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Autore: Maiko_chan    31/01/2014    13 recensioni
[Estratto]
Non notò la leggiadra figura che scivolava silenziosa sul ghiaccio, come una fata che volava sulla sua superficie. Non notò i capelli color notte che svolazzavano sulle sue esili spalle, accarezzando il viso di porcellana che si intravedeva appena un raggio di sole faceva capolino dalle nere nubi del cielo. Non notò nulla di tutto ciò, continuando a camminare incurante di ciò che gli succedeva intorno.
Perché no, Naruto non era neanche un gran osservatore.

{NaruHina + SasuSaku & SaIno}
Terza classificata al Winter Contest {NaruHina} indetto da Dolcemente Complicata sul forum di EFP e vincitrice del premio Miglior NaruHina e del Premio Originalità.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Winter – How love can be born on ice




 
Tuu.. Tuu…
Qui è la segreteria telefonica di Sakura Haruno, al momento non sono in casa quindi, se avete bisogno di me, lasciate un messaggio dopo il bip. SHANNARO!
Biiip

«Sakura-chan! Sakura-chan ti prego rispondi, sono Naruto! È un'emergenza, lascia perdere il teme e rispondi! Tu sai come si fa ad accendere il fornello della cucina… vero?»
……
«Ti prego Sakura-chan, sono disperato!»
 

#1.

 

Naruto non era mai stato una persona paziente.

Poteva confermarlo chiunque avesse avuto a che fare con lui e la sua infima pazienza. Era un ragazzo agitato, distratto e terribilmente sbadato. Un mix di aggettivi a cui bisognava sempre aggiungere troppo, perché Naruto non era la classica persona allegra con cui uno può conversare tranquillamente.

No. Assolutamente no.

Le uniche persone che, più o meno, riuscivano a convivere con quel ciclone biondo erano davvero poche. Sakura diceva spesso che se continuava così avrebbe fatto esaurire lei, Sasuke e il suo padrino Jiraiya.

Come se loro fossero dei santi” pensava spesso Naruto, stizzito dai loro continui rimproveri. Forse era stato questo che lo aveva spronato a trasferirsi. Non troppo lontano s’intende, solo dall’altra parte della città. E questo per lui era stato un gran traguardo.

Se non avesse quasi incendiato la casa. Tre volte.

Perché si sa, Naruto non era affatto una persona paziente, quindi non poteva sapere che il fornello aveva bisogno di tempo per accendersi. E che cercare di cucinare dando fuoco a qualche rotolo di cartone, non era una grande idea. Ma questo, lui mica poteva saperlo.

Tralasciando questo piccolo inconveniente, la sua permanenza in quel quartiere stava procedendo abbastanza bene.

Non aveva ricevuto nessuna denuncia per disturbo della quiete pubblica. Era già un passo avanti.  

 
***
 
Naruto si strinse nel suo cappotto arancione, cercando di smorzare il gelo che lo attanagliava.

Odiava l’inverno. Non riusciva proprio a tollerarlo e delle quattro stagioni era quella che sopportava di meno.

Il freddo gli intorpidiva le membra, le dita si congelavano e, se i Kami volevano divertirsi un po’ con lui, si aggiungeva al complesso anche il raffreddore. Starnutì forte come a rafforzare le sue congetture. Si toccò la fronte. Scottava.

Fantastico.

Ci mancava solo la febbre.

Sbuffò, alzando gli occhi verso cielo. Almeno quel giorno non pioveva. Scrutò per qualche secondo la distesa bianco-azzurra sopra di sé, cercando qualche segnale di pioggia. Forse per una volta sarebbe potuto tornare a casa tranquillo. E asciutto, una volta tanto. Dimenticarsi sempre l’ombrello poteva diventare fastidioso, soprattutto se si tornava a casa senza neanche un vestito asciutto. Nemmeno le mutande.

Accelerò il passo, avvertendo la testa girare pericolosamente. Si costrinse a continuare, pensando quasi sognate al calduccio che l’aspettava a casa. Spinto da una forza quasi divina, camminò barcollando fino ad arrivare alla pista di pattinaggio del parco che stava attraversando. Non passava spesso da lì, forse quella era la seconda volta che ci andava. Aveva sempre trovato divertente avventurarsi nei parchi delle città ma con l’arrivo dell’inverno tutta la voglia di uscire era vertiginosamente calata. In questo periodo usciva solo ed esclusivamente per andare a lavorare, rinchiudendosi nel bar dove era stato assunto come cameriere. Almeno così riusciva a pagare l’affitto del suo monolocale.

Assottigliò gli occhi, colto alla sprovvista da uno spostamento improvviso di vento. Si guardò attorno senza però notare alcun movimento dagli alberi vicino a lui. Perplesso, spostò lo sguardo verso la pista di pattinaggio costruita sul laghetto ghiacciato, non notando però nulla di particolare. Scrollò le spalle e riprese a camminare, barcollando, deciso a tornare il più in fretta possibile alla sua abitazione.

Non notò la leggiadra figura che scivolava silenziosa sul ghiaccio, come una fata che volava sulla sua superficie. Non notò i capelli color notte che svolazzavano sulle sue esili spalle, accarezzando il viso di porcellana che si intravedeva appena un raggio di sole faceva capolino dalle nere nubi del cielo. Non notò nulla di tutto ciò, continuando a camminare incurante di ciò che gli succedeva intorno.

Perché no, Naruto non era neanche un gran osservatore.

 
***
 
Arrivò, miracolosamente integro, di fronte alla palazzina dove risiedeva da poco. Un delizioso color lilla ne adornava la pareti ma a lui non piaceva quel colore. Troppo chiaro. Almeno secondo i suoi standard.

Borbottò qualcosa di incomprensibile persino alle sue orecchie ed estrasse le chiavi dalla tasca dei pantaloni, rigirandosele tra le dita. Si portò di fronte al citofono, suonando e aspettando che la padrona di casa -la vecchia Tsunade- rispondesse. Un rumore metallico giunse alle sue orecchie, ma non ci fece caso continuando imperterrito a osservare con aria truce il citofono dal quale ancora non proveniva alcun rumore. Sbuffò, spazientito, battendo nervosamente un piede sul terreno. Stava congelando.

Tirò fuori l’altra mano dalla tasca e l’allungò verso il citofono, pronto a suonare ancora, ma si interruppe, lasciando la mano sospesa a mezz’aria, udendo l’apparecchio gracchiare. Con uno scatto, il grosso portone si aprì dandogli la possibilità di entrare. Varcata la soglia, un dolce tepore lo investì ma, al contrario dalle sue aspettative, non si sentì affatto meglio. La testa riprese a girare, facendolo sbilanciare in avanti. Si appoggiò alla parete con tutta la spalla e, tremando, appoggiò una mano sulla fronte. Bruciava. Strizzò gli occhi, digrignando i denti. La testa gli pulsava e i suoi occhi diventavano sempre più vacui.

Si costrinse a resistere, borbottando ogni genere d’insulto contro il maledetto inverno. Ondeggiando, raggiunse l’ascensore e pigiò il bottone con inciso un campanello. Aspettò il suo arrivo appoggiandosi al muro, troppo intontito per spazientirsi.

Odiava l’inverno. 
***
 




Salve a tutti!
Ancora non riesco a crederci. Non posso crederci. Questa storia si è piazzata Terza al Winter Conest {NaruHina}, il primo contest a cui ho mai partecipato. *^*
É un sogno che si avvera. E vincitrice di ben due premi aggiuntivi! *___* 
La storia è interamente basata sul rapporto tra Naruto e Hinata in un nuovo contesto, difatti questa è un'AU. Ci saranno accenni ad altre coppie come ho già fatto presente e quindi l'apparizione di alcuni di loro. Sinceramente spero che vi piaccia. :3 Aggiornerò ogni Venerdì! ;)
Un bacione a tutti coloro che hanno letto questo "primo capitolo" e tanti, tantissimi, complimenti a Tomoko-chan e Ayumi Yoshida rispettivamente vincitrici del primo e secondo posto. Un abbraccio anche a tutte le partecipanti! <3

Spero tanto che questa storia vi piaccia, ci tengo molto.

Al prossimo capitolo, gente! Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando! ^////^ XD

 

Naruhinafra

   
 
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