Prefazione
-Persefone! Maledizione, dove sei?!- la voce di Ade rimbombava feroce all’interno del giardino di Persefone, di fronte alla serra. Si avventò sui vasi e li scaraventò rabbiosamente a terra, ringhiando. –Non starai ancora cercando di scappare, vero?! Ti ho appena sguinzagliato un paio di belve infuocate, se ti trovano non sarà piacevole, ti conviene uscire fuori, subito!- Un terremoto scosse la terra sottostante e gli spiriti dannati si contorsero a causa delle urla selvagge di Ade. Con un gesto noncurante le dissolse e si incamminò verso il precipizio che portava al luogo delle anime solitarie; coloro che nessuno aveva mai amato. La loro punizione consisteva nell’ardere tra le fiamme per l’eternità. Un latrato fece affrettare il passo di Ade, che si precipitò fuori. Trovò Persefone in piedi sul filo del precipizio, i lunghi capelli ricci color caramello scompigliati dal vento, la pelle olivastra rigata di lacrime, la bianca veste sgualcita; in mano teneva stretto il suo ciondolo, quello che portava sempre al collo, era il dono della madre Demetra. Ade non aveva mai compreso l’utilità di quella stupida e insulsa collanina. –Cosa intendi fare? Avanti, allontanati da li. Lo sai che se cadi non potrò riportarti in vita, quello è l’unico punto in cui non posso metterci mano, forza, avvicinati…- disse Ade cautamente, mentre si avvicinava esitante alla moglie. Lei alzò il viso scarno, mostrando i suoi grandi occhioni grigi, ora gonfi e colmi di lacrime; si riusciva ancora a intravedere la sua bellezza, anche se celata e segnata dal tempo; con voce appena udibile sussurrò -Come puoi tenere al buio un fiore che ha bisogno di luce per vivere?- e dopo aver chiuso gli occhi si lasciò cadere tra le fiamme, precipitando nell’oblio.
NDA: PER FAVORE COMMENTATE SE VI VA!! <--------- HEILA'! SPERO CHE QUESTO PICCOLO CAPITOLO INTRODUTTIVO VI ABBIA INCURIOSITO E SPINTO A VOLER LEGGERE ANCHE IL RESTO DELLA STORIA, CHE SARO' FELICE DI CONTINUARE PER VOI! A PRESTO!