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Autore: FunkyStyles    29/01/2014    3 recensioni
ATTENZIONE: TRADUZIONE STORIA INGLESE.
“Cloe.”
“Cloe?”
“Sì, Cloe.”
“...Come Lorena Cloe?”
“Quante Cloe dovremmo conoscere?”
Il più alto dei due studenti di quel College, guardò oltre il bancone del bar, dove una ragazza castana stava seduta al tavolo nell’angolo del locale. Stava bevendo una Coca-Cola e parlando con la sua amica, quando il ragazzo realizzò che doveva essere come una routine per lei.
La conosceva bene, grazie ai corridori e ai vari corsi. Sapeva che era solita passare le sue giornate con la testa sui libri, o parlando sempre con lo stesso gruppo di persone. Non c’era niente di speciale in lei, non era nemmeno in grado di attrarre lo sguardo di un ragazzo per più di cinque secondi. Lo confondeva il fatto che a lei sembrava andare bene così.
Sapeva anche che quella ragazza non era solo difficile da conquistare, ma quasi impossibile. Per qualcuno sicuro di sè come lui, era una sensazione nuova riuscire dubitare di sé stessi quando si trattava di lei.
Eppure, si girò verso il suo amico con uno sguardo rilassato e disinvolto che gli decorava il viso, facendolo sembrare quasi annoiato.
“Affare fatto.”
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Oh mio Dio! E’ arrivato! Com’è sexy!”
“Lo so! Ho sentito che non dorme mai nel suo stesso letto!”
 
Tentai di soffocare una risata quando sentii le due ragazze al mio fianco parlare. Era tutto così patetico e surreale; ragazze tanto immorali da andare con il ragazzo più popolare della scuola, che era pure un rubacuori. Un vero e proprio cliché.
Ero seduta nel posto vicino alla finestra, mentre tentavo di finire i miei compiti di Storia. Mi distrassi nel momento in cui sentii risatine e gemiti vari. Sicuro come l’oro, nel bel mezzo dell’atrio, stava passando Louis Tomlinson; capitano della squadra di Football dei Goldssmiths, il ragazzo più simpatico che tutti credevano di conoscere e la persona più popolare di tutto il college. Ho detto che lui ci campava su queste supposizioni?
Lo osservai mentre camminava per i corridoi, come se la scuola gli appartenesse. Era un buon amico per chi gli stava accanto e cose simili, ma era il più disgustoso stronzo sulla faccia della Terra quando si trattava di ragazze. Non avrebbe mai potuto ritenersi soddisfatto senza segnare dieci punti in una settimana, non so se mi spiego.
Con il suo arrivo si formò una specie di folla che mi impediva di rimanere ancora a lungo seduta esattamente dove stavo, così decisi di andarmene il più velocemente possibile, anche se raccattare tutti i miei libri rallentò notevolmente la mia fuga.
“Aah Lorena! Quando tempo che non facciamo sesso!” sentii la sua insopportabile voce pronunciare il mio nome, provocandomi la pelle d’oca su tutto il corpo. Questo era l’effetto che aveva su di me, come una dannata allergia.
 
Sentii il mio sangue ribollire lentamente mentre iniziava a pronunciare frasi simili. Non era la prima volta che accusava qualcuno a caso di aver fatto sesso con lui, ma io sembravo essere il suo costante obbiettivo, anche se tra noi due niente del genere era mai accaduto. E mai accadrà.
 
“Lori, piccola aspetta! Non ti sei divertita? Non riesco a capire..” disse per poi scoppiare a ridere, imitato dalla folla che lo accerchiava, mentre io iniziai a camminare lontano, il più velocemente possibile. Quando Louis cercò di avvicinarsi a me, la folla attorno a lui creò una specie di apertura per farlo passare.
Teste di cazzo.
Mi lasciai andare ad un sospiro di sollievo quando raggiunsi le scale, per poter consultare finalmente il mio orario di lezioni.
Avrei avuto lezione di Teatro e...oh no. Louis si trovava nella mia stessa classe di Teatro.
Merda.
 
Dieci minuti dopo, l’intera classe saltò in piedi come Miss Dawson entrò nell’aula. Quando tutti ci sedemmo, mi guardai attorno e notai che Louis non si trovava da nessuna parte. Sorrisi all’idea che avrebbe saltato una delle uniche lezioni che condividevamo, anche se non succedeva molto spesso vedere Tomlinson saltare una lezione.
Nello stesso momento in cui quel pensiero attraversò la mia mente, la porta della classe si spalancò mentre io pregavo Dio che non si trattasse della persona che temevo. Evidentemente, Dio non aveva sentito le mie preghiere.
“Scusi se sono in ritardo, Miss Dawson, stavo finendo i miei compiti di Sociologia”. Miss Dawson era anche la sua professoressa di Sociologia...
“Va tutto bene Louis, sono arrivata solo un minuto fa. Ora siediti, per favore.”
Era una donna davvero rigida e difficilmente chiamava un alunno per nome. Louis era uno di quei fortunati bastardi.
“Grazie professoressa.” disse osservando la classe per trovare un posto. Si diresse verso i suoi amici per sedersi, ma quando notò il posto di fianco a me libero, un largo sorriso si fece spazio sulla sua faccia.
“Per favore Dio, ti sto implorando” sussurrai, sapendo comunque che, quest’oggi, Dio non era dalla mia parte.
Louis superò lentamente i suoi amici e lanciò il suo zaino sul lato opposto del mio banco. Sospirai gettando lontano la mia penna e portandomi le mani alla testa, mentre Louis si sedeva di fianco a me.
“Hey piccola.” tentò di dirmi a voce abbastanza alta.
“Fottiti, okay?” affermai, recuperando la mia penna.
“Adesso, comportati bene Lorena.”
“Baciami il culo, Tomlinson.”
“Oh, ma lo farò” rispose sfacciatamente, rivolgendomi anche un occhiolino. Mi sentivo come se stessi per vomitare. Per fortuna, Miss Dawson iniziò a dettarci appunti su un testo.
 
Venti minuti dopo, mentre stavamo rispondendo ad alcune domande nei nostri quaderni per gli appunti, sentii la mano di Louis sul mio ginocchio. Lo congelai con lo sguardo e schiaffeggiai la sua mano, incrociando poi le gambe. Passò solo un minuto, e la sua mano era di nuovo nello stesso posto di prima. Sospirando rumorosamente, presi la sua mano e la spostai sul tavolo, vicino al suo quaderno. Iniziò a ridere, mentre io diventavo sempre più seccata da questa situazione. Se rimetterà  la sua mano sul mio ginocchio ancora, giuro che gliela taglierò.
Come se mi avesse letto nel pensiero, non mise più la mano sul mio ginocchio, ma direttamente sulla mia coscia.
Sospirai scocciata e cercai di ignorarlo, pensando che forse avrebbe rinunciato se avesse visto che non ero per niente interessata. Cercai di continuare a rispondere alle domande concentrandomi il più possibile, considerando che la sua dannata mano stava raggiungendo un punto abbastanza sensibile.
Strinsi le gambe tra di loro, nell’esatto istante in cui sentii la mano di Louis andare in un’altra direzione, esattamente l’ultimo posto in cui volevo quel cretino.
Lo congelai con lo sguardo; aveva già finito il suo lavoro, perciò continuava a fissarmi, la mano appoggiata sull’altro braccio, visibilmente divertito.
Mi schiarii la gola e mi alzai leggermente, re-incrociando poi le gambe come una specie di damerino, solo per avere esattamente la mia caviglia sopra la sua mano, mentre tentavo di schiacciarla il più possibile. Louis lasciò andare un piccolo grido di dolore, e strappò la mano fuori da quel sandwich che avevo creato. Iniziò a scuoterla per far passare le fitte, mentre io dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere; non dovevo o saremmo entrambi finiti in un mare di guai.
Così mi coprii il viso con una mano, tentando, sia di soffocare una risata, sia di nascondermi da Miss Dawson.
Qualche secondo dopo, anche Louis scoppiò a ridere, non riuscendo, però a non farsi sentire.
Notai la nostra professoressa girare lentamente la testa nella nostra direzione, così ripresi velocemente a scrivere, ma Louis, continuando a ridere, attirò completamente l’attenzione di Miss Dawson.
Che grandissimo idiota.
“Cloe, Louis, c’è qualche problema?” entrambi scuotemmo la testa; io mi limitai a schiarirmi la gola, mentre Louis cercò di assumere una posizione corretta spostandosi sulla sedia. L’intera classe ci stava fissando, la maggior parte erano ragazze e stavano guardando male me. Ma che cazzo.
Sentii Louis strappare un pezzo di carta e, dopo averci scritto sopra qualcosa, me lo passò.
 
Ti ho fatto ridere :P, c’era scritto.
Sbuffai per poi scarabocchiare una risposta sotto la sua.
 
Dove vuoi arrivare?
Dici sempre che mi odi, ma non sembrava così qualche minuto fa :)
Ti ho fatto male, mi hai fatto ridere. Di te.
 
Dopo il mio ultimo messaggio, lo sentii sospirare e accartocciare il pezzo di carta. Ma cosa voleva da me? Perché gli importava così tanto l’idea di farmi ridere?
La campanella suonò, e mi lasciai andare ad un sospiro di frustrazione, visto che non ero riuscita a finire metà del lavoro. Iniziai a raccogliere i miei libri, quando sentii Louis picchiettarmi sulla spalla. Mi girai verso di lui, e notai che stava fissando il mio quaderno.  Mi sentii ancora più irritata dato che era lo studente migliore della classe di Teatro e probabilmente trovava il tutto molto divertente.
“Hey, uhm...vuoi che ti aiuti con questi?” mi chiese, fissandomi con serietà.
Per un momento rimasi allibita dalla sua proposta, ma poi mi limitai a rispondere velocemente, “No, posso fare da sola.”
“Davvero? Mi pare che tu oggi ci abbia provato, ma abbia fallito.”
Oh Caspita! Forse so perché...” asserii strappando i miei libri dalle sue mani.
 Mi incamminai verso la porta, quando lo sentii chiaramente sbuffare e, in qualche secondo, si trovava dietro di me, con lo zaino sollevato su di una spalla.
Con la coda dell’occhio notai che mi stava fissando; non riuscivo più a sopportarlo.
“Cosa?” scattai.
“Sei carina quando ti arrabbi.” sorrise. Solitamente una frase del genere detta da un ragazzo mi avrebbe fatto arrossire o comunque sorridere, ma detta da lui, mi dava solo ancora più fastidio.
“Louis, non farò sesso con te, ficcatelo in testa.” dissi andando più veloce. Sfortunatamente, lo fece anche lui.
“Lorena, tu non sei qualcuno con cui vorrei fare sesso.” asserì abbassando la voce. Mi fermai per un momento e lo fissai sconvolta.
“Grazie?”
“Senti, le ragazze con cui dormo sono semplici e banali e non potrebbero mai diventare le mie ragazze. Tu non sei né semplice, né banale.”
“Scommetto che è quello che dici a tutte.” Ignorai quella specie di complimento perché sapevo che non lo intendeva davvero. Tranne che per il tipo di ragazze con cui dormi.
A quella parte dovetti credere.
“Assolutamente no, davvero. Non devo lavorare tanto per averle.” buttò lì, come se fosse la cosa più normale per lui.
“Mi dispiace per loro.”
“Aspetta, cosa? Perché?”
“Perché vengono invase da Satana.” Louis sospirò, ed era chiara la frustrazione nella sua voce.
“Perché ti comporti da stronza?” disse in preda alla disperazione, e questo, non faceva altro che peggiorare la situazione.
“Cosa? Tu non dovresti essere uno di quelli che lascia perdere le ragazze che non si innamorano di lui nei primi due minuti?”
“No! Sto solo cercando di essere tuo amico ma-”
“Quelli come te, so benissimo che amici sono.” gridai. Fortunatamente, l’atrio era così pieno di gente che nessun’altro riuscì a sentire.
Mi fermai, e Louis si bloccò esattamente davanti a me. Cercò di dire qualcosa, ma ogni due secondi passavano ragazze che lo interrompevano con vari “Ciao Lou, Louis”, così non ebbe la possibilità di parlare. Dopo che due ragazze si fermarono seriamente a parlare con lui, spingendomi  via, Louis sbuffò frustrato, afferrandomi per un braccio e iniziando a tirarmi da qualche parte.
Finimmo in una classe vuota.
“Perché? Perché cazzo siamo qui?” finii per alzare la voce, ancora.
“Solo dimmi perché mi odi così tanto.”
“Allora, sei un giocatore, e ti comporti da stronzo quando i tuoi amici sono vicino a te perché così pensano tu sia figo.” presentai come prima delle tante ragioni. Louis fissò per un momento il pavimento, per poi tornare a guardarmi.
“E quando hai una ragazza, finisci per tradirla dopo due giorni che stavate uscendo! Per colpa tua, l’etica di ogni singola ragazza di questa scuola, è alto esattamente quando la temperatura del Polo Nord!”
“Eccetto la tua.” mi interruppe.
“Sì, esatto, eccetto la mia. Quindi, se stai cercando una scopata, o una relazione di 48 ore, stai parlando con la persona sbagliata.” dissi per poi uscire dalla classe, lasciandolo solo.
Odiavo essere crudele con le persone, ma questo era il trattamento che si meritava uno stronzo come lui.
 
 
 
 
Saalve! 
Dunque, questa è la traduzione di una storia che, personalmente, amo moltissimo. Giusto questa mattina l'autrice originale mi ha dato il permesso di tradurla, perciò eccomi qua :)

http://www.wattpad.com/19347429-drama-class-louis-tomlinson-chapter-1#!p=3 questo è il link originale del primo capitolo. 
Spero possiate apprezzarla esattamente come l'adoro io. aw
Au revoirrr


P. 
  
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