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Autore: manifredde    29/01/2014    8 recensioni
Melanie ha fame di viaggiare, ne morirebbe.
Ma poi lei incontra lui, e viaggiare sembra solo uno sbaglio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava a testa bassa per i corridoi, ignorando il vociare fastidioso dietro di lei.
Melanie Benson non aveva una buona reputazione nella scuola del piccolo paese in cui abitava, ma non le importava.
Non le importava essere vestita sempre con felpe enormi e di taglia sbagliata per lei.
Non le importava essere sempre senza trucco.
Non le importata essere sempre il centro di voci cattive sussurrate tra i corridoi.
Non le importava più nulla.
Le importava solo finire quella dannata scuola e trasferirsi a Berlino per studiare architettura. Solo questo le importava, perché voleva andare via, volare via dal passato opprimente di quello sputo di mondo e non tornare mai più, non farsi più vedere da tutte quelle persone.
Giorno dopo giorno lottava per andare avanti, sentendosi oppressa dalla scuola, dalle litigate con la madre, dal sentirsi esclusa da qualunque gruppo di adolescenti in quella dannata città nascosta al mondo.
Voleva essere come un petalo, portato via da un soffio di vento, voleva visitare il mondo, guardare le meraviglie architettoniche d'Italia, perdersi nel Louvre di Parigi, imparare a memoria ogni singola strada di Berlino, ampliare i suoi orizzonti.
Voleva viaggiare e scappare, scappare da tutto e da tutti, non sentirsi in trappola come un uccello in gabbia, ma conoscere, conoscere e ancora conoscere.
Ci riuscì, volò con le sue piccole ali fino a Berlino, dove iniziò i corsi di architettura in un'enorme università. Seguiva assiduamente i corsi e la sera lavorava in un pub per arrotondare le entrate, dopotutto un po' di soldi in più non davano fastidio.
Ma più il tempo passava e più iniziava a sentirsi schiacciata, tenuta segregata in quella realtà. Iniziò a risparmiare soldi, per ripartire di nuovo, i turni al bar diventavano doppi e sempre più lunghi, continuò a studiare assiduamente, ritrovandosi a ripetere le tesi mentre lavava il bancone al pub.
Voleva volare via come una farfalla, volare via e non tornare mai più.
Appena laureata raccolse tutti i suoi ricordi, la sua valigia vecchio stile e partì, alla volta di una nuova città. Scoprì di essersi sbagliata, lei non voleva andare a Berlino, lei voleva visitare il mondo, voleva esplorare posti sempre nuovi, quindi iniziò il suo viaggio, che la portò ovunque.

Non la portò ovunque in realtà, perché lei non era mai stata in un posto, un posto dove non poteva andare materialmente.
Durante il suo soggiorno a Dublino, che sarebbe andato a durare relativamente poco come gli altri, conobbe un ragazzo.
Non che nei suoi altri viaggi non conoscesse persone, ma questo era diverso.
Si erano scontrati per strada, mentre entrambi leggevano, lo stesso libro poi.

"Adoro questo libro" e tutti iniziò.

Nel giro di un paio di settimane lui riuscì a guadagnarsi un posto importante nella sua testa, prestandole libri, parlando di viaggi, facendole visitare i posti più belli della città.

Ma Melanie aveva paura, aveva paura di essere trattenuta, di restare stretta in una città precisa, lei voleva girare, visitare, viaggiare, vivere.

Ma ora c'era lui, lui che la tratteneva, che la faceva essere insicura anche sulle cose che lei credeva certezze, faceva crollare tutto, tutto quanto e tutto insieme. Era arrivato come un uragano, sconvolgendo Melanie fino alle viscere, confondendola e facendola perdere in se stessa, facendole credere che sarebbe stato giusto rimanere li, fermarsi e lasciare stare il suo sogno.

La partenza fu posticipata.

Una settimana. Due settimane. Tre settimane.

Ma Melanie non ce la faceva , non riuscì a resistere, e ripartì.

Ripartì senza dire nulla a nessuno, per nuove mete, nuovi paesi, nuove persone.

Ma se ne pentì da morire, eccome se se ne pentì.

Con il passare del tempo i suoi viaggi si trasformarono in ricerche, ricerche disperate e estenuanti.

Lo cercava, lo vedeva ovunque, aveva bisogno di lui più dell'aria.

Doveva ritrovarlo, ma lui da Dublino era andato via, non lo trovava, stava impazzendo, perdeva la ragione giorno per giorno, perchè aveva bisogno di lui, aveva dannatamente bisogno di lui, più di qualunque altra cosa.

Guardandosi indietro non avrebbe mai creduto che la sua mente e le sue forze si sarebbero concentare su una sola persona, una sola persona che sarebbe diventata più importante del mondo da visitare a cui tanto ardeva.

Girò il mondo alla ricerca di quel ragazzo, ogni vicolo, ogni museo, ogni cosa.

Era sparito nel nulla. Melanie stava morendo dentro, più il tempo passava più si sentiva svuotata, e neanche il viaggiare la saziava più. Aveva bisogno solo di lui, quel ragazzo, il ragazzo che gli era scivolato via come sabbia fra le dita, aveva bisogno di Liam.

I suoi viaggi si allungarono finche non decise di fermarsi a vivere Manchester appena compiuti i suoi venticinque anni.

Era rassegnata, oramai non lo avrebbe più visto, aveva mollato, dopo tanto tempo e tanto impegno.

Passava le giornate tra gli scaffali di una piccola e vecchia libreria, gestita da una dolce signora anziana, dove vendevano solo libri di seconda mano, libri sfogliati, libri vissuti, carta intrisa di ricordi.

Con un libro in mano come sempre e la borsa sul punto di esplodere nell'altra camminava per le strade, fino a che non si scontrò contro qualcosa che la fece sia cadere che volare via il libro di mano.

Si chinò e lo riprese, ma non era il suo libro, era la copia di qualcun altro, la copertina di quello era diversa.

"Hey, attenzione" guardò davanti a se.

Quella voce, era quella voce. Liam era davanti a lei.

E così si ritrovarono, in una strada di Manchester , le loro vite si erano intrecciate di nuovo, come due piccoli fili di un gomitolo, e lei lo strinse forte.

Lo strinse come fosse l'ultima volta, non voleva farlo scivolare via, non di nuovo.

E lui sorpreso la strinse più forte, felice per averla ritrovata, dopo tutto quel tempo.

Si erano cercati per un tempo infinito, e si erano ritrovati in una strada , nello stesso modo in cui si erano conosciuti, solo che ora non si sarebbero allontanati di nuovo.

La gente li guardava, lì stretti nel mezzo della strada come se nessuno potesse più dividerli , li guardavano con occhi di madre premurosa, di ragazzo arrabbiato o di anziano malinconico.

Li guardavano tutti, invidiosi del loro amore ritrovato.









Salve gente, ecco il frutto di due giornate di noia, anche se è venuto cortissimo uff.
Mi è uscita abbastanza random, e poi Martina mi rompe perchè ogni volta che sgama che sto scrivendo mi fa venire l'esaurimento per postare.
Ah si, Liam non muore per merito suo HAHAHAHAHAH
Ditemi che ne pensate, ci tengo molto.
Manifredde c:


 

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