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Autore: mooarless    29/01/2014    0 recensioni
Uno stralcio sul personaggio mai esplorato, uno sguardo su Sulpicia Volturi.
"Sarebbe rimasta lì, in quella posizione da relitta per giorni, mesi e anni quanto bastava per vedere sfiorire naturalmente qualsiasi vita umana ma avrebbe impiegato decisamente mille e altrettanti anni per dimenticare quell'umiliazione sancita dallo schiaffo dello stesso marito. "
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sulpicia
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Aveva dato tre giri di chiave alla propria stanza chiudendone ogni accesso, aveva dato tre colpi all'uscio della leonessa e a lei aveva riferito in altrettante tre parole il chiaro messaggio di non esserci per nessuno (Men che meno per il corvo), aveva proseguito di tre passi in tre passi fino alla terza svolta di quel corridoio che si ramificava in altrettanti tre corridoi dei quali uno solo , cieco.
Quello in cui si era infilata la Regina Nera.
Una parete rivestita di un quadro di dimensioni reali raffigurava le tre moglie ,tutte, e sotto di esso su un ripiano giacevano tre candelabri.
Tre volte vengono girati da parte a parte per ciascuno di essi e tre volte si può udire il rumore meccanico della porta oscurata aprirsi, un altro passaggio segreto.
Un cunicolo, si direbbe , data la larghezza assai stretta e l'altezza decisamente fruibile per la modica altezza della matrona; In fondo una porticina in ferro battuto che declamava una frase latina firmata “Didyme.”.
Uno spazio decisamente scuro e per nulla illuminato, che s'allarga in una stanza assai più spaziosa, le pareti riportavano antichi affreschi dei tempi che furono, scene di palazzo con soggetto Re e Regine di Volterra, più della metà del luogo era occupata dalla coppia più allegra e complice dei troni, un'amore intramontabile e sincero : Marcus e Didyme.
Poi in ordine di posto e spazio dedicato c'erano Caius e Athenodora, momenti sfuggevoli, dinamici e passionali per questa coppia decisamente irruente, Leone e Leonessa.
Era tutto in armonia, dosato e ponderato per dare quel senso di unione profonda che doveva accomunare la famiglia, tutta.
Eppure l'ultimo angolo, il più scuro, al lato destro dell'entrata c'erano loro; Aro e Sulpicia.
Due apparenti estranei seduti uno davanti all'altro nell'unico ed interminabile attenzione che si rivolgevano scambievolmente, gli sguardi, di tanti tipi di tante sfumature diverse ma erano sempre e solo occhiate e nulla più. Sterili, immoti, stupendi. Non c'erano finestra a colpire i volti dipinti dei regnanti, soltanto altri candelabri da accendere.
Tre divanetti, tre bauli e l'arpa che lei stessa condivideva con la consorte di Marcus, sua maestra.
{ Malinconia. }
Si era seduta nell'angolo più buio della stanza, quello più nascosto, quello che dall'entrata era più difficile scorgere, una Matrona che l'unica cosa che poggiava al suolo erano i piedi ora si ritrova a sentirsi le ginocchia al petto abbracciate da braccia sin troppo stanche e fronte che finalmente ne trova un sicuro giaciglio; Capelli che come fronde di salici, ne obnubilano il volto, delicati boccoli color del cioccolato che ne imitano le carezze che una madre rivolgerebbe alla propria figlia...se solo esistesse.
{ Non è lei. } bisbigli che si perdono tra la polvere...che s'accorpavano con maggiore invadenza a quelli già silenti che ne infestavano come spettri i ricordi logori di un passato sin troppo vivo.
Sarebbe rimasta lì, in quella posizione da relitta per giorni, mesi e anni quanto bastava per vedere sfiorire naturalmente qualsiasi vita umana ma avrebbe impiegato decisamente mille e altrettanti anni per dimenticare quell'umiliazione sancita dallo schiaffo dello stesso marito in pieno volto davanti alla guardia tutta, non era nemmeno per quello la frustrazione della Vampira no, assolutamente no, c'era di più..c'era quel senso di sgradevole malessere la sensazione di averlo deluso, le rimarrà addosso come il malocchio.
Per quanto possa sembrare assurdo non se la immaginava un'eternità senza la sua fiducia senza quella consapevolezza di un suo stra maledettissimo sguardo d'assenso, che sì, era ancora la buona moglie che aveva sposato.
La sua; l'unica sposa di Aro.



---- Angolino : Era una cosa vecchissima, ma con qualcosa dovevo rompere il ghiaccio su EFP. Sperando vi piaccia ci si riaggiorna con altro :)

  
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