Anche oggi è finita, purtroppo. Poggia le sue cose nell'armadietto . <<15 ore..>>, sussurra quelle parole come una mantra, ma non serve più a nulla ricordarsi il motivo per cui lo faceva. Se non fosse che questo fottuto lavoro ti tiene la testa impegnata per quelle 15 ore, lavorare in miniera sarebbe davvero massacrante.
Finito il turno, svolge lo sguardo lungo la strada dove i lampioni sono già accesi. <
Speso quell'ultimo nichelino, si gettava sui muri. Sigaretta in bocca, fumo che vola leggero lontano dalle dita.
Un uomo solo, esasperato e distrutto. Non aveva mai ottenuto nulla di ciò che realmente desiderava, solo una miserabile quanto vuota vita.
Si gettò per terra a compiangersi per come sia aduto in basso. Si costrinse ad alzarsi e si incamminò fino a casa, barcollando e sbattendo contro ogni lampione. Il letto sembrava così distante, eppure in un lampo si ritrovò con la testa sul cuscino. Fottuto alcol. Nonostante la sbornia il cervello funzionava e il pensiero rileggeva, a velocità stratosferica, tutti i bei momenti della sua vita, per poi cadere immancabilmente su tutti quelli negativi, decisamente di più. Si rigira nel letto, solito dolore al cuore, ma quella sera qualcosa era diverso. Una fitta, terrore,ansia ma compiaciuta, rassegnazione si intravedeva nei suoi occhi, e poi....
Il corpo leggero, la testa vuota e nessun postumi della sbornia. Come mai? Si alza dal letto, si gira e vede il suo corpo inerme nel letto. Occhi sgombri e le mani congiunte e strette sul petto, nel tentativo di voler fermare qualcosa di inarestabile.
<<é finita.>> si ripetè. Uscendo trova una lettera di suo figlio: "Brutto figlio di puttana sei nonno". Una lacrima sgorga sul viso dell'angelo di suo nipote.