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Autore: RainAndFire    30/01/2014    1 recensioni
Eleonora è una ragazzina di sedici anni che si è appena trasferita a Milano e che quindi non ha che pochi amici e che fa fatica a farsene di nuovi. È triste, depressa e sola, ma ad un certo punto un fortuito incontro contribuirà a salvarla dalla monotonia di tutti i giorni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fortunè Penniman, Morgan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP.11

 

"Hey!" la salutò una voce alle sue spalle.

"Hey." rispose Eleonora con poco entusiasmo.

"How are you?"

"Fine thanks and you?"

"Non penso che tu stia bene, ragazza mia!" disse la voce, poco convinta.

"Senti, John, non ho voglia di parlarne."

"Nemmeno al tuo migliore amico?"

Migliore cosa? In effetti, erano più che membri della stessa band, erano migliori amici. Sì, John era il suo migliore amico. Il suo unico amico.

"Come va, quindi?" chiese lui.

"Così così."

"Qual è il problema?"

"Lascia perdere."

"Okay..." disse il ragazzo dubbioso "Ricordi che oggi abbiamo i provini della band?"

"Holy shit!" disse la ragazza dandosi una manata sulla fronte "Mi ero completamente dimenticata!"

"Beh, meglio che ti sbrighi, alle 2 p.m. si inizia."

"Oh God!"

Eleonora si precipitò a casa, salutò Josh -il figlio dei signori Smith, presso i quali abitava- e si catapultò fuori dalla casa, dopo aver preso una ciambella e la sua chitarra.

Sulla metropolitana c'era poca gente, stranamente.

La ragazza si era ormai abituata alla fiumana di esseri viventi con la testa tra le nuvole che si spostavano ogni giorno.

Si sorprese a canticchiare 'Sovrappensiero' dei Bluvertigo. Le mancava un po' Morgan. Avevano mantenuto buoni rapporti anche dopo la partenza di Mika e Jim dopo XFactor.

Marco era con lei quando la ragazza stava infilando vestiti a casaccio nella valigia, troppo agitata per guardare quello che stava facendo.

Era stato sempre così disponibile ad aiutarla, a darle consigli, a dirle che forse avrebbe dovuto portarsi dietro anche un po' di calzini per sopravvivere alla dura vita della studentessa inglese.

Era anche stato lui a convincere i suoi genitori a lasciarla stare tutto l'anno fuori. Anno all’estero: un sogno.

Era come un padre per lei, no, un fratello, un amico. Non sapeva cosa, ma sapeva che si volevano tanto bene. Affetto, nulla di più, non amore. Non carnale, almeno. Platonico, forse. O forse neanche quello.

Entrò negli studios di Abbey Road pensando proprio a Marco, distogliendo per cinque minuti i pensieri da Mika. Per tutto l'anno scolastico non aveva pensato ad altro, e a Londra la situazione non era migliorata molto. Per quello era sempre di cattivo umore.

Solo quando era con la band riusciva ad estraniarsi dal mondo e dal suo passato.

"Hi!"

"Hi"

Scambiò dei saluti veloci con gli altri membri della band e si mise subito ad accordare la chitarra elettrica.

John si avvicinò a lei.

"Mi raccomando, un suono duro e ruvido come non mai. Oggi ne va della nostra carriera musicale."

La biondina annuì.

Dopo una decina di minuti arrivarono i produttori.

Avevano sentito la band su Youtube e avevano deciso che quei ragazzi sarebbero potuti diventare qualcuno.

Eleonora non aveva perso il vizio di caricare le sue canzoni sul suo canale di Youtube, che era diventato il canale ufficiale della band.

'Come Justin Bieber.' pensò la ragazza 'Ma siamo decisamente un'altro genere.'

In effetti, non aveva mai ascoltato Justin Bieber. Di cantanti del 2000 la ragazza ascoltava solo Mika e Robbie Williams, che aveva iniziato negli anni ’90 con i Take That, e Morgan, che come Robbie Williams aveva iniziato prima con i Bluvertigo. Gente di tutt'altro calibro, insomma. Soprattutto Mika. Quasi solo Mika. Non che ce l'avesse con Justin Bieber, i gusti sono gusti, a lei non piaceva, altri lo amavano. Lei amava Mika. Già, Mika.

'Accorda questa fottuta chitarra e smettila di pensare a lui.' si disse.

Era di umor nero.

"Iniziamo?" chiese Armin, il batterista.

I ragazzi annuirono e suonarono tutto il loro repertorio composto da canzoni di Aerosmith, Alice Cooper, Kiss, Led Zeppelin, Metallica, AC/DC, Nirvana, Guns'n'Roses e Whitesnake.

Eleonora e John si alternavano alla voce.

"Bravi, ragazzi, ma sapete suonare anche qualcosa di un po' meno duro? Più classico." chiese uno degli uomini in giacca e cravatta, quando ebbero finito.

Eleonora propose di suonare qualcosa dei Beatles, dei Queen o di Elton John, anche se tutto le ricordava Mika.

"Bene, bene. Penso che possiate avere un contratto con la EMI."

La ragazza si sentì mancare.

La EMI? Okay, un po' band avevano avuto problemi con quella casa discografica, come i Tirty Seconds To Mars -ne aveva sentito parlare a scuola per i corridoi- ma prima che venisse comprata dal gruppo Vivendi Universal ed era pur sempre la EMI! No, era sicuramente un sogno.

"Accettate?" chiese uno degli uomini.

"Sicuro!" urlò lei, entusiasta.

I ragazzi corsero a firmare. Eleonora aveva compiuto da poco diciott'anni, quindi era a (quasi) tutti gli effetti maggiorenne. Gli altri ragazzi avevano più o meno diciannove- vent’anni.

 

"Ma ci credete: la EMI!!!"

I suoi compagni la guardarono sorridenti. Era la prima volta che sorrideva da mesi.

"Siete stati bravissimi ragazzi! Vi voglio bene."

"Abbraccio di gruppo!" concluse John.

Stettero tutti abbracciati per un po': Eleonora, John, Armin, il tastierista Brian e il bassista Dave.

John prese in mano la situazione.

"Ragazzi, domani si prova fino alla nausea. Voglio che esca qualcosa di buono da quegli studios. Una nuova canzone, magari. Dobbiamo registrare un album, non dimenticatelo e visto che per ora il nostro repertorio è composto quasi esclusivamente da cover, diamoci una svegliata!"

"Ma John..." iniziò Dave, intimidito "Non abbiamo un nome per la band e quelli della EMI hanno detto che per domani dobbiamo averlo."

"Oh, Davey non preoccuparti, Eleonora ed io abbiamo pensato ad un bel nome per noi. Che ne dite dei Black Wolf?"

"Come la marca di abbigliamento? Perché no?" disse Dave.

"Allora è deciso."

 

"I don't wanna be another wave in the ocean

I am a rock not just another grain of sand!"

Eleonora stava cantando a squarciagola saltellando sul letto quando Anne aprì la porta.

"C'è John qui fuori che ti aspetta e Josh si è mangiato di nuovo tutti i cereali."

"Lascia che tuo fratello mangi quello che vuole. Il colpevole è casomai Johnny. Interrompermi mentre canto, insomma! Un po' di rispetto per i Bon Jovi ed il suo quasi omonimo Jon! Bah, ragazzi! Chi li capisce!"

"Vestiti che siamo in ritardo, come al solito." disse John, spuntando con la testa dalla porta aperta.

"Ehm..."

In effetti era in reggiseno e pantaloncini. Non un look da studio, insomma.

"Su, dai, sei bella, ma ora vestiti."

 

"Lo pensi davvero?"

"Cosa?"

Si stavano muovendo velocemente per le strade di Londra per cercare di non arrivare con troppo ritardo.

"Che io sia bella."

"Certo!"

Camminarono per un po' in silenzio a testa bassa con le mani in tasca e la chitarra in spalla.

L'aria era tesa.

Quando si fermarono davanti ad Abbey Road, John iniziò a parlare.

"Senti..." disse.

"Hey, guys!" disse Brian mettendo le braccia sulle spalle dei due ragazzi.

"Ciao Brian." dissero i due in coro.

Eleonora lo ringraziò mentalmente per essere sempre nel posto sbagliato al momento giusto. Non voleva parlare con John di qualsiasi cosa volesse discutere.

"Entriamo?" chiese Eleonora.

I due ragazzi annuirono.

"Dave e Armin sono già dentro a provare." disse Brian.

John si avvicinò all'orecchio di Eleonora.

"Devo parlarti. In privato. È abbastanza urgente."

 

 

NOTA DELL’AUTRICE:

Hey, guys!

Questo capitolo mi lascia un po’ perplessa. Spero di non avere sparato troppe cavolate sulla EMI, non so come si possa fare un contratto con una casa discografica, i ragazzi non hanno un manager etc.

Però mi sembrava la cosa giusta da fare per Eleonora. Cercare di “distrarsi”. Okay, considerando che anche il nostro Mika è nel campo della musica, non so quanto riesca a pensare ad altro –come avrete notato è un po’ fissata- ma almeno fa quello che più le piace: suonare.

Che ne dite dei nuovi personaggi? Mi sembrano carini.

E mi scuso se Mika non compare in questo chapter, ma arriverà, tranquilli, guys!

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Cosa avrà John di così importante da dire ad Eleonora?

Bye-bye, al prossimo capitolo

P.S. Mi scuso se ci ho impiegato un po’ a scriverlo.

  
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