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Autore: Scarlet Jaeger    29/01/2014    2 recensioni
Ci fu un tempo in cui un Saint di Atena mi condannò al sonno eterno; ma non tutte le cose sono fatte per durare, e non si può sconfiggere né uccidere un Dio. Perché io sono un Dio.
Sono tornato dalla mia prigionia, ed adesso mi prenderò la mia vendetta.
Sarò di nuovo spettatore del mio siparietto, dietro le quinte di una nuova guerra. Sarò io a manovrare le mie marionette.
Preparati Saint dei Gemelli, verrò a reclamare la tua caduta, perché il mio nome è...
Yoma di Mephistopheles.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7




Non mancava molto alla sfida fra i due gemelli per la conquista della Cloth. Saga e Kanon erano stati appositamente divisi per quelle due interminabili ore, in modo che non si potessero vedere prima dell'incontro.
Il minore passeggiava in un luogo appartato del Tempio, lontano da chiacchiericci e persone che l'avrebbero incoraggiato a dare il meglio. Ma questo lo sapeva anche da solo. Il suo avversario sarebbe stato Saga, il preferito da tutti, lui lo sapeva. Non era guardato di buon occhio dagli abitanti del Santuario, solo perché fra i due era quello più schietto e risoluto. Lo avevano accusato molte volte di essere taciturno e scontroso, ma gli unici che avevano mostrato verso di lui apprensione ed amicizia erano i suoi amici e suo fratello. Anche Owl, con il quale, in quegli anni, aveva litigato spesso, sapeva avere fiducia in lui. Ma per chi avrebbe tifato in quello scontro? Il suo pensiero andò prima verso di lei, immaginandosela mentre si portava le mani sulla bocca ogni volta che colpiva Saga in volto o con qualche potente attacco appreso negli anni di addestramento.
E per lui? Avrebbe mostrato la stessa espressione, se fosse stato colpito lui?
Non riusciva a darsi una risposta, come non riusciva a comprendere il motivo di quei pensieri. Avrebbe dovuto pensare allo scontro, svuotare la mente e pensare solo alla Cloth dei Gemelli, ma quei pensieri non venivano dalla mente, bensì dal cuore ed era difficile, per lui, ricacciarli interno.
Era come se fosse dilaniato da due entità ben distinte, che cercavano la stessa medesima cosa ma con modi diversi.
Si apprestò a sedersi all'ombra dello stesso albero dove, tre anni prima, aveva conosciuto proprio Owl, iniziandoci a battibeccare. In fondo, sorrise, da quel tempo non era cambiato granché. Erano rimasti gli stessi, anche se più sviluppati.
Kanon si era alzato di molti centimetri più di lei, che nonostante si fosse alzata per via dello sviluppo, rimaneva comunque più bassa di loro. Aveva ingrandito anche i muscoli proprio ad un Saint ed era riuscito ad avere padronanza completa del suo Cosmo, dedicandolo sempre alla causa per il quale tutti i cadetti venivano allenati: Atena.
Scacciò il pensiero della ragazza con rabbia, perché non riusciva a credere che, anche in un momento delicato come quello, gli apparisse nei pensieri. Strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche, e si lasciò andare con un sospiro addosso al tronco, alzando lo sguardo verso il cielo.
Era una bella giornata, quindi tutti avrebbero assistito alla sua vittoria, o alla sua disfatta. Però non riusciva ancora a credere, nonostante lo avesse sempre saputo, di doversi battere proprio con il suo gemello. Sangue del suo sangue. E se uno avesse vinto, l'altro inevitabilmente sarebbe stato gettato nell'ombra. Qualora avesse vinto lui, Saga sarebbe stato allontanato perché privo di una Cloth. O, se avesse vinto l'altro, tale gesto sarebbe stato riservato a lui.
<< È ingiusto! >> Si lasciò andare in un commento rabbioso, battendo un pugno a terra, portandosi una mano alla fonte e guardando dritto a sé.
<< Anni di allenamento per essere poi gettati nel dimenticatoio. Chiunque di noi sia! >> Questo commento però, fu dettato da profondo rancore e delicata tristezza, mentre digrignò i denti non avendo una risposta. Doveva solo combattere, solo quello. Avrebbe dovuto vincere, così che la sua vita sarebbe stata perfetta, non pensando a quello che ne sarebbe stato degli altri. Doveva diventare individualista, un Saint fortissimo che si interessa solo alla sua Dea, ed ai compagni d'armi. Solo quello.
Ma, ci sarebbe riuscito?

Dannazione!


Intanto, fra le frasche di quello stesso albero, Yoma aveva osservato tutto, sorridendo di pura soddisfazione. Quel ragazzo aveva coraggio e forza da vendere, ma peccava di sentimentalismi, nonostante cercasse sempre di reprimerli dentro sé stesso.
Comprendeva bene quello stato d'animo. Osservava Kanon fin dalla nascita ed una balzana idea gli balenò presto attraverso la mente. Per mettere in pratica il suo piano di vendetta contro i Saint della costellazione dei Gemelli, che duecento anni prima lo avevano costretto ad un sonno quasi eterno, doveva far sì che uno dei due fratelli perdesse l'incontro, anche volutamente.
Quale arma migliore contro uno dei due, messa in pratica dal suo stesso fratello? Avrebbero sofferto, così come avevano fatto Aspros e Deuteros nella prima Guerra Santa contro Hades. Dopo, la storia si sarebbe ripetuta, così come un tempo.
Doveva solamente limare i dettagli, e questa volta, il colpevole non sarebbe stato il fratello giusto e ben visto dagli altri.
No, questa volta, il vero protagonista, avrebbe rantolato nell'ombra.
E chi meglio di Kanon, avrebbe covato quei sentimenti bui e contrastanti verso Atena, colei che dovrebbe proteggere.
Sì, il suo piano sarebbe andato a gonfie vele.
Pensando a quello, scese con un'elegante capriola dal ramo, atterrando con le mani in tasca e ginocchia piegate per attutire il colpo. Era vestito con il suo solito completo nero, compreso di cilindro fra i capelli castani. La barba irsuta gli dava quell'aria poco professionale che a lui piaceva molto. Era preso per matto anche dai compagni, ma questo non lo aveva mai fermato. Si era dimostrato, alla fine, lo Spectre più malvagio ed infido di tutta la schiera infernale di cui vantava Hades.
Di quello, ne andava molto fiero.
Inoltre, la marionetta che aveva instillato al tempio tredici anni prima, stava iniziando inconsapevolmente a giocare.
Accennò un piccolo sorriso verso il ragazzo, che si alzò di scatto appena vide atterrare l'uomo poco distante da sé.
<< Salve! >> Proferì divertito, mentre il gemello digrignò i denti in un'espressione rabbiosa.
<< Chi sei? >> Chiese, ma la risposta arrivò solo dopo una liberatoria risata, che fece perdere quasi la pazienza al cadetto.
<< Non credo sia importante il mio nome. Sono qua per proporti una cosetta, piccola piccola! >> Ridacchiò l'uomo, ma non fu preso sul serio dall'altro, perché continuava a guardarlo con scetticismo dalla sua posizione di difesa.
<< Come sei entrato? Tu non sei un abitante del Tempio! >> Continuò Kanon, osservandolo dall'alto al basso. Ovviamente, vestito con quel completo scuro non avrebbe potuto certo essere un sottoposto di Atena.
<< Io posso andare ovunque. Nessuno fa caso a me. Vago nell'ombra... >> Lasciò la frase in sospeso, facendo intendere la sua provenienza al ragazzo, che inarcò il sopracciglio in un'espressione interrogativa.
<< Perché sei qua? Cosa vuoi da me? >> Alzò di più la voce, ma questo non intimorì assolutamente lo Spectre, che continuava a starsene al suo posto con le mani nelle tasche dei pantaloni.
<< Ho sentito i tuoi pensieri e ciò che vortica nel tuo cuore. Sei titubante, ma io posso darti la forza per superare tutto ciò. Hai paura di venire sconfitto e dover lasciare il Tempio. Ma questo non è poi tanto orribile, sai? Voglio proporti qualcosa che va oltre l'essere un semplice schiavo nelle mani di Atena! >>
<< Ma cosa dici! Siamo disposti a dare anche la nostra vita per lei, ed io continuerò a portarle i miei servigi anche lontano da qua. Il mio cuore e la mia lealtà apparterranno sempre a lei! >> Proferì freddamente, nonostante non fosse poi così convinto di ciò. Ripeteva a pappagallo tutto quello che, in quegli anni, era stato detto loro dal loro maestro. Eppure sapeva che, forse, non sarebbe stato così. Ma come si permetteva quell'uomo, di buttargli in faccia la cruda verità?
Tuttavia, la risata di Yoma diede un taglio netto ai suoi pensieri.
<< Tu sai che non è così, Kanon di Gemini! >> Fece incredibilmente comprensivo.
<< Come fai a conoscere il mio nome?! >> Chiese il neo Saint ferito nell'orgoglio.
<< Io conosco tutto di te, ti osservo da molti anni! >> Ridacchiò, ma il ragazzo si appoggiò frastornato all'albero dietro di sé, portandosi una mano alla testa. Troppi pensieri contrastanti vorticavano nella sua testa e quello fu il momento più propenso per lo Spectre di attaccare.
Incurante di ciò a cui stava pensando, ed incurante della lealtà del ragazzo verso Atena e lo stesso fratello, si portò con un balzo di fronte a lui.
<< Fermati istante, sei così bello! >> Sussurrò sottovoce, ed una volta arrivatogli di fronte, digrignò anch'esso i denti, ma in un sorriso sornione che spaventò leggermente il cadetto. Purtroppo però, la possente corteccia dietro di lui gli impedì di scappare. Era con le spalle al muro e ciò che successe dopo fu inevitabile.
Yoma portò un dito all'altezza della fronte di Kanon, ed un'energia negativa si impadronì del suo cervello.
Con una risata, che fece fuggire anche alcuni piccioni che si erano acquattati sull'albero, richiamò a sé il suo bianco destriero e lasciò il ragazzo in preda a pensieri non degni di un Saint di Atena.
Quello, fu l'inizio del lungo logorarsi della sua anima.


Alcuni minuti dopo, che il ragazzo usò per darsi una calmata e riprendere il controllo di sé stesso, Owl lo raggiunse, perché era preoccupata per non averlo visto più dalla cerimonia d'investitura dei nuovi Saint. Voleva augurargli buona fortuna, così come aveva fatto con Saga, che era rimasto nelle vicinanze dell'arena per prepararsi all'incontro. Era un ragazzo premuroso e si preparava a lungo prima di dover fare una cosa, mentre Kanon era sempre stato quello più impulsivo fra i due. Lei lo sapeva, per questo era andata cercandolo per tutto il Tempio.
Lo trovò appoggiato all'albero del loro primo incontro, mentre guardava un punto indefinito nel cielo alla ricerca di qualcosa, o come se avesse seguito con lo sguardo qualcuno che se n'era appena andato.
In un primo momento però non si accorse di lei, nonostante i suoi passi risuonassero sul terreno roccioso. Era troppo preso da sé stesso e dai suoi pensieri per accorgersi di qualcuno. Owl dovette chiamarlo con un sussurro, per richiamare la sua attenzione senza spaventarlo. Il ragazzo non avrebbe nemmeno riconosciuto il suo Cosmo, visto che non era ancora ben sviluppato.
Lui, sentendosi osservato, abbassò lo sguardo di scatto, mettendo subito all'erta i sensi; così facendo però, spaventò lei, che si irrigidì facendo un passo indietro. Per fortuna, lui tirò subito un sospiro di sollievo appena vide che era solamente lei.
<< Sei tu... >> Gracchiò sospirando, ma quella reazione fece sollevare un sopracciglio ad Owl, che lo guardò di sottecchi.
<< Cosa vuoi? >> Continuò acido, ma lei non ci fece caso. Lui, d'altra parte, era fatto così. Non ci rimaneva più male per i suoi continui comportamenti spocchiosi.
<< Sono venuta a chiamarti. >> Iniziò sottovoce, puntando gli occhi color nocciola nei suoi, color smeraldo. << Tra poco inizia lo scontro. E volevo augurarti buona fortuna. >> Portò le braccia al petto, stringendole contro di sé, tenendo fra le mani un oggetto che attirò l'attenzione del ragazzo, che tuttavia rimase in silenzio.
<< Non sarà una questione di fortuna. >> Alzò tranquillamente le spalle, smorzando la tensione che si era venuta a creare. << Vincerà il più forte! >> Gli si infiammò lo sguardo e strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche.
<< Ma la vostra forza si eguaglia. >> Continuò lei, abbassando colpita lo sguardo. Kanon sapeva che, in cuor suo, ella sperava che vincesse Saga. Si era da tempo accorto di quello che provava per lui, lo aveva sempre trattato diversamente dagli altri. Aveva sempre avuto un occhio di riguardo per lui ed ogni volta che le rivolgeva la parola, il suo viso s'infiammava. Per qualche anno sperò anche che quel trattamento lo avesse riservato anche a lui, ma in quel momento, ripensando a ciò, gli veniva solamente da ridere.
Non gli importava più di nessuno, forse neanche di suo fratello e forse, addirittura, nemmeno di conquistare la Cloth. Si sarebbe battuto con Saga, ma per altri principi.
Ridacchiò, costringendo la ragazza a riguardarlo negli occhi.
<< Appunto perché la nostra forza si eguaglia, solamente chi riuscirà a sopraffare l'altro potrà vincere. >> Spiegò inespressivo, avanzando verso di lei, che trattenne il respiro cercando di ingoiare più saliva possibile.
Quando le fu davanti, poté sentire il suo alito sulla fronte, vista la differenza d'altezza, così alzò lo sguardo sul suo volto, che la scrutava con uno sguardo indecifrabile. Era un misto di tristezza e malinconia, compreso di rabbia repressa. Sentimenti che Owl, in quel momento, non riuscì a capire. Aprì leggermente la bocca, meravigliata per quella reazione. Mai, in tutti quegli anni, Kanon le era stato così vicino. Poté sentire il cuore martellarle nel petto, alla vista del ragazzo così uguale a Saga. Per un momento sperò proprio che fosse lui, ma l'espressione del suo viso le fece crollare in un momento tutte le speranze.
Chiuse gli occhi la ragazza, impossibilitata ad osservare oltre quel volto così famigliare ma allo stesso tempo così sconosciuto. Quasi non lo riconosceva più. Quelle espressioni e quel comportamento non erano da lui! Ma il cadetto, incurante della reazione che ebbe lei, le poggiò una mano calda sulla guancia, strofinandola per testarne il contatto. Solo allora riaprì gli occhi nocciola, sgranandoli quasi meravigliata. Nemmeno quello si era mai permesso di fare. Non aveva mai avuto un contatto con lei così ravvicinato, nonostante avessero passato tre anni praticamente insieme. Non si era mai avvicinata così tanto a lui, troppo presa a voler stare appiccicata a Saga. Si sentiva una stupida, perché credeva di aver conosciuto tutto di loro, invece, in quel momento, Kanon sembrava più un estraneo.
<< Cercherò di non fargli troppo male. >> Disse solamente, non cambiano né tono della voce, né espressione. Rimase per tutto il tempo serio ed inespressivo, anche quando la distanza fra loro si colmò ed i corpi dei due si poterono quasi sfiorare.
Ancora una volta, Kanon aveva tirato in ballo il gemello.
Quando però Owl si decise a parlare, il ragazzo si era già staccato da lei e camminava sul sentiero che lo avrebbe portato all'arena, per la conquista della dorata Cloth dei Gemelli.
Non era riuscita a dargli l'oggetto che stringeva fra le mani.
Con Saga era stato facile; lui era amichevole e sempre pronto a ricevere attenzioni. Ma con l'altro, così restio ad avere rapporti con gli altri, diventava sempre più difficile.
Doveva sbrigarsi e seguirlo, così da poterlo raggiungere prima dell'inizio dell'incontro, ma quelle ultime parole l'avevano lasciata del tutto interdetta. Si portò una mano alla guancia, laddove Kanon l'aveva appena sfiorata. Sentiva ancora il calore di lui sulla pelle ed il cuore le stava battendo all'impazzata nel petto. Non riuscì a capire però, se il motivo di tale velocità di battito era stata veramente la vicinanza del ragazzo o perché egli aveva gli stessi lineamenti del gemello che, per anni, era apparso nei suoi sogni di ragazzina.
Non riusciva a darsi una risposta però, perché effettivamente di risposte non ce n'erano. Ma non per questo doveva rimanere imbambolata di fronte a quell'albero come se nulla fosse. Non poteva perdersi quell'incontro, lo aveva aspettato per troppo tempo. Sapeva che Shion sarebbe stato già a sedere sul suo trono dorato, sull'ultimo anello delle tribune, e lei doveva già essere lì.
Corse così a perdifiato fino all'arena, reggendo i lembi del vestito immacolato, che non era riuscita ancora a sporcare, per non inciamparci sopra.
Da quella lotta, dipendeva il destino di uno dei due gemelli, e forse anche il suo. Perché non riusciva a vedere la sua vita lontana da uno dei due. Entrambi le erano stati vicini, ognuno a modo suo. Entrambi l'avevano aiutata a crescere e colmato il vuoto che le lasciava Shion ogni volta che, indaffarato, non poteva dedicarle tempo.
Tutti e due erano stati come fratelli, nonostante i sentimenti differenti che cominciavano a farsi spazio nel suo cuore. Per Saga aveva iniziato a provare un affetto così forte da farla arrossire ogni volta che lui posava il suo sguardo smeraldino su di lei, mentre per Kanon, aveva sempre provato un sentimento di rivalità ed amicizia che non era riuscita a vincere. Ma, nonostante si erano dimostrati così diversi fra loro, ognuno le aveva lasciato qualcosa e non era pronta a dire addio ad uno dei due. Entrambi, con i loro modi ed aiuti, l'avevano completata. Grazie a loro non sentiva più il desiderio di risvegliare in sé quel Cosmo tanto aspirato, quindi, come se il suo cuore fosse diviso in due, ed ognuna delle due parti appartenesse ad uno di loro, se veniva a mancare una parte di quello, sarebbe venuta a mancare una parte di lei.
Era veramente pronta a ciò?
Purtroppo, la vita al Tempio andava così da generazioni. Non potevano esistere due Saint per la stessa Cloth, era risaputo. Doveva essere forte, tutto qua. Aveva tredici anni, ed oramai il suo risveglio come guerriera era prossimo, nonostante il Sacerdote avesse taciuto sulla questione. Erano stati proprio i gemelli, insieme ad Aiolos, a dirlo. Anche lei, un giorno, avrebbe intrapreso una lotta all'ultimo sangue per conquistarsi la protezione della sua costellazione, probabilmente proprio in quell'arena.
In quell'occasione però, ci sarebbero stati i suoi amici a fare il tifo per lei, come lei stava per far con loro?
Aiolos era divenuto finalmente il fiero Saint dei Sagittario, custode della nona Casa posta a difesa della dimora del Pope.
A chi avrebbe chiesto il permesso di passare nella Terza?
Per scoprirlo, non le restava che raggiungere finalmente l'arena, dove Saga e Kanon aspettavano il via di Shion per iniziare quella battaglia che avrebbe segnato per sempre le loro vite.
Fine capitolo 7

Colei che scrive:


Ok, anche se raffreddata, ce l'ho fatta a concludere questo capitolo u.u È stato abbastanza difficile @.@
Comunque ecco qua il capitolo che precede l'incontro dei due gemelli :3 ed anche l'incontro fra Kanon e Yoma, così da farci un'idea sul perché il nostro caro gemellino abbia scelto la via del male u.u È un po' come l'ho vista io, ed un po' per esigenza di copione xD  
La frase invece che dice Yoma: "Fermati istante, sei così bello", è una frase presa dal manga, detta veramente dallo Spectre ^^
Spero di non avervi annoiato con troppa introspezione dei personaggi! E spero di non aver combinato troppo macello con gli errori!
Bene, non mi resta che ringraziare lettori e recensori per la pazienza :3
Un bacione a tutti,
al prossimo capitolo!

  
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