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Autore: Viki_chan    27/01/2014    1 recensioni
- Seconda serie di (s)fortunati eventi -
Anna-chan ha vissuto qualche giorno in Corea, nel quale ha avuto modo di conoscere meglio se stessa e un mondo che da sempre l'ha affascinata. Tornata a Tokyo da qualche mese, il suo breve periodo a Seoul diventa un sogno da cui svegliarsi definitivamente.
Ma è davvero possibile dimenticare?
E soprattutto, è davvero solo lei a soffrire di questa situazione?
Evento #1: Nuova vita, nuovo lavoro, vecchia Anna
Evento #2: Cambi di programma, una faccia conosciuta e il ritorno di Anna-chan
Evento #3: Amiche deluse, telefonate inaspettate e cosmetici
Evento #4: Pensieri umani, pennarelli scarichi e messaggi cifrati
Evento #5: yakitori francesi, hotel blindati e il libro
Evento #6: le stesse parole, il silenzio e la crisi
Evento #7: l'uomo alla porta, luci drammatiche e accordi disattesi
Evento #8: Gimpo, le fan e la colazione per due
Evento #9: Provocazioni, Kim Camille e il sorriso di Ryeowook
Evento #10: lo schedule, la Kyobo e l'evento dell'anno
Evento #11: la sposa, i manager e la fine della discussione
Evento #12: l'appartamento, lo sguardo di Siwon e il ritorno
Evento #13: Il volo, il Capitol e la tenda bianca
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Riassunto delle puntate precedenti (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2412974&i=1):

Anna-chan è una ragazza italiana che vive a Tokyo. Quando le scade il visto, su consiglio dell'amica Ayane, decide di andare in Corea per richiederne uno nuovo. Le sue prime ore in terra coreana sono complicate: cacciata da un ristorante italiano, trova rifugio in una guesthouse catapecchia. E' ancora Ayane - l'unica persona che sa della sua fuga dal Giappone - a consigliarle di andare alla SM Entertainment, l'unica azienda coreana di cui entrambe conoscono l'indirizzo. Anna, fan da sempre dei Super Junior, si presenta al grattacielo e, con uno stratagemma, riesce ad entrare. Presa dal panico, viene salvata dal signor Freddi, venuto in Corea per montare un set per un video musicale. Anna viene presentata a Mr Park, manager dei Super Junior, come fotografa di talento. Una serie di (s)fortunati eventi la portano poi a conoscere il gruppo, a lavorare per loro e a conoscere le persone dietro alla patina scintillante di idol di successo.
Durante questo periodo Anna dimentica la sua situazione: senza soldi e con un'identità falsa, Anna deve scegliere che strada prendere per salvaguardare il suo futuro. Messa davanti alla realtà, è costretta ad accettare di tornare in Italia con il signor Freddi.
All'aeroporto di Incheon, però, scopre che il signor Park ha preparato una nuova vita per lei, a Tokyo, lontana dai Super Junior ma vicina alla sua vecchia vita.

 

 

Una serie di (s)fortunati eventi 2

Evento #2




E' sera, all'uscita di un'elegante festa.
Dal palazzo alle spalle della coppia si sentono in sottofondo le note aggraziate di un pianoforte.
Lui e lei scendono gli scalini che li separano dalla loro auto, su cui l'autista li attende a motore spento.
Lui è un galantuomo, apre la portiera a lei, le sorride, la fa accomodare.
Poi c'è l'altra, sulle scale.
Ha sul volto l'espressione furba di chi non si è mai lasciato scappare la coppia. Un istante dopo che lui chiude la portiera della sua accompagnatrice, l'altra si spruzza qualche goccia di profumo sul collo.
L'effetto è immediato.
Lui ne è attratto all'istante. Dapprima annusa l'aria, confuso.
Poi la vede, l'altra.
Ad attenderlo in cima alla scala.
Si rivolge alla telecamera, con sguardo sognante.
E la raggiunge.

E' ingiusto” borbotto, in coreano, chiudendo la sceneggiatura. Alle mie spalle, Bon Ha ridacchia.
“La nuova sceneggiatura è veramente ingiusta.”
Lei alza le spalle, ma non può aggiungere niente.
Siamo davanti all'auto nera del nostro attore e, a un paio di metri da noi, il suo manager ci sta già squadrando dalla testa ai piedi.
“Buonasera, sono Anna della Young Advertising. Sono qui per spiegare la sceneggiatura al protagonista” dico in giapponese facendo un inchino molto profondo.
Quando mi rialzo, il manager mi sta ancora guardando con uno sguardo truce.
“Non parla in coreano?” chiede a Bon Ha.
“No” risponde lei. “Farò io da interprete. Sono Choi Bon Ha, la sua assistente.”
L'uomo annuisce e si avvicina all'auto, dando un paio di colpi al vetro.
Quando la portiera si apre, trattengo il respiro.
Io e la persona appena scesa ci guardiamo, ci riconosciamo, abbassiamo lo sguardo.
“Sono Anna della Y.Ad, molto piacere” dico inchinandomi.
Accanto a me, Bon Ha traduce le mie parole trattenendo a stento l'emozione.
“Cho Kyuhyun, piacere mio.”
Lo guardo, faccio un mezzo sorriso.
Non ho bisogno che Bon Ha traduca.
Vorrei potergli dire qualcosa.
Ti sei tinto di nuovo i capelli.
Sei dimagrito.
Stai bene, sei bello come al solito.
Mi sei mancato, mi siete mancati tutti.
E invece gli porgo la sceneggiatura e seguo il muto invito del suo manager a sedermi su una delle sedie pieghevoli che hanno preparato per noi. L'uomo si mette in piedi, alle spalle di Kyuhyun, più inquietante di una guardia del corpo.
Lascio il tempo a Kyuhyun di leggere le poche pagine del documento, lo guardo annuire e passare un dito su alcune parole, quasi a sottolinearle.
Quando ho di nuovo la sua attenzione gli racconto la storia del marchio che mi ero preparata per le riprese di Sakura e cerco di fargli capire il copione che ha davanti. Accanto a me, Bon Ha traduce velocemente con voce testardamente distaccata.
“Se hai qualche domanda, sono qui per chiarire ogni tuo dubbio” dico in giapponese. Saprei dirlo anche in coreano, ma avere una barriera linguistica tra me e lui mi aiuta a non pensare ai ricordi.
Kyuhyun rilegge una parte del copione e poi si rivolge a Bon Ha.
“Chiede come fa a sentire il profumo da così lontano” mi riferisce lei.
“E' solo una rappresentazione dell'intensità e del fascino della fragranza” rispondo.
“Posso sentirlo? Ho bisogno di sentire quel profumo” dice in giapponese ancora prima che Bon Ha abbia finito di tradurre per lui.
Il suo manager sembra piuttosto infastidito da questa cosa.
“Bon Ha, puoi andare a cercare un flacone di Eternity per il signor Cho?” chiedo.
Lei scatta in piedi e, dopo aver fatto mezzo inchino, mi lascia sola.
“Aspetta che torni la ragazza” commenta il manager, in coreano. Kyuhyun annuisce e si rimette a leggere.
Ho da fare.
Ho davvero mille cose a cui pensare prima che si possa cominciare a girare.
Devo cercare di capire come far passare Tanada-san, la nostra comparsa quarantenne, per l'accompagnatrice di un ragazzo come Kyuhyun.
Doveva essere la madre di Sakura, ora è diventata la sua rivale in amore.
Dovrei fare mille cose, eppure sono bloccata su questa sedia, ad aspettare.
“Parlo un po' di coreano, se è questo il problema. Temo che non sarò molto formale, però” dico con voce ferma, cercando di ignorare tutti i dubbi che mi assalgono.
Kyuhyun si volta verso il manager.
L'uomo muove la testa impercettibilmente.
“Sakura è già arrivata?” mi chiede Kyuhyun.
Parla lentamente e scandisce bene ogni parola.
Sorrido.
“Si sta preparando. Se tutto va secondo i piani, gireremo tra poco” rispondo.
“Farò del mio meglio” commenta lui sicuro.
Annuisco e abbasso lo sguardo. Dopo qualche secondo mi alzo e mi schiarisco la voce.
“Se non avete altro da dirmi, vado a controllare che tutto proceda per il meglio.”
Anche Kyuhyun si alza e mi fa un inchino.
“Grazie”
Rispondo al suo inchino e mi allontano più velocemente che posso.



“Quel ragazzo è strano” commenta qualche minuto dopo Bon Ha, avvicinandosi all'angolo dietro alla regia in cui mi sono rintanata. “Cioè, è un idol. Ed è quasi un quarto d'ora che annusa quel profumo.”
“Si sta concentrando” dico senza alzare lo sguardo dalla tabella delle scene da girare. “Dovremmo riprendere Tanada-san solo di spalle” aggiungo a voce più alta.
Qualche passo più avanti, Harry alza un pollice senza togliere lo sguardo dallo schermo, su cui uno degli assistenti sta facendo una prova video.
“Kyuhyun dei Super Junior” soffia Bon Ha, sospirando.
Non aggiunge altro, ma posso intuire a cosa sta pensando.
E' emozionata, continua a muoversi.
Avanti e indietro dalla zona dei camerini al set.
Prende dei respiri profondi.
Chiede informazioni a Kato, poi si chiude in un silenzio pensoso.
“Bon Ha” la chiamo quando la vedo totalmente persa nel suoi pensieri. “Avverti gli attori, fra cinque minuti si gira.”
“Kyuhyun è arrivato” commenta mostrandomi la nuova immagine sullo schermo.
Lui è là, ad annusarsi il dorso della mano.
E' buffo e in qualche modo affascinante.
Per qualche secondo i suoi occhi saettano sulla telecamera, poi guardano lontano.
Tanada-san entra in scena e gli si presenta sorridendo.
E' una donna molto bella, una delle comparse più richieste del settore.
Nessuno conosce il suo nome, ma tutti, almeno una volta al giorno, vedono il suo viso in televisione o su qualche cartello pubblicitario in giro per la città.
Kyuhyun, incalzato da un membro della troupe, la prende timidamente a braccetto.
Stanno prendendo le misure.
Qualche metro più vicina a me, come se fosse già entrata nella parte, Sakura guarda la scena con le braccia conserte. Si sta mordicchiando nervosamente il labbro inferiore.
“Stai tranquilla, Kyuhyun è un ragazzo molto educato, ti metterà subito a tuo agio” le sussurro avvicinandomi a lei.
Sakura mi guarda di traverso.
“Che ne sai tu? Lo conosci per caso?”
Mi parla senza onorifici e questa cosa mi innervosisce.
“No” rispondo cercando di rimanere calma. “Ma guarda cosa sta facendo con Tanada-san.”
Sakura alza le spalle e continua a guardarlo.
Alla fine, forse sentendo i nostri occhi su di lui, Kyuhyun si congeda dagli assistenti e da Tanada-san e si avvicina.
“Tu devi essere Kato Sakura, non è vero? Sono Kyuhyun, il tuo partner per stasera” dice in giapponese.
Lei fa un mezzo sorriso.
“Sì, molto piacere” riesce solo a dire. La sua voce trema e, per la prima volta, vedo in lei quello che è: una ragazzina.
Sakura è su ogni giornale del paese, protagonista del dorama più visto in Giappone, ma deve avere meno di vent'anni. Forse in camera sua ha un poster dei Super Junior simile a quello che avevo io nella mia, prima di conoscerli.
Prima di cercare di dimenticare.
“Sono sicuro che andrà tutto bene. Cerchiamo di fare del nostro meglio e di non deludere il regista e Anna-chan.”
Mi volto verso Kyuhyun e mi chiedo se mi abbia davvero chiamata così.
La risposta la trovo sul volto di Sakura.
E' confusa dalla confidenza che lui mi ha dato.
“Credo che ora sia meglio che andiate sul set” commento sbrigativa, cercando di far finta di niente.
Kyuhyun intercetta la mia occhiataccia e abbassa lo sguardo poi sorride a Sakura in un modo così dolce che probabilmente le ha fatto dimenticare la scena di qualche istante prima.
Anna-chan è davvero esistita, allora.
Mentre cerco di riprendere il controllo, Harry si alza in piedi e con il megafono annuncia l'inizio delle riprese.

 
   
 
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