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Autore: KaterinaVipera    28/01/2014    4 recensioni
Era cambiato. Era cambiato grazie a lei.
Può il Dio dell'inganno cambiare per una donna? per una mortale?
Questa è la storia di come un incontro inatteso può cambiare la vita.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache dei Nove Regni'
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I giorni trascorsero veloci.
Caterina stava affrontando gli esami di maturità ed era concentrata solo su quello.
Peccato non fosse così. L'incontro con Loki l'aveva distolta dai suoi impegni. Non l'aveva più rivisto e si domandava se sarebbe mai successo.

Forse è meglio così. Anzi, no. E' sicuramente meglio così. Quello porta solo guai.

Cercò di concentrarsi sullo studio, su quella mole esagerata di libri che doveva leggere e ripassare in vista del grande momento. Ma era più forte di lei, i suoi pensieri indugiavano spesso nel ricordo di quel strano ragazzo. Aveva colto nel suo sguardo una nota di tristezza e immediatamente veniva assalita da quella stessa emozione.
Dall'altra parte anche il Dio non l'aveva dimenticata. Nonostante il suo piano di vendetta gli occupasse tutta la giornata, arrivato a sera, quando i pensieri di una vita si concentrano e non ti lasciano dormire, ripensava a quel viso, ai suoi lunghi capelli castani che le ricadevano fin sotto le spalle e a quel sorriso che non abbandonava mai la sua bocca.
Si sentiva sciocco e debole in quel suo corpo mortale. Si ripromise di non fare l'errore che aveva fatto suo fratello nell'affezionarsi ad una creatura mortale.
Quando sarebbe tornato in possesso dei suoi poteri, avrebbe fatto vedere a tutti, nei Nove Regni, quanto valeva.


Passò una settimana e di Loki nessuna traccia. Aveva lavato e stirato la sua maglietta e ripiegata con cura nell'armadio, in attesa che il suo padrone fosse tornato per riprendersela. Le piaceva la stoffa con cui era fatta, anche se non riusciva a capire il materiale con cui era composta. Cercò su internet nei negozi on-line che vendono indumenti particolari, ma niente che assomigliasse a quello che aveva lei.
Un caldo pomeriggio di fine giugno lei e le sue amiche si ritrovarono per studiare in vista degli orali. Si stava concentrando sulla nascita di una galassia quando qualcuno bussò alla porta.
Piena di speranza andò ad aprirla ma di fronte si trovò l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.

“Cosa vuoi Tommaso?” il suo tono era volutamente seccato.

“Sono venuto a vedere come stava la mia piccolina.” disse in tono ruffiano.
Caterina si mise a contrasto con la porta in modo da impedirgli di passare.

“Primo, non sono la tua piccolina; secondo, prima di vedere la tua brutta faccia a culo stavo tanto bene.”
Nel frattempo un'altra persona stava salendo le scale.

“Farò finta di non aver sentito.” sfoderò un sorriso sforzato.

“No no, tu hai sentito benissimo. Sono pronta a dirti anche di peggio.” lo sfidò.
Tommaso si stava alterando. Non era mai stato un tipo paziente, specialmente se non otteneva ciò che voleva. Perchè in quel momento voleva che loro due si rimettessero insieme. La stava assillando già da diverso tempo, ma la sua risposta era sempre stata un categorico e secco “no”.

In quel momento fece il suo ingresso Loki, infastidito dal tono di voce elevato che avevano usato i due. Non badò al ragazzo e senza aspettare che finissero di parlare, si intromise.

“Sono venuto a riprendermi ciò che mi appartiene.” spostò lo sguardo da Caterina al ragazzo e viceversa, senza capire perché lui lo stesse guardando con odio. Non che gli importasse qualcosa dal momento iin cui era sempre stato visto con odio da tutti.

“E questo damerino chi è?” disse con rabbia Tommaso.

“Io sono Lo...” si era adirato per il modo in cui l'aveva chiamato ma fu interrotto da Caterina.

“Questo è il mio fidanzato.” e prima che uno dei due potesse dire qualcosa, afferrò la mano di Loki e lo tirò dentro, chiudendo la porta in faccia a Tommaso.
Le amiche che avevano assistito alla scena, fecero capolino dalla cucina e videro che Caterina aveva raccontato la verità. Aveva veramente conosciuto uno dall'aria poco raccomandabile. Rimasero ferme a guardare i due, in attesa che iniziassero a parlare.
Il Dio era irritato dal fatto che lei potesse pensare che loro due fossero legati da un qualsiasi tipo di sentimento.

“Si può sapere perchè lo hai detto?”

“Stai calmo, non ti agitare. L'ho detto solo per mandarlo via.”
C'era aria di tempesta in quella casa, così le amiche salutarono la loro compagna lanciando occhiatacce a Loki mentre uscivano di casa.

“Non avresti dovuto farlo.”tuonò il Dio.

“Scusa tanto, non ho pensato che potesse darti fastidio.” cercò di scusarsi.

“Come hai potuto pensare che io mi potessi legare ad una creatura come te?” i suoi occhi si erano fatti gelidi.

Caterina rimase in silenzio. Dispiaciuta e affranta per quella frase detta duramente. Non se lo meritava un trattamento del genere, lei era sempre stata gentile con lui, nonostante non lo conoscesse e non gli dovesse niente. Si sentì morire.

“E' vero. La colpa è mia. Io vedo del buono in tutti e l'ho visto pure in te. Mi sbagliavo.” non riusciva a sostenere il suo sguardo gelido. Chinò il capo giusto per non incrociare i suoi occhi e lo fece uscire di casa.
Quando richiuse la porta, si dette della stupida per aver dato fiducia ad uno sconosciuto; mentre Loki si era pentito per come l'aveva trattata. Lo aveva aiutato quando ne aveva più bisogno e lui si era adirato per una cosa da nulla.

Era solo una cosa tra umani. Avrei potuto anche tollerare di più. Ma poi ci ripensò. Io non devo niente a nessuno, tanto meno a questi midgardiani.

Ma la verità era un'altra. Lui era in debito con la ragazza, che senza fare domande su chi fosse o da dove venisse, gli aveva prestato soccorso e ospitato a casa sua senza chiedere niente in cambio. Nel profondo del suo cuore le era un briciolo riconoscente, anche se la sua natura orgogliosa gli impediva di ammetterlo.


Tre giorni dopo, il Dio era alle prese per ultimare il suo piano di conquista. Era riuscito a guadagnarsi la fiducia dei Chitauri e adesso gli avevano messo in mano lo scettro del potere, grazie al quale avrebbe sottomesso e governato il mondo. Aveva faticato molto per riuscirci; adesso nulla lo avrebbe fermato.
Era ritornato in possesso dei suoi poteri e dei suoi perfetti abiti asgardiani. Finalmente era tornato un Dio potente e presto temuto.
I Chitauri fremevano d'impazienza ma Loki, nonostante la sua sete di vendetta, era prudente e sapeva che quello non era il luogo adatto dove attaccare. Li convinse ad aspettare il momento opportuno; si sarebbe fatto vivo lui per informarli dei piani.
Quella mattina, però, aveva ben altro per la testa. Non era riuscito a prendere sonno perchè per tutta la notte aveva pensato al viso dispiaciuto di Caterina e ad un modo per farsi perdonare.
Alle prime luci del giorno si alzò, ormai rassegnato a prender sonno. Decise di andare a fare una passeggiata e di trovare un regalo adatto per la ragazza.

  
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