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Autore: Martamydear    28/01/2014    1 recensioni
Mitchell Young, meglio conosciuto come Raven, è lo scapicollato leader di un gruppo di progressive rock ancora più svitato di lui.
Proprio il giorno in cui la band deve presentarsi ad un importante provino per una casa discografica, un evento irrompe nella vita dei musicisti: un giovane batterista viene ritrovato morto con un'inquitante scritta acccanto a lui.
A che cosa si riferirà?
Tra leggende metropolitane, esoterici riti e persino chitarre apparentemente infestate da fantasmi, in una malfamata New Orleans contemporanea, riusicrà l'insolito detective a scoprire i terribili eventi che si celano dietro al delitto?
Dal capitolo 1:
Dissonanze a non finire, nulla di ripetuto e il tutto al ritmo più veloce che si potesse immaginare.
Lui era quella musica, in quel momento si trovava in un’altra dimensione, estraniato dalla realtà che lo circondava. Era un corvo che volava via in un mondo fatto di suoni, un mondo immateriale, a cui solo lui poteva accedere. Era una sensazione maledettamente bella.
I piedi con tutte le scarpe buttati sulla ringhiera del letto, i pantaloni senza cintura e la camicia sbottonata. Sdraiato con lo stomaco schiacciato sul materasso di un lurido appartamento, Raven ascoltava la musica.
Genere: Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raven arrivò, come ogni dannata volta, in forte ritardo.
Il retro del palco era un posto buio e completamente rovinato; si udiva costantemente il fortissimo ronzio elettronico di amplificatori e microfoni.
- Salve, bella gente! O, come dovremmo chiamarci, Broken Socks! Come vanno le prove?-
Si avvicinò una ragazza indiana, con in una mano un flauto traverso, nell’altra numerosi jack.
- Archie sostiene di aver disimparato in un secondo a suonare la tastiera e adesso sta avendo una crisi di panico, a Ben si sono rotte due corde e non abbiamo i ricambi. Tu e X-Ray non avete ancora provato.-
- Ottimo, procede tutto come al solito! Ad Archie ci penso io, riguardo a Ben… nel mio zaino dovrei avere un set di corde nuove di zecca. Intanto cominciate a provare anche con X-Ray, io e Archie arriveremo tra un secondo! Come al solito, Sylvia, ti ringrazio un miliardo per aver gestito diligentemente tutto quanto!-
Con un balzo scappò dall’altra parte delle quinte, avvicinandosi ad un ragazzino accucciato in un angolo.
- Archie, Archie, Archie, che succede stavolta?-
Il ragazzo si strinse ancora di più nella grossa felpa di “Star Wars” che indossava.
- Io… io non voglio più suonare, basta! Se tocco quella maledetta tastiera un’altra volta muoio!-
Raven si passò le mani tra i ricci neri, non era la prima volta che Archie faceva una storia del genere.
- Ma dai, là fuori c’è un pubblico che aspetta solo noi! Una folla impaziente di sentire il nostro grandioso concerto!-
- Sì, come no, una folla di grassi americani intenta a rimpinzarsi di bistecche e pancetta, e io che sono pure vegetariano!-
- Tuo padre è un grasso americano che si rimpinza?-
- P-papà… è venuto… è venuto ad ascoltare me?! Davvero?! Ma non doveva tornare domani dal…-
- Se non mi credi, affacciati un secondo, di sicuro scorgerai la sua faccia.-
                                       
Poco meno di dieci minuti dopo, i fantomatici “Broken Socks” erano pronti a salire sul palchetto di dodici metri quadrati del festival del bacon.
La puzza di carne fritta si mescolava a quella della terra umida e del legno marcio del palcoscenico. Non era esattamente un profumo, ma dava comunque un odore molto caratteristico al posto; d’altronde non si poteva dire che quella sera fosse la migliore per la band, di certo si erano esibiti in posti decisamente più puliti, ma avevano accettato comunque. Insomma, soprattutto se si è alle strette, trecento dollari non sono proprio una somma da disprezzare.
Il pubblico della serata era composto per la maggior parte da uomini sulla cinquantina che trangugiavano birra e divoravano bacon come idrovore; poi c’era un gruppetto di ragazzi, qualche donna (probabilmente moglie dei grassi cinquantenni) e una manciata di bambini.
Raven si appuntò mentalmente la composizione della folla e pensò a quale tipo di musica suonare.
Il country, per quanto fosse odioso, avrebbe fatto impazzire gli uomini, ma dopo un po’ gli adolescenti si sarebbero annoiati, quindi sarebbe stato opportuno inserire anche dei brani pop e rock, che comunque i cinquantenni non avrebbero disprezzato, ed infine per le donne ed i bambini un paio di canzoncine tradizionali, scemenze come Auld Lang Syne o Turkey in the straw. Di certo il Progressive era da evitare in quell’ambito, a tutti i costi.
- Sylvia, prima che saliamo, che scaletta abbiamo?-
- Il solito, i nostri brani Progressive, qualche canzoncina di Gipsy e un paio di robette elettroniche.-
-Bhe, cambio di programma! Stasera a tutto country! Con una spruzzata di Rock e Pop! Poi facciamo Auld Lang Syne!- lo disse con il suo solito fare brillante e tranquillo.
Li interruppe un biondone che fino a quel momento se n’era stato accucciato ad accordare la chiatarra.
- Ma sei impazzito, è un suicidio! Poi… io il country lo odio! E… insomma… Auld Lang Syne? Ma ti è dato di volta il cervello o cosa?!-
Raven si scompigliò ulteriormente i capelli, poi con calma rispose:
- Carissimo Ben, sarebbe invece un suicidio esibirci con il Progressive Rock o il Gipsy. Insomma, l’hai visto il pubblico? Quelli sono i classici grassoni pseudo-cow boy! Fidati di me. Se mi lascerete presentare le canzoni, annuncerò tutte quelle più semplici e che sappiamo eseguire meglio.- detto ciò inforcò il proprio basso e si gettò sul palco.
- Loro non aspettano.-




 
NOTE DEMENZIALI DI UN’AUTRICE NON DA MENO
 
Ave!
Lo so, lo so, saranno 9895843875669786485786 anni che non aggiorno, ma, a dire la verità, quando ho pubblicato il primo capitolo non avevo pianificato nulla. Non nel senso che non avrei più aggiornato, ma a livello di trama. Non avevo ancora deciso chi fosse la vittima, né tantomeno l’assassino, o le storie dei personaggi! Ma ora, con idee più chiare, sono pronta a prendere il volooooo!!! ( seeee )
Allora, oltre che per il ritardo, mi scuso anche per la lunghezza esigua di questo capitolo, è uno sputo, ma prometto che i prossimi saranno più lunghi, alla fine questi primi 2/3 sono solo introduttivi ( che poi Douglas Adams faceva pure capitoli di mezza pagina, ma a lui non hanno detto mai nulla, ecco! Vabbè… io però non sono Douglas Adams…) e il fatto che siano corti, almeno per la mia mente scaciata (come se dice a Roma), pare normale.
Ah, un’ultima cosa! Essendo questa una storia con personaggi legati al mondo della musica, ogni volta, a fine capitolo, metterò il link a canzoni o artisti citati, così, giusto per accontentare i più curiosi, e poi… la cultura fa sempre bene! 
Ok, io vi saluto qui se no mi vengono le note più lunghe del capitolo!!!
Bye bye!
 
Marta
 
P.S.
Ovviamente io sono a favore della politica recensionistica, è inutile ridirlo! :D Ma soprattutto… W LE RECENSIONI NEGATIVE!!! Dicendomi ciò che non vi piace (in modo garbato però) mi aiutate un sacco!
 
Auld Lang Syne: http://www.youtube.com/watch?v=gw2PUiUrynw
Turkey in the straw: http://www.youtube.com/watch?v=5_OOWX6sPzU
L’altra volta ho accennato alla dodecafonia: http://it.wikipedia.org/wiki/Dodecafonia
Il Gipsy: http://it.wikipedia.org/wiki/Jazz_manouche
Il Progressive Rock: http://en.wikipedia.org/wiki/Progressive_rock
   
 
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