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Autore: Alepotterhead    29/01/2014    1 recensioni
Mags è l'adorabile ottantenne che tutti abbiamo conosciuto, ma anche lei è una vincitrice. O meglio una sopravvissuta.
Ecco a voi i Noni Hunger Games. Gli Hunger Games di Mags.
Dal capitolo 9
“Tributi prendete posizione”
La voce mi fa sobbalzare e la pedana si solleva leggermente, le ante del tubo che la circondano si aprono. Guardo il pacificatore alle mie spalle, non si muove di mezzo millimetro. Prendo un respiro profondo e faccio i due passi che mi separano dalla piattaforma, sento le gambe di gelatina. Prendo posizione come mi è stato detto.
“Cinque secondi rimanenti alla partenza”
Conto mentalmente… Cinque… Quattro… Tre… Due… Uno…Ci siamo.
Le porte si chiudono e la piattaforma inizia lentamente a sollevarsi.
Si apre una botola sopra la mi testa e una cascata di luce piove su di me.
Ci siamo davvero.
All’inizio non riesco a distinguere ciò che mi circonda, appena mi abituo alla luce, rimango senza fiato.
È un paesaggio incredibile."
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mags, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Sono sveglia, ma non voglio aprire gli occhi.

Mi sono addormentata in camera di Dave, anche se ‘addormentarsi’ non rende proprio l’idea, visto che sono collassata dopo aver usato anche l’ultimo briciolo di energia per piangere. A tal proposito credo di essermi anche disidratata, non credevo di poter produrre tante lacrime, fatto sta che nemmeno mi ricordo di essermi tolta le scarpe e essermi infilata sotto le coperte.

Mi faccio forza e apro gli occhi, l’orologio sul muro segna le dieci e trenta. Bene, non avremmo avuto poi così tanto tempo da impiegare prima di arrivare a Capitol, colazione, un lunghissimo bagno, il pranzo e poco altro, magari senza nemmeno dover pensare troppo a ciò che ci sta attendendo… scendo dal letto, raccolgo le mie scarpe e mi accorgo che Dave dorme ancora. Ha il viso così rilassato e pacifico, tutto sommerso dalle coperte sembra davvero un angioletto coi riccioli biondi. Mi sento a disagio. Mi ha consolato, ci siamo fatti forza a vicenda, abbiamo dormito nello stesso letto –in cui ci sarebbero state altre due persone, però dettagli-.

Ci siamo avvicinati, non fisicamente, ma emotivamente. Niente di più nocivo, per due ragazzi destinati a morte certa.

Volevo sgattaiolare in camera mia per starmene in pace, ma chissà per quale arcano motivo mi risiedo sul letto e guardo il mio compagno di sventure, pensando ai mille giochi che facevamo da piccoli e ai Giochi che ci attendo adesso.

Mi sento angosciata, ma anche vagamente consapevole che ho già un alleato e che non parto del tutto svantaggiata, ciò che Kyran ci ha detto ieri sera in fondo è vero, siamo messi meglio della maggior parte dei tributi, ma questo significa avere la possibilità di vincere? Non credo sia la stessa cosa…
Mi raggomitolo su me stessa, ancora una volta senza sapere come posso andare avanti…

Probabilmente passa più tempo di quello che credo perché Dave si sveglia.

“Ehi piccola pensatrice, non te lo hai mai detto nessuno che se ti preoccupi ancora un altro po’ ti verranno delle rughe enormi? Dov’è la ragazza allegra e spensierata con un perenne sorriso sulle labbra? Se non la smetti subito di tormentarti credo di doverti sbattere fuori dal mio letto…sai com’è, lo condivido solo con persone simpatiche… ”

La verità è che è lui quello con il sorriso sempre sulle labbra, ma velocemente contagia anche me e mi ritrovo ad afferrare un cuscino per scaraventarglielo contro… cosa che lui ovviamente non può permettere perché all’improvviso mi ritrovo sommersa dai cuscini, letteralmente sommersa!

Riemergo ridendo dalle coperte e dai cuscini e vedo che Dave è seduto sul letto e sta sogghignando “Andiamo a fare colazione?”

“Certo” concordo, lui si alza e si toglie rapidamente maglietta e calzoni e arrossendo mi volto dall’altra parte, che reazione stupida, quante volte l'ho visto in costume in spiaggia? Però non ho proprio potuto farne a meno, mi ha completamente colto alla sprovvista. C'è da specificare che comunque erano anni che non lo vedevo...

“Che c’è?” usa un tono da finto tonto, probabilmente mi sta guardando con uno sguardo totalmente innocente “non sarai a disagio, vero?”

“Bè potevi aspettare che almeno fossi uscita…” cerco di mantenere un po' di contegno.

“Perché? Volevi uscire e rientrare dopo che mi fossi cambiato?”

“No, semplicemente sarei uscita e andata a cambiarmi in camera mia…”

“Ci sono un sacco abiti anche qui, non mi dà fastidio se ti cambi qui, adesso…”

Raccolgo le scarpe ed esco senza guardarlo, ma soprattutto senza degnarlo di una risposta.

E quello che cavolo era?
D’ora in poi non mi farò più domande. Né su Dave, né sui Giochi, nemmeno sul tempo. Basta.

Basta, ho deciso che voglio vivere questa cosa come viene, avendo faticosamente guadagnato a costo di un milione di neuroni bruciati due conclusioni: primo, non avrei ucciso, potrei semplicemente essere più brava degli altri a sopravvivere, invece che essere più brava a uccidere, credo che chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro*, io non voglio uccidere.

Secondo non sarei più crollata, avrei recitato per le telecamere, sarebbe stato tutto finto, così non mi avrebbero potuto portar via niente.

Bene. Ah un’altra cosa, avrei picchiato Dave appena mi fosse capitato sotto tiro.
La vecchia Mags solare di un tempo forse poteva tornare.

Questa conclusione mi fa sentire bene, mi fa sentire un po’ meno controllata, un po’ meno senza via di fuga.

Arrivo alla mia cabina, scelgo un vestitino color corallo, mi cambio e vado a fare colazione, latte con il cioccolato, biscotti, talmente tanti frutti freschi che nemmeno riesco a riconoscerli tutti.

Ci siamo solo io e gli inservienti, non c’è Abby, né Kyran, né Dave, allora mi alzo e me ne torno in cabina e mi immergo nell’acqua bollente.  
Mi sembra di sentire ogni muscolo sciogliersi, chiudo gli occhi e mi rilasso.
Ho detto addio a casa mia, voglio chiudere i miei ricordi in un cassettino della mente, sento di aver raggiunto una sorta di equilibrio. Chiudo gli occhi e mi rilasso, forse per la prima volta da che il nome di mia sorella è stato estratto alla mietitura…

Sono completamente immersa nell’acqua a occhi chiusi, a pancia in su, sento il sole sulla pelle e le onde che si susseguono una sull’altra, sono poco lontano dalla riva e sento molto trambusto. Oggi è domenica, giorno di mercato, per questo un vociare continuo e soffuso mi culla assieme alle onde, ricordandomi improvvisamente che devo comprare del filo per finire la coroncina di conchiglie che voglio fare per il compleanno di Lexi, di sicuro papà saprà quale sarà il più adatto. Poi devo anche passare alla bancarella di Grachel per andare a prendere le nuove corde della mia chitarra e alle undici c’è il ritrovo con gli altri ragazzi per andare alle pozze, adoro quando andiamo alle pozze. Sono davvero una meraviglia che la natura ci ha regalato, una serie di stagni di acqua calda a diversi livelli, collegati anche da scivoli naturali, non vedo l’ora di poterci portare anche Lex, appena sarà un po’ più grande, le piacerebbe davvero da matti.
Ma non ho ancora voglia di muovermi, l’acqua è troppo rilassante per me, rimarrei per ore così….
“Mags!” mio papà? Perché sembra la sua voce? Lo avevo avvisato che sarei andata a nuotare, poi al mercato e alle pozze, tanto Lexi era a casa di un’amica per tutto il giorno…
“Mags!” chissà perché quel tono allarmato, comunque non apro gli occhi, si sta troppo bene qui, ci passerei davvero la vita intera…


“MAGS!” apro gli occhi di scatto e mi metto a sedere, perché mi ritrovo nella vasca da bagno, non in mare, il trambusto che mi sembrava di sentire erano una serie di colpi alla porta del mio bagno, esco velocemente dall’acqua ormai fredda, mi avvolgo un asciugamano addosso e apro la porta.
Fuori trovo Dave con una faccia spaventata, “Perché diamine ti sei chiusa in bagno senza rispondere? Pensavamo fossi scivolata e ti fossi fatta male o peggio ancora che avessi fatto qualche idiozia come suicidarti!” inizia adesso a respirare, anche se affannosamente. Si era preoccupato davvero, ma che senso aveva se tanto dovevamo andare nell’Arena?

“Credo di essermi addormentata nella vasca… non l’ho fatto apposta” le mie parole hanno un tono di scusa, tanto quanto le sue sapevano di rimprovero.
“Comunque ti stavo cercando per andare assieme a pranzo, non posso sopportare Abby e Kyran da solo, adesso che siamo una squadra, dobbiamo sostenerci e darci una mano, giusto?” è tornato il solito Dave, uno dei suoi pregi è che anche se si arrabbia facilmente, poi gli passa subito, non riesce a tenere il broncio.

“Hai ragione, due secondi che mi vesto e arrivo…” chiudo la porta sentendolo borbottare qualcosa che somiglia terribilmente a ‘chissà perché ci troviamo sempre senza vestiti…’, comunque mi vesto velocemente, raccolgo i capelli bagnati in uno chignon ed esco.

Ci dirigiamo in sala da pranzo e veniamo subito accolti “Ragazzi, siete in ritardo, state bene? Avete avuto qualche problema?” Abby indica dove sederci, ma il suo tono leggermente preoccupato, mi ha messo una leggera ansia, che anche lei abbia pensato che avremmo potuto avere un incidente o addirittura causarcelo di nostra spontanea volontà?

Kyran rimane seduto, ghignando, ci osserva  sempre con quegli occhi viola che mi fanno rabbrividire.
Il pranzo si svolge tranquillamente con le allegre chiacchiere di Abby, che tenta evidentemente di metterci a nostro agio, e le divertenti battute di Dave, improvvisamente mi rendo conto di non avere più l‘espressione cupa del giorni precedenti, aver deciso più o meno come comportarsi nei giochi, aver trovato un alleato, sapere di avere Kyran che ci avrebbe in qualche modo aiutato –forse-, mi sta facendo tornare la ragazza di sempre.
Sto tornando alla normalità in una situazione che di normale non ha niente, mi sento quasi bene, nonostante tutto, nonostante tutti.

Abby continua a ripeterci il programma che dobbiamo seguire una volta a Capitol, non capisco se lo fa perché è molto orgogliosa si averlo preparato o perché pensa siamo stupidi e non in grado di capirlo dopo che ci è stato detto una volta sola, ciò mi fa ridere perché mi ricorda terribilmente la mia maestra di scuola che ripeteva le cose fino allo sfinimento…

Ci dilunghiamo talmente tanto a pranzo che quando abbiamo finito siamo a Capitol City… le prime immagini che scorgo dai finestrini sono impressionanti, certo tutti vedono la Capitale in diretta tv, ma tutt’altra cosa è trovarsi lì in mezzo, ti senti così piccolo e insignificante che quasi ti sembra di non esistere, un’emozione simile l’ho provata solo davanti all’immensità del mare del Distretto 4. Roba da togliere il fiato.

Arrivati, so cosa mi attende, sarei stata consegnata al mio stilista e al suo staff per essere preparata per la cerimonia di apertura, ovvero la sfilata dei carri davanti al Presidente, che quest’anno sarebbe stata particolarmente importante –come Abby aveva sottolineato più volte- perché era nato da pochi giorni il figlio del presidente Snow**, quindi avrebbe dovuto essere una doppia celebrazione.

Scesi dal treno, veniamo scortati alla sede in cui risiederemo e dove ci alleneremo prima dei giochi, all’ingresso ci attendono due belle ragazze con un sorriso davvero luminoso, anche grazie al fatto che in ogni dente era incastonato un piccolo diamante, la prima che si dirige verso di me non è molto alta e porta un tubino lilla fino alle ginocchia, dall’orlo del quale parte una lunga gonna di pizzo di una tonalità più intensa di viola, così come viola sono anche alcune ciocche tra i suoi lunghi capelli neri, l’altra si dirige verso Dave, è molto più alta della sua collega, con corti capelli biondi platino, indossa pantaloni e camicetta di un rosa pallido, ricamati con fiori rosso fuoco.
Erano di sicuro le nostre stiliste.

“Ciao, sono Megan, la tua stilista, lei è Sierra, mia amica, collega e stilista di Dave, adesso incontrerete lo staff che inizierà a prepararvi in separata sede, dopo che avremo parlato col vostro stratega, ci ritroveremo tutti insieme per rifinire il look che vogliamo ottenere, ovviamente se non ti dovesse piacere si potrà fare qualche modifica, ma scommetto che lo adorerai, lo adorerete entrambi, non per vantarci, ma siamo davvero brave...” parla molto velocemente, ma con grande entusiasmo, mi piace questa ragazza, anche se è una capitolina che prepara i tributi al macello, però almeno non si è congratulata con me.
Arriviamo a un lungo corridoio, io vengo spinta nella prima porta a destra, mentre vedo Dave sparire lungo il corridoio, mi urla di farmi forza.
Cosa sarà mai? Non dove essere torturata, ovviamente ce la posso fare.

Pochi minuti dopo mi devo ricredere, dopo che Megan mi ha preso le misure e se n’è andata, rimango sola con i preparatori, un ragazzo e una ragazza, vengo spogliata completamente, infilata in una doccia gelida e strigliata per bene, a nessuno sembra importare il fatto che mi sono già lavata stamattina, dopo essere stata quasi scorticata e asciugata, iniziano a fare critiche sul mio corpo, una cicatrice lì, una macchia del sole là, decisamente troppi peli superflui, un neo antiestetico sulla spalla…
Cose di cui non mi sono mai minimamente preoccupata.

Non credevo ci fossero così tante cose da sistemare e che ci impiegassimo così tanto tempo. Mi mettono unguenti ovunque, uno verde sui capelli, che spero vivamente non li faccia diventare di quel colore, uno dall’odore strano sul viso e un altro su tutto il corpo, mentre sembro un mostro ricoperto di alghe mi sistemano le mani e i piedi, vengo nuovamente immersa nella doccia, calda questa volta, ed esco con una pelle liscissima e i capelli ancora biondi fortunatamente, mi fanno indossare biancheria e un accappatoio, mi spuntano un po’ i capelli e mi mettono uno smalto azzurro opalescente, mi avvisano che mi faranno delle ciocche di capelli azzurre, ma che torneranno del colore normale dopo averli lavati.

Dopo quelle che sembrano ore lunghe e interminabili vengo mandata in una accogliente saletta con addosso solo un accappatoio ad aspettare, senza nemmeno aver avuto la possibilità di guardarmi allo specchio, fortunatamente dopo poco mi viene a prendere Abby e mi porta nello studio di Megan e Sierra.

Lo studio è una stanza grande e circolare, con ampie finestre coperte da lunghe tende verdine di pizzo ricamato, tutt’intorno sono disseminati dei manichini con addosso abiti bellissimi, abiti strani e alcuni anche con abiti che sembrano fatti di metallo, una grossa scrivania è piena di stoffe di qualunque materiale e di qualunque colore, cuscini e pouf sono disseminati un po’ dappertutto, un’enorme attaccapanni è ricoperto da una quantità spropositata di cappotti, al centro della stanza c’è un enorme divano rosa su cui erano seduti già tutti, Megan, Sierra, Kyran e Dave che ha addosso anche lui solo un accappatoio, guardandolo bene mi accorgo noto che anche a lui hanno colorato le punte dei riccioli biondi di un bel colore azzurrino, solo che su di lui sembrano delle fiammelle blu, devo dire che gli donano.

Ci sorridono e ci invitano a sederci.
“Bene, possiamo iniziare” Sierra sembra davvero entusiasta e lo stesso si può dire di Megan perché annuisce con vigore alle parole dell’amica.
“Stavamo dicendo che l’Uno e il Due punteranno sulla forza e sulla spavalderia, sul coraggio e l’arroganza dei loro ragazzi, sul fatto che si credono migliori e più dotati, dunque Kyran ci ha detto che per voi sarebbe meglio mantenere un comportamento naturale, semplice, non i soliti favoriti spocchiosi, ma farvi vedere e amare per come siete davvero, quindi abbiamo ideato un look abbastanza semplice, ma di grande effetto, sarete semplicemente bellissimi e anche vagamente temibili, sapete, io e Megan abbiamo una passione per il mondo prima di Panem, abbiamo visto che moltissimo tempo fa credevano nell’esistenza di divinità, in particolare per voi ci siamo ispirate alle divinità greche del mare” Sierra è a dir poco euforica.

“In pratica i vostri abiti ricalcheranno il modello delle tuniche di due divinità, ma invece che essere bianche sembreranno fatte da onde, ma il mare si presenta in molti modi, dunque  sembreranno onde del mare in tempesta sul fondo fino a risalire al mare calmo. Avrete poi due tridenti azzurri e delle corone incastonate di conchiglie, inoltre abbiamo intenzione di montare sul carro che vi porterà dei piccoli congegni che nebulizzeranno dell’acqua, trasformandola in vere e proprie nuvole di vapore, sarà stupendo!” Megan è davvero fiera di ciò che ha ideato e si lancia in una discussione sui dettagli con Abby che pare anche più contenta delle due stiliste.

“Ragazzi che dite? Vi può star bene una presentazione di questo tipo?” Sierra mi sorride, mai mi sarei aspettata che venisse chiesta la mia opinione o che venisse anche solo vagamente presa in considerazione, quindi a mia volta mi apro in un sorriso “Mi sembra davvero un’idea splendida” e sono sincera.

“Davvero è idea molto bella, complimenti” rincara la dose Dave.

“Perfetto, andiamo a prendervi i vestiti così vi cambiate e finiamo di prepararvi, intanto vi faccio portare qualcosa da mettere sotto i denti, che dite?” Megan è così gentile che non posso credere che sia una di quelle che guardando i Giochi si diverte… Com’è possibile che…ALT, niente domande mi ero detta.

“Sarebbe davvero fantastico poter mangiare qualcosa, sto morendo di fame!” la sfacciataggine di Dave non aveva fine, come poteva dire che stava ‘morendo di fame’ quando a breve saremmo stati catapultati senza il minimo scrupolo nei Giochi della Fame?

Megan, Sierra e Abby escono per occuparsi delle ultime cose, Kyran che per tutto il tempo non ha detto nulla si rivolge finalmente a noi “Allora ragazzi, stasera sul carro sorridete e salutate, ma senza esagerare, niente di eccessivo, siate naturali, ma composti. Domani cominceranno gli allenamenti, vi ricordo che in una settimana dovete cercare di colmare le vostre lacune, imparate come fare un fuoco, come riconoscere le piante velenose, studiate i diversi territori, imparate le medicazioni di base, state lontani dalle armi, tanto una settimana per voi non farà la differenza, non dovete imparare a maneggiare armi e acquisire la tecnica in soli sette giorni non è possibile. Per quanto riguarda la sessione privata di allenamento, dovrete cercare di essere fuori dagli schemi, fare qualcosa di innovativo o passerete del tutto inosservati, direi che la tattica del tenere un punteggio basso per non diventare un bersaglio con voi non potrebbe funzionare, perché ormi siete già nel mirino degli altri tributi, dunque meglio tentare di ottenere un punteggio altro per intimorirli e per far sì che io riesca a procurarvi molti sponsor. Infine per quanto riguarda l’intervista non cercate di ricadere in concetti prestabiliti, cioè non decidete a priori ‘mi presenterò come quello simpatico’ o ‘come quello forte e temibile’, fatevi apprezzare per come siete, perché nell’Arena non avrete tempo di fingere, dovrete preoccuparvi della vostra vita non potete preoccuparvi di mantenere una sceneggiata, va bene?” e io che volevo erigere una facciata per non rendere spudoratamente pubblici tutti i miei sentimenti, com’è che tutti i piani che mi facevo Kyran me li mandava in pezzi?
Quel ragazzo metteva avvero ansia a volte. No, non a volte, sempre, insomma è pur sempre uno stratega.

Non abbiamo nemmeno il tempo di replicare che entrano degli inservienti con dei vassoi pieni di ottimi cibi e abbiamo le bocche troppo occupate per rispondere.
Poco dopo tornano le due stiliste con due meravigliosi capi tra le braccia, Megan mi tira dietro a un separé e mi infila l’abito, è vero che è stile tunica, è ampio e raccolto su una sola spalla da un fermaglio a forma di conchiglia, il davanti arriva al ginocchio, mentre dietro è molto più lungo, ma la cosa strabiliante sono le sfumature, il fondo è blu scuro, quasi nero violaceo, che all’altezza delle cosce diventa blu cristallino per poi arrivare a un azzurro ceruleo alla spalla, la stessa tonalità di azzurro delle ciocche dei miei capelli. Dopo aver applicato qualche piccolo ritocco al vestito mi mette un diadema di conchiglie sempre con le tonalità del blu e mi arriccia i capelli, mi fa sedere e mi trucca, alla fine mi porge un paio di infradito nere e finalmente mi porta uno specchio.

Non mi sono mai ritenuta bella, ma in questo momento non ho altre parole per descrivermi, il trucco c’è ma non è eccessivo, il vestito è bellissimo, i capelli sono perfetti.

Esco dal separé sorridendo e vedo Dave che è davvero bellissimo, il suo abito è  diverso dal mio, è anche la sua una tunica sempre con le medesime sfumature spettacolari, ma è tutta della stessa lunghezza e gli arriva alle ginocchia, è stretta in vita da una reticella arrangiata a mo’ di fune e raccolta sulla spalla con lo stesso fermaglio che indosso anche io, la parte spettacolare però è il lungo mantello. Sta davvero bene.

“Wow Mags sei stupenda! Non avranno occhi che per te, davvero bellissima…” Dave mi fa un ampio sorriso, lo dice con così tanta convinzione che riesco ad arrossire anche col trucco, “Anche tu sei davvero bello, sbaraglieremo tutti!” la certezza nella mia voce non sembra appartenere nemmeno a me.

Sentiamo la porta aprirsi e vediamo Abby che porta due tridenti, sono più alti di me e hanno un’aria letale, potrei infilzarci una balena con quei cosi, però sono anche bellissimi, non so di che materiale sono fatti, ma quando me lo porge sento che è molto leggero e mi accorgo che non è semplicemente grigio perla, ma possiede una luminescenza azzurrina.

“Mi raccomando niente scemenze come attaccare altri tributi con questi in mano, ok? Però devo dirvi ragazzi che siete magnifici!!” Abby ha le lacrime agli occhi, Sierra e Megan sembrano davvero soddisfatte  e Kyran…ehi dov’è finito? Abbiamo perso il nostro stratega, ma non c’è tempo per cercarlo, perché dobbiamo iniziare ad andare al cortile di ritrovo per la parata di apertura, mentre camminiamo i nostri abiti mossi dal nostro ondeggiare sembrano quasi liquidi, davvero uno spettacolo.

Nel cortile ci sono già le bighe e i cavalli pronti e, a occhio, anche quasi tutti i tributi che appena entriamo ci fissano, qualcuno anche a bocca aperta. Mi sento leggermente a disagio, ma nessuno si avvicina, probabilmente perché siamogli unici armati. Meglio così, non volevo parlare con gli altri. Mi guardo intorno e vengo attratta dai costumi dei ragazzi dell’Otto, infatti poiché nel Distretto si producono tessuti, sono agghindati come due capitolini, non so se da parte degli stilisti è stata una mossa molto intelligente, insomma i Giochi sono popolari a Capitol City perché loro non vi prendono parte, come reagiranno vedendo due tributi vestiti come loro? Invece i ragazzi del Cinque, facevano quasi male agli occhi, perché erano vestiti di giallo evidenziatore con un’aggiunta di lucine, direi che impersonano davvero l’essenza dell’elettricità, ma fortunatamente sarebbero stati dietro al nostro carro e non sono costretta a guardarli oltre.

Dopo una decina di minuti una voce dall’interfono ci avvisa di prendere posizione sui carri, pronti, partenza, si va in scena. Appena anche il nostro carro parte si attivano i nebulizzatori e formano una nuvola  di vapore dapprima vicino ai nostri piedi, ma man mano che proseguiamo si amplia e sale fino alla cintola, se gli abiti ondeggiavano mentre camminavamo, non erano niente in confronto a come appaiono ora mossi dal vento del carro.
Mi vedo sugli schermi, davvero una cosa impressionante, il fumo, il vestito che ondeggia, il tridente, io e Dave sembriamo appena usciti dalle profondità marine. Sorrido e cerco di lanciare sguardi alla folla, faccio qualche cenno con la mano, senza scompormi troppo, e li sento andare in visibilio, abbiamo l’attenzione di tutti finché non ci fermiamo di fronte al palco presidenziale da cui si erge statuario il presidente che inizia un discorso che non sento perché mi ronzano le orecchie, per tutto il tempo in cui rimango in piedi sulla biga percepisco solo le mie pulsazioni accelerate dalla preoccupazione.


Tutto è già finito, mi portano in camera e mi lancio sul letto avvertendo in colpo solo tutta  l’ansia e la stanchezza della giornata, l’ultima cosa che sento è Abby che mi dice che domani gli allenamenti sarebbero iniziati alle 9.00, dunque avremmo dovuto svegliarci per le 8.00. Probabilmente è molto tardi e ho poche ore per riposare, ma decisamente riesco ad addormentarmi in un secondo.
 
 
 
 
 

















 
 
 
* “Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te.” Citazione di Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male.
**Ho deciso che la carica presidenziale è ereditaria, perché non ce li vedo proprio i capitolini ad andare a un’elezione ed è fuor di dubbio che i distretti non avrebbero diritto di voto, dunque supponendo  che il presidente Snow conosciuto da Katniss abbia circa 65, al tempo degli Hunger Games di Mags doveva essere appena nato. 
  
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