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Autore: Lady_Crazy    30/01/2014    0 recensioni
PREQUEL DI FLY WITH ME.
“Potevo sentire il mio cuore battere. Potevo sentire il cuore di tutti. Potevo sentire il rumore che gli uomini fanno da fermi. Nessuno di noi si è mosso. Nemmeno quando la stanza è diventata buia”.
-Raymond Carter
Eleonoire; la sedicenne francese in scambio culturale. La classica bionda con un corpo da sballo, facile e divertente... Questa storia sarebbe troppo banale se si limitasse a questo, se si limitasse alla storia d’amore fra il ragazzo col cuore di pietra e la ragazza facile che diventa una santa… No, Elle non è di certo così. Elle è forte, si, è anche bella, e anche divertente. Ma è proprio quando pensi di conoscerla davvero che devi ricrederti… Harry lo ha sperimentato tante volte, quante volte l’ha persa, e quante l’ha ritrovata… Quante volte la normale vita quotidiana ha perso svolte inaspettate… Una storia d’amore, intrecciata con l’amicizia, vera o falsa che sia, di ragazzi e ragazze ma soprattutto di esseri umani…
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


-El! Muoviti il volo è alle dieci!- esclama mio padre dal piano inferiore, con fare seccato, è la quarta volta che mi chiama questa mattina, ma la voglia di alzarmi è pari a zero.

-Arrivo!- strillo sperando che mi senta. Sbottono ancora un bottone del vestitino azzurro che indosso e afferro le ultime due borse.

-Hai preso i biglietti?- Domanda.

Io annuisco ed emetto una sorta di lamento affermativo. Josh scende correndo le scale, e dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia esce di casa saltando in macchina con degli amici.

-Sei pronta? Le valigie sono già in auto?- Chiede di nuovo, ricevendo in mia risposta un seccato si.
Esco nel giardino frontale e saluto mia madre, intenta a piantare alcuni bulbi. Dopo dieci minuti di raccomandazioni, finalmente si rende conto che sono in ritardo e mi lascia andare.
Arrivo in aeroporto giusto in tempo, la professoressa Lecrerc segna il mio nome con una spunta, e mi manda al check-in. Un’ora dopo sono sull’aereo, infilo le cuffie e ammiro il panorama e dopo circa due ore atterriamo. L’aeroporto è davvero enorme, e ci metto un po’ a trovare il ritiro bagagli, la professoressa ci dice di uscire e trovare il cartello con il nostro nome. Scorgo una signora castana, mi avvicino.

-Salve!- dico sorridendo

-Oh… Tu devi essere Eleonoire! Piacere, io sono Shana!- Mi abbraccia, non posso fare a meno di sentirmi a disagio.

-Abigail è in macchina, non sono riuscita a trovare parcheggio!- Afferma aiutandomi a trasportare le valigie.

-Come è stato il viaggio?- Inizia a domandarmi mentre ci allontaniamo dall’aeroporto.

-Molto noioso.- rispondo cercando di terminare la conversazione.

CI fermiamo davanti ad un’auto bianca e carichiamo le valigie nel portabagagli. Dal seggiolino del passeggero scende una ragazza poco più bassa di me. Mi porge la mano sorridendo

-Piacere, Abigail, ma chiamami pure Abby.- sorride e le stringo la mano presentandomi.

Durante il tragitto verso casa chiacchieriamo del più e del meno, Abby mi parla della scuola e delle abitudini familiari. Dopo circa mezz’ora d’auto parcheggiamo in un vialetto di una villetta disposta su dei piani. Benché siamo a fine inverno, il prato è già verde e i cespugli aspettano impazientemente il tepore primaverile per permettere ai fiori di sbocciare.

Passiamo per il garage e portiamo dentro le valigie.

-Seguimi!- Mi dice Abby – Ti mostro la casa.-

Le dice ed io eseguo, mi accompagna dapprima nel piano inferiore, mostra la cucina il salone da pranzo, il salotto, lo studio e il bagno. Raggiungiamo poi il piano superiore, dove mi mostra la nostra camera. È una stanza spaziosa, con le pareti azzurro chiaro, due letti singoli, una grossa cabina armadio e una scrivania. Mi mostra il nostro bagno e poi mi consente di fare una doccia prima di pranzo.

Non appena rimango sola nell’ampio bagno, mi tolgo il vestito e lo appoggio sul piano del lavandino. L’acqua nella doccia scorre e, piano piano, i vetri si appannano.

Non ci metto molto.

Quando finisco raccolgo i capelli bagnati con un mollettone, avvolgo intorno al corpo un asciugamano ed esco attraversando il corridoio fino alla camera. Indosso dei leggins neri e un maglione grigio, poi scendo in cucina richiamata da un profumo allettante.

Shana è ai fornelli, mentre Abby è seduta su uno degli sgabelli al bancone.
-Hai già finito? Ci hai messo poco.- Dice sorridendo. Di solito per una doccia impiego parecchio tempo, ma siccome sono ospite non volevo sembrare scortese, sorrido al pensiero, e poi lo rivolgo ad Abby.

La stanza si riempie di un silenzio imbarazzante.

-Abigail, perché non fai provare a Eleonoire la sua divisa? Se non le va bene, almeno siamo in tempo a cambiarla!- suggerisce Shana. Il mio sorriso sparisce. Se c’è una cosa che proprio odio sono le divise scolastiche.

Saliamo in camera e mi passa un completo ripiegato accuratamente.

Entro nella cabina armadio e lo provo. Il completo consiste in una gonna bordeaux una camicia bianca ed una cravatta, abbinate a delle calze fino al ginocchio e a delle scarpe da tennis.

Esco, non del tutto soddisfatta nel complesso, penso che Abby lo noti.

-Non è poi così male!- dice incoraggiandomi, mentre mi avvicino allo specchio.

-No, hai ragione…- dico non ancora del tutto convinta, mente tiro un po’ più insù la gonna e sbottono qualche bottone sul decoltè.

Dopo di che mi cambio e torniamo di sotto.   

 
   
 
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