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Autore: GryffindorViolet    29/01/2014    2 recensioni
Gli ultimi minuti di vita di Severus Piton, i suoi pensieri, le sue emozioni ed il ritrovamento di una lettera risalente a moltissimi anni prima.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Prima che l'alba sorga sarai morto, Severus.
Proprio tu, che hai passato metà della tua ambigua esistenza a domandarti cosa si provasse nel morire.
Prima che il sole getti i suoi primi, flebili raggi su quest'orizzonte frastagliato da montagne innevate, ti troverai dall'altra parte del nero crepaccio che divide i vivi dai morti.
Come un condannato, attendi la tua ora già segnata: Lui sa.
Sa che sei tu il possessore della Bacchetta.
E sa anche quale sia l'unico modo per far sì che divenga sua.
Per questo ti ha chiamato, per questo il Marchio sul tuo braccio brucia: egli desidera ciò che sente appartenergli di diritto.
Mentre i rumori e le grida della battaglia invadono Hogwarts, tu sai di doverti sbrigare, Severus, poiché ti resta poco tempo: giusto il tempo di fare in modo che la tua morte non si riveli vana.
Il ragazzo deve sapere, deve avere i tuoi ricordi...dove diavolo si sarà cacciato?
Sistemi il Pensatoio ove possa essere visibile, volgi un'ultima occhiata a quell'ufficio che non senti tuo, a quella stanza dove tutto ti parla dell'uomo che hai ucciso un anno prima su sua richiesta.
Nella libreria lignea che da mesi è divenuta tua, scorgi i tuoi preziosi libri di Pozioni. Ne hai a centinaia, tutti classificati in ordine alfabetico. Quanto devi a quei tomi polverosi, Severus...! Metà delle tue conoscenze sono lì, fra quelle pagine ingiallite dall'aria austera e minacciosa. D'istinto, decidi di aprirne uno prima di andare incontro al tuo destino. Adori leggere, e decidi all'istante che il piacere di una buona lettura sia l'ideale per accompagnarti alla fine.
Afferri il primo che ti trovi davanti, un libretto piccolo che quasi non si vede accanto ai mattoni che lo circondano.
Riconosci immediatamente il titolo che figura sulla copertina nera: "L'Asfodelo, o giglio del cielo". E' il più antico che hai, forse il primo che tu abbia mai letto, e non lo sfogli da tempo incalcolabile.
Lo apri con tocco affettuoso, quasi si tratti di un caro amico, e noti che appena dietro la prima pagina vi è un foglio di pergamena più volte ripiegato su sè stesso. Fremi dispiegandolo, poiché sei certo di aver appena rinvenuto qualcosa di impagabile.
Ed ancora una volta, il tuo intuito non sbaglia...


"Cara Lily,
negli ultimi tempi mi sono domandato spesso: 'ma le importerà almeno di chiarire?' e debbo confessare che quasi ci speravo.
Riconosco che sbagliavo, non te ne importa nulla, quindi mi faccio avanti io, e sappi che utilizzerò ben pochi eufemismi e cortesie di facciata.
Mi spiace rubarti altro tempo, ma esigo parlare di me. Proprio così, sono un essere umano anch'io, sai? Anche un Serpeverde come me possiede un cuore, dei pensieri, dei sentimenti...tutte cose che tu hai disprezzato e su cui ti sei graziosamente dilettata a sputare. Tutte cose che, d'ora in avanti, seppellirò nell'abisso più profondo della mia persona.
Inizio spiegandoti una cosa fondamentale: quando hai iniziato a piacermi - moltissimo tempo fa, a dirtela tutta - io non avevo mai creduto, neppure per un istante, che tu avresti potuto ricambiare ciò che provavo per te...ti è andata bene, poiché in linea di massima ho sempre pensato di non essere abbastanza bello, o popolare, o abbastanza "campione di Quidditch" per poter far innamorare una come te.
Partendo da questo pensiero, avevo deciso che non ti avrei mai detto nulla, che ti avrei lasciata in pace e che non ti avrei tartassata...questo perché ho un dono: io, a differenza di altri, mi rendo conto di quanto aggrapparmi a qualcuno che non mi vuole sia squallido, inutile e fastidioso, perciò ho avuto la decenza di non comportarmi così.
Se tutto fosse andato secondo i piani, tu non avresti mai saputo della cosa, io l'avrei repressa al punto di farla morire e tutto si sarebbe risolto in modo meno tragico. Purtoppo, però, in questo caso la mia naturale attitudine alla finzione mi ha tradito, e tu sei venuta a saperlo.
Questo perché quando soffro di un dolore così violento da tramutarsi quasi in sofferenza fisica, non sono mai in grado di nasconderlo appieno.
Poi ti sei invaghita di Potter, e io, per tutti questi mesi, ho dovuto sopportare in silenzio di assistere ai tuoi sciocchi tentativi di conquistarlo...per me è stata una tortura, ma sono stato zitto e l'ho inghiottita. Sono stato così male da arrivare ad odiarti, tu lo sapevi perfettamente - non credere che non lo sappia - e hai dimostrato di sbattertene.
Avrei tanto desiderato che tu, pur non ricambiando lo stupido sentimento di questo Serpeverde 'cattivo e senza cuore', lo avessi ascoltato, che ti fossi sforzata di comprenderlo e di rimanergli vicina, che avessi tollerato il suo attaccarsi a te. Invece, ti sei comportata nel modo più spregevole: ti sei distaccata come se avessi avuto il Vaiolo di Drago, hai iniziato ad evitarmi, a parlare alle mie spalle, a ironizzare sul mio dolore.
So perfettamente che non ti importa nulla di me, di quanto sia stato male, di quanti pezzi di me ci siano in questa invettiva senza senso, ma mettiamola così: esistono pesi di cui prima o poi è necessario liberarsi. Non mi dilungo più di così...non ti tratterrò a leggere tutto ciò che mi sarebbe piaciuto tanto dirti, tutte le cose belle che avrei voluto donarti, non ti tedierò con romanticherie tristi e prive di riscontro da cui distoglieresti lo sguardo, disgustata, nel migliore dei casi, e che nel peggiore andresti a raccontare ai tuoi amichetti Grifondoro per farvi qualche sana risata.
Sappi soltanto che ti ho amata, ti odio per questo, ma ti ho amata. Sappi che, se ancora spero di ricominciare a vivere, è solo perché ho la certezza di non riuscire più a provare un sentimento tale da svuotarmi, mangiarmi dentro e logorarmi.
Sappi inoltre che, a dispetto di ciò che tutti ti dicono, io non mi sono mai ritenuto inferiore a te, da nessun punto di vista. Per me non sei mai stata altro che una perfetta Grifondoro, altezzosa, presuntuosa, immatura e con tutti gli altri lati insopportabili tipici della tua Casa, però ti amavo sul serio.
Ti amavo perché eri tu, con i tuoi tanti difetti e la tua miriade di imperfezioni.
Non avevo un motivo autentico e razionale di provare qualcosa di così forte...ed è proprio per questo che l'ho chiamato "amore": perché ti volevo senza sapere nemmeno io cosa lo scatenasse.
Chiudo qui, e spero vivamente che tu ti sia presa la briga di leggere tutto...sai, questa è la lettera più triste che abbia mai scritto, e mandartela è stata un'impresa molto dura.
Addio Lily, andiamo avanti, ognuno diritto per la propria strada.
Come sai, la mia è ormai segnata: prenderò il Marchio, mi unirò a Lui. Conosco bene gli aggettivi che quelli come te riservano a quelli come me: crudeli, vili, senza speranza.
Ma di crudele, Lily, di crudele c'è stato solo il destino: quel destino che ha fatto si che tu amassi Potter al mio posto.
Di vile, c'è stato solo il tuo comportamento.
E senza speranza è solo questo mio amore. Maledetto, dannato, inutile amore: il più perfido dei sentimenti umani."


Appallottoli il foglio di pergamena ormai consunto, ti volti con decisione, lo getti dalla finestra aperta, la stessa da cui il corpo inerte di Silente ha compiuto il suo ultimo volo.
Immobile, come paralizzato, ti domandi quale bizzarro scherzo del Fato abbia deciso di farti ritrovare questa lettera, mai spedita, a pochi minuti dalla tua fine. La lettera di un diciassettenne ferito ed umiliato, in procinto di compiere la più disonorevole delle scelte.
La lettera di un ragazzo convinto di poter distruggere tutte le sue debolezze grazie ad un Marchio.
Ma non sei tu, Severus, non più.
Sei un Uomo ora, ed hai capito.
Hai compreso come l'amore possa tutto, anche il più disprezzato.
Prima che l'alba sorga sarai morto, Severus.
Esci dall'ufficio, camminando risoluto, andando incontro alla tua fine, mentre prendi lentamente coscienza della verità: quel tuo amore dannato, maledetto, inutile e perfido, quel tuo amore mai sbocciato, mai ricambiato, mai vissuto, quel tuo amore salverà il mondo.
  
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