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Autore: milly92    10/06/2008    5 recensioni
Per Draco ed Hermione si annuncia un'estate disastrosa ad Hilton beach: l'uno con la sua ragazza che non lo calcola minimamente, l'altra con sua cugina che sembra non importarsene proprio di lei... Ma il destino giocherà loro qualche scherzo: rimarranno soli, lì, in quel luogo dove sembra che tutto sia più magico... O forse è solo merito loro, del loro rapporto che mano a mano diventerà più speciale? UNDICESIMO CAPITOLO ON LINE!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo dieci

Mente o cuore?

 

Quella mattina Hermione si svegliò stranamente tranquilla, si sentiva bene, felice, come se per la prima volta sentisse di essere in vacanza. Le crisi e i problemi dei giorni precedenti non sembravano mai essere esistite, la rabbia provata nei confronti di Ron ormai non  c’era più… O meglio, c’era, ma era lei che da qualche giorno non ci badava più di tanto. Con questa spensieratezza così si alzò, si diede un’aggiustatina e fece colazione. Non sapeva perché ma in quel momento la marmellata sul toast sembrava più dolce, il colore del tavolo più brillante, lo stesso cielo fuori la finestra, che tutti i giorni le sembrava di un banalissimo azzurro, ora le sembrava brillasse.

“Forza, Herm, un altro giorno ha inizio!” disse ad alta voce, rima di prendere la borsa, le chiavi, aggiustarsi i capelli, rigorosamente sciolti, vicino lo specchio dell’ingresso ed uscire.

Ma una volta vicino l’uscio notò qualcosa per terra, e con un tuffo al cuore si chinò a raccoglierla. Era una bellissima rosa accompagnata da un biglietto. Lo lesse, con il cuore che batteva a duemila, e appena terminò ritornò in casa, dove indossò dei jeans e un top arancio, prese il portafogli e si avviò in centro. Nel cuore sentiva molta indecisione, non sapeva cosa fare, se andarci o no… Ma era pur sempre il suo compleanno!Aveva un regalo da comprare, no?

 

*****

“Ehi, Malfoy, svegliati!”

Draco sussultò, aveva sentito una voce chiamarlo, una voce intrisa di disprezzo ma allo stesso temo calma. Aprì gli occhi, e vide davanti a sé un ragazzo nero che lo squadrava con degli occhioni blu cobalto.

“Zabini!” esclamò. “Che cavolo ci fai a casa m…?”

“Materializzazione,no?” sbuffò l’altro, con un tono annoiato.

Si guardarono per qualche istante, squadrandosi, con un’espressione cagnesca, simbolo e particolare della loro amicizia, che sebbene fosse spesso costellata da dibattiti fosse ancora viva dopo sei lunghi anni.

“Comunque ciò non spiega il fatto che tu sia qui, nella mia casa Babbana delle vacanze, il giorno del mio compleanno senza essere invitato e per di più senza regalo!” disse dopo un po’ Draco, alzandosi. Notò la bacchetta sul comodino, e ricordandosi che dal momento che era maggiorenne poteva compiere magie la puntò contro se stesso e si ritrovò vestito in modo più decente,con dei pantaloni neri e una maglia a mezze maniche azzurra.

“Calma, Malfoy. Sono qui per ordine dei tuoi genitori, anzi, diciamo che la mia presenza qui ti ha evitato l’inflizione di un bel po’ di Cruciatus e l’esclusione istantanea dall’eredità dei tuoi vecchi” ribattè Zabini, con una calma estenuante. Draco sbuffò, e si buttò sulla poltrona vicino al letto.

“Insomma, hai mollato Pansy!” aggiunse Blaise, per sottolineare l’importanza della cosa.

Ma quando notò che l’amico non aveva intenzione di rispondergli perse la pazienza.

“Vorrei solo sapere con che coraggio ti sei azzardato a fare una cosa del genere! Tuo padre è furioso”

“Che me lo venga a dire lui, non sono responsabile dei suoi repentini sbalzi d’umore” rispose Draco dopo tanto silenzio. Squadrò Blaise, come a fargli capire che non se ne era affatto pentito.

“Draco, ma cosa dici? Insomma… Stiamo parlando di Pansy! La tua futura moglie! Quella con cui eri venuto qui in vacanza! Posso capire che tu ti stia divertendo senza di lei, ma cosa te ne frega? Lei non ne saprà niente, divertiti e al ritorno fingerai la parte del fidanzato serio e rispettoso”

“Nessuno mi impone di sposarla, capito, Zabini?!” urlò improvvisamente il biondo, alzandosi di scatto e stringendo i pugni. “Mi sono rotto, basta, gli ho sempre fatto da babysitter… Addirittura sono arrivato al punto di essere geloso di lei perché faceva la troia con quelli del bar solo per organizzarmi la festa di compleanno! Sai come sono, sono geloso di qualcosa che mi appartiene, e proprio perché non voglio esserlo e perché non mene frega niente di lei  l’ho mollata, per me non vale niente!”

Zabini rimase sconvolto da quelle parole: Draco non aveva mai accennato al fatto di amare una persona, di fregarsene di una ragazza; non aveva mai opposto resistenza a ciò che la sua famiglia gli imponeva di fare… Cosa gli stava succedendo?

Scrollò le spalle, quasi intimorito dallo scatto del ragazzo. “E… quindi… cosa vuoi fare?” chiese lentamente.

“Niente, me ne starò qui fino alla fine, poi tornerò a casa e andrò ad Hogwarts, contento?” sbuffò, voltandosi a guardare fuori  dalla finestra.

“Va bene, ma io ti ho avvertito, se i tuoi…”

“Si, ho capito, che mi escludessero dall’eredità, non aspetto altro!”

 

*****

Il centro di Hilton Beach poteva far gola a qualsiasi shopping dipendente di ogni età grazie a tutti i suoi negozi e all’immenso centro commerciale. Hermione passeggiava per le varie strade con tanto di occhi, indecisa su  cosa comprare ma soprattutto in quale negozio entrare: ogni volta che prendeva una decisione spuntava subito qualcosa di più allettante.

Alla fine si decise ad entrare nel centro commerciale, ma si ritrovò subito nel primo negozio di vestiti che gli capitasse a tiro, impegnata nel trovare qualche vestito adatto per l’occasione.

Rosa o azzurro? Arancione o nero? Lungo o corto?  Come ci si vestiva ad una festa di 17 anni tra maghi?

Calma, non hai ancora deciso se andarci o no…

“Oh, cherie, questo abito azzurro le starebbe divinamente!”

La ragazza sussultò udendo quella voce un po’ effemminata che si rivelò essere quella del commesso. Era alto, con i capelli lunghi e indossava dei bermuda di jeans con una camicia in stile hawaiano da cui spuntava fuori l’ombelico.

“Lei dice?” chiese, passato lo shock iniziale.

“Ma certo! Su, su, lo provi!” esclamò lui, togliendo il vestito da sopra la gruccia, porgendoglielo e trascinandola vicino al camerino.

“Ok…” balbettò Hermione.

Eppure, quando uscì qualche minuto dopo dal camerino, si disse che il commesso aveva perfettamente ragione. Era un abitino che arrivava sopra il ginocchio, con il collo  a barca e con delle perline vicino il decolleté , semplice ma che le donava molto.

“Oh, cherie, cosa avevo detto? Sei perfetta!”

“Oh, grazie…?”

“Valentine, cara!”

“Grazie, Valentine, io mi chiamo Hermione!”

“Hermione! Che bel nome, ha un qualcosa di epico, vero? Il nome della figlia di Paride ed Elena se non erro…”

“Beh, si…”

Valentine gli stava già simpatico! Così alla fine, dopo le ultime indecisioni, si convinse a comprare proprio quell’abito.

“Arrivederci, Valentine!” lo salutò, sorridendo.

“Ciao bellissima, e vieni a farmi visita molto presto!”

“Certo, stanne certo!”

Camminando per altri negozi, Hermione rimase rapita davanti da uno di cellulari e cose simili: un mp3 grigio perla se ne stava tranquillo nella vetrina.

Improvvisamente, vedendo quell’oggetto davanti a sé vide tante immagini: la spiaggia, gli scogli, loro due che ascoltavano Avril Lavigne, il tramonto…

Grigio come i suoi occhi….

E così un quarto d’ora dopo uscì dal negozio con l’ennesimo sorriso stampato in faccia, ma questa volta velato di malinconia e di un po’  di pentimento.

Cosa diavolo sto facendo? Non sembro più me stessa! Beh, ma comunque ci andrò ala festa!

*****

“Ron, è pronto il pranzo!”

Ginny bussava violentemente contro la porta della stanza del fratello, invano.

“RON!”

Nessuna risposta.

“Ron, giuro che se non apri uso la magia…”

“E usala, anzi,è meglio, così non ti avrò più tra i piedi a scuola e ti sbatteranno ad Azkaban!” fu la secca risposta del ragazzo.

“Almeno ho avuto la certezza che sai ancora parlare! Su, apri ed esci!”

“Ginny è inutile” sussurrò una voce al fianco della ragazza, che si voltò e si trovò davanti Harry.

“Perché?” chiese, ostinata.

“Non gli va, sta attraversando un brutto periodo… Sono due giorni che cerca di scrivere una lettera convincente ad Hermione. Non ti conviene entrare nella sua camera, verrai sommersa da pergamena straccia!”

Udendo ciò Ginny si arrese, allontanandosi ed avviandosi in cucina. Ma prese una decisione: anche se suo fratello non se lo meritava, avrebbe dovuto far qualcosa.

 

****

Casa Parkinson quel pomeriggio era particolarmente silenziosa, la cameriera riceveva meno ordini e meno ramanzine, tutte le compagne della signora Parkinson non si erano presentate per la solita partita con i tarocchi, e la più piccola di casa se ne stava nella sua stanza , presa dai sensi di colpa.

Ho sbagliato, sono stata una scema. Gli ho sempre rotto le scatole. Non sono mai stata una brava fidanzata.

Ma la cosa che più le attanagliava il cuore erano le parole dei suoi genitori.

“Pansy, ora per colpa tua siamo usciti dall’alto rango delle famiglie magiche! le  mie amiche non hanno accettato l’invito per il ballo di fine estate!”

“Figlia, sei la mia rovina! Il signor Malfoy è un mio collega, e stavo quasi ricevendo una promozione!”

Ma la terza cosa che non le dava pace era il fatto che le dispiaceva l’essere stata mollata solo per i suoi genitori: oramai Draco per lei era una sorta di abitudine, non le faceva più né caldo né freddo.

 

*****

Le otto e mezza arrivarono fin troppo velocemente per i gusti di entrambi. Draco si ritrovò a salutare Blaise alle cinque e subito dopo notò di essere in ritardo e di doversi dare una mossa. Aveva una erta agitazione, si sentiva diviso in due. Una parte di sé voleva trascorrere una bella serata con quella che fino a qualche settimana prima giudicava una sporca mezzosangue, l’altra gli diceva che stava commettendo l’errore più grosso della sua vita. Cosa fare?

Eppure, quando la vide presentarsi, bellissima nel suo abito azzurro, con i  capelli sciolti e con gli occhi truccati di chissà quale colore stupendo colore riuscì solo per metà ad adempiere al suo dovere e a ciò che si era imposto.

“Oh, ciao” disse, avvicinandosi.

“Ciao, ancora auguri” rispose lei, porgendogli un pacchetto.

“Grazie, non dovevi”

“E tu non mi avresti dovuta invitare. Perché lo hai fatto?”

“Perché… Nessun’altro poteva venire”.

Si scambiarono uno sguardo, quasi di tristezza, come a voler dire: “E’ la realtà, non posso essere sincero, il mio copione mi impone di dirti questo”.

“Non sembrava così dal biglietto” precisò la ragazza, offesa. “Comunque tolgo il disturbo, stai tranquillo” aggiunse, prima di lanciargli uno sguardo di risentimento ed allontanarsi, quasi correndo.

Voleva sentirsi chiamare, sentirsi imporre di tornare indietro… E ciò alla fine avvenne.

“Hermione, Hermione, aspetta!”

Sentì tirarsi per un braccio e fu costretta a voltarsi, trovandosi faccia a faccia con Draco. I suoi occhi grigi si persero nei suoi, ipnotizzandola quasi.

“Non volevo dire questo! Ma non è colpa mia se quando sto con te divento stronzo!” si scusò, prima di stringerla a sé e baciarla, proprio come aveva fatto qualche settimana prima. Ma quella volta non c’era nessuna Pansy, nessun obbligo: era lui che lo aveva voluto, si disse, mentre Hermione ricambiava il bacio con ardore e si stringeva a lui, quasi come se fosse la sua unica ancora di salvezza.

 

Continua…

 

Ehm, ehm, si, sono io… Quella cattiva che non aggiorna da secoli… Prima di dire qualsiasi cosa vi chiedo umilmente: SCUSATEMIIIIIIIII!!!!

Avevo detto che non avrei aggiornato a tempo indeterminato, e diciamo che questo tempo alla fine ha coinciso proprio con i termine della scuola….  

Ma almeno il cap vi è piaciuto? Cosa ne pensate di questa novità del bacio? Cosa ha in mente Ron?  Cosa succederà tra Herm e Draco? Lo scoprirete nel prossimo cap, che vi prometto pubblicherò tra massimo una settimana!

Intanto ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso cap, ovvero:

narcyssa malfoy,

8marta8,

aqa,

Narcissa Malfoy jnr,

Christina Malfoy

 

grazie a tutte, siete gentilissime e troppo buone con me, ihih!

Spero che il cap vi sia piaciuto, fatemi sapere! Un bacione!

la vostra milly92.

 

 

Anticipazioni:

“Ma cosa cavolo fai? Ti sei bevuto il cervello?”

“No, seguo solo il mio cuore!”

 

“Cosa…cosa  ci fai tu qui?”

“Quello che voglio fare da secoli!”

 

“Ne sei contenta, vero?”

“Oh, guarda, da morire!”

  
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