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Autore: OurChildhood    31/01/2014    7 recensioni
Annabeth Chase si è trasferita a New York all'inizio dell'estate. Anzi, l'hanno spedita a New York all'inizio dell'estate.
"Abbiamo trovato una scuola per ragazzi problematici come te. La Goods." La sua matrigna non aveva peli sulla lingua per quanto riguardava la sua "adorata" figliastra. Solo perché soffriva di dislessia e iperattività. Non lo trovava giusto.
"Troverai Luke ad aspettarti all'aeroporto." Per di più doveva contare su un ragazzo quasi sconosciuto che i suoi genitori conoscevano appena.
"Perfetto" pensava "non potrebbe andarmi peggio."
Ma si sbagliava di grosso.
***
Le vite di ognuno di noi si incrociano, si scontrano, si sfiorano con quelle di altre persone e, ognuna di queste, lascia un segno più o meno forte nelle nostre vite.
Ogni persona che incontriamo provoca in noi un cambiamento più o meno forte, voluto o meno.
***
Dal Capitolo 12:
Sapevo già che la vita cresce, muta, si incrocia con quella altrui, si marca di cicatrici che non si rimargineranno più. Sta solo a noi cercare di dimenticarle e rincominciare da capo.
Mi alzai dal letto e preparai le valigie. Stava anche a me
cambiare per la vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bianca di Angelo, Connor Stoll, Nico di Angelo, Percy/Annabeth, Talia Grace, Travis & Connor Stoll
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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AVVISO AUTRICE: Non pensavo di finire così in fretta il capitolo, perciò non prometto di essere così veloce con gli altri... Spero vi piaccia :)

PoV Nico
-Eppure...sentire...nei fiori tra l'asfalto...nei cieli di cobalto c'è...
-È da UN'ORA che canti questa canzone Percy! CHE TI PRENDE?!
-No, niente...È Elisa, lo sai? È una cantante italiana... Me l'ha fatta conoscere Annabeth...
-Ah, Annabeth...-trattenevo a stento una risata.
-Che avete tutti da ridere di lei? Che ha fatto per essere presa in giro? 
-Ma non ridiamo di lei, sciocchino...-parlai come parlo a mio cugino di 5 anni, ma con Percy era più o meno la stessa cosa.
-E perché ridi?
Appunto. È sempre stato tanto "figo" quanto tonto.
-Ma sei tardo o mangi sassi?
-Non darmi della capra!
-Allora sei tardo.
-Ahaha simpaaaaatico.
-Il tuo sarcasmo è leggermente da rivedere. 
Dopo questo cominciai a "seguire" la lezione, ma, più che altro, continuavo a guardare una chioma nera con le punte blu. 
-Niiiiiiicoooooo...
-Dimmi...-dissi un po' infastidito.
-Cos'ha Talia di tanto interessante?!
-Assolutamente niente.-dissi come se fosse stata l'ultima cosa che mi potesse passare per la mente. 
-TALIA?! Ma sei impazzito?
Sul serio, come gli era saltato in mente? Insomma, Talia era carina, ma non era il mio tipo. Per niente. Il mio tipo è un po' difficile da spiegare... È... Un tipo... 
-Non so... La stavi fissando...
-No, stavo guardando i suoi capelli...
-Non è che ti sei preso una cotta?
-PERCY, ME LO CHIEDI SEMPRE, OGNI ANNO, SE MI PIACE UNA RAGAZZA E LA RISPOSTA È SEMPRE NO!
-Va bene, tranquilla...-Disse ridendo. Solo in quel momento mi resi conto che la mia voce si era alzata di circa un'ottava. 
Era strano: non avevo mai pensato alle ragazze. Non ero mai stato tipo, non ero come gli altri ragazzi, vedevo le ragazze come amiche, non ero mai stato uno ossessionato da loro. E poi Talia, Talia Grace? Era la mia migliore amica, non avrei mai potuto. Ricordai ancora come qualche anno prima mi aveva raccontato della sua cotta per Luke, un ragazzo un anno più grande e di come lui l'aveva invitata ad uscire. L'avevo avvisata che era un poco di buono, che non si doveva fidare, ma lei non mi aveva creduto. Continuarono ad uscire per un po' finché lei non lo trovò a sbacciucchiarsi con un'altra ragazza. Poi un'altra ancora. E un'altra ancora. Il tutto mentre si "frequentavano".
-Di Angelo, mi sembra un po' assorto.
-Mi scusi prof, è che ho un po' di mal di testa.
-Vada in infermeria. E qualcuno lo accompagni!
Talia si alzò subito e mi rivolse un sorriso al quale risposi sinceramente sollevato di non dover continuare quell'assurda conversazione con Percy. Mi alzai e lei mi sussurrò un "grazie". A quanto pare non ero l'unico a trovare quella lezione di storia particolarmente noiosa. Ci dirigemmo verso la porta, io tenendomi la fronte, lei dandomi dei colpetti sulla spalla. Come attori non eravamo male.
Uscimmo da quella stanza che sapeva da chiuso e da muffa, come se non avesse potuto godere di un po' d'aria fresca dalla notte dei tempi, e dopo esserci allontanati un po' mi sedetti, sfinito, a ridosso di un armadietto.
-Di Angelo, mi sembri un po' distratto-disse Talia imitando la voce esile del professore.
-In realtà ha detto che sembravo assorto-la corressi con un sorriso da ebete stampato in faccia. Lei rise di gusto mentre io la guardavo di sottecchi. Mentre si scostava dal viso i capelli lunghi e neri con punte blu, mi accorsi che il suo sorriso era il più piacevole che avessi mai visto. Mi illuminava la giornata, forse era per quello che le volevo così tanto bene: le bastava un sorriso per farmi rinascere. Gli occhi blu erano sempre contornati da una spessa linea di eye-liner che li rendeva ancora più decisi e marcati. Erano la prima cosa che ti colpivano di lei, poi venivano quei lunghi capelli neri, infine venivano gli altri tratti del viso dolce ma marcato al tempo stesso, e il suo modo di vestire. Era un po' strana in fatto di abiti: non si curava molto di come appariva, ma riusciva sempre ad abbinare perfettamente tutto, come se passasse ore davanti allo specchio. Quel giorno aveva un paio di leggins, degli anfibi e una maglia lunga, era tutta vestita di nero. Portava delle collane, una con una croce, una con il simbolo della pace e una con un triangolo, una linea e un cerchio, tutte e tre in argento. D'un tratto si accorse del mio sguardo e iniziò a tirare le maniche della felpa, segno che era nervosa, e iniziò a mordicchiarsi il labbro. Io mi sentii andare in fiamme tutto d'un colpo, non volevo che pensasse male.
-Hei, che c'è?!-le chiesi-Non posso neanche guardare la mia amica super-figa Talia Grace?
Lei rise di nuovo, visibilmente sollevata. Le volevo bene, ma nulla di più.
-Andiamo a rimpinzarci di cibo alle macchinette?-chiese appena tornata in sé. 
-Certo!-risposi. Mi trascinò in piedi e, tenendomi per mano, mi trascinò per i corridoi.

PoV Talia
Ero sfinita, quella corsa estenuante mi aveva tolto il fiato.
-Perché...non mettono una macchinetta...in ogni corridoio?! Perché ce n'è solo una... per piano?-chiesi col fiatone.
-Perché...Talia...le macchinette costano...
-Sì...ma io devo correre dall'altra parte della scuola...per prendermi il mio... Amato... CIBO!-e detto questo abbracciai la macchinetta come se fosse la mia migliore amica.
-Perché non abbracci me così?
-Continua pure a sognare, Di Angelo!-dissi in tono ironico. Scoppiammo entrambi a ridere, poi lo abbracciai. Era da tanto che non lo vedevo, quell'estate l'avevo passata in un campo sperduto, mentre lui era andato a trovare suo padre a Los Angeles.
-Mi sei mancata...-mi confida lui.
-Anche tu... Ho un sacco di cose da dirti-e mi staccai dall'abbraccio. Già, ne avevo passate quell'estate e lui le doveva sapere tutte.
-Una sera abbiamo giocato a nascondino e io mi sono nascosta dentro un pino morto che aveva un buco... Ma avevo talmente tanto sonno che mi sono addormentata lì dentro e nessuno mi trovava più!
-Ma... Come hai fatto ad addormentarti dentro a un pino?!-mi chiese trattenendo a stento le risate.
-Beh, ho chiuso gli occhi e...TA-DAAAAA!!!!-risposi scoppiando a ridere-Ricordati, io sono Talia Grace, sono capace di tutto!
Ridemmo per un po' cercando di fare meno rumore possibile, ma, insomma, siamo Talia e Nico, per noi non fare confusione è quasi impossibile!
-E a L.A. com'è andata? I ragazzi erano fighi?
-Sinceramente, da ragazzo, non è che abbia guardato molto i ragazzi... Erano passabili, ma non erano fighi, o almeno, mai quanto me!
-Abbassa le ali!
-Sul serio. Mi sono innamorato circa dieci volte al giorno...
-Quel che si dice "fedeltà"...
-Poi mi sono ripromesso di guardarmi di meno allo specchio.
-OK, questa era pessima Nico.
Mi girai e iniziai a scegliere le mie... Quante? Cinque merende? Più o meno erano quelle.
-Nessuna ragazza?
-Anche te con questa storia?! No! Neanche una.
-Bene. Perché nessuna mi ruba il mio Nico!-lo presi in giro ridendo.
Ma lui non rise. Arrossì molto, dato che lo vidi sul riflesso del vetro ingrigito della macchinetta, ma per un secondo, poi più nulla.
-Come mai sei così serio?
-Niente...sono solo un po' stanco.
Mentiva, ne ero certa, ma non volevo ribattere. 
-Direi che ho finito!-annunciai con voce squillante.
-Guarda che ingrassi con tutta quella roba e dopo un sarai più la mia amica super-figa Talia Grace!
-Ti conviene smetterla di chiamarmi così, potrei tirarti un pugno!
-E va bene... Ma ora andiamo, o Percy potrebbe farsi strane idee!-e così dicendo mi spinse via di peso, per poco non mi caddero dalle mani i miei amati Twix.

PoV Annabeth
Pensavo che avrei passato quella lezione sola soletta, ma dovetti ricredermi. Presi posto in un banco un po' distante dalla cattedra, odiavo essere troppo visibile, finché una voce dolce mi chiamò.
-Annabeth!
Alzai la testa un po' frastornata, nessuno in quella scuola mi conosceva, a parte Silena, quei due ragazzi dell'ora precedente e...
-Luke!-lo salutai con un cenno della testa e un piccolo sorriso, non volevo farmi vedere come quelle ochette che squittivano il nome dei ragazzi se questi le salutano.
Si sedette in parte a me e mi stinse in un caldo abbraccio. Normale dire che tentai di contenermi dal non svenire lì al momento. Perché? Semplice: Luke era la perfezione. Mi è piaciuto fin dal primo istante. Premettendo aveva un fisico da far paura, era biondo, capelli indomabili, e gli occhi erano di un azzurro cielo da togliere in fiato. Il viso dai tratti elfici gli davano un'aria da angelo in terra. Basti pensare che ogni volta che lo vedevo dovevo pensare che era solo un ragazzo, forse il ragazzo più Figo del mondo, ma solo un ragazzo.
-Come stai? È da un pezzo che non ti vedo!
-B-bene...te?
-Una meraviglia...che dici, posso rimanere seduto qui?-me lo chiese con una voce talmente profonda che per poco non mi feci scappare un risolino compiaciuto, poi fece scivolare il braccio sullo schienale della sedia e mi cinse le spalle col suo braccio. "Se me lo chiedi così..." Pensai, poi mi trattenni mentre una domanda mi pulsava nel cervello.
-Ma tu non dovresti aver già finito la scuola?
-Si ma... Ecco... Due anni fa hanno deciso di... Fermarmi...-rispose un po' in imbarazzo. 
Meno 1 punto per Luke Castellan.
-Oh, scusa non lo sapevo... Comunque puoi rimanere qui...
-Grazie! Hey, che mi racconti?!-mi accarezzò un guancia e m guardò con uno sguardo dolce.
-A dire il vero niente di che...
-Hai conosciuto qualcuno?
-Sì, ho conosciuto Travis Stoll e Percy Jackson... Mi sembrano simpatici...
Si irrigidì al sentire il loro nome.
-Lasciali perdere.
-Perché?
-Perché...-tentennò. Probabilmente non sapeva che dire.
-Non sono popolari.
-Non mi interessa che qualcuno sia popolare o meno.
-Si credono chissà chi...
-A me non sembra.
-...Non è gente da frequentare.
-Questa non è una buona motivazione!-mi stavo infuriando.
-Semplicemente, Annabeth, non riporrei la mia fiducia in loro. Insomma, li conosci da poco, potrebbero essere dei menzogneri, tirarti in brutti giri...
-Primo: sembri mio padre, e non è un complimento, anzi... Secondo: non ho mai detto che sto riponendo in loro fiducia. Non sono stupida, sai?!
In quel momento entrò il professore. Fece l'appello e, arrivato al mio nome mi chiese di presentarmi.
-Mi chiamo Annabeth Chase, vengo da San Francisco, mi sono trasferita qui a New York quest'estate.
-E spero tu non abbia intenzione di restarci.
La voce era di una ragazza dai capelli rossi e ricci, gli occhi marroni e furbi. Era nella mia stessa aula l'ora prima ma non le avevo dato troppa attenzione. Ma in quel momento aveva firmato la sua condanna a morte. La odiai da subito.
-Signorina Dare, nell'ufficio del preside.
-Cosa?
-Nell'ufficio del preside.
Lei indignata si alzò e andò verso la porta, non prima di avermi minacciata dicendo "Per questo e per Percy la pagherai!".
-Per questo e per Percy la pagherai!-le feci il verso.
-Cos'è questa storia di Percy?-mi chiese Luke con sguardo accusatore.
-Si è solo seduto in parte a me a latino. Non è colpa mia se mi preferisce a quella megera!
-Non mi metterei contro di lei. Ha una cotta storica per Percy e tutte le sue concorrenti non hanno fatto una bella fine.
-Oh Zeus, sto tremando!-dissi con un tocco di ironia.
-Ti conviene stargli lontana. E non dirmi che non ti avevo avvertita.
Dopodiché passammo l'intera lezione in silenzio, mentre io rispondevo a ogni singolo quesito del professore, impressionandolo.
-A domani, Chase.
-Luke, aspetta!-si girò-Perché sei arrabbiato?
-Non sono arrabbiato, ma fa ciò che dico: stagli lontano.
-OK-risposi. Lui sorrise e mi diede un bacio all'angolo della bocca. Appoggiò la sua fronte sulla mia, i nostri nasi si scontrarono.
-Per sviare la Dare direi di uscire con un'altro ragazzo.
-Tipo?-chiesi maliziosa e mordendomi il labbro.
-Tipo con me-mi rispose, dandomi un bacio leggero sulle labbra. Mi sentivo in paradiso.
-Certo...
-Sabato sera alle otto davanti casa tua. Sii puntuale.
-A sabato allora?
-Non abbiamo altre lezioni nel frattempo?
-Ah certo!
-Allora... A dopo.
-A dopo...-e mi posò un altro bacio, stavolta più carico di emozioni. Poi se ne andò.

___________________________________________
Heyyyyy sono ancora qui! Ecco il 2 capitolo (finito prima di quanto pensassi) e ecco una cosa da precisare: so che Talia non ha i capelli lunghi, ma nel mio "immaginario" lei sta meglio così...;)
Recensite se vi piace la storia e ditemi se vi piacciono i PoV Talia e Nico (io li adoro**)
Ringrazio ancora LilyMP e Biankina1 per le recensioni :D 
A prestissimissimo
OurChildhood
   
 
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