09/06/2008
1 recensioniRiconoscendosi a stento.
Chiedendosi se l'immagine che la lastra argentea le restituiva non fosse un diabolico inganno.
Se non fosse solo l'ennesima illusione, l'ennesimo barlume di felicità avvistato all'orizzonte e poi scomparso proprio quando stava per afferrarlo.
Un disperato inseguimento dell'arcobaleno.
Non riconobbe la propria figura nemmeno quando vide che, dentro lo specchio, calde braccia le cingevano dolcemente la vita. Profondi occhi verdi fissi nei suoi.
Non riusciva nemmeno a percepire il tepore che quell'abbraccio poteva trasmetterle, poteva solamente guardare, attonita.
Un fiume di parole correva da quegli occhi, parole che avrebbero perso il loro significato se espresse, ma quel fiume scorreva e si riversava in lei, sopraffacendola con la sua potenza, diffondendo a forza quel calore che altrimenti non avrebbe potuto fare breccia nelle barriere erette attorno al suo cuore.
Solo due parole sussurrate all'orecchio, espressione di sentimenti che credeva di non poter provare.
E finalmente poté scorgere un'ombra di familiarità nel sorriso che si dipinse sulla sua immagine riflessa.
A/N: Sono particolarmente affezionata a questo piccolo guazzabuglio di parole che mi è stranamente uscito di getto. Rappresenta qualcosa di molto importante per me, e spero che vi sia piaciuta almeno un terzo di quanto è piaciuto a me scriverla, sarebbe comunque molto più che sufficente. ^^