Il mio nemico

Il mio nemico ha lo stesso nome e la stessa faccia dell'uomo che amo.
Il mio nemico è l'amore che provo per lui.
Porto in grembo suo figlio e mi sono illusa che il diventare padre lo facesse innamorare di me come succedeva con l'Ammortentia, o che almeno non lasciasse la donna che stava per dare alla luce il suo erede.
Il mio nemico è l'illusione che non mi odiasse per averlo ingannato, ma potesse imparare ad amarmi.
Osservo in una vetrina il mio volto rigato dalle lacrime e gli occhi rossi: se possibile, sono ancora più brutta del solito e capisco perché, mentre lo imploravo di non andarsene di casa, lo vedevo più irritato e cattivo.
Mi sento ancora più piccola e orrenda, con quell'occhio che guarda storto e quella mandibola squadrata, per non parlare del fieno sbiadito dei miei capelli.
Sono sola, non ho nessuno che si curi di me. Ho persino venduto l'unico oggetto di valore che avevo in casa, un medaglione di famiglia. Con quei pochi soldi non sono arrivata lontano.
Ora, che mi manca poco per partorire, mi avvicino a quel posto in cui ho visto tanti bambini. Sapranno prendersi cura di lui, poiché io sento che la vita sta per lasciarmi. La magia, quel poco che avevo, non è più in me, e lascio questo mondo con l'unico desiderio di chiamare mio figlio con il nome del padre e quello del nonno. Tom Marvolo Riddle.
Capisco finalmente la verità, solo a un passo dalla morte: il mio vero nemico, sono io.