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Autore: Izumi Midoriko    28/01/2014    1 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fanno gli animali di Hogwarts quando non ci sono i propri padroni? E cosa pensano di loro?
Attraverso questa raccolta di FlashFic gli animali dei nostri personaggi preferiti vivono un giorno da protagonisti.
#01 – La giornata di Edwige
#02 – La giornata di Grattastinchi
#03 – La giornata di Oscar
#04 – La giornata di Leotordo
#05 – La giornata di Fuffy
#06 – La giornata di Fierobecco

[Per la Gara Corvoartistica di Gennaio su Lumos.it]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edvige, Fierobecco, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Nota dell’Autrice.
Salve a tutti dalla vostra Izumi-san!
Come avrete letto nella descrizione queste fan fiction le ho scritte per un sito stupendo dove sono iscritta, Lumos.it.
Gliene invierò solo una ma spero che piacciano tutte :3
Come sempre sono benvoluti commenti su tutto ciò che scrivo, non fatevi problemi ^-^
Izumi Midoriko



La giornata di Edwige
Essere Speciali



Avanti e indietro, avanti e indietro.
Era questa la routine di un Gufo portalettere, poteva sembrare seccante ad altri ma per Edwige era sempre un piacere ricevere un incarico dal suo padrone. Fin dal primo giorno lui era stato molto affezionato a lei.
Quando la teneva in gabbia le dava sempre del cibo per gufi, quando era ad Hogwarts la lasciava libera di stare nella guferia con gli altri gufi, poteva così uscire quando voleva lei.
Quando lui la incontrava le mostrava sempre un sorriso, era felice di ricevere le lettere che lei gli portava.

Harry Potter, era il nome del suo padrone, ed era una persona speciale.
Edwige era una civetta delle nevi, completamente bianca, e non riteneva di essere speciale.
Stando lì nella guferia era circondata da gufi di tutte le razze ma lei era l’unica di un bianco candido. Per il fatto di essere particolare durante la sua permanenza all’Emporio del Gufo nessuno la sceglieva, era troppo vistosa. Poi un omone gigantesco decise di comprarla e fu in quel momento che lo conobbe, un ragazzino piccolo e minuto, un sorriso enorme si dipinse sul suo volto vedendola. Disse all’omone che lei era bellissima e la chiamò Edwige.
Era contenta adesso. Aveva capito che il fatto di essere diversa non era uno svantaggio, ma la rendeva speciale, anche se solo agli occhi del suo padrone, lui le voleva tanto bene che la fece curare d’urgenza quella volta che si ruppe una zampa durante una consegna.

Una voce la richiamò dal suo torpore, dall’alto del suo trespolo abbassò lo sguardo sul volto dell’umano che l’aveva chiamata, stringeva in mano una lettera. Euforica planò verso di lui per poggiarsi sul braccio teso di Harry Potter, lui l’accarezzò contento di vederla dopo tanto che non si vedevano, non mandava lettere da un bel po’.
Lui le consegnò la lettera che lei prese nel becco, lui le diede un buffetto mentre le diceva la destinazione e la lasciò andare via con il solito sorriso.
Si, Edwige voleva davvero bene a quell’umano. Entrambi erano speciali, entrambi erano indispensabili l’uno per l’altro.
   
 
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