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Autore: Osage_No_Onna    28/01/2014    3 recensioni
[YuGiOh!ZEXAL X Slash:// X Puella Magi Madoka Magica]
Ave popolo di EFP!
Questa è la mia terza storia cross-over e la mia terza what if!
Ma, passando alla trama...
Una misteriosa ragazza viene catapultata ad Heartland City da un Universo Parallelo e perde buona parte dei suoi ricordi. Essa ha con sé una pietra verde dai misteriosi poteri e un ciondolo con un cristallo che, secondo le leggende, corrisponderebbe al "Cristallo della Purezza", una pietra magica di cui si sa poco e nulla... Ad ogni modo, questo accade circa cinque mesi prima dell' inizio di ZEXAL e, durante una notte buia e piovosa, questa ragazza (in punto di morte) viene raccolta da una misteriosa figura mascherata che le offre la salvezza, ma a prezzo molto alto...
Insieme alla ragazza, viene catapultato ad Heartland anche il suo ragazzo, che la vede sparire misteriosamente sparire nel nulla. Tutto ciò causa un cambiamento repentino del suo carattere e una vera e propria "caccia all' uomo" alla quale partecipano anche due Pueri Magi e (ovviamente) anche Kyubey sarà nella partita...
Cosa mai potrà succedere?
Leggete e scopritelo!
Dedicata a Feelings e a Ryoku. Grazie ragazzi!
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '*For my love I'll survive*'
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Chapter 6
They’ re (not) just a single speck of dust

 
“Quindi è lei, QB?”chiese Muhammad ammirando dall’ alto il singolare spettacolo delle carte da Duel Monsters uscire dai Deck dei rispettivi proprietari per poi riunirsi su loro stesse formando una specie di sfera.
“Kyubey, Muhammad Ahmed Sahi, mi chiamo Kyubey.” Disse di rimando l’ animaletto dalle escrescenze inanellate sospirando rassegnato. “Ad ogni modo sì. La Guerriera Bianca -o più correttamente White Warrior- almeno secondo le leggende avrebbe la facoltà di fare cose del genere.”
“Interessante.”
Rifletté sottovoce Stephan Hawkeye. “Ma non credo che una paladina del suo calibro ruberebbe mai le Carte Numero… Infatti la nostra ragazza si è appena presa Numero 60. La sua proprietaria tra poco si sentirà mancare, poco ma sicuro.”
“Non accadrà. Nemesi - l’ Angelo Mascherato della Giustizia è una carta molto particolare, che può essere maneggiata correttamente solo se si è in possesso di poteri speciali e molto forti, quasi invincibili, altrimenti si andrebbe incontro alla pazzia se non alla morte certa. Io ne so qualcosa.”
“QB, te l’ ho mai detto che mi inquieti sempre di più ogni giorno che passa?” intervenne Muhammad scrollando la testa di ricci scuri. “Forse sì, ma non m’ importa più di tanto” sogghignò poi “dato che tu saresti persino in grado di prenderlo come un complimento.”
Il simil-gattino distolse lo sguardo indifferente per concentrarsi sul tempo che aveva ripreso a scorrere normalmente: la prima delle idol, quella con i capelli neri e lisci come spaghetti e l’ aria rimbambita vestita di rosso, non s’ era accorta di nulla e continuava a saltellare e dimenarsi sul palco come un’ ossessa. Pareva che prendesse il suo “lavoro” come un sorta di gioco infantile… al punto da sembrare una perfetta stupida. E chissà che non lo fosse davvero.
La seconda, una sorta di palo della luce con i capelli che parevano una réclame della Coca-Cola  (secondo il parere di Muhammad), ostentava in pubblico il tipico comportamento da “io so tutto e sono infallibile”, ma anche lei era fallibile, eccome! Neanche lei se n’ era accorta.
L’ unica persona rimasta, escludendo il pubblico e la security (certo, alcune persone erano sotto il controllo delle Carte Numero, ma a memoria d’ Incubator nessuna di esse avrebbe potuto fare una cosa simile, lui lo sapeva bene), era la terza idol, quella che continuava a cantare facendo finta di niente, la castana dall’ abito verde.
La ragazza con lo stemma bianco sulla mano.
L’ Incubator era parecchio attratto da quell’ immagine raffigurante una piuma circondata da una cornice esagonale piena di ghirigori, perché faceva accadere ciò che persino le Streghe, con il loro sfrenato potere distruttivo, non erano in grado di fare, ma soprattutto la ragazza era un soggetto davvero interessante.
Nascondeva dentro di sé un incredibile potenziale.
“Kyuubey, spiegati meglio circa White Warrior. Da cosa derivano tutti questi suoi incredibili poteri di cui tanto favoleggia il tuo popolo? Perché poi dovrebbe essere proprio questa ragazzina? Ma soprattutto… essa non sarà altro che l’ ennesima vittima del vostro sistema, giusto?chiese di getto Stephan, rannicchiato su se stesso e oscurandosi in volto nel pronunciare l’ ultimo quesito.
Kyubey sorrise in modo inquietante.
“Esattamente, mio caro amico, sei acuto. White Warrior non è altro che la nostra scorciatoia verso la ricchezza, o almeno voi umani la chiamereste così. La Guerriera Bianca altro non è che una ragazza con una’ anima incredibilmente adatta a combattere, piena di sogni e speranze. Se non ricordo male i racconti di Rokubey e Nanabey, ella è capace di fare cose incredibili anche senza possedere la Soul Gem.”
“Ma mica questa ragazzina può farle da sola, le cose straordinarie che dici.”
Ghignò ancora una volta Muhammad, quasi deluso dal poco spirito d’ osservazione che pareva dimostrare l’ animaletto. “Ha una strana cosa impressa sulla mano, non l’ hai notata? La si potrebbe definire uno stemma. Mi deludi, socio.”
“Non sono così tonto, Muhammad Ahmed Sahi, certo che l’ ho notato lo stemma. Ed è questo a complicare il tutto… oltre al terribile fracasso di questo posto.”
“Secondo me sono bravine, invece. Se non si limitassero solo a fare delle cover potrebbero persino sfondare.”

L’ assordante rumore delle chitarre si protrasse per un’ ora intera, poi una troupe logorata dalla stanchezza si adoperò svogliatamente per smantellare il tutto sotto la luce livida dei riflettori al neon che faceva sembrare quel luogo un ospedale.
Muhammad e Stephan guardarono a lungo gli enormi operai in tuta arancione trascinarsi lungo tutto il luogo in cui s’ era tenuto il concerto trasportando svariati oggetti, poi ritornarono verso il loro appartamento silenziosi e tristi, quasi contagiati dalla stanchezza e dalla tristezza cui avevano appena assistito.
“E’ quasi l’ una di notte, Hawkeye.”disse piano il ragazzo dei ricci color caffè con un tono serio e compassato che non era proprio nella sua natura. “Salteremo la scuola anche domani?”
“Poi vedremo, Muhammad. Stavolta Kyubey mi ha davvero spaventato.”
Anche la voce del ragazzo dai riccioli biondi era fiacca e stranamente priva d’ energia.
“Tu l’ hai riconosciuta la terza idol, non è vero?”chiese Muhammad, stavolta più duro.
“Certamente. E ti dirò di più: non è affatto nelle mie intenzione aiutare la cara bestiolina dalle orecchie penzolanti ad avvicinarla. Non voglio che Puella in Somnio cada di nuovo nello stesso tranello, ormai sarebbe la terza volta. Se è rimasta quella che conosciamo, potrebbe rifarlo… e questa volta potrebbe rimetterci ancora prima di morire. Il gelo dello Stasys non perdona.”
 
***
Multiverse [SLASH://]

Borgo del Merlo, Firenze, ore undici di sera.
L’ antico maniero medioevale appariva quasi maledetto agli abitanti del luogo, nero e lugubre com’ era, con tutte quelle guglie e quei pinnacoli, i cespugli di rovi e gli impenetrabili passaggi segreti.
Ma esso era più accogliente di quanto ci si aspettasse, anche in quelle ore buie: alla luce delle varie lanterne disseminate lungo una stanza lunga cinquanta metri e larga sessanta non una persona, ma ben tre si erano riunite attorno ad un tavolo di legno di ciliegio con le gambe bombate e decorato con mille ghirigori dal sapore barocco.
Una ragazza con il caschetto rosso e gli occhi verdi aprì il pesante portone d’ ebano, che cigolò sui cardini (il suo cigolio pareva un gemito, tanto era acuto e debole), per introdurre una nuova arrivata. Sei occhi curiosi si rivolsero verso di essa.
La persona in questione era una ragazza di circa tredici anni e mezzo, bassina ma dal fisico armonioso. Il suo viso era un ovale perfetto, incorniciato da una folta massa di capelli lisci, lunghi e neri come la notte che presentavano alcuni riflessi bluastri qui e là.
Gli occhi dal taglio allungato provavano le sue origini asiatiche (giapponesi, per essere proprio precisi) e risplendevano di una strana luce triste e determinata, del tutto insolita in quel paio d’ occhi grigio-verdi, di solito dolci e carezzevoli.
Sadako Santoro, questo era il suo nome,  aveva un bel nasino all’ insù, le labbra sottili tinte del colore delle rose e degli arti flessuosi ma non eccessivamente lunghi o magri. A qualsiasi ora quella personcina tanto dolce era sempre vestita impeccabilmente, principalmente con gonne o vestiti lunghi che la facevano sembrare una ragazza dell’ Ottocento: proprio in quel momento, portava un bel vestito rosso con la gonna a pieghe larghe e le maniche lunghe stile stola romana, sotto il quale portava un paio di ballerine di vernice nere.
Il suo incedere era lento e maestoso, ma allo stesso tempo grazioso e “leggero”, sembrava quasi una ballerina sulle sue punte che danza leggiadra su un palcoscenico, pronta a dare il meglio di sé.
“Ciao, Sadako!”la salutarono in coro Paula e Isaia, i due ragazzi seduti attorno al tavolo.
Un’ altra persona, un uomo alto e magro dalla folta capigliatura grigia e gli occhi verdi taglienti e penetranti, fino ad allora occupata ad esaminare un antico arazzo su seta, le rivolse uno sguardo interrogativo.
“Lei è la sorella gemella della ragazza dispersa, Sadako Santoro.”
“Ah già… che sia benedetta, quella ragazza nippo-italiana tanto fragile. Se ora sono qui ad aiutare quelli che un tempo erano i miei più acerrimi nemici è solo grazie a lei. Il mio nome è John Snake, ma loro mi conoscono anche come il Cobra.”
“Ad ogni modo, ho scoperto cosa sono quei simboli su quelle dieci carte che avete trovato: Alpha, Beta, Gamma, Delta, Epsilon, Zeta, Eta, Theta e Iota sono le prime nove lettere dell’ alfabeto greco antico.” Intervenne la nuova arrivata interrompendo bruscamente l’ uomo ed indicando nove sottili rettangoli di cellulosa bianchi, saltandone però uno, il sesto.
“E a cosa corrispondono nel nostro alfabeto?”volle sapere Matilde curiosa.
«L’ Alpha, la Beta, Il Delta e la Iota corrispondono rispettivamente alla “a”, la “b”, la “d” e la “i”, il Gamma è la “g” palatale, L’ Epsilon e l’ Eta sono la “e” rispettivamente breve e lunga, la Zeta corrisponde al suono “ds” mentre il Theta è il suono che usano gli anglofoni per dire “Thank”. Ma non è questo il punto. Mi passate la sesta carta, per favore?” elencò svelta Sadako, per poi chiudere la spiegazione con un tono leggermente impaziente.
Il sesto cartoncino passò svelto da una mano all’ altra e la ragazza dai capelli color della notte lo giro svelta: vi era raffigurata una bella ragazza dai lunghi capelli indaco e gli occhi decisi ed aggressivi che pareva bloccare un nemico con una sorta di scudo.
L’ immagine, tuttavia, fu totalmente ignorata, perché l’ attenzione di tutti fu rivolta allo strano simbolo, somigliante ad una “S”, incisa ad oro sulla parte superiore della carta.
“Questo è uno Stigma. In greco viene usato raramente. Non vorrei sbagliare, ma è un segno d’ origini fenicie che di solito stava ad indicare un numero, il sei. Lo vedete questo piccolo apostrofo posto sopra di esso? Ecco, quando sopra le lettere c’è uno di questi segni, chiamati apici, vuol dire che le lettere sono usate come valore numerico.”
“Quindi, se ho capito bene, queste lettere sarebbero gli equivalenti delle nostre cifre arabe.”provò a ricapitolare Isaia, picchiettando le dita lungo il tavolo.
“Esatto. Se teniamo conto che l’ ordine delle lettere è uguale a quello dei numeri ad eccezione dello stigma, che è una delle ultime lettere ma vale sei, queste carte sono numerate dall’ uno al dieci.”
“Grandioso!”esultò Paula Hernandez cercando di non alzare troppo la voce (e, ad onor del vero, spesso non ci riusciva). “Abbiamo messo insieme un tassello del puzzle. Ora bisogna capire chi ci ha consegnato queste carte e cosa ne dovremmo fare.”
A quella battuta, il Cobra fu come attraversato da un’ idea e tirò fuori da una vecchia borsa di cuoio un pila di fogli rilegati pieni di foto che mostravano gli scorci di una città futuristica. Una di quelle, in particolare, rappresentava due ragazzi l’ uno di fronte all’ altro che brandivano della carte molto simili a quelle sul tavolo, alcune delle quali erano posizionate su uno strano aggeggio di metallo posto su un braccio.
“Questa è Heartland City, Giappone, come potete ben vedere.”esordì l’ uomo schiarendosi la voce. “Molte di queste carte fanno parte di un passatempo molto praticato lì, il Duel Monsters. Secondo le ricerche condotte da me e dai miei assistenti Smilzo e Botte si sta svolgendo un Torneo Internazionale proprio di duelli con carte, che rappresenterebbero l’ animo della città.”
“Ma quelle che abbiamo noi sono bianche, quelle nelle foto sono viola, marroncine e verdi, al massimo nere.” Obbiettò timidamente Isaia. “Siete sicuro che siano le stesse?”
“Sicurissimo. A quanto pare queste carte in nostro possesso sono molto rare, specialissime, che fanno gola ad ogni buon duellante per i loro magnifici attributi. Pare che persino il sindaco della città, Mr. Heartland, ne sia attratto. Quindi, ragazzi, se davvero pensate che Yumiko sia finita lì e volete andare a recuperarla… beh, queste carte saranno non solo il vostro lasciapassare, ma anche una risorsa enorme ed un terribile pericolo.



Angolo dell' Autrice
Oh-oh-oh, buonsalve a tutti gente!
* L' autrice si ritrova fucili, pistole, forconi e altri oggetti proprio poco pericolosi puntati contro*
Sì, sì, okay, okay. Nella mia ultima fanfic su questo fandom, "Shooting Stars", avevo annunciato il mio probabile ritiro dalla scrittura e... BUM! Ecco che proprio sul più bello Zeus decide di ridarmi l' ispirazione e pubblico questo capitolo (veramente "belliffimo" oh). Quindi no, non mi ritiro. *Urla poco entusiaste della folla.*
Tralasciando la mia paranoia d' autrice che ormai è diventata abituale, cosa ne pensate? Vi pare un buon capitolo? Ci sono errori nella forma? Avete suggerimenti, consigli o critiche?
Dal canto mio, posso solo dire che questo è un capitolo "statico", con elementucci poco raccomandabili che fanno congetture degne della loro fama(?) e i nostri due Pueri Magi che (tornati qui da noi per la vostra grande giuoia) sembrano nascondere qualcosa al caro Kyuubey. Abbiamo anche i nostri cari amici provenienti dall' Universo di "Slash://" (Sì,
Sognatrice-chan, lo so che ora vuoi uccidermi perché non li sopporti <3 ) che si sono ritrovati delle carte da Duel Monsters e cercano di capirci qualcosa.
E dunque, cosa mai nasconderanno Muhammad Ahmed Sahi e Stephan Hawkeye? Da dove sono sbucati fuori Rokubey e Nanabey? Cosa potrebbe essere lo "Stasys"? Come mai quelle carte bianche hanno in numeri segnati in greco antico e da dove vengono? Cosa decideranno di fare Isaia, Matilde e Paula? A cosa serviranno mai le disequazioni nella vita? Come mai io sono scema?
Troverete le risposte a tutti questi quesiti (tranne che agli ultimi due) nei prossimi capitoli, quindi "stay tuned"!
See you!
-Puff
PS: Piccolo disclaimer: nella serie originale "Slash://" il Cobra e i suoi assistenti sono degli antagonisti. Sono diventati aiutanti nella storia solo ai fini della trama.
PPS: Last but not least, ci terrei a ringraziare le cinque persone che  hanno messo tra le preferite questa storia, ossia
Feelings, Ryoku, Sognatrice_ Felice (che vorrei strapazzare di coccole per tutto il sostegno che mi ha dato awrrrrrr!), Stellaskia e Yulin; ancora Ryoku, che l’ ha inserita tra le ricordate e Lolakiss, Ryoku (sei ovunque!) e Stellaskia (e due!), che la seguono.
Una menzione speciale va ovviamente a
Fura14, grande amica di studi e scleri che con le sue recensioni mi fa sempre morire dal ridere e mi tira su.
Grazie di cuore a tutti, come farei senza di voi?





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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