La
cosa non è
reciproca
<<
Nonna nel
weekend tornerò a Millville, non so quanto
resterò >> dico mordendo un
fantastico crostino.
<<
Ma per quale
motivo, è successo qualcosa? >> chiede.
<<
No, sta
tranquilla >> rispondo.
<<
E tua madre,
lei lo sa? >> chiede.
<<
Sì, sì, certo,
ma lei non ci sarà, è partita con papà
per un paio di settimane >>
rispondo.
Ma
come mi è venuto in
mente di dire una cosa simile?
<<
Davvero? Non ne
sapevo nulla >> dice.
<<
In realtà
nessuno lo sa, sono andati alla spa quei piccioncini e hanno lasciato i
telefoni a casa, così nessuno potrà disturbarli
>> rispondo.
Ok,
adesso sono davvero
sorpresa di me stessa. Spero che questa storia vada a buon fine!
<<
Be forse un po’
di relax gli farà bene, e Sam, è sola?
>> chiede.
<<
Sam… ehm… sì,
sì, lei è rimasta sola, sai il suo
fidanzato… >> rispondo.
<<
E tu vuoi
andare a farle compagnia, non è vero? >>
chiede.
<<
Già, proprio
così >> rispondo.
<<
Che cara
sorella, va bene tesoro >> dice.
Bene
e dopo questa
chiacchierata con la nonna inizio una nuova giornata ricca di lavoro,
ormai non
faccio altro.
<<
Pronto?
>> chiedo.
<<
Lila ho bisogno
di parlarti >> risponde.
<<
Sam non posso
parlare ora, ti chiamo dopo >> dico.
<<
No ti prego non
riattaccare, è importante >> risponde.
<<
Che succede,
tutto bene? >> chiedo preoccupata.
Sembra
agitata, cosa le
sarà successo?
<<
Sì, sì, vedi,
io… sono a New York >> risponde.
<<
A New York? E
perché? >> chiedo sbalordita.
<<
Luck, lui…
>> risponde.
<<
Che cosa centra
Luck? >> la interrompo.
<<
Eh se mi fai
parlare! >> risponde sarcastica.
Giusto,
meglio non
interromperla.
<<
Lui è venuto a
cercarti e mi ha chiesto di portarlo da te >> continua.
<<
Luck è qui?
>> chiedo sorpresa.
<<
Sì, siamo
all’aeroporto, stiamo per andare dai nonni >>
risponde.
<<
No, no fermati,
dai nonni no, andate in qualche hotel, ma non farti vedere dai nonni
>>
dico agitata.
<<
Perché?
>> chiede.
<<
Tu fai come ti
dico >> rispondo.
<<
Ma non conosco
nessun hotel qui >> dice.
Giusto,
lei non conosce
New York.
<<
Ti prenoterò io
un hotel, t’invio l’indirizzo tra cinque minuti
>> rispondo.
<<
Va bene,
sbrigati, non so come trattenerlo >> dice.
Riattacco
e mi sbrigo a
trovare un hotel. Ci mancava solo questo.
Eccolo,
questo dovrebbe
andare bene, invio il messaggio a Sam sperando che non sia troppo tardi.
Almeno
sarà lontana da
casa dei nonni, se loro la vedessero tutti i miei piani per il weekend
salterebbero in aria, proprio come i miei nervi adesso. Devo avvisare
Derek,
lui deve sapere che Luck è in città e speriamo
che vada via subito, prima del
fine settimana, altrimenti quale altra scusa potrei inventare?
<<
Derek >>
dico.
<<
Tesoro, che
succede, ti sento agitata >> risponde.
<<
Luck è in città
e mi sta cercando, quindi non facciamogli capire che stiamo insieme
>>
dico.
<<
E perché? Sarebbe
anche ora ormai >> risponde.
<<
Non capisci,
lui potrebbe mandare a monte i nostri piani per il weekend
>> dico.
<<
Non m’interessa,
tu sei più importante del viaggio >> risponde.
<<
Derek, Derek
ascoltami, lascia fare a me >> dico.
<<
E cosa vuoi che
faccia, che ti ignori? >> chiede.
<<
Sarebbe una
valida possibilità comunque per adesso non mi chiamare e
soprattutto non fare
pazzie se mi dovessi vedere con lui, intesi? >> rispondo.
<<
Ci proverò, non
ti prometto niente, va bene? >> dice.
<<
Bravo amore,
adesso devo andare, ti chiamo io, ciao >> termino.
<<
Lila asp…
>> dice ma non capisco altro, ho già attaccato.
Aspetto il messaggio di Sam
che mi dica dove
sono, così potrò fare finta di trovarmi
lì per caso.
Eccoli,
faccio finta di
non vederli.
<<
Lila, Lila
>> urla Luck da lontano.
Mi
ha vista, come
immaginavo.
Corre
da me e mi
raggiunge.
<<
Luck, che ci…
>> dico ma sono interrotta dal suo bacio.
Mi
distacco subito,
sperando di non dare nell’occhio.
<<
Come stai, mi
sei mancata molto >> dice.
<<
Bene, bene
grazie, ma che fai qui? >> chiedo.
Sam
ci raggiunge, non
sono mai stata così felice di vederla come adesso prima
d’ora.
Corro
ad abbracciarla,
almeno mi allontano da lui.
<<
Sam come stai?
>> dico.
Luck
ci raggiunge,
sembra felice di vedermi ma la cosa non è reciproca.
<<
Ch-che ci fate
qui? >> chiedo davvero davvero sorpresa.
<<
Volevamo farti
una sorpresa >> risponde lui.
<<
Voleva >>
ribatte Sam.
<<
Sì volevo, non
potevo restare a Millville senza di te >> dice.
<<
Ah, mi fa
piacere, e quanto pensate di trattenervi? >> chiedo con
un sorriso
attaccato al viso più che finto.
<<
Io non lo so,
dato che la scuola è finita e tu sei entrata alla Columbia,
potrei trasferirmi
qui e trovare un lavoro >> risponde lui.
Cosa?
Stai scherzando
vero? Ditemi che è uno scherzo perché non
è divertente, non sto ridendo per
niente, anzi sì, devo recitare questa parte.
<<
Davvero? Sembra
stupendo >> dico.
<<
Io solo pochi
giorni, andrò via presto >> risponde Sam.
<<
No dai, fermati
anche tu >> dice lui.
<<
Tanto qui ho
finito, ho svolto il mio dovere >> risponde.
<<
Dovere?
>> chiedo.
<<
Sì, questo è il
gesto che ho dovuto fare per farmi perdonare per quella sera del ballo
>>
risponde Sam.
E
perché Sam ha qualcosa
da farsi perdonare da Luck? Lui è colpevole tanto quanto
lei, ma forse dal suo
punto di vista non è così. E anche se Sam avesse
avuto qualcosa da farsi
perdonare non era questo il modo. Non voglio pensare a che cosa sarebbe
potuto
succedere se fossero arrivati quando io ero in viaggio con Derek. Anzi,
lo so
già, sarei rimasta in punizione a vita e non è
detto che questo non accada!
<<
E dove
alloggerete? >> chiedo facendo finta di non sapere.
<<
In un hotel,
non mi ricordo il nome è sulla ventiquattresima
>> dice Sam.
<<
Io pensavo
potessimo venire da te >> risponde Luck.
<<
Da me? Ehm… no,
impossibile, ci sono altre ragazze con me e non ci sarebbe posto per
voi
>> rispondo.
<<
Ma non vivi dai
tuoi nonni? >> chiede Luck.
<<
Ehm… no, no,
non potevo mica disturbarli per tutto questo tempo >>
rispondo.
<<
Ah capisco,
peccato, vorrà dire che verrò a trovarti spesso e
andrò via per la notte,
finché non troverò un appartamento
>> dice lui.
Cosa?
Vuole affittare un
appartamento qui? Ditemi che è solo un brutto sogno, vi
prego svegliatemi.
<<
Lila, tutto
bene? >> chiede Sam.
<<
Eh? Sì, sì
certo >> rispondo.
<<
Perché non
andiamo a fare due passi? >> chiede Luck.
<<
No, mi
dispiace, adesso non posso, devo andare a lavoro >>
rispondo.
<<
Allora stasera,
non hai scuse, passo a prenderti alle otto? >> chiede.
<<
Diciamo che
vengo io da te e magari puoi venire anche tu Sam, che ne dici?
>>
rispondo.
<<
No, io non
vorrei disturbare… >> dice lei.
Le
faccio il segno di
venire con noi, basta uno sguardo tra noi.
<<
Ecco, infatti…
>> dice Luck.
<<
Va bene vengo
>> lo interrompe Sam tutta contenta.
La
faccia di Luck sembra
sia caduta per terra.
<<
Perfetto, ci
vediamo alle otto >> dico allontanandomi.
<<
Aspetta, non mi
saluti? >> chiede Luck.
<<
Vero, quasi
dimenticavo, mi ero disabituata >> rispondo dandogli un
bacio veloce.
Disabituata?
Ma che
dico. Grazie a Derek è nata una nuova me e spero sia
l’ultima Lila che conosco.