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Autore: E M M A    29/01/2014    2 recensioni
[Grojband ]
Il ragazzo appoggiò la lettera sul comò vicino al suo letto, insieme a tutte le altre che le aveva scritto, erano tantissime, tutto ciò che avrebbe voluto dirle in quei quattro lunghi, lunghissimi mesi, l'aveva scritto in tante letterine, che la ragazza avrebbe letto appena sveglia, perchè lui ancora credeva in un possibile risveglio.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel mattino Laney si svegliò molto tardi, la notte precedente era andata a letto vestita e senza cenare.
Ma quel giorno Laney voleva solo delle risposte e le avrebbe avute. Il suo stomaco brontolò
-Okay magari prima mangio qualcosa- prima di andare a mangiare si diresse nel bagno, l'unica stanza che non aveva ancora visto perchè in fondo non aveva nulla di speciale, si specchiò ma nel suo riflesso non vide la ragazzina delle foto, la ragazza del riflesso era diversa, molto più alta, portava i capelli più lunghi, e il viso era meno da bambina, non aveva più tredici anni ma quindici e doveva rassegnarsi al fatto di essersi persa due anni della sua vita.
Sospirò, si lavò la faccia e scese le scale
-Buongiorno raggio di sole!-
-Ciao papà- che strano chiamare "papà" una persona incontrata il giorno prima
-Buongiorno amore, hai dormito bene?- chiese la madre mentre le serviva delle uova e del bacon su un piatto, poi versò il succo d'arancia nel bicchiere e appoggiò tutto sopra una tovaglia
-Sì grazie- si sedette osservando il piatto, uova e bacon formavano una faccia sorridente, la cosa la inquietò molto "Stai a vedere che sti qua mo sono dei matti usciti dal reparto di psicologia" pensò scherzosamente mentre mangiava in fretta.
Raggiunse la porta di casa quasi correndo, ma mentre stava per uscire la madre la fermò
-Laney, tesoro dove vai?- chiese afferrandola per un braccio
-Io volevo solo... uscire un attimo...-
-Non se ne parla, non puoi uscire da sola, potresti perderti-
-Ma... okay- sospirò, poi andò in sala e si sedette a gambe incrociate sul divano "Devo uscire in qualche modo" aspettò poi vide suo padre che portava fuori la spazzatura, lo raggiunse di corsa
-Posso portare io la spazzatura fuori!-
-Sul serio? Non l'avevi mai fatto prima!-
-Questo è il momento giusto per cambiare!-
-Okay tesoro- disse accarezzandole i capelli poi rientrò in casa, Laney lasciò il sacchetto dell'immondizia accanto al cestino dei rifiuti, si guardò intorno e cominciò a camminare. Dopo qualche minuto, arrivata davanti a un negozio di frutta realizzò di essersi persa, si frugò nelle tasche trovando il suo cellulare, poi controllò nella rubrica, fortunatamente Corey era il primo della lista e allora lo chiamò, il cellulare squillò un paio di volte
-Pronto? Laney?-
-C... Corey sei tu?- chiese incerta
-Sì sono io. E' successo qualcosa?-
Il ragazzo si incamminò, conosceva bene il fruttivendolo che possedeva quel negozietto di frutta, in cui qualche volta ci aveva anche cantato durante quei due anni, arrivò subito
-Scusami, mi sono persa...- era mortificata, e il blu scoppio a ridere -Tranquilla- e le fece tornare il sorriso
-Perchè sei uscita da sola?-
-Cercavo il tuo garage ma...- lui rise più forte -Siamo lontanissimi da casa mia-
-Okay allora portami tu!- sembrava la cosa più logica da fare, Corey la prese per mano. Quando la porta del garage si aprì, la ragazza rimase a bocca aperta, entrò.
-Ciao Laney!- esclamarono Kin e Kon che si trovavano lì già da prima, lei li salutò con un gesto della mano, senza distogliere lo sguardo dal palco infondo, si avvicinò e uno strumento in particolare attirò la sua attenzione, un basso blu-grigio era abbandonato in un angolo appoggiato al muro, la ragazza fece scivolare dolcemente le dita sopra lo strumento, e queste si riempirono di polvere, si pulì sui pantaloni rossi
-Chi suona il basso?- chiese voltandosi verso i suoi amici, gli altri sorrisero
-Tu- rispose Kon. "Fantastico! Adesso salta fuori che sono una bassista, e poi ci sarà anche un mio alterego cattivo di sesso opposto?" pensò ironica, poi Corey la riportò alla realtà
-Ti va di suonare?- chiese avvicinandosi, prese il basso porgendoglielo e una nube di polvere li avvolse.
-Io non so suonare...-
-Magari ti ricordi qualcosa!- la ragazza lo prese incerta, non sapeva da dove iniziare, pizzicò una corda a caso e ne uscì una nota stonata
-E' solo un po' scordata- la rassicurò il blu
-Se lo dici tu...- ribattè lei osservandolo accordare lo strumento
-Dai riprova!- pizzicò la stessa corda, ma questa volta il suono era migliore -Visto! Te la cavi!-
In quel momento un'adolescente dai capelli rosa lunghissimi, legati in un'alta coda di cavallo fece eruzione nel garage, anche se aveva raggiunto l'età di diciotto anni non era tanto più alta dei quattro ragazzi, non portava più l'apparecchio, sfoggiava una dentatura con tanto di canini appuntitissimi come quelli di un vampiro. Si avvicinò come una furia, era talmente vicina che il suo naso toccò quello del fratello
-Cos'è tutto questo rumore Corey! Pensavo che ormai l'avessi tipo finita con la tua musica mediocre!- Laney si sentì vagamente offesa. Trina fece un passo indietro e il suo volto assunse una strana espressione -Ma non mi dire, è tornata la pseudo-bassista. Quindi adesso ricomincerete tipo a rompermi i timpani con la vostra... beh non si può definire musica...-
-Senti Trina, non ho voglia di litigare con te...-
-Perchè? Si è svegliata la tua ragazza?- Corey arrossì, forse se Trina avesse fatto quest'osservazione due anni prima, lui non si sarebbe nemmeno accorto della presenza di una seconda ragazza, invece adesso che provava qualcosa di MOLTO grande per lei aveva letteralmente perso il filo del discorso, poi lo ritrovò
-Lei non è la mia ragazza... è come se fosse mia sorella... di certo migliore di te!- mentì, Laney, Kin e Kon arretrarono di un passo, riuscivano a percepire in anticipo la tensione che si stava spargendo in tutto il garage, e volevano restarne fuori.
-A sì? Beh io credo che lei non si sarebbe mai dovuta svegliare, così non avreste più suonato, ma forse era troppo bello per essere tipo, vero!- Corey sgranò gli occhi, come poteva una persona con il suo stesso DNA essere così cattiva, egoista e viscida? Avrebbe voluto saltarle addosso e strapparle tutti i capelli uno per uno
-RITIRA SUBITO QUELLO CHE HAI DETTO!!!- urlò facendola sobbalzare.
Kin e Kon non sapevano se essere arrabbiati per quello che aveva detto Trina, o spaventati per come aveva reagito Corey.
In quanto alla ragazzina, lei aveva cominciato a non capire niente da quando era subentrata Trina, insomma, chi era quella vipera succhia sangue? Poco importava, la rabbia cominciò a scorrerle nelle vene, aveva deciso di mettere fine a quella situazione e l'avrebbe fatto ora
-ORA FINITELA!- gridò -Sono stanca di sentirvi litigare!- restituì il basso al ragazzo, sbattendoglielo sul petto, ovviamente senza fargli male -Forse ha ragione lei, non mi sarei mai dovuta svegliare, tanto non ricorderò mai!- e scappò fuori dal garage, sparendo in pochi secondi dagli occhi dei sui amici.
-TRINA IO TI ODIO!- esclamò il ragazzo rosso dalla rabbia, poi andò in camera sua seguito da Kin e Kon, cercando di non cedere all'impulso di cominciare una rissa con sua sorella
-PROVO LA STESSA COSA!- urlò la ragazza in risposta, ma ormai lui se n'era andato.

Laney si chiuse la porta alle spalle, cercando di non farsi scoprire dai sui genitori, invano
-Laney! Dove sei stata? Ti avevo detto di non uscire!- sua madre era dietro di lei. La ragazza si fermò "Oh no..." pensò stringendo i denti
-Allora... dove sei stata?- sua madre era infuriata, perciò dovette pensare a una scusa in fretta, poi si girò di colpo
-Non ero da sola!- esclamò -Quando sono uscita per buttare la spazzatura ho incontrato Corey, e siamo andati nel suo garage- mentì in parte
-Davvero?-
-Davvero davvero!-
-Oh... okay-
La rossa salì le scale, mentire a sua madre dopo averla conosciuta da soli tre giorni era decisamente penoso, ma non poteva fare altrimenti.
Si chiuse in camera sua e accese il computer "Spero che qui ci sia qualcosa" il pc chiedeva di inserire la password
-Ci mancava!- provò a inserire il nome della band, Gro... Groj... com'era? "Ah sì Grojband!" inserì il nome ma risultava sbagliato, sospirò guardandosi intorno in cerca di ispirazione per la password, poi vide la foto sul comodino e inserì il nome, Corey. Il computer si sbloccò.
  
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