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Autore: LovelyRedFox    09/06/2008    2 recensioni
E' una fresca notte d'estate ed il vento soffia leggero, portando la voce delle persone care ormai scomparse. Cosa si diranno un Draco rimasto solo con due figli ed un'Hermione che oramai non c'è più? RECENSITEEEEEEE!!!!!!!!!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Eccomi qui! Dopo molto tempo torno ad aggiornare con questa mia nuova shot.

Per “Ci rivediamo quando avrà vent’anni”, pubblicherò, credo, fine settimana.

Spero vi piaccia!

Buona lettura!

Sogni d’oro

In una stanza di Malfoy Manor, c’è una culla. Uno uomo biondo è chino su di essa. Un padre.

“Buona notte piccolino.”

Draco Malfoy guarda con occhi dolci il suo bambino, che sta succhiando con avidità la copertina azzurra. Un figlio.

“Sogni d’oro bimbo bello.”

Fuori il cielo è limpido, uno spicchio di luna illumina il paesaggio. Le stelle brillano nella notte. Si vedono tutte. Tutte sono presenti.

Un vagito dalla culla.

“Che c’è? Vuoi vedere le stelle?”

Draco prende tra le braccia il figlio e con lui si accosta ad una grande finestra che dà sul parco della casa.

“La vedi quella stella lì? Quella più luminosa? Ecco quella è la tua mamma.”

Il piccolo comincia a piangere.

“No, no, non fare così. Non devi piangere; lei non vorrebbe. Neanche quando sei triste e ti senti solo, perché tu in quei casi guarderai quella stella e ti ricorderai che è la tua mamma e che sarà sempre con te. E poi penserai a me, il tuo papà e a Annie, la tua sorellina.”

Il pianto si quieta e il padre lo risistema nel suo giaciglio.

“Dormi bimbo mio. Scaccia gli incubi.”

Una lieve carezza su una guancia.

“Fai le ninne e fai le nanne.”

Cullato dalla voce del padre il piccolo si addormenta.

La porta si apre ed una piccola bambina di tre anni entra di soppiatto. Si accosta al padre e gli tira dolcemente una manica per richiamare la sua attenzione.

“Papone…Scorpius si è addormentato?”

“Si piccola mia.”

“Allora adesso vieni a raccontarmi la favola della buona notte?”

Draco sorrise annuendo, felice di occuparsi dei suoi figli.

Glielo aveva promesso alla sua Hermione in punto di morte, che non avrebbe fatto sentire loro la mancanza di una madre. Una madre che non aveva fatto in tempo a conoscere i suoi, i loro figli.

Quando anche la piccola Annie crolla addormentata, Draco esce in giardino.

Il vento fresco gli scompiglia i capelli e gli arrossa le guance.

Cammina allungo finché non arriva al loro albero preferito: il salice piangente. Draco si mette seduto ai suoi piedi e guarda le stelle o meglio guarda una stella. Hermione.

“Ciao Mezzosangue. Com’è lassù? Hai visto Scorpius come cresce? Ora ha già sette mesi, mi sembra ieri che sia nato. E Annie, mi chiede sempre quando le insegnerò a leggere, ed ha solo tre anni! Ti somiglia molto Hermione, non sai neanche quanto.”

Draco abbassa lo sguardo. I ricordi che affiorano nella sua mente sono dolorosi, molto dolorosi.

“Spesso mi ritrovo a chiedermi se ce l’avrei fatta a superare la tua morte, se non avessi avuto i nostri figli accanto. Ieri hanno condannato al bacio del dissennatore quel bastardo che ti ha aggredita. Lo so, lo so non dovrei provare rancore, ma il fatto è che non ci riesco! Non è nella mia natura il perdono… almeno non per cose di questa gravità. Quello ti ha strappato a me! Non era ancora giunta la tua ora!”

Per la rabbia sbatte un pugno per terra. Ma il vento inizia a soffiare, portando con se la leggera voce delle anime dei cari, che sono liete e colme di speranza come la fresca brezza estiva.

“Non perdere tempo a farti corrodere dal rancore…la vita è breve e va vissuta bene…Ti prego occupati dei nostri figli”

Draco rialza la testa al cielo.

“Già i nostri figli. Il tuo ultimo regalo per me. Quel giorno ho pensato di perdere sia te che Scorpius, poi quando la medimaga mi ha detto che con le tue ultime forze eri riuscita a darlo alla luce, mi sono commosso.”

Ancora la brezza soffia.

“Lo so, amore mio. Mi dispiace non averli potuto conoscere. Annie era così piccola quando me ne sono andata, che probabilmente non si ricorderà più tanto di me col passare del tempo.”

“Ma io le parlerò di te. Lei dovrà sapere chi era sua madre.”

“Grazie.”

L’attenzione di Draco torna a focalizzarsi sulla sua amata stella.

“Sei la stella più bella, Hermione, la più brillante, la più lucente. Ti amo Hermione. Ma ora vado anche io a fare l ninne e le nanne. Buona notte amore mio.”

Sentendo quelle parole la stella si illumina ancor di più e il vento torna a soffiare, dicendo

“Sogni d’oro anche a te, principe del mio cuore.”


  
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