Maschere
Ino Yamanaka
- Una felicità che nasconde una profonda tristezza -
Ino Yamanaka
- Una felicità che nasconde una profonda tristezza -
"La grande Ino Yamanaka ha vinto il concorso di composizioni floreali! L'avevo detto io che ce l'avrei fatta!"
Esulti e sei felice, Ino. Hai vinto quella competizione a livello nazionale, chiunque farebbe come te.
Hai dato una festa, dove l'alcol scorre a fiumi e tutti ridono e si divertono. Dove tutti sono felici. Tu più di tutti.
Eppure, nei tuoi occhi azzurro cielo, c'è una sfumatura grigiastra, che stona con il colore vivo e sgargiante che occupa la scena.
È forse tristezza quella sfumatura che ti accompagna in ogni dove?
Ti siedi con un calice di vino in mano, lontano dalla baldoria. E ti chiedi se lo è davvero.
Te lo chiedi spesso, vero? Il più delle volte però, decidi di non pensarci. Decidi di non pensare a quella sfumatura per non pensare da dove trae la sua origine. O meglio, da chi.
Bevi un sorso, per impedirti di ricordare. Ricordare il giorno in cui ti ha lasciata.
Quando Lui ha puntato gli occhi scuri nei tuoi chiarissimi e ti ha detto che sarebbe partito per una città lontana, più tranquilla e calda, quell'alone quasi invisibile si è impossessato del tuo sguardo, deturpandolo.
Eri tanto felice prima, e i tuoi occhi vispi esprimevano tutta la tua felicità.
Sorridi amara, al ricordo di quei giorni, dove tutto andava per il verso giusto.
La risposta è che sì, sei triste.
Decidi sempre di non pensarci perché la nota grigia rischierebbe di intaccare tutto il resto, spegnendo anche l'azzurro vivo e sgargiante che accompagna la tua risata.
Verrebbe spento tutto quello cui ti sforzi per far sembrare allegro e felice ai tuoi stessi occhi.
E tu non vuoi che succeda. Non vuoi che quel meraviglioso castello di nuvole che hai costruito con fatica, venga distrutto dal vento della tristezza.
Per questo soffri in silenzio, sola nella tua stanza. Al riparo da occhi indiscreti, occhi che ti giudicherebbero.
Ancora decidi di non pensare, il vino aiuta, e ti alzi dalla sedia tornando nel vivo della festa, facendoti travolgere dalla musica e dalle risate intorno a te. Qualcuno ti rivolge la parola e tu ricambi. Andate avanti a botta e risposta. Ancora la nota triste che ora aleggia anche nella voce, ma di cui nessuno si accorge.
Tu parli ma non dici nulla. Le cose importati, quelle vere e profonde, le tieni per te, per la tua tristezza.
Angolo autrice
Pensando alle maschere che indosso io stessa e cosa esattamente nascondono, all'improvviso, le parole mi hanno travolta, portando a questa flash.
È una raccolta nata dalla parte più oscura, profonda e sola di me.
Spero apprezziate.
Tata
Esulti e sei felice, Ino. Hai vinto quella competizione a livello nazionale, chiunque farebbe come te.
Hai dato una festa, dove l'alcol scorre a fiumi e tutti ridono e si divertono. Dove tutti sono felici. Tu più di tutti.
Eppure, nei tuoi occhi azzurro cielo, c'è una sfumatura grigiastra, che stona con il colore vivo e sgargiante che occupa la scena.
È forse tristezza quella sfumatura che ti accompagna in ogni dove?
Ti siedi con un calice di vino in mano, lontano dalla baldoria. E ti chiedi se lo è davvero.
Te lo chiedi spesso, vero? Il più delle volte però, decidi di non pensarci. Decidi di non pensare a quella sfumatura per non pensare da dove trae la sua origine. O meglio, da chi.
Bevi un sorso, per impedirti di ricordare. Ricordare il giorno in cui ti ha lasciata.
Quando Lui ha puntato gli occhi scuri nei tuoi chiarissimi e ti ha detto che sarebbe partito per una città lontana, più tranquilla e calda, quell'alone quasi invisibile si è impossessato del tuo sguardo, deturpandolo.
Eri tanto felice prima, e i tuoi occhi vispi esprimevano tutta la tua felicità.
Sorridi amara, al ricordo di quei giorni, dove tutto andava per il verso giusto.
La risposta è che sì, sei triste.
Decidi sempre di non pensarci perché la nota grigia rischierebbe di intaccare tutto il resto, spegnendo anche l'azzurro vivo e sgargiante che accompagna la tua risata.
Verrebbe spento tutto quello cui ti sforzi per far sembrare allegro e felice ai tuoi stessi occhi.
E tu non vuoi che succeda. Non vuoi che quel meraviglioso castello di nuvole che hai costruito con fatica, venga distrutto dal vento della tristezza.
Per questo soffri in silenzio, sola nella tua stanza. Al riparo da occhi indiscreti, occhi che ti giudicherebbero.
Ancora decidi di non pensare, il vino aiuta, e ti alzi dalla sedia tornando nel vivo della festa, facendoti travolgere dalla musica e dalle risate intorno a te. Qualcuno ti rivolge la parola e tu ricambi. Andate avanti a botta e risposta. Ancora la nota triste che ora aleggia anche nella voce, ma di cui nessuno si accorge.
Tu parli ma non dici nulla. Le cose importati, quelle vere e profonde, le tieni per te, per la tua tristezza.
Angolo autrice
Pensando alle maschere che indosso io stessa e cosa esattamente nascondono, all'improvviso, le parole mi hanno travolta, portando a questa flash.
È una raccolta nata dalla parte più oscura, profonda e sola di me.
Spero apprezziate.
Tata