EPILOGO
“Il volo proveniente da Denver, Colorado, delle ore 12.45, è in
arrivo al gate 40 A. Si prega il personale di terra di tenersi pronto ad
eventuali chiamate.”.
“Ken-kun, è il loro volo!!! Andiamo a prenderli, forza!” esclamò
un ragazzino dai capelli bruni, strattonando un’altro ragazzo, dai folti capelli
neri, “Dais, calma! Non scappano mica!” cercò di trattenerlo, ma era tutto
inutile.
Daisuke, trascinandosi dietro il suo ragazzo, si diresse di corsa
verso il gate, seguito a breve distanza dal resto del loro gruppo di amici, che
ridevano, “Però, sono passati parecchi mesi dal nostro ultimo incontro. Devo
ammettere che mi fa piacere rivedere Willis, Terriermon e Kokomon, mi sono
mancati parecchio.” interloquì Taichi, incrociando le mani dietro la nuca, “Già,
e almeno per una volta possiamo goderci delle vacanze tranquille tutti insieme,
è piuttosto raro per noi, no?!” rise Sora, “Già, Sora-chan, e speriamo che
duri!” rispose Taichi, prendendo Yamato sottobraccio, facendolo arrossire
vistosamente.
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“Willis! Ehi, Willis!!! Siamo
qui!!!!”.
Un ragazzino biondo, con un paio di occhiali da sole sul naso, con
due peluche tra le braccia, entrò nella sala arrivi, uscendo dal gate, trainando
un piccolo trolley blu notte. Con un gesto teatrale, si tolse gli occhiali,
mostrando due occhioni color azzurro cielo, e sorrise felice, correndo incontro
al gruppo di amici che lo aspettavano poco lontano, anche loro con strani
peluche in braccio.
“Ciao a tutti!!! Da quanto tempo che non ci vediamo!!!” esclamò,
abbracciandoli, “Troppo tempo!!! Ciao Kokomon, Terriermon!” salutò Daisuke,
dandogli piccole pacche sulla schiena, “Ken mi ha detto di quel che ti è
successo, spero che tu stia bene adesso!” affermò il biondo americano,
accenndando un leggero inchino, “Certo, ora sto benissimo, non preoccuparti! Tu,
piuttosto? Notizie di Micheal e degli altri?”.
Eh, si, era passato molto tempo dal loro ultimo incontro, ai tempi
dell’ultima crisi di Digiworld, quella causata da Diaboromon, rivelatosi poi
essere Kokomon, uno dei digimon gemelli di Willis, ma il loro legame di
amicizia, legame che univa tutti i Digiprescelti mondiali, malgrado la
lontananza, era sempre più saldo.
Malgrado vivessero in luoghi diversi, in continenti perfino
diversi, il semplice essere Digiprescelti era ciò che li univa, e finchè lo
fossero stati, il loro vincolo non si sarebbe mai
spezzato.
Forse solo la morte.
Il gruppo si diresse tranquillamente verso l’uscita, chaiccherando
del più e del meno.
O
meglio.
Daisuke parlava, e gli altri stavano zitti, essendo impossibile
fermare Daisuke Motomiya una volta che ha cominciato a
parlare.
“Ken, ti prego, se sai dove è l’interruttore per spegnere Dais,
dimmelo, così lo spegniamo per un pò e ci riposiamo le orecchie!” implorò a
mezza voce Takeru, avvicinandosi al moretto, “Mi dispiace, lo sto cercando anche
io!” ammise ridendo Ken, guardando il proprio ragazzo ridere felice con i suoi
migliori amici, “Anche io stavo cercando quello di Taichi, ma sembra invisibile.
Probabilmente si sono dimenticati di mettercelo!” scherzò Yamato, avvicinandosi
al fratello, “Certo che quei due sono infaticabili! Povero Willis, tempo di
arrivare a casa e avrà già la testa come un pallone..” interloquì Sora, sbucando
con la testa tra le loro, “Lo penso anche io! Taichi e Dais sono proprio due
persone speciali!” continuò Izumi.
Fuori, c’era un minivan azzurro ad
aspettarli.
Ne scese il padre di Yamato e
Takeru.
“Eccovi qui! Vi aspettavo. Benvenuto in Giappone, io sono il padre
di Yamato, molto piacere.” si presentò, tendendo la mano al ragazzo americano,
prima di caricare a bordo il bagaglio del giovane, “Nice to meet you, grazie
signore, io sono Wilis.” ricambiò lui, stringendogli la
mano.
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Si era deciso che, per il periodo che Willis avrebbe passato in
Giappone, sarebbe stato da Dais, e con loro ci sarebbe stato anche
Ken.
I
genitori e la sorella del brunetto sarebbero partiti per l’Europa, e il figlio
avrebbe passato le vacanze con gli amici.
La signora Motomiya si fidava enormemente degli amici del figlio,
quindi, partendo, era fiduciosa nel lasciare la casa in mani sicure: “Taichi, mi
raccomando, controlla questo pigrone indolente di Dais.” si raccomandò la
signora, poco prima di partire, “Non si preoccupi, lo terremo d’occhio!”
assicurò il bruno, “Dai, mamma, non sono così tremendo!” sbuffò il ragazzino,
incrociando le mani dietro la nuca, “Si, si, allora vi saluto ragazzi! Buona
settimana a tutti voi!” li salutò la signora Motomiya, prima di uscire di
casa.
L
gruppo di ragazzi si ritrovò da solo
nell’appartamento.
“Allora, che ne dite di sistemare i futon, per prima cosa,?”
proposero Izumi e Takeru, “Certo!!! Forza, li metteremo in salotto, è la cosa
migliore!!” affermò Dais, correndo in camera a prenderli, li avevano messi lì
prima di andare a prendere Willis
all’aeroporto.
Ken e Willis si ritirarono in un angolo a
parlare.
“Hai visto? Non era così difficile, no?” interloquì l’americano a
bassa voce, “Già, grazie dell’aiuto, amico!” rispose con un sorriso il moretto,
“Ma ti pare? Per gli amici questo e altro! E poi, io ho naso per queste cose,
Daisuke era troppo affezionato a te perché questo affetto non si tramutasse in
qualcosa di più profondo, e così è stato. Sono contento per voi.” replicò
Willis, sistemando alcuni dei futon, “Grazie a te, sono riuscito finalmente a
dire a Dais quanto gli ho sempre voluto bene…” mormorò a mezza
voce.
Willis sorrise.
Sapeva da sempre quanto Ken fosse affezionato a Daisuke, e proprio
per quel motivo, quando ebbe saputo che Ken sarebbe tornato in Giappone, lo
aveva convinto a parlare, e a tornare col
gruppo.
Lui sapeva cosa voleva dire la
solitudine.
E
non voleva che anche i suoi amici lo sapessero.
O
almeno, non voleva che la rivivessero.
Perché ogni problema ha la sua soluzione, anche i piccoli problemi
di cuore.
E
Willis aveva trovato la soluzione per quello di Ken e
Dais.
Si era affezionato a quei due ragazzi, li sentiva vicini a lui, molto più degli
altri, quasi fossero legati da un filo, e per questo, mai avrebbe permesso che
soffrissero.
Perché l’amore e l’amicizia sono due ali che possono portare
lontano.
E
Ken e Dais l’avevano finalmente capito.
SALVE A
TUTTI!!!
FINALMENTE
SONO ARRIVATA ALLA FINE!!!!
GIÀ, È
STATO UN LUNGO PERCORSO, MA FINALMENTE SIAMO GIUNTI ALLA
FINE!
DEVO
RINGRAZIARE PER TUTTO QUESTO SOLO LA MIA GRANDE MITICA SORELLONA,
DARKSELENE89NOEMI, LA MITICA ROBY!!!!
SOLO SUO
È IL MERITO PER QUELLO CHE
SONO!!
E A LEI LO DEDICO, CON I MIEI AUGURI PER LA MATURITÀ!!!!
RINGRAZIO ALTRESì KARI89 PER LE RECENSIONI!!
ADDIO A
TUTTI!!
SHUN