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Autore: irwinshug    30/01/2014    4 recensioni
la vita di una normalissima travolta dal suo viaggio così tanto atteso,e un ragazzo non tanto atteso.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due anni da quell'avvenimento e Sara era cambiata.
Non usciva più di casa,si faceva mandare il cibo da sua sorella. Era andata a vivere e da sola e aveva lasciato la scuola. Nessuno sapeva cosa succedeva in quella casa. Urlava,piangeva e rideva,tutto da sola. Cadeva e si rialzava,sempre da sola. Quell'episodio fu terribile per lei. 
I suoi giorni erano basati completamente sui ricordi. 
A pranzo chiamava i nomi di Calum,Michael,Luke ed Ashton e ci parlava,come se fossero lì con lei. "Sto impazzendo" pensava. Poi proseguiva con film per tutto il giorno e la sera,mentre tutti le luci erano spente si stendeva sul letto,sotto le coperte e guardava i video e le foto di quando erano ancora insieme. Lo faceva ogni santissimo giorno,piangeva,aveva ormai imparato le cose che dicevano a memoria,le facce e le mosse che ognuno di loro facesse. Dormiva per tre ore e quando era sicura che non ci fosse nessuno per la strada,si metteva una tuta e si faceva il giro del quartiere. 
Ormai era questa la sua vita e non ne era abbastanza felice.
A volte pensava "Ho regalato loro dei biglietti aerei per venire a trovarmi,perché non vengono?" e fu allora che la sua mente le disse "Stanno meglio senza di te,non vedi?"
Si sentiva come se da un momento all'altro potesse morire e nessuno avrebbe provato a salvarla. 
Tutti quei momenti felici che hanno passato insieme sono scivolati via. "Siamo stati insieme solo un mese,allora perché ci sto così male?" pensò ancora. E infondo aveva ragione. Avevano passato solamente insieme,poi erano troppo giovani,ma lei sentiva che fosse diverso. Quei ragazzi ti entrano nelle costole,nelle vene,ovunque e non escono più. 
Era ricominciata una giornata di Sara. 
Si alzò dal letto e camminò scalza fino alla cucina,dove fece colazione con del latte marcio. "Mi farà vomitare" pensò,"Ma chi se ne frega" disse. Poi si sedette sul divano,controllò e l'orario e pensò che tra un po' sarebbe venuta la sorella a portarle del cibo commestibile. 
Si guardò intorno come se avesse paura che qualcuno la stesse guardando e cercò di chiamare Ashton. Ogni volta che lo faceva le capitava la segreteria. "Perché mi ostino?" si disse. 
Ed ecco che il campanello suonò. La sua sorellina faceva il terzo anno di liceo. 
"Ehiehiehi" disse lei tutta squillante. 
"Ciao" disse invece Sara passiva. 
Le passò il cibo ed andò via. 
Mangiò degli spaghetti con la salsa e basta. Poi si sentì una grossa fitta allo stomaco. Non riuscì a correre verso il bagno che vomitò lì. Guardò attentamente il liquido uscito dalla sua bocca,che le metteva imbarazzo e disgusto,e,non notò alcuna traccia di latte. "Sta succedendo qualcosa" disse a bassa voce.
Sara era così,le cose le sentiva,o vomitava o le sognava o se le sentiva dentro. Ed ora aveva vomitato,la vita le stava preservando qualcosa.
Ebbe il tempo di un'ora per pulire ben benino la stanza,pulì così bene che non si sentiva neanche la puzza e si sentì fiera del suo lavoro. 
Guardò un paio di film e poi,dopo essersi messa comodo sotto le coperte iniziò a vedersi i video e le foto di quel Natale che mai avrebbe dimenticato. 
Quella notte non riuscì a dormire,qualcosa le stava per accadere.





In Australia erano le sei di mattina ed Ashton era appena salito sull'aereo per Londra.
Si era deciso dopo due anni ad andare da lei. Ogni giorno diceva "Domani parto" ma non lo faceva mai. Gli altri tre ormai avevano buttato la spugna. Poi alle due di mattina di quel giorno,si "riprese" e decise di partire. 
Lasciò un biglietto ai suoi amici che dormivano beati,preparò le valigie,chiamò un taxi e si diresse all'aeroporto. 
Il viaggio per lui fu terribile,ma anche emozionante. Aveva l'ansia addosso come non l'aveva mai avuta. Dopo dodici ore di viaggio,una voce metallica annunciò che il viaggio era terminato e si poteva scendere dall'aereo,ovviamente dopo aver preso i bagagli. 
Lui se ne portò una,non aveva deciso di restare molto. Ma molto probabilmente,come aveva pensato,Sara avrebbe cercato di farlo rimanere a vita da lei. 
A Londra era pomeriggio e,dopo aver chiamato un taxi si diresse all'indirizzo che Sara aveva attaccato al biglietto aereo. Si girò un secondo,si rigirò e vide che la valigia non c'era più. 
Iniziò ad urlare le peggio bestemmiate,ma poi pensò che tutti i soldi che si era portato ce li aveva lui e sospirò. 
Ecco,era arrivato alla casa dell'indirizzo.  
Suonò un paio di volte ed aprì una ragazzina che poteva avere 16anni. 
"Ciao" la salutò lui. 
"Che succede?" chiese lei quasi spaventata. 
"Ehm,sto cercando Sara,è in casa?" disse Ashton dando una sbirciatina al "panorama" che si mostrava dietro la ragazza per cercare Sara.
"No,si trova qui" disse la ragazzina per poi dargli un indirizzo.
"Guarda,per non farti spendere altri soldi per il taxi,potresti andare a piedi. Appena trovi una gelateria di nome "Freeze",la porta a sinistra è la sua." 
"Grazie mille" disse Ashton sorridendo.


Sara aveva appena finito di vedere la sua maratona di "Scrubs" su MTV ed ora si stava dirigendo a farsi la doccia. 
Mentre si stava tranquillamente lavando i capelli sentì bussare la porta. Sara si incuriosì,finì di sciacquarsi i capelli,si mise velocemente la prima cosa che le capitò sul letto e scese. 
Il campanello continuava a suonare,ora era più irritata che incuriosita. Urlò "Arrivo! Calma!" 
Aveva una maglietta e dei pantaloncini che non si "completavano" abbastanza bene,ma poco le interessava. 
Aprì la porta e vide la prima persona che avrebbe voluto vedere,ma anche l'ultima. 
Lui era sorridente,come se niente fosse. Era proprio come se lo ricordava,solo che gli era cresciuta la barba. Però aveva i suoi jeans strappati e la maglia dei Guns 'n' Roses. 



Sara gli sembrò dimagrita. Eppure Sara era una che mangiava sempre. E allora gli vennero in mente tutti i pensieri più terribili,tipo che avesse dei disturbi alimentari,ma scacciò quei pensieri scuotendo la testa. 
La fissò attentamente in volto. Aveva un po' di schiuma tra i capelli e si ricordò l'episodio di quando Sara non riusciva a lavarsi i capelli. Poi passo agli occhi,era sbarrati,come se avesse dei bastoncini trasparenti a mantenerli. Riusciva a vedere un mix di rabbia,felicità,tristezza e amore nei suoi occhi. 
Poi vide che Sara gli si buttò addosso. Mi le sue braccia attorno al collo di Ashton e lui mise le sue sulla vita. La strinse a sé,poteva sentire le ossa,e lì si preoccupò ancora di più. 
"Usciamo" disse Sara. 
Non le interessava se aveva dei brutti vestiti,se non era truccata o se aveva la schiuma tra i capelli. 
Chiuse la porta,neanche prendendo le chiavi e uscì. 
Non parlavano,tutti zitti.
Però sorridevano e forse era quello l'importante. 
Ma Sara prese coraggio e guardando sempre dritto,con gli occhi e la bocca sorridenti disse "Non lasciarmi mai più".
Lo disse in un modo calmo, così calmo che ad Ashton mise quasi paura.
Ashton,la fissò,le sorrise e le disse "Mai più Sara,mai più." 






EHIEHIEHI 
Ma chi si rivede! 

okay,dovete scusarmi per il terribili ritardo,ma non aveva assolutamente idee. Ma poi,una notte in cuì non riuscivo a dormire mi è venuta l'idea,puuffffffff 
Allora,la ff è finita e sinceramente un po' mi dispiace. 
Spero vi sia piaciuta tuuuuutta la ff e vi siano piaciute le mie idee.
Spero anche,di non aver deluso nessuno di voi scrivendo questo capitolo. 
Okay,allora,non so se scrivere un'altra ff o finirla qui.
Grazie per tutto,grazie per le vostre recensioni che mi hanno aiutata,a chi ha messo tra i preferiti/seguite,ma sopratutto grazie a chi ha letto. 

Il primo capitolo è arrivato a 693 visite e WOW mi emoziono.
Allora,vi lascio perché sono troppo noiosa e boh,non so che dire,ALLA PROSSIMA (sempre se ci sarà,ehi) 
Grazie ancora.
  
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