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Autore: SaraKudo    27/01/2014    7 recensioni
Raccolta dei momenti ShinxRan che Gosho non ci ha mostrato ;) (appunto, Missing Moments), più qualche mia "invenzione" :)
Soon: London Arc and Shiragama-sama
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La prima intervista
 

“Eccolo! Eccolo!” Bastò intravedere la sua figura, e tutti i giornalisti si mossero precipitosamente verso di lui, come api sul miele, per strappargli le ultime notizie e un parere sull’ultimo caso risolto.
Lui sorrideva, beffardo, e camminava di fianco all’ispettore Megure, a testa alta, con aria da superiore.
“Kudo-kun! Kudo-kun!” La folla dei giornalisti era a dir poco impazzita; urlavano il suo nome, disperati, affinché il giovane si confidasse con loro.
“Kudo-kun, la prego! Ci dia qualche dettaglio sull’ultimo caso risolto!” chiese una giornalista  con il fiato corto, prestando attenzione nel farsi sentire dal diretto interessato.
“Kudo-kun, la prego! Solo una foto!” chiese un altro, con tutto il fiato che aveva.
“Kudo-kun, la prego! Solo una dichiarazione!” urlò un altro ancora.

Kudo Shinichi era la novità, e come si sa, la novità è pane per i denti dei giornalisti. Da qualche settimana questo giovane si era fatto un nome, risolvendo intricati casi di omicidio e dando una mano alla polizia di Tokyo, la quale era a dir poco grata al prodigioso ragazzo.
Un talento formidabile” “Lo Sherlock Holmes del nostro millennio!” “Un indispensabile aiutante della polizia della nostra città!” Questi erano i titoli più gettonati nelle testate dei giornali o durante i notiziari.
Era diventato una celebrità, e questo contribuì ad ingrandire il suo ego.
Lui di solito concedeva qualche breve frase del tipo “È stato un caso di omicidio non così complicato. Holmes l’avrebbe risolto di sicuro in meno tempo” “La verità prevale sempre, questo è l’importante” “Nessun omicidio verrà lasciato impunito. Troverò il colpevole ad ogni costo!”
Non lo dava sempre a vedere, ma si sentiva a dir poco orgoglioso di tutti quei casi che stava risolvendo nell’ultimo periodo. Il suo sogno si stava realizzando: diventare un investigatore di fama, proprio come il suo adorato Sherlock Holmes, che prendeva a modello in ogni occasione.

Anche quella sera i giornalisti pendevano dalle sue labbra: erano tutti in attesa di una sua frase da poter riportare ai propri superiori.
Finalmente il ragazzo si fermò vicino ad un piccolo palco attrezzato con un microfono.
Le redazioni televisive, collegate in diretta, erano in delirio: “Ecco, ci siamo! Il detective liceale Kudo Shinichi sarà il protagonista di un’altra conferenza stampa che sta per iniziare a breve!” commentò un giornalista, in attesa che lo studente iniziasse a parlare.
Ran Mouri, amica d’infanzia di Shinichi, stava guardando il telegiornale per seguire i risvolti dell’ultimo caso “Ah eccolo!” squittì arrossendo, entusiasta.
Megure iniziò a parlare, spiegando brevemente come si erano svolti i fatti, mentre Shinichi aspettava il suo turno a braccia conserte. “Tuttavia, la risoluzione del caso e tutti i meriti vanno attribuiti a questo giovane, che con il suo infallibile intuito ha capito come si sono svolti i fatti e ha illuminato tutti noi riguardo la verità di questo brutto omicidio. Kudo Shinichi.”
Si levò un forte applauso, e gli obiettivi delle telecamere furono puntati sul volto del giovane, con impresso un ghigno soddisfatto.
Megure si levò dalla postazione, per lasciare posto al ragazzo. Fece un breve colpo di tosse, mentre i giornalisti lo guardavano ammaliati. “Dunque” iniziò “I fatti li ha già spiegati l’ispettore Megure. È stato piuttosto semplice, dopotutto sono un detective, ed è mio compito scoprire la verità che si cela dietro ogni mistero.” Fece una pausa, continuando a guardare dritto nelle telecamere, mentre i flash delle fotocamere sembravano formare una scia luminosa di stelle che lo illuminavano. “Ho solo svolto il mio lavoro, poiché la verità viene sempre a galla!” affermò deciso, puntando l’indice verso i suoi interlocutori.
I giornalisti impazzirono ulteriormente, inondandolo di domande e di scatti.
Shinichi scese dalla pedana, e riprese la parola Megure. “Mi spiace ma ora dobbiamo andare, grazie per l’attenzione”
Le parole dell’ispettore entrarono ed uscirono dalle orecchie dei giornalisti nello stesso momento; erano diventati implacabili, ma Shinichi e Megure batterono in ritirata, per concludere le ultime scartoffie che li aspettavano in centrale.
Entrarono in un baleno in una macchina della polizia; “Sono proprio ostinati” commentò Megure, tirando un sospiro di sollievo.
“Ha ragione ispettore. Però stranamente sono meno insistenti del solito.” Notò il ragazzo, guardando fuori dal finestrino.
“Che vuoi dire, Kudo-kun?” chiese confuso l’ispettore.
“Di solito corrono a piedi per seguirci fino alla centrale; stavolta non è andata così. Mi sembra.. strano. Deve esserci qualcosa sotto; ma credo sia meglio così, almeno per una volta.” Rise.
L’espressione di Megure si fece scura, e il giovane non rise più. “Ispettore Megure” proferì il giovane, preoccupato “Che cosa gli ha promesso?”
Deglutì sonoramente. “Kudo-kun.. Domani sera.. Ecco..”
Shinichi rimase basito “Non avrà mica promesso che sarei stato ospite con lei nella trasmissione speciale del telegiornale delle 20.00, vero?” calcò l’intera frase.

Ran continuò a seguire il telegiornale, quando suo padre entrò in cucina. “Tesoro, che si mangia?” chiese, accomodandosi.
“Riso al curry! Manca poco, è quasi pronto!” Stava per cambiare canale, poiché sapeva dell’odio di suo padre per il suo migliore amico, quando la voce di un giornalista diede una notizia sensazionale.
“RAN! STAI ANCORA GUARDANDO QUEL MOCCIOSO CHE GIOCA A FARE IL DETECTIVE!” sbraitò Kogoro, arrabbiato.
La ragazza lo zittì, tappandogli la bocca con le mani. “Zitto!”
Ascoltarono entrambi al voce che proveniva dall’apparecchio televisivo “Fonti ufficiali confermano che domani sera alle ore 20.00 per lo speciale sulla polizia di Tokyo, ci sarà un ospite d’eccezione! Ebbene sì, siamo lieti di annunciarvi che Kudo Shinichi parteciperà al nostro programma!”
Padre e figlia rimasero entrambi attoniti di fronte allo schermo; tempo 30 secondi e squillò il telefono di casa Mouri.
“Non è possibile! Quel piccolo impiastro sarà ospite di quella trasmissione! Dannazione!” imprecò Kogoro, trangugiando una lattina di birra.
Ran si affrettò a rispondere al telefono “Pronto?”
“Ran! Sono io!” esclamò una voce allegra.
“Sonoko!”
“Scusa per l’ora, ma stavo guardando il notiziario quando ho saputo dell’incredibile notizia.. Volevo accertarmi che ne fossi al corrente anche tu!” affermò con tono vispo.
“Parli di Shinichi in quel programma domani sera?” chiese Ran. “L’ho appena saputo! Non è incredibile? Eppure Shinichi ha sempre detto di non voler aver a che fare con dei programmi televisivi!”
“Avrà cambiato idea! La popolarità gli avrà dato alla testa! Il suo ego è cresciuto a dismisura nelle ultime settimane, ormai ha abbandonato il pianeta dei poveri liceali normali!” commentò sarcastica Sonoko.
“Ma che dici Sonoko!” sbottò Ran “Di sicuro ci sarà una spiegazione per questo!”
“Domani lo chiederemo direttamente a lui! Ci vediamo domani! Tieniti stretto il tuo maritino, capito? Buona serata Ran!”
“Aspetta Sono-” Tu-Tu. “Cavolo, ha già riattaccato!” sbottò rossa in viso. “Non è il mio maritino, quante volte glielo devo dire?”
“RANNNNN, HO FAME”
“D’accordo, d’accordo! La cena è pronta papà” Ran dovette abbandonare per un po’ il pensiero 'Shinichi ospite ad una trasmissione televisiva' per dedicarsi a suo padre, già ubriaco e alterato a causa del giovane detective che gli rubava il lavoro.

“Sta scherzando vero?” sbottò Shinichi. “Ho sempre detto di non voler prendere parte a certe trasmissioni! Non voglio mancare alla mia parola!”
Megure tentò di scusarsi “Perdonami Kudo-kun, ma con il dipartimento abbiamo pensato che sarebbe stata la cosa migliore da fare! Dopotutto sei tu ciò che loro vogliono..”
Shinichi si portò la mano sulla fronte “È solo un brutto incubo.. Solo un brutto incubo” ripeté per auto convincersi.
Megure non capiva che cosa ci fosse di così difficile nell’affrontare un’intervista televisiva “Kudo-kun, ormai sei abituato alle conferenze stampa.. Che sarà uno speciale televisivo?”
Il ragazzo scosse la testa “Lei non capisce.” Sbuffò.
“Cosa non capisco?” chiese confuso.
“Nei loro programmi sono loro a farti le domande e tu devi rispondere. Le conferenze stampa sono diverse, tu dici ciò che vuoi e puoi snobbare tutte le loro domande e quesiti. Dentro i loro studi invece sei costretto ad essere una loro pedina, rispondere a tutto ciò che vogliono; l’ho imparato da mio padre.”
“Kudo-kun..”
“Lasci stare; ormai domani bisogna affrontare questa carneficina. Spero di uscirne indenne.”
“Parleremo dei casi che hai risolto.. Sta tranquillo!” disse Megure dandogli una pacca sulla spalla.
“Se.. Magari si limitassero solo a quello…” sbuffò ancora il giovane investigatore, guardando fuori dal finestrino.


Qualche ora dopo rientrò in casa, e non appena si abbandonò di peso sul divano, il telefono iniziò a squillare. “Eh ti pareva” sbuffò; si diresse pigramente e tirò su la cornetta
“Ran, possiamo parlarne domani a scuola?” sbottò, sbadigliando. “Sono parecchio stanco!”
“Shinichi?... Ma come facevi a sapere che ero io?” chiese sbalordita.
“Semplice deduzione.” La liquidò.
“Shinichi, solo una cosa-”
“Ne parliamo domani. Eh no, non è stata una mia idea, mi hanno incastrato e l’ho saputo solo quando hanno dato l’annuncio ufficiale. Questo è quanto. Scusami ma sono stanco, ci vediamo domani, ok? Notte Ran” pronunciò tutto d’un fiato per poi riagganciare.
Si trascinò su per le scale, raggiunse la camera e si adagiò a letto, posando un braccio sulla fronte “In che pasticcio mi hanno incastrato?” pensò distrattamente, sentendo gli occhi farsi pesanti.
“Ha riagganciato.” Sospirò. “Forse è meglio dormire e parlarne domani con lui”
Dopo qualche minuto era distesa nel suo letto, ripensando alle immagini che aveva visto in televisione, sentendo le guance imporporarsi. “Era proprio bello.. Come sempre del resto.. Ah! Ma che sto dicendo?!” Scosse la testa, dandosi della scema per i pensieri che da un po’ di mesi la tormentavano. Quando pensava intensamente al suo amico d’infanzia, sentiva caldo e il cuore iniziava a battere più velocemente. “Forse avrò un po’ di influenza, meglio riposare!” Si auto convinse, per poi lasciarsi trasportare in un lungo sonno.






L’indomani mattina Shinichi si svegliò di malavoglia; si diede una rapida pulita, si vestì e si diresse a casa del dottor Agasa, il quale lo accolse calorosamente.
“Shinichi-kun!” Gli offrì la colazione e parlarono del più e del meno.
“Ho visto la conferenza stampa in diretta ieri sera! Sei stato davvero in gamba!”
Il ragazzo a momento si strozzò con il caffè. “Ho detto qualcosa che non andava bene?” chiese preoccupato.
“A dire la verità, sono venuto qui per chiederle un consiglio, professore”, proferì serio, asciugandosi le labbra con una salvietta. “Come lei sa, detesto questo genere di cose; stasera sarò il loro pasto, e questo non mi va giù. Un investigatore deve essere libero, proprio come la sua mente. Invece lì sarò intrappolato nella loro rete di domande scomode. Come mi dovrò comportare?”
Agasa sgranò gli occhi per poi ridere “È questo ciò che ti preoccupa?”
Il ragazzo aggrottò la fronte “Ho la mia vita privata, e vorrei mantenerla tale. I fatti miei sono fatti miei. Hanno tentato di fare lo stesso con mio padre, e questo è stato uno dei motivi per cui si è trasferito negli Stati Uniti. Io mi trovo bene qui in Giappone, ma vorrei che lavoro e vita privata restassero due cose separate. Secondo lei cosa dovrei fare? Quale strategia dovrei adottare per non finire in trappola dei loro giochetti?”
“Hai provato a parlarne con tuo padre?”
“Avevo già affrontato questo argomento prima ancora che partisse; la sua risposta fu ‘La vita del detective è sempre movimentata. Non sai mai cosa ti aspetterà o cosa dovrai analizzare; tuttavia, non dovrai focalizzarti solo sulle caratteristiche degli altri per poter scovare la verità. Dovrai conoscere e analizzare accuratamente anche te stesso per capire quanto sei disposto a metterti in gioco; se non riuscirai a cogliere questi dettagli, non sarai mai un investigatore completo come il tuo amato Holmes.’ Tipico di mio padre.” Sbuffò.
“E tu non hai ancora colto questi dettagli..” concluse Agasa.
“Esatto.” Bevve l’ultimo sorso di caffè. “Spero di capire di che si tratta prima di stasera, o altrimenti i giochi sono finiti. La ringrazio per la colazione dottore, ora devo andare a scuola.”
“Figurati! Quando vuoi! Buona fortuna Shinichi-kun!”
“La ringrazio e buona giornata!” si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso scuola.
Durante il tragitto si sentì osservato; gruppi di fan parlottavano sottovoce e lo fissavano insistentemente, mentre madri e bambini esclamavano “Ma quello è Kudo Shinichi!”. Le televisioni esposte in vetrina davano il notiziario della mattina, che riportava la mega notizia della presenza di Shinichi nello speciale che sarebbe andato in onda alle 20.00 nella stessa emittente televisiva.
Il ragazzo sbuffò. Adorava sentirsi importante, ma alle sue condizioni. Se fosse stata un’altra circostanza sarebbe stato lusingato di tutte quelle attenzioni, ma a causa di quell’imminente intervista che lo stava attendendo si sentiva nervoso.
Una voce da dietro lo riportò alla realtà. “Shinichi!”
Il ragazzo si voltò, “Ran” e fece un cenno con la testa. La giovane lo raggiunse, accorgendosi che il suo stato d’animo non era dei migliori “Che c’è che non va? Non sei pronto per-”
“Non dirlo.” La liquidò “Questa intervista sta iniziando a diventare una seccatura.” Sbottò nervoso.
Ran si accorse che qualcosa non andava. “Scusami, non intendevo-”
“Tranquilla. Non ce l’ho con te, ma questa situazione non mi piace affatto, ho un brutto presentimento” disse preoccupato.
La ragazza, imbarazzata, cercò di dargli sostegno “Vedrai che andrà tutto bene! Non ti devi preoccupare! Tu sei il grande Shinichi Kudo, lo Sherlock Holmes del terzo millennio, no? Stasera ti farai valere alla grande! Il massimo che potrà succedere è che muoia qualcuno!”
“Sarebbe meglio, almeno dovrei concentrarmi su un caso e non su altro..” rispose dubbioso l’investigatore.
Qualcosa sta tormentando Shinichi.. Non l’avevo visto così nervoso e abbattuto.. Che cosa avrà?” Ran fissò il giovane per tutto il tragitto, ma era troppo immerso nei suoi pensieri per accorgersi degli sguardi penetranti dell’amica.

La giornata scolastica passò troppo lentamente per i gusti di Shinichi.
Non appena entrò a scuola, trovò delle ragazze che lo incitavano per l’intervista; aprì l’armadietto e fu inondato dalle lettere delle ammiratrici. I compagni di classe facevano battutine e lo incitavano a modo loro; le lezioni furono noiose e il tempo sembrava non voler passare mai.
Ran continuava a lanciare occhiate a Shinichi, e questo non sfuggì all’occhio vigile della Suzuki, che diede un calcio alla sedia di Ran
“Che c’è Sonoko?”
“La pianti di lanciare occhiatine dolci al tuo maritino?” la stuzzicò.
La karateka divenne rossa “Non è il mio maritino! Sono solo preoccupata per lui, mi sembra diverso dal solito!”
“Sta tranquilla! È emozionato perché è la sua prima intervista ufficiale, ha paura di fare una brutta figura e che la sua brillante carriera di investigatore venga stroncata proprio sul nascere!” bisbigliò.
“Forse hai ragione..” rispose, continuando a fissare il suo amico con un po’ di malinconia.
“E smettila di fissarlo! Sembri una stalker!” Le parole di Sonoko risuonarono nella mente di Ran come un eco lontano; era focalizzata nel volto assente di Shinichi. “Devo aiutarlo… Lui ci tiene davvero ad essere un eccellente investigatore.. Non posso tirarmi indietro!”
Si era decisa di parlargli durante l’intervallo; tuttavia, al suono della campanella, il giovane fece perdere le sue tracce e sparì per tutta la pausa, per poi riapparire per le ultime ore.


Finalmente suonò l’ultima ora; Ran era decisa nel non lasciar scappare Shinichi, ma questo uscì dall’aula in un battibaleno per dirigersi dritto verso casa.
Ran, sconfortata, decise di andare a casa dell’amico. Salutò Sonoko e si diresse di corsa verso villa Kudo; esitò prima di suonare il campanello. “Magari non vuole parlare con me..”
Quando si decise una voce famigliare la interruppe: “Ran-kun!”
La giovane si voltò verso l’interlocutore “Professor Agasa!”
“Ho visto Shinichi qualche minuto fa; ha detto che andava a riposarsi per essere pronto per questa sera.”
Le labbra di Ran abbozzarono un lieve sorriso tirato “Ah, capisco.”
“Vuoi entrare?” le sorrise “Magari hai voglia di parlare un po’”
“La ringrazio, accetto volentieri!” le si illuminò il volto.

Agasa versò del the bollente sulla tazzina, mentre Ran continuava a spiegargli ciò che non andava.
“Capisce, per me Shinichi è preoccupato per qualcosa! Non l’ho mai visto così!”
“Sai, questa mattina è venuto da me per un consiglio..” affermò Agasa, posando la teiera sul tavolo.
“Davvero?” chiese sorpresa.
“Si, voleva sapere come doveva affrontare questa intervista. Sai, Shinichi è un tipo riservato e non ama che la gente invada la sua vita privata.”
Ran ascoltò attentamente le parole del professore “Ha paura che gli vengano fatto domande scomode, proprio come è successo a suo padre..”
“Domande scomode? Suo padre? Mi scusi dottore, ma che cosa è successo?”
“Bé ecco-” Il rumore del campanello che rimbombò in tutta la casa interruppe il discorso. “Scusami Ran”
Si diresse verso il citofono “Chi è? - Ok” e premette un pulsante per aprire il cancelletto.
Una decina di secondi dopo “Entra pure”
Ran rimase in attesa per scoprire chi fosse l’altro ospite, e quando vide Shinichi di fronte a lei vestito elegante arrossì.
“Shin-” Quando il ragazzo si accorse degli sguardi insistenti dell’amica “Allora, come mi sta?” chiese imbarazzato.
“Ti sta.. benissimo! Davvero!” la ragazza si alzò e si diresse verso di lui per sistemargli il colletto e le maniche. Le amorevoli attenzioni della karateka fecero arrossire il detective, che vedeva quella situazione da 'moglie-marito'
“Stai proprio bene così Shinichi-kun!”
“Non è troppo esagerato?”
“No, anzi!” lo incitò l’amica. “Per questa sera è perfetto! Non vorrai mica presentarti in felpa?”
“Ah proposito di questo..” iniziò il ragazzo timidamente “Scusa se sono sparito, ma vedi, non sono molto entusiasta per questa sera. So che volevi darmi il tuo appoggio e che eri venuta per vedere che cosa non andava, ma sono proprio io a non voler fare questa intervista.”
Agasa iniziava a sentirsi di troppo “Ragazzi, io ho delle cose da fare in laboratorio; vi lascio soli e servitevi pure!”
Shinichi fece un cenno con la testa e Ran imbarazzata lo ringraziò, scusandosi per l’intromissione improvvisa.
Una volta rimasti soli, i due ripresero il discorso “Shinichi.. Che cosa ti infastidisce? Di solito-”
“Di solito sono euforico quando sto sotto i riflettori, lo ammetto.”
“Stai ammettendo di essere un pallone gonfiato?”
“EHI!” sbottò arricciando il naso, mentre Ran si mise a ridere.
“Scusa!” fece la linguaccia. “Cosa c’è di diverso stavolta?”
“Nelle altre occasioni basta rilasciare una qualche frase da vero uomo e posare per qualche scatto; stavolta sono loro a condurre il gioco, e io sono una loro pedina nel loro territorio.” Soffiò sul the caldo.
“Shinichi, se non ti conoscessi abbastanza bene, direi che hai paura di metterti in gioco.”
Il ragazzo alzò lo sguardo verso l’amica “Che vuoi dire?”
“Lo Shinichi che conosco io non avrebbe paura di qualche domanda personale: la affronterebbe, così come affronta un complicato caso di omicidio. Non si farebbe problemi, e direbbe l’amata verità che cita alla fine di ogni risoluzione di un caso. Giusto, mio caro Holmes?”
“Deduzione corretta, Watson.” Sul suo volto tornò il solito ghigno da superiore “Grazie.”
La ragazza sorseggiò dalla tazzina, per poi posarla sulla tazzina “Il pallone gonfiato è tornato!” rise. “Hai bisogno di altro?”
“Direi che hai fatto abbastanza per oggi; non preoccuparti per me, lo sei già stata fin troppo durante le lezioni” si alzò dalla sedia, portando tazzine e piattini nel lavello.
La ragazza rimase pietrificata “Che si sia accorto delle mie occhiate?”
“Va pure a casa e prenditi avanti con i compiti che domani hai gli allenamenti extra di karate.” Disse con tono calmo.
“Mh, d’accordo! In bocca al lupo per questa sera! Salutami Agasa, ok?”
“Lo farò. Ci sentiamo più tardi!”
Ran si diresse verso casa, mentre Shinichi scese in laboratorio per salutare Agasa.



Finalmente era il momento.
Mancava poco più di un’ora all’intervista che prevedeva come protagonista indiscusso il promettente detective liceale Kudo Shinichi.
Il giovane era teso; nonostante le parole di conforto dell'amica d'infanzia, era rimasta ancora un po' d'ansia.
"Cinquanta minuti all'inizio dello speciale!" uno degli assistenti pronunciava questa frase ogni dieci, per dare modo agli ospiti e ai giornalisti di ottimizzare il tempo rimasto tra camerini e trucco.
"Kudo-kun, potrebbe venire qui così sistemiamo il viso ed è pronto per la diretta?" Il giovane fece un cenno, e controvoglia si sedette sulla sedia per essere 'restaurato'.
"Quando racconterò ai miei amici che ho truccato Shinichi Kudo, moriranno d'invidia!" ridacchiò la giovane, arrossendo.
Il detective era distratto: continuava a pensare alle parole di Yusaku e di Ran, uniche fonti di sostegno nell'intera faccenda.
"Finito! Si può accomodare con gli altri ospiti"
"La ringrazio" abbozzò un sorriso, e si diresse verso Megure.
"Mi spiace di averti coinvolto in tutto questo" affermò dispiaciuto. "Ma vedrai che andrai alla grande, proprio come tuo padre la sua prima volta"
"Lo spero davvero."
"Meno di dieci minuti alla diretta!"

Ran accese la televisione trenta minuti prima dell'inizio della diretta; non stava più nella pelle. Era a dir poco emozionata: vedere il suo Shinichi in televisione con quel completo sarebbe stato un qualcosa di magnifico. Le guance iniziarono ad imporporarsi al solo pensiero di vederlo; tuttavia i pensieri felici ebbero durata breve "RAN! STASERA C'È YOKO!" commentò gasato Kogoro.
"Ti sbagli! Ti sei forse dimenticato che ci sarà lo speciale dedicato alla Polizia di Tokyo?"
"Vuoi dire che ci sarà il moccioso che gioca a fare l'investigatore in diretta nazionale?"
"Esatto. E non si cambierà canale per nulla al mondo, chiaro?" schioccò le nocche delle mani, incutendo terrore al povero Kogoro.
"Ah, va bene. Basta che la cena sia pronta!"


"Un minuto alla diretta! Tutti pronti!"
Shinichi deglutì "Forza, tu sei Shinichi Kudo!"
Iniziò la sigla inziale del programma, alla quale servì un breve susseguirsi di clip e immagini della Polizia di Tokyo.
"Buonasera a tutti!" il conduttore con voce allegra e squillante salutò il pubblico in sala e i telespettatori "Come avete visto da questo breve filmato, stasera parleremo di coloro che assicurano pace e giustizia nelle nostre città! A rappresentarli con noi stasera c'è l'ispettore Juzo Megure! Venga avanti!"
Megure fece la sua entrata accolto da applausi, e si accomodò sulla poltrona a lui destinata.
Per una quindicina di minuti illustrò i più importanti compiti della Polizia di Tokyo, i casi che avevano sconvolto l'opinione pubblica e rispose alle domande fatte dal conduttore.
"Ed ora arriviamo al punto forte della serata! La rivelazione nel campo dell'investigazione! Colui che sta aiutando i nostri agenti a risolvere i casi più complicati!"
Shinichi era paralizzato e rilassato allo stesso tempo; non sapeva che aspettarsi, che cosa fare. Sapeva solo che era giunto finalmente il suo momento, suo e di nessun'altro.

Ran si incollò ancora di più allo schermo con le dita intrecciate, in attesa di vedere il suo amico d'infanzia in diretta.
Partì un breve servizio dedicato a lui, dal suo primo caso in Giappone all'ultimo successo del giorno prima; c'erano varie frasi prese dalla folla e dai suoi fan "Shinichi Kudo è la nostra salvezza!" disse una dolce vecchietta. "Kudo-kun è il nostro eroe!" affermava uno studente del Teitan.
"Diamine sono andati pure a scuola" constatò interdetto il giovane.
"Ed ora un bell'applauso per il nostro detective liceale, Kudo Shinichi!"
L'assistente gli fece segno di entrare nello studio. Con passo deciso entrò, accompagnato da un incassante applauso e urla di gioia ed incitamento.
Non appena vide che tutte le telecamere erano puntate su di lui "Questo è il momento per mettermi in gioco, per dimostrare che sono un investigatore completo" Detto fatto. Sfoggiò uno dei suoi sorrisi soddisfatti che mandò in tilt Ran, e con lei moltissime ragazze che stavano seguendo con il cuore a mille la trasmissione.
Le luci, le telecamere, gli sguardi: tutto era puntato su di lui.
Una volta che gli applausi si conclusero, con un cenno e un "Buonasera" accompagnato da un altro sorriso salutò tutti.
"Il nostro eroe in carne ed ossa! Il completo ti sta proprio bene, non è vero gente?" partì un altro applauso. Il giovane fece un cenno con il capo, imbarazzato.
"La ringrazio. Sa, è un regalo dei miei genitori."
"Ricordiamo a tutti i spettatori che il nostro ospite è il figlio del famosissimo scrittore di gialli Yusaku Kudo e della famosissima ex-attrice Yukiko Fujiimine!" Si levò un altro applauso.
"Allora Shinichi-kun, posso chiamarti così?"
"Certo!"
"Shinichi-kun, che cosa ha da raccontarci?"
"A dire il vero non molto! Sono solo un liceale che adora moltissimi leggere gialli, risolvere casi di omicidio e aspira a diventare un eccellente detective, proprio come Sherlock Holmes!" Gli brillavano gli occhi. Quella non era solo un'ambizione, era una delle sue ragioni di vita.
"Questo lo abbiamo appreso nelle ultime settimane. Sei un investigatore strabiliante, e ciò che più colpisce è la tua giovane età! Sei davvero la promessa del nostro paese!"
"Non credo di essere l’unico; credo che nel nostro paese ci siano altri giovani detective liceali, che hanno la mia età. Non vedo l'ora di incontrarli sul campo e di lavorare con loro, sarà un'esperienza unica."
"Sei davvero un ragazzo pulito! Ma secondo te chi è il più bravo?"
"Secondo la mia ottica, non c'è un migliore o un peggiore. L'importante è che la verità venga a galla, e non chi è che la porta a galla."
Il conduttore lo ammirava "Sei sicuro di avere solo sedici anni ragazzo mio?"
"Sicuro! Vi sembro forse più piccolo?" rise.
"Dal tuo modo di ragionare ti darei almeno venticinque anni; sei molto maturo per la tua età! Lei che ne pensa, Ispettore Megure?"
"È un giovane con la testa sulle spalle, sa ciò che fa e sa ciò che vuole" commentò, sorridendo.
"Lo è davvero! Ma cosa ne pensano i nostri spettatori qui in studio? Forza, che ne pensate del nostro Shinichi-kun?"
Si levarono applausi e urla ancora una volta nello studio "Direi che sei molto amato! Dico bene?"
Un coro di "si" rimbombò; "Vi ringrazio davvero" Il giovane investigatore alzò la mano e la scosse, in segno di apprezzamento di tutto il supporto.
"E i nostri amici da casa che cosa ne pensano del nostro Holmes liceale? Dalla regia mi dicono che abbiamo ricevuto delle chiamate e moltissime e-mail! I centralini sono in tilt! Andiamo in pubblicità per qualche minuto, restate con noi per scoprire più a fondo il nostro detective Kudo Shinichi!"
Partì la sigla di metà episodio, e il ragazzo tirò un sospiro di sollievo. "Non sta andando così male fortunamente!"
Il conduttore si avvicinò, complimentandosi per la scioltezza e le risposte garbate e profonde che aveva dato finora. "Continua con questo spirito, mi raccomando!" gli strinse la mano, per allontanarsi.
"Stai facendo un ottimo lavoro davvero Kudo-kun! Visto che non è poi così spaventoso?"
"Ha ragione Ispettore.." "Eppure.. Mi sembra troppo strano... Forse è solo una mia fissazione"

La pausa passò velocemente e la sigla riaprì il programma:
"Ben ritrovati! Ospiti stasera: l'ispettore Juzo Megure e il giovane detective liceale Kudo Shinichi!
Ora lanciamo questo servizio!"
Le luci dello studio si abbassarono, e un mega schermo iniziò a mandare in onda delle riprese effettuate il giorno stesso presso l'istituto Teitan. Vennero mostrate le fan in delirio che aspettavano l'arrivo di Shinichi con fiori, lettere, bigliettini e regali; vennero intervistati ex compagni della squadra di calcio, che elogiavano le eccellenti qualità da calciatore di Kudo; vennero intervistati alcuni compagni di classe e non.
Il cuore del detective smise di battere per qualche secondo quando vide la peggiore pettegola della scuola, Sonoko Suzuki nel monitor. "Sono morto" pensò, bianco in volto, particolare che al conduttore non sfuggì affatto.
"Kudo Shinichi eh? Oltre ad avere un ego mostruoso, delle eccellenti abilità da investigatore e calciatore, non so che abbia di così speciale da far impazzire le ragazze. Scusami Shinichi!" fece una linguaccia. "Lo chiami per nome senza alcun onorifico, quindi-" sillabò il giornalista.
"Oh diamine" il ragazzo iniziò a sudare freddo. "Se quell'oca ha parlato più del dovuto me la pagherà cara."
Ran era incollata allo schermo; sapeva che durante l'intervallo Sonoko era stata intervistata, ma non sapeva che cosa avesse detto.
"Frena frena! Io e Kudo? Credimi, non è il mio tipo! Piuttosto, se vuoi uno vero scoop ti consiglio di parlare con lei" la ragazzò si voltò e urlò "Ran! Vieni qui!"
"... MALEDETTA OCA, CHE DIAVOLO HAI IN MENTE?" Stava sudando freddo, mentre Ran si accese come un semaforo.
"Voglio presentarvi la mia migliore amica, Ran Mouri, futura promessa del karate!" Ran si fece avanti timidamente, mentre le telecamere la inquadravano "Lei è l'amica d'infanzia del nostro Shinichi Kudo, perciò se volete sapere tutti i retroscena o cose scottanti su di lui dovete chiedere a lei!" Ran la guardò come per dire 'Ma sei impazzita?'
Il giornalista chiese "Ran-san, ci dica qualcosa su Shinichi Kudo!"
La ragazza, imbarazzata, iniziò balbettando "Shi- Shinichi.. Ecco.. Shinichi è un eccellente investigatore"
"Questo lo sappiamo già! Ci dica qualcosa che non sappiamo! Ad esempio, ha la ragazza?"
L'espressione di Ran divenne indecifrabile, così come quella di Shinichi quando vide questa parte del servizio. "Oh merda. Ecco cos'era quel brutto presentimento"
Nella mente del detective, come un flash, si formò il ricordo di una delle interviste del padre. Non si sa come, ma i giornalisti vennero a scoprire che si frequentava segretamente con l'attrice Yukiko Fujiimine, e lo smascherarono in diretta televisiva.
La ragazza di fece coraggio "Shinichi è un ragazzo intelligente, sicuro di sé; quando hai bisogno di lui, bè ecco, lui c'è sempre. A volte è un po' presuntuoso, ma è anche questo lo rende il ragazzo speciale che conosco da molti anni. È il migliore amico che tutti desiderano"
Lo schemo si oscurò e le luci tornarono ad illuminare lo studio. "Ran..."
"
Shinichi-kun, giurerei di averti visto sbiancare alla vista della figlia del signor Suzuki" commentò sarcastico il direttore.
"Ah no, vede.." "Sii convincente Shinichi, convincente" "Temevo che potesse dire cose infondate o dar di matto di fronte alla telecamera, lei adora essere al centro dell'attenzione"
"Capisco. E cosa ci dice riguardo Ran-san?" Il ragazzo diventò scarlatto, e Ran da casa lo seguì a ruota. Fortunatamente Kogoro era troppo ubriaco per accorgersi di ciò che stava accadendo.
Il cuore della giovane batteva all'impazzata "Che cosa gli dirà?"
"Ran è la mia migliore amica; è una ragazza davvero forte e simpatica" cercò di minimizzare il giovane, bevendo un sorso d'acqua, mentre Ran mise il broncio "Tutto qui? Sono forte e simpatica?"
Il conduttore stuzzicò il ragazzo "Siamo sicuri che non ci sia qualcosa tra di voi? La regia mi ha appena detto che sono arrivate decine di e-mail che affermano che siete già sposati!"
Il ragazzo si strozzò con l'acqua e tossì per una decina di secondi, per poi parlare "Sposati? Ma chi ha detto queste sciocchezze?" urlò tentando di contenersi, paonazzo in volto.
Ran era imbambolata di fronte allo schermo "Io e Shinichi... sposati..?"
"Diversi compagni di classe e c'è pure Suzuki Sonoko!"
"Quella maledetta-"
"Dunque, c'è del tenero tra di voi?" insistette il conduttore, scrutando il giovane con lo sguardo di chi la sa lunga.
"Merda.. Shinichi, mantieni la calma. Che cosa farebbe Holmes in questa situazione? Pensa Shinichi, pensa..." Il ragazzo fece un bel respiro e stampò nuovamente il suo ghigno sul volto.
"Quell'espressione... Shinichi?!"
"Sono un investigatore come Holmes, che considero come un maestro da seguire e imitare. Sa che cosa ha detto riguardo l'amore? Questo è un sentimento irrazionale, che non ha nulla a che fare con la logica e la ragione, ed è un qualcosa a cui bisogna stare attenti. Per il momento l'unica cosa a cui non trovo risposta per una mia passione sfrenata è risolvere i misteri. Non c'è un perché, mi piace e basta. Un sentimento simile verso una persona non l'ho ancora provato."
Il conduttore, il pubblico in sala e i telespettatori rimasero senza parole; Ran rimase basita, per poi sorridere dolcemente "Questo è il ragazzo di cui mi sono innamorata"
Ciò che provava Shinichi in quel momento non poteva essere definito con un'unica parola: soddisfazione, timidezza, gioia, si mescolavano in una sola identità. "In realtà una persona c'è eccome, ma non lo rileverò di certo qui; papà all'epoca stava già con mamma, mentre io e Ran non ci stiamo ancora frequentando 'ufficialmente' come coppia.." pensò il giovane, contento delle parole pronunciate, che avevano fatto piombare il silenzio più assoluto.
Il conduttore tentò di riprendere la parola "Perciò, nonostante le fan che non ti manchino, non hai alcun interesse amoroso?"
Il ragazzo commentò compiaciuto "Per il momento l'unico mio amore sono i misteri."
Ran tirò un sospirò di sollievo; "Per domande scomode credo che Shinichi intendesse questo..."
Lo studio era rimasto un po’ deluso, poiché si aspettava di scoprire qualche chicca sugli interessi amorosi del giovane detective liceale.
I minuti restanti vennero dedicati alla lettura di alcune e-mail e alcune fortunate fan riuscirono a parlare telefonicamente con il loro idolo.
“Kudo-kun, ti amo!” “Kudo-kun sei bellissimo!”
Frasi sdolcinate che stamparono sul volto del detective un’espressione da ebete; se la rideva sotto i baffi sentendosi importante e amato, mentre Ran stava prendendo a pugni il tavolo. “Il pallone gonfiato si è gonfiato ulteriormente!”
L’ultima telefonata fu la più esilarante e la più interessante:
“Ed ecco l’ultima telefonata! Pronto?”
“Pronto!” rispose una voce allegra. Il ragazzo fece una faccia disgustata e si mise la mano in volto “No, vi prego..”
“Chi parla?” chiese curioso il commentatore. Ran riconobbe la voce e sbiancò. “Nono, ti prego!”
La voce famigliare iniziò a sbraitare “Kudo sei un bugiardo e un pallone gonfiato! Tutta la scuola sa  che sei innamorato perso di Ran! Mica hai detto che esci con la tua mogliettina ogni settimana, che passate ogni giornata insieme, che andate al cinema, che siete fuggiti in America da soli per quasi una settimana-” tu-tu. Il ragazzo teneva ancora la mano per coprirsi il volto, pregando che la linea fosse stata interrotta per quel motivo.
“Ci spiace, ma purtroppo abbiamo dovuto interromppere questa interessantissima conversazione poiché non solo abbiamo finito il tempo a disposizione, ma siamo andati oltre il limite previsto! Ringrazio tutti i nostri spettatori e i nostri ospiti, l’ispettore Juzo Megure e il prodigioso detective liceale Kudo Shinichi, il quale verrà di sicuro a trovarci ancora per spiegarci-”
Il ragazzo lo liquidò “Prossimamente sarò molto impegnato, perciò rifiuto sin da ora il vostro gentilissimo invito. Ci si vede nella prossima scena del crimine e buona serata a tutti!” fece l’occhiolino e partì la sigla di chiusura.
Il giovane si diresse dietro le quinte per evitare altre domande “Per quanto mi riguarda, non risponderò mai più a così tante domande in vita mia” confidò il giovane a Megure.
Quest’ultimo rise, dirigendosi verso l’uscita “Vuoi uno strappo fino a casa?”
“Accetto lo strappo, ma potrebbe portarmi all’agenzia di Kogoro Mouri?” chiese, lievemente imbarazzato.
L’ispettore sorrise e capì al volo “Certo”

“La ringrazio per il passaggio!” scese dalla macchina e si congedò, mentre la macchina ripartì.
“Bene, ed ora vediamo di risolvere questa cosa.” Il giovane ci aveva pensato durante l’intervista:  forse era ora di compiere un passo avanti con la ragazza che gli aveva rapito il cuore; forse era ora di uscire come una coppia.
Salì gli scalini, imbarazzato: “Proviamo.. ‘Ciao Ran, bè ecco, ti andrebbe di uscire questo fine settimana? Ma non come al solito.. Vorrei-’ No. Non ci siamo. ‘Hey Ran, hai da fare dopodomani? Che ne diresti di uscire con.. me? Mi piacerebbe conoscer-‘ Ma che diamine dico? Già ci conosciamo bene, fin troppo!”  Si trovò di fronte la porta d’ingresso senza sapere che cosa dire, quando all’improvviso la porta si aprì.
“Mi era sembrato di sentire la tua voce! Che stavi blaterando? Pensavi di essere ancora sotto le grinfie di quel conduttore?” ridacchiò. Il giovane sembrava un completo imbecille: aveva lo sguardo stralunato, era stato colto di sorpresa.
“Eh-” passò qualche secondo e rimase imbambolato “Ah no! Fortuna che è finita!”
“Sicuro? Mi parevi parecchio a tuo agio!” replicò con voce grossa la karateka. “Soprattutto quando le fan dichiaravano il loro amore senza confini per te!” sbottò.
“Uh, cosa sento? Ah già, gelosia!” la stuzzicò il giovane.
La ragazza assottigliò gli occhi, mettendo il broncio “Bé, che vuoi? Che ci fai qui a questa ora?” sbottò seccata.
“Volevo vedere se ti erano arrivate minacce di morte, dato che grazie alla tua carissima amica Sonoko sarai invidiata da mezze ragazze giapponesi poiché noi due ‘usciamo’ assieme-”
Ran si voltò di scatto, per nascondere l’imbarazzo che era fin troppo evidente sul suo volto “Io uscire con te in ‘quel’ senso? Ma quando mai?”
Shinichi abbozzò un sorriso e capì l’antifona “Se è tutto a posto allora posso togliere il disturbo. Buonanotte Ran” sussurrò d’un fiato.
La giovane si accorse di essere stata troppo dura, perciò si rivoltò di scatto, e prese lo slancio per raggiungerlo, allungando la mano in avanti per bloccare l’amico. Tuttavia non calcolò bene le distanze, e dato che Shinichi non si era ancora mosso di un millimetro, gli piombò addosso, appoggiando la testa sul suo petto.
L’insolita vicinanza fece calare l’imbarazzo tra i due, che si separarono dopo alcuni secondi. “Ehm- scusa-” spezzettò le parole.
“T-tranquilla. Vado che è tardi, ci vediamo domani.” Fece un cenno con la testa, e iniziò a correre giù dai gradini.
“B-buonanotte Shinichi!” balbettò Ran, tentando di farsi sentire.
Che imbarazzo” pensarono all’unisono.


Il ragazzo corse a casa e si mise sotto le coperte, analizzando la giornata che era trascorsa. “Fino a che punto sono disposto a mettermi in gioco.. Papà, questo non vale solo per essere un investigatore, vero? Era una lezione di vita?” “ Quanto sono disposto a rischiare per stare con Ran? La nostra amicizia?...”
Il pensiero delle parole enigmatiche del padre lo accompagnarono finché non venne accolto tra le braccia di Morfeo, dove sognò nuovamente l’elettrizzante serata che aveva segnato definitivamente l’inizio della sua carriera.











Salve a tutti! ^^
Prima intervista di Shinichi Kudo muahahahahahhaha
FF così a random, ci ho messo 8 ore tipo per scriverla ahahahaha
E fa schifo. Ma vabbè! 
Spero vi piaccia! *^*
Se mi lasciate un commento con scritto ciò che ne pensate ve ne sarei grata T__T
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno ecc.
Un saluto a tutti e
Peace, Love and ShinxRan 4ever
  
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