con gli occhi azzurri spalancati per lo stupore.
< Io so che Loki non… Non si è mai reso conto che per me era molto importante, come io in certi casi ho pensato che per lui fossi solo un oggetto. Io volevo vivere con lui, magari avere una famiglia con lui… Ma ovviamente erano e sono pensieri infantili di una fanciulla… Ingenua >
A quel punto il dio non aveva più l’espressione solita negli occhi, non era freddo come lo era sempre stato con lei, perché in qualche modo la sua saggezza era simbolo di invidia per lui.
Solo allora Freya si accorse che non aveva davanti Odino, il padre di Thor.
La dea cominciò a piangere, coprendosi la bocca con entrambe le mani, per non dire nulla, perché nessuno doveva saperlo, nessuno a parte lei e quel dio che sedeva sul trono di Odino.
Allora lui si alzò, e camminò verso l’unica persona con cui non era capace di essere meschino e crudele, mentre la figura del vecchio Padre degli dèi svaniva e al suo posto compariva quella del dio degli inganni, in tutto il suo splendore e la sua forma. Felice come non mai.
< La mia dea, la mia Freya > Disse, lasciando cadere lo scettro e abbracciando la fanciulla in lacrime.
Lei non riusciva a respirare, nemmeno poteva ancora credere a ciò che vedeva. Si staccò da lui e lo squadrò da capo a piedi, fermandosi al suo viso.
< Io ti ho visto morire, deteriorarti davanti ai miei occhi. Io ero spaventata Loki >
< Ed io ero in pena per te, poiché non hai mai pianto e ti sei ritrovata a piangere per la mia… Morte >
< Non avrei dovuto piangere? >
< No >
< Perché? > Loki deglutì rumorosamente e guardò con le lacrime agli occhi Freya. < Meriti le mie lacrime e quelle di Thor, perché noi ti vogliamo bene Loki. Anzi… Lui ti vuole bene, io ti amo >
< E io amo te, e lo farò finchè potrò. E sarai al mio fianco, regina- >
< No Loki > Lo bloccò. < Io… Non posso essere regina in questo modo >
< Solo perché ho preso possesso del trono di Odino, mio diritto di nascita, tu mi odi? >
< Piuttosto tu mi odi, per ciò che ho detto ora >
< Potrei odiarti di più per ciò che hai detto, oltre che per la tua sincerità da far schifo e la tua bellezza, ma non ti amerò mai di meno > La fissò, con i suoi occhi gelidi.
Nessuno dei due si tirò indietro davanti all’occasione di un bacio, dato che non avrebbero potuto darsene frequentemente. Fu un bacio passionale, che racchiudeva tutti i loro sentimenti e istinti repressi in quei sette anni di vuoto, di mancanza, in quelle ore in cui Loki sembrava aver lasciato Freya per sempre.
Quando si staccarono per il poco fiato, Loki la guardò negli occhi argentati, diventati così per lo shock avuto quando l’aveva visto con una lama conficcata nel petto.
< C’è qualcosa che posso fare per te, per farmi perdonare? > Freya sorrise.
< Ho una promessa da mantenere, e per rispettarla dovrò passare del tempo su Midgard >
< Non stare lontana da me troppo a lungo. Un re ha bisogno della sua regina > Lei sorrise e lo baciò sulla guancia, voltandosi verso l’uscita della sala del trono.
< Comunque si. Io ho pregato Odino di farti rimanere in vita, avrei trovato il coraggio di rivederti col tempo >
< Potevi anche lasciarmi morire, lo sai >
< No… Sei crudele, freddo e insensibile, con tutti, a volte perfino con me. Ma dietro a questo scudo c’è il Loki con cui ho trascorso la mia infanzia. Ed è la verità, lo so >
Loki tornò seduto sul trono, sotto le sembianze di Odino e battè a terra lo scettro.
< Il tuo esilio sarà lungo meno rispetto a quello di mio figlio, che ha soggiogato tutti voi in questa pazzia > Disse solennemente. < A presto, Freya, protettrice della magia e dea della sincerità >
Freya si asciugò le lacrime di gioia prima di uscire dal portone, perché sapeva che le sue sorelle erano fuori ad aspettarla e non doveva mostrare debolezza o fraintendimenti, soprattutto nessuno doveva sapere che su quel trono non c’era il vero Padre degli dèi.
La dea era consapevole che Loki in parte fosse cambiato per il meglio, e avrebbe osservato da lontano ogni sua mossa, per essere sempre in grado di raddrizzare la sua strada. Anche se sapeva benissimo che il dio degli inganni non era più il giovane succube del potere di Odino, ma che era diventato una figura autoritaria che dominava gli altri, e in quello era bravo.
< Allora? > Le domandò Eileen, prendendola per le spalle e scuotendola.
< Eili!... I-il mio esilio non durerà per sempre, dovrò passare mesi al di fuori di Asgard >
< E’ una cosa completamente inutile… > Commentò Sydne.
< Ti devo ricordare cosa dice Fandral? Odino ha sempre un progetto, per ognuno di noi >
E sicuramente il progetto di quell’Odino non sarebbe stato più prevedibile di quello del Padre degli dèi.
 
Il mondo degli umani era così interessante, aveva strane cose che lei non aveva mai visto.
Fortunatamente c’era Jane che le spiegava come si facevano succhi di frutta, o quale latte scegliere al market… Oppure consigliarle dove si vedeva un ottimo tramonto rosso, con le sfumature del rosa e del viola, come quello che stavano guardando dall’ultimo piano del condominio dell’umana.
< Allora… So che te l’ho già chiesto… Ma ti piace questo mondo? >
< Si, anche se tanto odio regna in ogni parte. Avreste bisogno di una guida, qualcuno che sopprima ogni genere di malvagità, qualcuno che rimetta a posto le cose definitivamente > Jane fece una smorfia.
< L’ultima persona che la pensava così è stato sconfitto a New York, e c’eri anche tu >
Già, c’era anche lei. Freya non considerava i motivi di Loki così stupidi, dato che Midgard aveva bisogno di una guida, che non aveva mai avuto davvero, ma il suo modo di svilupparli era stato sbagliato, quello era certo, per lei, per le sue sorelle e per Thor.
< Oh… Scusami > La dea le diede una pacca sulla spalla.
< Tranquilla, non si può fare a meno di parlarne >
< Sai… Dopo averti visto piangere, e dopo aver visto come sono cambiati i tuoi occhi, non hai più reagito, avuto ricadute… Insomma tu credi ancora che Loki sia vivo? > La guardò stranita.
< Una lama l’ha trapassato da una parte all’altra del corpo, Jane… A meno che non stesse combattendo un suo fantoccio, e non lo era perché riuscivo a toccarlo senza che sparisse, allora sì, ora sarebbe vivo >
Non aveva mai mentito, mai. E quando tentava di farlo veniva sempre scoperta, era la dea della sincerità e stava mentendo a tutti: a Thor, alle sue sorelle, a suo padre, ad Asgard, a Jane… A tutti, e senza essere scoperta, sembrando solo una povera giovane fanciulla che aveva perso l’unica persona che amava e che sperava tanto in un suo ritorno.
Anche se non si sentiva poi così disperata in quell’esilio assegnatogli.
Insomma… Si parlava di Loki, sopravvissuto alla caduta dal Bifrost, al potere più grande di lui del Tesseract, sopravvissuto, non si sa come, ad una lama che gli aveva trapassato il corpo. Era di sicuro in grado di badare a sé stesso. Poteva mancarle, ma allo stesso tempo era consapevole che una nuova battaglia avrebbe incluso lei, Thor, i guerrieri e le sue sorelle. Una battaglia dove Loki era di certo in vantaggio, ma non si sa da quale parte: se da quella del bene, con Freya, o da quella del male, ovvero la sua, personale parte.
< Mi sa che tu vuoi altri biscotti, vero? > Freya sorrise all’umana, che la trattava come una sorella minore.
< Esattamente! > Rispose entusiasta la dea, facendo ridere Jane.
< Torno subito >
Jane si alzò dalla sedia e scese per prendere altri biscotti e altro thè caldo, fece con calma dato che Freya non si sarebbe mossa da lì. La dea guardò come il cielo aveva cambiato aspetto e si meravigliò che ci fosse anche del verde tra l’azzurro e il blu di cui ora si era colorato il firmamento.
Qualche mese. E poi avrebbe visto un verde più bello di quel cielo negli occhi di una persona.










Angolo autrice
Ciao a tutti/e ^_^
Bhè con questo capitolo anche questa storia è conclusa... Tanto sappiamo tutti che ci sarà un Thor 3 andiamoo! E io dopo averlo visto vedrò di rovare il modo di scrivere qualcosa... Dopo i film ho sempre ispirazione u.u
Spero che sia piaciuto il finale, onestamente non potevo fare di meglio, credetemi, e magari se alcune visualizzazioni diventassero anche recensioni mi farebbe piacere, per sapere cosa devo cambiare e se va bene.
A presto! ^_^
  
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