29/01/2014
1 recensioniCiao mamma...
Mi sistemai la borsa sul fianco e respirai a fondo. Venire lì era sempre stato una grande sfida, ma ci dovevo venire sempre. Non perchè ero obbligata, ma perchè volevo. Camminai per circa un minuto poi mi fermai, mi voltai e la vidi. Sorrideva allegra, come se non fosse successo nulla." Ciao mamma.." dissi abbassando lo sguardo. Mi sedetti e iniziai a parlare. Non ero sicura che mi sentisse, ma dentro di me sentivo che mi stava ascoltando attentamente.
" Oggi io e papà abbiamo portato Joe allo zoo. Sai come ama gli animali.". Chiusi gli occhi e pensai a mio fratello, il piccolo Joe. " Ho portato il tuo succo preferito. Ecco." mormorai tirando fuori dalla borsa un succo ace e allungandoglielo sull'erba. Nessuna risposta. " Ti piaceva tanto..." dissi alzando lo sguardo al cielo. " Perchè proprio lei? Perchè non quell'assassino?! PERCHE'?!" urlai iniziando a piangere. Mia madre era morta per salvare me.
Flashback
Era una normale sera, io avevo 13 anni e mio fratello 5. Mia madre stava leggendo un libro a mio fratello, io facevo i compiti e mio padre mi aiutava. Ad un certo punto sentimmo uno schiocco alla porta. Ci voltammo tutti di scatto. Mio padre si alzò lentamente e prese un coltello dalla cucina, mentre mia madre accompagnava me e Joe dietro al divano. La porta all'improvviso si spalancò ed entrò un uomo alto e possente coperto fino al naso. " DATE ME RAGAZZA E IO NO FA NULLA! DATE ME RAGAZZA!" urlò con una pistola in mano. Joe era nascosto dietro il divano e per fortuna l'uomo non l'aveva visto. Mio padre si avvicinò col coltello. " Amico..stai tranquillo." disse calmo. " IO NO E' TUO AMICO! DATE ME RAGAZZA!" ribattè secco. Avevo paura. Mia madre si avvicinava a me lentamente, mi arrivò vicino e mi abbracciò. "Ti voglio bene." mi sussurrò nell'orecchio. Detto questo prese il coltello dalla mano di mio padre e lo conficcò nella gamba dell'assassino, che subitò sparò. Colpi mia madre in pieno petto, che cadde a terra e iniziò a respirare affannosamente. L'uomo scappò stringendosi la gamba. Mi fiondai addosso a mia madre e incominciai a piangere. "Mamma...MAMMA!" dissi disperata. Lei mi guardò, e sorrise. " Non mi hai risposto prima. Di solito a un t-ti voglio bene si rispond-de..." mormorò cercando aria. Io la guardai sorridendo, ma con le guancie terribilemente bagnate e gli occhi gonfi. " Ti voglio bene anche io, mamma." mormorai. Mio padre abbracciava mio fratello che era disperato, forse più di me.
Fine flashback
"Te la ricordi la storia che stavi leggendo a Joe?" dissi asciugandomi le lacrime. " Jack e i fagioli magici." mormorai guardando la sua foto sulla lapide. "L'ultimo libro che ci hai letto." dissi. Tirai fuori dalla borsa un libretto azzurro con un titolo blu in bella vista. " Jack e i fagioli magici." ripetei, immersa in quei ricordi. Aprii il libricino: in prima pagina c'era una dedica per mio fratello. La riconobbi subito..quella scrittura ordinata e scorrevole.
"Piccolo Joe, sperò che questa fiaba ti piaccia. Leggila e rileggila quando sarai grande, così ti ricorderai di chi ti rimboccava le coperte, di chi ti preparava la colazione la mattina, di chi ti amava più di ogni altra cosa.
La tua mamma, Jane." Jane.Il nome più bello che abbia mai sentito. "La tua dedica è meravigliosa, mamma." dissi sorridendo. Chiusi il libro e lo rimisi in borsa, feci lo stesso con il succo, che era rimasto sull'erba. Mi alzai e sorrisi. " Bene...ci vediamo domenica prossima. Ciao mamma." detto questo mi voltai e uscii dal cimitero.