Primo. 

-Avanti, Granger, so che mi vuoi fare un regalo.- Fred Weasley, ovviamente, importunava Hermione, mentre osservava la vetrina di un negozio.
I fiocchi cadevano copiosi su Hogsmeade, quella domenica mattina. Da lontano, si poteva intravedere il castello di Hogwarts imbiancato, sicuramente caldo, in confronto alle temperature che si erano raggiunti lì fuori. E, proprio a Hogwarts, c'era Harry, che era rimasto lì per una punizione con Piton. E anche Ron e George, ammalati. In quel momento, probabilmente, uno stava accusando l'altro di averlo fatto rimanere nei dormitori e viceversa.
Per una volta, Hermione era rimasta sola. Non che non avesse altre amiche con cui passare del tempo. E non che la compagnia di Hary e Ron non fosse piacevole. Solo, le piaceva starsene ogni tanto senza nessuno, senza voci stridule che la chiamavano da ogni parte.
L'unico inconveniente era stato, però, che a Fred Weasley rimanere da solo proprio non piaceva. Gli dava fastidio persino il non sentire il rumore dei suoi passi, attutiti da tutta quella neve. Così, non appena aveva trovato qualcuno da importunare -Lee era occupato con Alicia Spinnet, in quel momento- non ci aveva pensato due volte e l'aveva raggiunta.
-In una libreria? Sarebbe un insulto alla cultura.- Sbottò Hermione, interessata al libro aperto nella vetrina. Un rarissimo manuale di Rune Antiche, che aveva troppe cifre, per le sue magre tasche.
-Davvero divertente, Granger. Allora, cos'è?- Le chiese ancora, insistente.
Hermione sbuffò e si allontanò dalla vetrina. -Ma cosa?-
Fred sollevò l'angolo della bocca e ribadì: -Come cosa? Il mio regalo!-
A Natale si è tutti più buoni, a Natale si è tutti buoni, pensò intensamente Hermione. Quindi, l'omicidio è un qualcosa di ancor più riprovevole durante questo periodo.
-Il tuo regalo non esiste!- Sbuffò nuovamente lei.
Fred, imperterrito, le chiese: -E allora, perché vagavi da sola per le strade di Hogsmeade, se non per fare un regalo al più bello della scuola?-
Lei, con sarcasmo: -Il più bello della scuola? Hai ragione!-
Il volto di Fred si illuminò, anche se ancora sospettoso. -Quando incontrerò Baston, glielo darò.-
Lui, che di testardaggine non mancava, rispose: -Baston è via da due anni. Per questo, ho preso io il suo posto. Non che comunque Baston sia più affascinante di me.- Ridacchiò e continuò: -Voglio dire, mi hai visto?- E, con un palmo, indicò tutto sé stesso.
-Purtroppo sì.- Rispose Hermione, iniziando ad accelerare il passo.
-Stanno così, allora, le cose, Granger? Non sei in grado di farmi un regalo!-
Hermione, piccata, si bloccò all'istante e sillabò: -Come, scusa?-
Il gemello si passò una mano tra i capelli, come a fare lo splendido, e ripeté: -Esattamente, Granger, Sai tradurre i brani più complicati di Rune Antiche, ma nono sai fare un regalo. E sai perché, Granger?-
Il suo sguardo era quello da vero e proprio Malandrino. Solo James Potter gli avrebbe potuto fare concorrenza.
Il sopracciglio di Hermione, nel frattempo, era arrivato quasi all'attaccatura dei capelli. -Perché?-
-Perché hai paura, Granger.- Lo disse con un unico sussurro. Ma per Hermione fu abbastanza. Tirò il naso all'insù, non consapevole che tutto quello era un progetto di Fred Weasley, e disse: -Vedremo, chi ha paura. Io ti farò un regalo, Fred Weasley, ma tu dovrai farlo a me. E allora vedremo chi è l'incapace.-
Si girò dall'altra parte e si avviò verso la strada principale di Hogsmeade.
-Ah.- Si interruppe, d'un tratto. -Una tua foto in mutande non vale.-
-D'accordo, Granger.- Ridacchiò ancora lui. -Ti sorprenderò.-