Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: HellWill    30/01/2014    0 recensioni
~ Salve! Scrivo questa breve introduzione per diradare alcuni dubbi su trama e ambientazione.
Questa fan fiction è una crossover: pone nello stesso universo, quello di Arendelle (dal film “Frozen”) sia i personaggi di Elsa ed Anna (“Frozen”) che quelli di Pitch e Jack (“Le 5 Leggende”).
Il tutto è ambientato ad Arendelle ed è un diverso ‘punto di vista’ sul film di Frozen: vedendo il film ho avuto davvero l’impressione che dietro tutti i guai che si susseguono ci fosse lo zampino di Pitch. Spero che vi piaccia leggere questa FF (è la prima volta che ne scrivo una), cercherò di rendere i personaggi al meglio possibile.
Coppie presenti:
Coppia principale: PITCH x ELSA
Altre coppie: Accenni (veramente vaghi) di Pitch x Jack.
ATTENZIONE: SE NON AVETE VISTO "FROZEN" E/O "LE 5 LEGGENDE" POTREBBERO ESSERE PRESENTI SPOILER.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Come promesso, eccomi qui con il fantomatico (?) capitolo bonus! Scriverò brevissime scenette che – per ragioni di tempo, spazio o poca attinenza alla Fan Fiction – non ho potuto inserire nel corpo della storia!
 
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In risposta ad una recensione, ho scritto:
“Ammiro molto i genitori di Elsa ed Anna, perché immagino che Anna non rompesse l'anima solo ad Elsa bussando alla sua porta: me la posso tranquillamente immaginare che si appende al vestito della madre chiedendole insistentemente perché Elsa non apre la porta e come mai improvvisamente non voglia più parlarle né vederla... e la conseguente tristezza di re e regina, costretti a vivere lontani dal loro regno e dal loro popolo per via di quella povera bambina che, a causa della sua paura e di un incidente fortuito, ha costretto tutti loro a sacrificare la tranquillità familiare. Posso solo immaginare quanti pianti la regina si sia fatta sulla spalla del marito mentre lui la abbracciava cercando di confortarla e di non piangere lui stesso.”
Ebbene, ecco a voi una delle scenette che mi sono immaginata.

 
«Maaaaaaammaaaaaaa!» Anna si aggrappò alla gonna della madre, dando un allarmante strattone alla stoffa. La donna strinse appena gli occhi e aggrottò la fronte, abbassando lo sguardo sulla figlia piccola.
«Anna, cosa ti ho detto riguardo all’urlare?» la rimproverò dolcemente, già pronta tuttavia a sorridere alla bambina.
«Lo so, ma Elsa non vuole giocare!» le rispose lei in rima, spalancando teneramente gli occhioni e guardando la madre. La donna spostò lo sguardo dalla figlia, a disagio, e si scambiò un’occhiata con il marito, che si schiarì la voce e sorrise alla figlioletta.
«Vai a giocare in cortile, Anna, può darsi che un po’ d’aria diminuisca la noia» suggerì il sovrano, mettendo una mano attorno alle spalle della moglie. La bambina gonfiò le guance, stizzita, e lasciò andare il vestito della madre.
«Ma perché Elsa non apre la porta? Può venire con me!» esclamò, senza capire. Il cipiglio del Re si incupì e guardò la figlia con occhi di ghiaccio.
«Ho detto vai a giocare in cortile, Anna» disse, con la sua voce da sovrano. La principessa, riconoscendo quel tono, evitò di insistere e corse via, indispettita e spaventata dalla cocente solitudine che la animava: non era mai stata tanto sola.
La Regina poggiò la testa sulla spalla del marito, che la strinse a sé.
«Grazie, caro» mormorò, mentre una lacrima le scivolava sulla guancia. L’uomo restò in silenzio, dandole un piccolo bacio sui capelli, in attesa che quel piccolo momento di debolezza passasse. «Cosa faremo? Non possiamo resistere a lungo in queste condizioni... Anna non può vivere lontana da tutto e tutti, e nemmeno Elsa» sussurrò la donna, mordendosi piano il labbro. L’uomo sospirò.
«Abbiamo alternative? Il popolo penserebbe che è una strega, che è maledetta e maledirà anche il regno.. ma è solo una bambina. E seppure la amassero, presto la notizia si spargerebbe... altri regni, altre persone, altri interessi tenterebbero di ucciderla, o portarla via solo per usarla!» sussurrò il Re, a dir poco terrorizzato alla sola idea di un simile destino per la sua figlia primogenita. «Ed Anna... Anna dovrà capire. Resterà in questo palazzo fino a quando Elsa non sarà abbastanza grande da controllare i suoi poteri senza far male a nessuno. Quando non avrà più pau-».
«“Quando non avrà più paura”!?» esclamò la Regina, staccandosi di scatto dal marito e guardandolo con le lacrime agli occhi. «E quand’è che smetterà di aver paura, se la muriamo nella sua stanza e comunichiamo con lei solamente per darle i libri da studiare o prendere le misure dei vestiti quando crescerà!? Quand’è che capirà che non deve aver paura se limitiamo i suoi contatti con tutto e tutti!? Quand’è che non avrà più paura se noi stessi siamo terrorizzati alla sola idea che lei non impari a controllarsi!?» gridò la donna, piangendo amare lacrime ed indicando la porta nella direzione della quale si trovava la stanza di Elsa.
Le domestiche che stavano pulendo il salone da ballo si fermarono di botto, allibite ed intristite: tutte loro, il giorno prima, erano state costrette a giurare di non rivelare mai e poi mai il segreto del potere della principessa... dopodiché molti domestici erano stati allontanati dalla corte, per effetto della riduzione del personale operata dal Re. Lentamente, le poche presenti allo scoppio d’ira della regina defilarono verso altre occupazioni, lasciando i due sovrani soli nella penombra della sala.
La Regina era infuriata, con il viso rigato dalle lacrime; il Re era di fronte a lei, composto e serio, ma la guardava con una tristezza infinita.
«Come puoi dire questo?» sussurrò la donna, singhiozzando. «Come puoi dire che la nostra Elsa sarà libera solo quando non avrà più paura?» bisbigliò, portandosi una mano alla bocca, vergognandosi dello scoppio avuto dinanzi alle domestiche. «Come puoi dirlo, quando la prima cosa che hai fatto vedendo Anna con quella ciocca bianca è stato “Elsa, cosa hai fatto?”? Come puoi.. anche solo pensare.. che questa.. sia la cosa giusta?» pianse senza ritegno. Il Re non si trattenne più: la prese per i polsi e la abbracciò, così forte da toglierle il fiato.
«Saremo insieme. Va bene? Siamo insieme. Non dobbiamo avere paura» sussurrò, mentre una lacrima gli scivolava sulla guancia e si perdeva fra i capelli della moglie, in cui aveva affondato il viso. La donna singhiozzò, senza controllo, e i due regnanti restarono immobili in piedi, stretti l’uno all’altra come per aggrapparsi ad un unico punto fermo in un mare di paura.
 
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Ho resistito a stento dal non inserire questa canzone nella storia, ma ammetto che c’entra poco. EPPURE È COSÌ FIGA––––
 
«Da ciò che vi leggo negli occhi io so già che il terrore vi squaglia» sussurrò Pitch nell’oscurità.  Figure di adulti dormienti nei loro letti si agitarono appena, inquietati nel sonno dalla presenza del Signore delle Tenebre. I dormitori della servitù del palazzo reale si erano svuotati, dopo l’incidente di Anna ed Elsa, ma ciò non impediva a Pitch di divertirsi un po’.
«Non siate però così sciocchi!» ridacchiò, riferendosi al povero paggio che aveva osato chiedere al Re se Elsa dovesse mangiare con la sorellina o meno; lo Spirito carezzò il letto vuoto del ragazzo, licenziato senza tanti preamboli, ed esaminò i sogni di un uomo che stava immaginando di essere il Re di Arendelle; Pitch fece una smorfia infastidita, alzando gli occhi al cielo. «Trovate l’orgoglio marmaglia...» commentò, nauseato:  toccò il sogno, che divenne un angoscioso incubo in cui al ballo veniva licenziato anche il Re, e il domestico mormorò qualche parola sconnessa in tono preoccupato nel sonno.
«Son vaghe le vostre espressioni, riflesso di stupidità... parliamo di regine e successioni: devo ritrovare la lucidità!» rise sbucando da sotto il letto di una cameriera e afferrandole le caviglie: la donna si svegliò di soprassalto e tirò a sé le gambe, spaventata dal nulla.
«Il mio sogno si sta realizzando: è la cosa che bramo di più!» Pitch allargò le braccia nel buio e si passò una mano fra i capelli nero pece, ridendo. «È giunto il momento del mio insediamento...» sussurrò, ghignando, ma la donna non si era rimessa a dormire: seduta sul materasso, fissava vacuamente l’oscurità, ed aveva iniziato a piangere scorgendo i letti vuoti del personale licenziato o allontanato dal castello.
«E adesso cosa faremo?» si chiese sottovoce nel silenzio rotto solo dai respiri dei suoi compagni dormienti. Pitch si voltò di scatto verso di lei, seccato dalla sua interruzione e, pur conscio del fatto che l’adulta non poteva sentirlo, rise:
«Seguite il maestro! Voi smidollati sarete premiati... l’ingiustizia è una mia gran virtù!» ghignò, portandosi una mano al petto, dopodiché toccò il cuore alla donna, con i denti irregolari scoperti in un sorrisetto terribile. «Avrai gli occhi di Pitch, e sai perché? Sarò re!».
Le ombre che albergavano in lui, i suoi adorati Incubi e i Fearlings, assunsero la forma di tanti domestici spauriti, quasi a voler sbeffeggiare gli esseri umani che dormivano in quella stanza:
«Avremo la sua compiacenza, sarà un Re adorato da noi!» dissero, inchinandosi, e Pitch sorrise con un brivido di sadico piacere, fingendo che davvero quelle ombre fossero esseri umani in grado di vederlo: alzò il dito e assunse un’espressione magnanima.
«Ma in cambio di questa indulgenza.. qualcosa mi aspetto da voi» sorrise poi crudelmente, facendo tremolare le ombre di piacere: esse si smembrarono per formare, dai domestici, tanti bambini dai cinque anni in su, che si ritrassero quando Pitch camminò in mezzo al dormitorio per donare incubi agli adulti dormienti. «La strada è cosparsa di omaggi!» rise, guardando le sue ombre-bambino. «Per me e anche per voi lacché! Ma è chiaro che questi vantaggi li avrete soltanto con me!» Pitch alzò un braccio e le ombre fremettero disgregandosi, andando a circondare la sua figura nel buio. Silenziosamente, la donna che si era svegliata sospirò e si stese, inquieta, e Pitch accennò qualche passo di danza, ghignando.
«E sarà un gran colpo di stato! Arendelle per me tremerà!» e le sue ombre fremettero facendogli da contorno lugubri coretti: «Paura a noi, per sempre a noi, non dovrà finir mai!» ulularono le ombre, e Pitch sorrise carezzandole quasi con affetto: la polvere nera degli incubi gli aderì alla mano e lui sorrise dolcemente mentre si modellava in forma di spada, che impugnò e fece sibilare nell’aria immobile della notte.
«Il piano è preciso, perfetto e conciso: decenni di attesa, ora vedrai che sorpresa!» rise, abbattendo la spada su almeno due letti: gli incubi contagiarono i sogni dei domestici che vi dormivano, facendo loro stringere le palpebre e aggrottare la fronte. «Sarò un re terrorizzante, temuto ed agghiacciante: nessuno meglio di me!» esclamò poi, inspirando profondamente la paura che animava gli animi di Arendelle. Preso da un improvviso scoppio di altruismo, migrò quasi istantaneamente al piano di sopra, dove dormivano il Re e la Regina di Arendelle: il loro respiro leggero indicava che si erano addormentati da poco, ma Pitch era troppo elettrizzato per prestare particolare attenzione; le sue ombre si palesarono dal suo lungo vestito nero come l’inchiostro, in forma semi-antropomorfa: lunghe mani e occhi di brace osservavano i due sovrani con malignità, quindi Pitch carezzò dolcemente i suoi Fearlings, sussurrando:
«Affilate gli artigli, perché sarò Re».
Con uno spazientito gesto delle mani, i fearlings letteralmente si tuffarono sui sovrani, banchettando con i loro sogni e le loro paure. «Affiliamo gli artigli, perché sarò Re!» ripeté Pitch, ridendo senza controllo, alimentato dalla paura di tutto il palazzo. «Sarò Re!» ghignò, e sembrava più una minaccia che una promessa.
 
Ve l’avevo detto che era figa. Però c’entrava poco e avrebbe solo allungato il brodo. Ergo, lieta di avervi divertiti in questo capitolo bonus... io ridevo da sola, scrivendo. :°°°D
Credits: La canzone (fra testo e musica immaginaria (?)) appartiene alla Disney. Si tratta di "Sarò re" ("Be prepared" in lingua originale), la canzone di Scar de "Il Re Leone".


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Ebbene sì, è finita qui... avevo bisogno di mettere per iscritto queste due cosette random e mi andava di farlo qui.
Ma non temete... ci sarò di nuovo per altre FF sulla Black Queen (PitchxElsa). Alla prossima! ;3 <3

 
   
 
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