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Autore: nene_lol2000    29/01/2014    4 recensioni
Continuo il mio giro per le varie stanze per poi soffermarmi sulla riproduzione in cera dei personaggi di Twilight, quando sento una voce dietro di me – Che cosa stupida non trovi? Tutte queste storie sui vampiri intendo.- mi giro di scatto e vado a sbattere contro un ragazzo dai capelli corvini, pelle mulatta, sorriso smagliante e occhi di un rosso intenso
- tutto bene?- dice lui sorreggendomi
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Londra. Il mio paese d’ origine. E dire che non avrei mai pensato di doverci tornare dopo tanti anni lontana da qui. In questo momento mi trovo su un aereo, con le cuffiette piantate nelle orecchie con tanta rabbia,da averle fatte diventare tutte rosse. Mia madre sonnecchia accanto a me, mentre io rimpiango tutti gli amici che avevo in Spagna. Prima di andarmene, tutti hanno promesso di contattarmi  ogni giorno, ma so bene che questo non succederà mai. Quando lasciai Londra ero piccola, poco più di un anno, e quindi soggetta a tutto ciò che i miei genitori mi imponevano. E quella volta mi imposero di andare con loro in cerca di un lavoro per mio padre, che per la cronaca, non trovò mai. A occuparsi di noi ci fu solo mamma e dopo diversi anni anche io iniziai a cercare lavoretti per sostenerla. Mio padre iniziò a ubriacarsi e a drogarsi, riempiendosi di debiti fino al collo, ma gli volevamo troppo bene per lasciarlo a se stesso, e quindi iniziammo ad aiutarlo come potevamo. Anno dopo anno, mamma diventava sempre più stanca e depressa, stressata dal troppo lavoro. Si stava uccidendo. La stava uccidendo. Poi finalmente, dopo una lunga notte di agonia in ospedale, il mio vecchio morì di overdose, e la nostra vita cambiò radicalmente, fino a tanto così dal rendermi felice. E poi mia madre se ne esce con questo fatto di noi che ci trasferiamo, in cerca di un futuro migliore per me.
-Non ho assolutamente bisogno di cambiare stile di vita! Ho sedici anni per la miseria! Sai che posso cavarmela anche senza un lavoro decente!- dissi seccata e convinta che queste parole potessero cambiare qualcosa. Ma mi sbagliavo
-Annabeth, è per il tuo bene! Mi dispiace, ma si parte domani e niente storie!
Ed ecco perché mi ritrovo a viaggiare su questa carretta, con le lacrime che premono per uscire.
-Tesoro? Siamo arrivati- mia madre mi chiama dolcemente, scuotendomi per una spalla. Devo essermi addormentata durante il viaggio, perché quando vado in cerca del mio specchietto, sommerso da altri oggetti nella borsa, mi guardo e noto tre segni rossi che vanno dall’ orecchio alla bocca. Nonostante tutto sembra che la dormita mi abbia fatto bene, in quanto tutta la rabbia che avevo incastrata per la gola, è scivolata via. Raccolgo le mie cose e mi preparo a scendere.
Qualche ora più tardi, mi trovo davanti alla scalinata più lunga che io abbia mai visto, che dovrebbe portarmi al nostro nuovo appartamento. Dopo aver preso tutte le valige dal cofano del taxi, ripercorro con lo sguardo le pareti, per essere sicura al 110% che non ci sia traccia di ascensore o montacarichi e sconsolata, mi dirigo verso un futuro infelice. Per dimostrare a quella megera che mi cammina di fianco, tutta la mia contrarietà, spalanco la porta, getto le valige alla rinfusa sul pavimento, tranne la mia che contiene biancheria, vestiti, saponi e asciugamani e inizio a cercare il bagno. Una doccia calda e magari qualche ora di pace è ciò che mi serve, per poter visualizzare i lati positivi della faccenda -una cosa che faccio sempre, per evitare un eventuale esaurimento nervoso o peggio la depressione- prima del discorso che mi aspetto sicuramente da mia madre. Raggiunto il mio obbiettivo, faccio scattare la serratura, mi tolgo la t-shirt sudata e anche i pantaloni blu. Tolgo il fermaglio di legno, cercando conforto nei miei capelli, l’ unica cosa familiare che mi può proteggere dal resto del mondo in questo istante. La luce proveniente dalla finestrella sulla vasca, rimbalza sullo specchio e trasforma i miei capelli, da castani a un colore ramato e molto intenso, abbinati perfettamente con i miei occhi grigi, uguali a quelli di mio padre. Forse è per questo, allora, che li disprezzo così tanto. Invece del bagno, scelgo il getto, cercando di strofinare via, oltre allo sporco, anche l’ amarezza. Mentre mi cospargo di shampoo alle fragole e bagnoschiuma al mentolo, faccio mente locale: i pro si dividono in una eventuale ‘’ vita migliore’’ e nella possibilità di migliorare il mio rendimento scolastico, a differenza dei contro che comprendono il fatto di non poter rivedere quotidianamente la mia migliore amica Alexia, come facevo prima, dover affrontare una vita di cui non mi sento e non mi sentirò mai di far parte e delle persone che forse non mi accetteranno mai. Mi sciacquo e cerco di asciugarmi il corpo con uno dei teli da mare. Infilo la biancheria pulita e raccolgo i capelli in una cipolla sopra la nuca. Uscendo dal bagno noto alcuni cambiamenti: mamma ha sistemato un materasso sul pavimento, con lenzuoli di cotone e un cuscino su cui la trovo accasciata e dormiente. Probabilmente era stanca a causa del fuso-orario. A quanto pare deve essere arrivato il camion con il mobilio, che si era imbarcato su di un traghetto per poterci seguire, perché il resto dell’ appartamento è cosparso da scatoloni, un divano, un frigorifero, una televisione, un tavolo e due o tre mobiletti, comprati appositamente per il trasferimento. Predominata anche io dalla stanchezza, mi distendo affianco a mia madre e, ancora bagnata, mi addormento e sogno di trovarmi  nel mio piccolo paesino in Spagna.
Mi risveglio a causa del caldo, o forse per il ticchettio di un cucchiaino contro della porcellana. Noto che la stanza in cui mi trovo ha iniziato a prendere forma, rispecchiando parecchio la nostra vecchia casa. A quanto pare non sono l’ unica che soffre. – ‘Giorno – dico di malavoglia e con voce roca alla signora Jhoanna Parker che sorseggia un caffè. I capelli castani e scompigliati, le incorniciano il viso stanco, accentuandone le occhiaie.- Buongiorno. Ti piace come ho sistemato l’ appartamento?- dice rivolgendomi un sorriso. In realtà mi ricorda tanto casa … forse anche troppo e mi fa soffrire, ma preferisco evitare di farla rimanere male dopo tanti sforzi – Magnifico, davvero - le stampo un bacio sulla guancia e vado a recuperare una t-shirt pulita, dei pantaloncini di jeans e i sandali di cuoio, per poi andare a chiudermi in una piccola stanza, affianco al bagno, decidendo che sarebbe stata la mia camera da letto, insieme ad una tazza di latte. Mi cambio e mi lavo in fretta, vado a recuperare il depliant di Londra dalla borsa, trovato per caso sull’ aereo e decido di andare subito a vedere la città per distrarmi un po’. – Mamma, io esco ok? Ci vediamo all’ ora di pranzo – dico evasiva. Ma naturalmente sono bloccata dalla sua irrimediabile premura – Cosa?! Ma dove vorresti andare se non conosci nemmeno un po’ le strade? Ti perderai sicuramente, me lo sento e poi dovrò venire a raccattarti da chissà dove! E poi..- la fermo con un gesto della mano
– Mamma esistono i taxi e i depliant! Non ci troviamo nel sedicesimo secolo! Sta tranquilla ci vediamo all’ ora di pranzo!-
- Se per le dodici in punto non sei a casa, ti bombardo di messaggi e telefonate e se necessario ti vengo a cercare con una squadra di poliziotti londinesi armati di tutto punto, pronti per difenderti da qualsiasi malvivente ti abbia messo le mani addosso, ma azzardati solo a fare tardi per una tua disattenzione e giuro, sul ‘’Regolamento delle Mamme’’, che ti rinchiudo in casa per il resto dell’ estate! – si. Proprio così. Mia madre legge uno di quei libri idioti per come gestire un adolescente scalpitante. Senza dire una parola, alzo gli occhi al cielo e mi sbatto la porta alle spalle, diretta verso il museo delle cere.
Dopo un ora, sono in piedi, davanti alle statue dei Beatles e penso a come siano stati rimasti impressi nella storia della musica, grazie al loro talento, quando parte la suoneria del mio cellulare. Persa ancora nel mio mondo, fatto tutto di pensieri e parole, rispondo senza neanche guardare chi sia il mittente – Pronto?-
  • Pronto?! Annabeth??? Sono Alexia! Sono due giorni che aspetto una tua telefonata! Quando pensavi di farti sentire?- dice la mia migliore amica, all’ altro capo del telefono – Mi dispiace, è solo che non sapevo quante ore c’ erano di fuso orario e avevo paura di svegliarti nel cuore della notte… mi dispiace, davvero..- sputo la prima scusa che mi viene in mente. In realtà lo sapevo benissimo, mi ero solo dimenticata
 – Sta tranquilla, per questa volta ti perdono… come va? È bello il tuo appartamento? Sai già che scuola frequenterai a settembre? Ci sono ragazzi carini lì? Hai già visitato la città? Devi tenermi informata di tutto hai capito?-
-Certo ho capito, ho capito. Ora sono al museo delle cere, scampata per miracolo a mia madre..non ho notato nessun ragazzo particolarmente carino e no, non so ancora la scuola che dovrò frequentare e.. si, diciamo che l’ appartamento è discreto. Mamma sta praticamente facendo copia e incolla della nostra vecchia casa-
- Deve soffrire molto la lontananza.. specialmente per tua nonna. Sai,  l’ altro giorno  sono passata a trovarla e mi ha preparato una torta deliziosa! Ma era evidente che le mancavate..- mia nonna si trasferì in Spagna, per stare vicina a mia madre, perché non si fidava di suo marito e da allora è rimasta lì. Ha naturalmente cercato di convincere la figlia a portarla con noi, ma mamma non vuole che si stanchi troppo data la sua età.- Posso immaginare.. se la vedi, dille che manca tanto anche a noi. Ora devo andare. Ti chiamo appena possibile. Un bacio.-
-Ciao-. Chiudo la telefonata e poi scruto l’ ora sul mio i-phone: le undici. Ho ancora un’ ora di libertà assoluta. Continuo il mio giro per le varie stanze per poi soffermarmi sulla riproduzione in cera dei personaggi di Twilight, quando sento una voce dietro di me – Che cosa stupida non trovi? Tutte queste storie sui vampiri intendo.- mi giro di scatto e vado a sbattere contro un ragazzo dai capelli corvini, pelle mulatta, sorriso smagliante e occhi di un rosso intenso
- tutto bene?- dice lui sorreggendomi
- S-si. Credo di si- appena guarda meglio il mio viso, si illumina e si schiarisce la voce – Ti sei fatta male cadendo dal cielo?- il tutto accompagnato da un sorrisetto beffardo. Con tutto il disprezzo possibile gli rispondo picche
–Battutine da quattro soldi, lenti a contatto colorate e superbia incorporata… mh… cerca di farti una vita-
-Che caratterino! Comunque, io sono Zayn carina, tu come ti chiami?-
-Mi chiamo Spariscialtrimentichiamolapolizia- nonostante il mio temperamento sembra che la frase abbia fatto intestardire il tizio, che mi allunga un bigliettino con il suo numero di telefono. Io glielo ricaccio in mano e mi avvio verso l’uscita sbuffando. Ma neanche questo basta. Per cercare di levarmelo di torno, sto per tirargli una sberla, quando attirano la mia attenzione quattro ragazzi che vengono verso di noi. Noto subito che tutta la combriccola porta lenti a contatto colorate, ma invece di filare a casa come dovrei quando le cose si mettono male, rimango imbambolata da loro. Mentre li guardo passare, uno di loro – capelli color nocciola una piccola voglia sul collo e sguardo assassino – prende per il braccio Zayn e lo trascina via, ignorando le sue proteste. Prima di varcare la soglia di uscita e prima di scomparire dalla mia vista, il tizio mi lancia una lunga occhiata furiosa.
 
SPAZIO D’ AUTRICE
Pace e amore a tutti i lettori!!!!!! Allooooooraaa… questo è il primo capitolo di una ff che ha tardato a venire. Lo so che ne avevo iniziata un’ altra, ma non riesco più ad andare avanti e ho deciso di toglierla dal sito, anche perche pochissimi la leggevano. Spero tanto che non accada la stessa cosa per questaJ Veniamo a noi: Annabeth è tornata nel suo paese d’ origine e non ha idea delle persone che potrebbe incontrare qui… se si possono definire persone… RECENSITE IN TANTI!!!!!! Ma soprattutto fatemi sapere cosa ne pensate :D
XOXOXOXOXOXOXOXOXOXOXOXOXOXOXOXO
P.S. un saluto speciale alla mia amica _haribooinlove!!!!
  
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