Fanfic su attori > Cast Glee
Segui la storia  |       
Autore: ClodiaSpirit_    31/01/2014    3 recensioni
Darren, un ragazzo ricco con una vita a dir poco perfetta. Una nuova scoperta lo porta quasi all'esasperazione, a perdere se stesso. Saprà non lasciarsi sfuggire via la sua vita? Cosa avrà in serbo per lui il destino? Chris, un ragazzo povero ma ricco d'animo, cresciuto senza la presenza dei suoi genitori e che ha saputo cavarsela fino ad adesso. Tutto si ricollega nel giorno in cui qualcuno fradicio e zuppo d'acqua si presenta davanti alla sua porta. Che cosa lo aspetterà?
Genere: Fluff, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
''I'll put your poison in my veins
They say the 
best love is insane, yea
I'll light your fire till my last day
I'll let your fields burn around me, around me
If that's what you wanted''


CHAPTER 27.




Darren si rigirava nel letto, l'amore non gli dava tregua. Morfeo non era dalla sua pate nemmeno quella volta. Quel letto era troppo grande e freddo per uno così, decise di alzarsi, infilò le sue ciabatte, indossò la vestaglia e si diresse giù. Percorse le scale con calma e decise di andare da Chris. Fuori pioveva e il rumore della pioggia echeggiava nei corridoi vuoti. Attraversò il piccolo corridoio che portava alle stanza della servitù e arrivò a quella di Chris. Con sorpresa vide la porta semiaperta e pian piano la spalancò, notando un angelico Chris che dormiva, aggrappato al cuscino. Ogni volta che un tuono invadeva la stanza di rumore, Chris sussultava leggermente. Il suo respiro era quasi impercettibile ma Darren riusciva a sentirlo. Dormiva beataente e a Darren non andava di svegliarlo. Perciò socchiuse la porta e si diresse verso la cucina. Quando aprì la porta, la fiamma del camino ondeggiò e fu quasi sul punto di spegnersi. Un calore improvviso investì Darren, che si chiese come mai il camino fosse acceso. Entrò lentamente, guardandosi attorno ma quel fuoco illuminava ben poco. «Darren!» si sentì chiamare. Ricontrollò l'area circostante e notò una figura nella penombra. «Chi siete?» chiese, sforzando la vista. La figura si avvicinò al fuoco e si fece più nitida. I capelli lasciati liberi sulle spalle, il loro colore accentuato e un visino dolce dalle guance arrossate.
«Sono Julie, non avere paura.» Julie gli porse la mano e Darren la baciò con fare aggrazziato. «Che ci fai qui a quest'ora?» «Potrei rivolgerti la stessa domanda.» si allontanò da lui e si diresse verso i fornelli dove una piccola teiera di latta fumava. «Non riesco a chiudere occhio.» disse lui, guardando Julie che si muoveva nel buio. Riapparì.
«Come mai?» gli porse una tazza di té caldo. «Prendi, stai morendo di freddo. Darren l'accettò, sorridendo. «Grazie.» bevve un sorso.
«Non so, il pensiero di Chris mi pervade.» Julie rise, prendendo prosto di fronte a lui.              
«So esattamente cosa si prova, l'amore è come un uragano che bussa alla tua porta, ti fa estremamente bene e poi si diverte a distruggerti. Se ne esci vivo o addirittura illeso...beh, allora niente può farti paura.» Darren la osservava attento, chiedendosi il motivo di tanta saggezza in quella ragazza così giovane. Julie sorrise. «Stai bene? Sei incantato!» rise piano, sorseggiando il suo té. In quell'istante Darren cercò conferma nelle parole di quella donnina e un nubifragio di emozioni lo investì. I ricordi gli mettevano lo stomaco in subbuglio ma uno in particolare lo fece sorridere come non mai: il loro primo incontro prima della maledizione. Il freddo, la tempesta, il dolore e poi l'accoglienza, il caldo, la gentilezza e due occhi azzurri come il cielo. Il suo grande cuore lo aveva colpito all'istante e aveva deciso che lo avrebbe per sempre definito il suo angelo. Chris gli aveva offerto ciò che nessuno si sarebbe disturbato ad offrire, un tetto, un posto caldo, cibo ma soprattutto amore. E da quando si erano rincontrati a Manchester tutto si era fatto più bello e a tratti doloroso. Allora Darren fu d'accordo con lei: l'amore gli aveva letteralmente sfondato le porte del cuore, trascinandolo in un turbine di sentimenti senza fine e che non lo facevano respirare come si deve.
«Hai ragione, Julie.» sospirò Darren, passandosi una mano fra i capelli. Julie sorrise, guardò già e poi si volse verso la finestra.  
«Lo so, ti si legge nello sguardo.» bevve ancora e finì la sua bevanda, alzandosi per andare a lavare la tazza. Darren si accorsa che la sua era diventa fredda e la bevve velocemente come se fosse una medicina. Si alzò e la raggiunse, accendendo una candela lì vicino. «Grazie.» mormorò lei, afferrando la tazza. «Mi hai detto che pensi che la maledizione si sia spezzata, dico bene?» disse, guardandolo.
«Sì, ma non capisco perchè io sia ancora qui. Se ricordi, allo spezzarsi della maledizione sarei dovuto tornare a Londra...» il silenzio invase la stanza lì intorno, poi la ragazza prese parola.        
«E se dovestri essere tu ad andare via?» afferrò la pezzuola vicino al lavello e si asciugò le mani. Quell'idea fu per Darren come un faro in mezzo al mare in tempesta. Perchè non gli era venuta in mente prima? Avrebbe preso Chris, salutato Julie e Harry e avrebbe ordinato una carrozza che li avrebbe portati a Londra. Era un'idea perfetta. Prese il viso di Julie fra le mani e le baciò la fronte. 
«Sei- un - genio.» scandì le parole. La ragazza rise e ammiccò. Tornò a sedersi e prese a parlare. «Vi aiuterò a fuggire. Domani, nel pomeriggio. Chiamerò una carrozza.» disse orgogliosa. Darren la guardò e sorrise grato a quella ragazza per ciò che stava facendo. «Grazie per ciò che stai facendo Julie, nessuno ne sarebbe capace.» si avvicinò e la abbracciò da dietro, sorprendendosi di quel suo gesto.                  
«E di c-che? Lo faccio perchè siete importanti e...siete la mia coppia preferita, la più bella.» lo strinse più forte, credendo a ciò che diceva. Voleva loro un gran bene e avrebbe fatto di tutto per vederli felici.
«Però è meglio che tu vada a dormire se domani vuoi essere riposato.» Darren annuì, sciogliendo l'abbraccio. «Anche tu» replicò «perciò ti accompagno.» spense le candele e buttò l'acqua nel camino. La prese sottobraccio e la riaccompagnò in camera sua. «Allora buonanotte Darren.» disse piano. «Buonanotte a te, cara Julie. E grazie ancora.» sorrise cordiale e aspettò che lei chiudesse la porta per dirigersi in camera e sprofondare nel sonno.

                      
                                                                                   **


Era passato poco tempo, da quando le stelle e la luna, avevano lasciato il posto, a un sole che stavo pian piano stava sorgendo. Ed era passato poco tempo, da quando Darren si era alzato dal suo letto, si era sfregato gli occhi con le mani e silenziosamente, senza farsi notare, era uscito dalla sua stanza e aveva chiuso la porta dietro di sè. Si era messo in punta di piedi, aveva tentato di sistemarsi i capelli, ma era riuscito soltanto a scombinarli ancora di più e quasi a passo di danza, era sceso di sotto e attraversato i corridoi, fino a raggiungere la stanza di Chris. Aprì la porta, appoggiando piano la mano sulla maniglia ed entrò dentro. La socchiuse un po' e rivolse lo sguardo a quello che doveva essere Chris girato di un fianco e ingarbugliato nelle coperte, peggio di un bambino piccolo che fa i capricci per andare a dormire e che si dimena nel suo letto. Si fece scappare un piccolo sorriso e sempre in punta di piedi, si avvicinò. Guardò meglio e notò che a quanto pare, qualcun'altro combinava ancora più caos con le lenzuola, la notte. Le lenzuola di color chiaro erano scombinate, con delle pieghe sopra. Sorrise di nuovo. L'espressione beata di Chris che dormiva, lo lasciò ammaliato. Gli occhi serrati, quelle ciglia chiare, i capelli scombinati con quel ciuffo un po' ammaccato sul cuscino, le labbra sottili e dischiuse in un espressione beata. Neanche l'alba che si intravedeva dalla finestra era paragonabile a quell'angelo che dormiva. Sempre facendo attenzione, si calò in avanti, poggiò le mani di lato, in quei due piccoli spazi liberi del letto e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. Si sporse ancora un altro po', notando il suo collo scoperto dalla pelle pura, chiara senza neanche un difetto. E si intravedevano delle piccole vene. Allora, diede un bacio sull'incavo del suo collo, poggiando le labbra su quella piccola porzione di pelle. Cercò di alzarsi ma una voce ovattata e ancora impastata dal sonno, lo fece fermare a mezz'aria.
«Ehi...» pronunciò Chris, muovendosi lentamente, ancora con gli occhi chiusi. Cercò di girarsi di fianco, ma inutilmente, perchè si ritrovò ancora più ingarbugliato di prima, ostacolato dalle lenzuola. Cercò di imbronciarsi, ma non ci riuscì, perchè non ne aveva la forza e perchè Darren stava ridendo e non riusciva mai a mettere il broncio, quando la sua risata era così allegra, contagiosa. E soprattutto, quando gli strappava un sorriso. «Lo sai che sei meglio di me? Intendo, in questa cosa.» disse Darren, stavolta portando le mani sui suoi fianchi, abbracciandolo da dietro e distendendosi.  
«In...in cosa?» rispose Chris curioso, fargugliando e cercando di aprire gli occhi ma senza ottenere risultati. Darren si avvicinò ancora di più a lui e poggiò il mento tra la sua spalla e il suo collo, respirando il suo dolce profumo. «A fare la battaglia con le lenzuola, ovvio. Devo ammetterlo, credevo di essere il numero uno in quello, ma tu mi superi, non c'è che dire.» disse Darren scherzando. Arricciò il naso e rise un po'. Chris riuscì ad aprire gli occhi, strizzandoli un po' e iniziò a ridere anche lui. Seriamente, come poteva essere così bambino a volte? Chris non lo sapeva, ma amava questo suo lato. Lo faceva ridere, era terribilmente adorabile. Lo faceva ridere, era terribilmente adorabile. Lo faceva stare bene. 
«Oh beh, mi dispiace ma io mi aggiudico il primo posto. Ritieniti battuto.» rispose Chris, stando al gioco, continuando a ridere fragorosamente. «Bisogna anche saper perdere a volte.» affermò Darren, cercando di uscirne vincente. «Non riuscirai a convincermi che non ti dispiace nemmeno un poco di aver perso.» e dicendo questo, si voltò quel tanto che bastava, verso di lui e lo sfidò con lo sguardo.
«Certo che mi dispiace, ma tanto avrò il premio di consolazione.» Darren scrollò le spalle, arricciò di nuovo il naso e piegò un po' la testa di lato. Chris lo guardò serio per qualche secondo, prima di rispondere. Credeva davvero che fosse così facile?    
«Uhm...ne sei davvero così sicuro?» disse beffardo, deciso sempre restando al gioco, non staccando gli occhi dai suoi. Anche perchè, non ci sarebbe riuscito neanche volendo, erano come delle calamite.  
«Sì, assolutamente.» disse Darren, sicuro di sè. Chris lo osservò attentamente, non poteva lasciarlo vincere. Cercò di metterlo in difficoltà.  «E in che cosa consisterebbe questo premio?» chiese, con finta aria innocente, sbattendo le palpebre, cercando di sembrare il più credibile possibile. Darren si giocò quest'ultima carta a suo favore, era facile. Abbassò la testa di lato, le sue labbra si curvarono in un labbruccio e poi cominciò a farfugliare qualcosa.                                                    

«Beh...ecco non sarebbe male se, per esempio tu...ecco...» continuò a dire, non arrivando mai al punto. Chris rise ancora di più mentre lo vedeva compontarsi in quel modo. Darren rimase ancora con la testa bassa e assunse un tono innocente, colpevole. «Perchè stai ridendo?» chiese, imbronciato, alzò le sopracciglia e arricciò le labbra in una smorfia. «Perchè sei incredibilmente bambino e adorabile, ecco perchè.» disse sofficemente e sul suo viso si formò un sorriso. Darren alzò lo sguardo e trovò due occhi azzurri che ridevano. Sì, ridevano, erano luminosi, pieni di gioia. «Non sarebbe male se io, cosa?» chiese ancora Chris, ma sospirando questa volta. Si ritrovò davanti Darren, a pochi centimentri dal suo viso, intento a fissare le sue labbra. Chris si morse le sue, capendo ciò che intendeva. Il respiro caldo di Darren si infrangeva contro le sue labbra e lo mandava in estasi. Non riusciva più a pensare o a elaborare qualcosa di sensato quando questo accadeva, non era nella condizione di ritornare in sè.
«Se tu mi baciassi...» sussurrò Darren, solamente. Sussurrò quelle quattro parole con tanta voglia, enfasi, una voce più grave e bassa del solito e sopratutto, con le labbra così vicine, che Chris quasi perse il respiro. Ma andava bene, lo avrebbe perso ogni volta che Darren era così vicino a lui, se sarebbe stato neccessario. E quando sentì le sue labbra premere sulle sue, capì di averne sentito la mancanza, di averne sentito il bisogno. Si diedero un bacio lento, delicato, approfondendo ogni singola volta che le loro labbra si toccavano. Sembrava incredile come un solo bacio, potesse liberare tutto ciò che provavano, tutto ciò che li frustrava o che rimaneva chiuso lì, senza la possibilità di uscire. E non sapevano come avevano fatto senza per tutto quel tempo. Appena si staccarono, Darren strofinò il naso contro quello di Chris, che sorrideva ampiamente a quella visione.    
«Mi dispiace di averti svegliato, però mi era mancato tanto farlo.» disse piano e dolcemente, guardandolo. «Anche a me, non sai quanto.» rispose Chris avvicinandosi di nuovo alle sue labbra. Poi, sbadigliò e si coprì la bocca con la mano.  
«Scusa, è che la battaglia con le lenzuola mi ha sfinito questa notte.» rise un po'. «Oh, ci credo.» rise anche lui. «Hai ancora sonno?» chiese, vedendo quanto fosse ancora stanco e insonnolito. «Sì, un po', ma non fa niente, davvero.» rispose in un modo poco convincente. Darren si lasciò sfuggire un piccolo sorriso. Lo baciò un'altra volta. «Dormi ancora un altro po', è ancora presto.» gli disse, premuroso. Chris non se lo fece ripetere due volte e annuì. «Però tu resta qui, ti prego, non andare.» lo supplicò, prima di voltarsi e riprendere il suo sonno.«Tranquillo, non ti lascio. Avanti, continua a dormire.» lo abbracciò ancora più forte, incrociando le sue braccia intorno ai suoi fianchi. Gli avrebbe detto tutto dopo, c'era ancora tempo. E poi gli era mancato tanto stargli così vicino, avere questi momenti con lui. Chris incontrò il suo sguardo un ultima volta, gli diede un piccolo bacio sulle labbra e poi si girò, addormentandosi così, con la visione degli occhi di Darren nella sua mente.


                                                                         **


E la mattina arrivò così, silenziosa, nella quiete più pura. In quel sole che, scaldava tutto intorno a sè, il paesaggio, la reggia. E svegliando Darren per primo. Si era addormentato anche lui, lasciandosi trasportare dal respiro regolare di Chris e dai pensieri più sereni. Lo aveva svegliato dolcemente, spostandogli il ciuffo dei capelli e baciando proprio quella piccola porzione di pelle sulla sua fronte. «Buongiorno, azzuffa - coperte.» pronunciò sospirando e ancora una volta stupendosi di quanto Chris potesse essere simile o addirittura più bello di un angelo. Chris si girò piano, voltando il viso. La visione di Darren fece subito affiorare un sorriso sulle sue labbra.
«Buongiorno anche a te.» disse lentamente, osservandolo ancora un po'. Se c'era qualcosa che amava di più del baciarlo, era quando dormivano abbracciati e lui lo teneva stretto a sè, dandogli calore e facendolo sentire al sicuro. Si scambiarono un piccolo bacio e scesero di sotto per fare colazione. Arrivati in cucina, vennero salutati da Julie, che con i suoi capelli mal raccolti e con una scopa tra le mani, stava spazzando il pavimento. «Buongiorno Chris, buongiorno Darren. Dormito bene?» chiese premurosa, sistemandosi il grembiule. «Sì, bene, grazie.» rispose Chris per entrambi con un sorriso. Poi, le si avvicinò e la baciò sulla guancia. «Tu invece? Mi sembri molto stanca, Julie.» continuò, guardandola attentamente. Julie portò una mano dietro, per sistemare meglio i suoi capelli.
«Sì, sì, non preoccuparti.» accennò un sorriso. Darren le fece l'occhiolino e Julie capì subito che era un modo per ringraziarla ancora dell'idea che le era venuta. Ricambiò. Dopodichè, arrivò in cucina e vide Chris già fare colazione, allora, prese una tazza dalla credenza, la riempì con del thé e prendendo qualche cosa da mettere sotto i denti e si sedette di fronte. Tra un sorso e l'altro, ogni tanto, teneva gli occhi fissi su lui e non smettendo di sorridere, abbassava gli occhi ogni volta che Chris li alzava. Però non durò a lungo, perchè proprio mentre Darren ripeteva di nuovo quell'azione, Chris alzò all'istante lo sguardo, cogliendolo subito. «Che c'è, perchè mi guardi in quel modo?» chiese lui, curioso, posando la sua ciotola sul tavolo. Darren scrollò le spalle, non riuscendo però, a levarsi quel sorriso dalla faccia. «Niente.» disse tranquillamente lui. Chris fece una smorfia, arricciando il naso e poi, osservandolo bene. «Non ti credo, conosco quello sguardo, che cosa stai pensando?» chiese, alla fine. Aveva ragine, non gli si poteva nascondere niente. Il suo sguardo rivelava tutto perchè uno sguardo era una parola perfetta, senza errori da poter correggere.
«A quanto sei così impossibilmente bello.» disse, anche se non era quello, l'unico motivo per cui stava sorridendo o almeno, il principale. Chris sbuffò e lo guardò seriamente. «Davvero? Stai pensando davvero a questo?» chiese stavolta, alzando il viso dalla sua ciotola piena di cereali. «Tra le tante cose...» disse posando la sua mano a coppa, sul mento e l'inizio della sua guancia. Si fermò un istante, poi continuò. «Sì.» ammise, deciso e più convinto che mai. Chris abbassò il capo e poi lo guardò «Ti amo.» pronunciò delicatamente, assorbendo tutto il significato di quelle due parole che sembravano banali ma in realtà, erano la cosa più essenziale. «E non credo di poterti superare in questo, invece perchè tu sei incredibile.» sospirò alla fine. Fu allora che, gli prese la mano e cominciò ad accarezzarla con il pollice, disegnando dei piccoli cerchi immaginari. Gli occhi di Darren in quel momento erano strabilianti, brillavano ed era come se un fascio di luce li stesse attraversando. Strinse le labbra in un sorriso piccolo, ma addolcito. «Ora...» continuò Chris, sempre mantenendo gli occhi su di lui. «Vuoi dirmi il vero motivo?»
«Bene, non posso nasconderti niente...quindi, ti dirò soltanto che riguarda noi due e...» continuò vago. «E?» incalzò curioso Chris. «Ricordi quanto ti ho raccontato? Che quando Sir Thomas sarebbe andato via da me, sarei dovuto ritornare a Londra?» «Sì, ma sei rimasto bloccato qui...» «Non che mi sia dispiaciuto...» continuò Darren sorridendo malizioso. Chris abbassò di nuovo il capo e ridacchiò. «Se è per questo neanche a me.» e rialzò di nuovo il suo sguardo, ammiccando. Darren restò a fissarlo per un po', con i più svariati pensieri per la testa. Il che, non risultò essere notato da Chris, perchè anche lui era rimasto a guardarlo.
«
Ehm...sì» riprese Darren, cercando di riprendere il discorso. Chris sogghignò. «Sono rimasto bloccato qui, ma non lo sarò ancora per molto. O almeno non lo saremo.» disse all'ultimo, guardandolo. «Aspetta...intendi dire che...è quello che penso? Oh cielo.» si coprì la bocca con la mano, non credendoci. «Voglio iniziare questo nuovo inizio con te, Chris.» disse lentamente, poi continuò. «E solo lasciando questo posto, potremmo iniziarla insieme.» spiegò. Bastò un solo secondo o forse di meno per far alzare Chris dalla sedia, che arrivò vicino a lui. Delle piccole lacrime si trovavano agli angoli dei suoi occhi, e il suo sorriso aveva formato due piccole pieghe. Si piegò un po' per arrivare alla sua altezza.
«Però manca ancora una cosa...» continuò trovandoselo stavolta sulla sua visuale. «Non voglio costringerti, quindi...» prese un respiro. «Vorresti iniziarla insieme, vorresti iniziarla con me?» strinse le labbra, con gli occhi pieni di speranza. Chris poteva sentire il suo cuore dargli la risposta, battendo così assurdamente veloce. Gli prese il viso fra le mani. Non c'era cosa più grande che lui desiderasse. «Non desidero di più, Darren. Voglio svegliarmi accanto a te, baciarti ogni volta che ne ho il bisogno per sentirti vicino, arrabbiarmi con te ogni qual volta ne avrò la ragione, stupirmi di quante volte metterai il labbruccio e farai il bambino.» disse tutto quanto non staccando il contatto occhi, come se fosse la cosa più semplice e essenziale che ci fosse al mondo. «Quindi sì, voglio iniziare tutto questo con te al mio fianco.» concluse con i suoi occhi lucidi che notarono subito un sorriso spuntare sulle labbra di Darren. Un sorriso diverso dagli altri. Un sorriso che raccontava quanto lui fosse felice, emozionato, estasiato in quel preciso istante, di aver trovato l'amore e di poterlo finalmente vivere.


                                                                       **


Il pomeriggio era finalmente arrivato. Il maltempo non dava nessuna tregua e il cielo era plumbeo. Il vento fischiava e il freddo stava per diventare pungente. Chris fissava le fronde degli alberi muoversi, preoccupato. «E' in arrivo in tempesta.» disse rivolgendosi a Darren, seduto sul divanetto del salone, con le mani chiuse a pugno sotto il mento. I suoi occhi erano un misto di compresione e tranquillità.    

«So che sei preoccupato.» disse sospirando ma dobbiamo farlo.» si alzò diretto verso di lui. Gli cinse la vita con le braccia e gli baciò l'incavo del collo. Chris cominciò a ridere. «Oh Darren, non qui!» «Perchè?» gli sussurrò, ridendo. Risero per un po' quando un colpo di tosse li fece fermare. «Ehm, mi dispiace disturbarvi...» Julie li guardò imbarazzata, mortificata per aver distrutto quel momento. Harry era dietro di lei, come se si stesse nascondendo. «Dimmi Julie.» disse Darren sistemandosi. «La carrozza è qui, vi aspetta fuori dal cancello.» Darren e Chris si guardarono. «Vi accompagno.» lasciarono la casa e percorsero il grande viale che portava ai cancelli: una grande cancellata in bronzo con degli anelli dorati in ogni asta. «Bene,» iniziò Darren «è arrivato il momento di salutarci.» con una punta di tristezza fece per avvicinarsi a Julie ma lei lo precedette e corse verso di lui, abbracciandolo forte. Fra le sue braccia sembrava una bambina. «Ho sempre saputo che eri una bella persona. Ho sempre saputo che ti celavi dietro i comportamenti di Sir Thomas. Anche se abbiamo passato questi pochi giorni insieme é come se ne avessimo passati ancora di più. Mi mancherai Darren, tanto.» sciolse l'abbraccio e lo guardò sorridendo. Un singhiozzo alla loro sinistra li interruppe. Chris piangeva a dirotto. Julie abbracciò anche lui. «Sei la persona con cui mi sono legato di più qui dentro. Mi hai accolto fin dal primo momento e mi hai sempre ascoltato. Grazie di tutto.» si passò un palmo sull'occh'io destro e le sorrise. «Tu sei stato il primo che mi ha fatto sentire accettata. Non ti dimenticherò mai. Sono io a doverti ringraziare.» stettero abbracciati per due minuti fra singhiozzi e ''ti voglio bene.'' Quando il vento cominciò a soffiare più forte, Julie incalzò i due affinchè salissero sulla carrozza. Ma Chris volle salutare anche Harry, ringraziandolo per non averlo licenziato quando ritardò. Darren e Chris diedero uno sguardo alla reggia che, vista in lontananza, era davvero maestosa e raggiante col suo stilo tipico dell'Inghilterra e con i suoi splendidi e rigogliosi giardini. Si guardarono negli occhi perchè fra quelle quattro mura avevano vissuto tanti piccoli momenti che avevano contribuito a coltivare il loro amore che stava crescendo come i fiori lì attorno. E il loro era in assoluto il fiore più bello.






¦ Roberta' space: E salve cittadini di Efplandia! Dopo quasi due secoli siamo tornate con un capitolo troppo lungo ma SSSSSPUMEGGIANTE! Ubi maior, minor cessat perciò ringraziate Claudia senza la quale questo aggiornamento non avrebbe visto la luce uhuh *clap clap* Come è iniziato questo 2014? Personalmente non ho fatto altro che leggere, studiare e scrivere, i miei Crisscolfer mi hanno dato ispirazione e ho scritto quattro pagine di quaderno di capitolo. Cosa abbiamo? Un meraviglioso momenti Juliarren! Sono fluffosi e Claudia è arrivata ad affermare che ''sembrano fratelli!''. Finalmente Darren è libero dalla maledizione e vuole scappare ma non sa come e Julie lo aiuta. Lo comunica al nostro Chris e partono anzi, ancora non si sa. Qualcosa li ostacolerà, ma cosa? eheheh. Non potete capire quanto ci abbiamo ragionato sù. Avevamo una massa di confusione in testa e abbiamo dovuto riordinare tutto. Così mi ha chiamato e dopo aver scherzato come due fuori di testa, abbiamo organizzato tutto, parlando anche dei capitoli futuri. EHEHEH, so che adesso vi è salita la curiosità e vi dico SOLTANTO che i capitoli che seguiranno saranno molto, MOLTO allettanti. Non vediamo l'ora di scriverli. Eh sì, nel prossimo capitolo andrete TOTALMENTE fuori di testa perchè........non potete saperlo, dovete aspettare! <3 Bene, con questo mi congedo, fateci sapere se vi è piaciuto o se vi ha fatto schifo tramite una recensione, non vi mangiamo aw. Grazie per l'attenzione e alla prossima miei prodi :3



¦ Claudia' space: Ciao a tutti *ritornacoprendosilafaccia* sì, so cosa starete pensando ''Aggiornate adesso? Dopo tutto questo tempo? Ma come non vi vergognate?'' Eh sì, SHAME ON OUR, ci dispiace ma, oltre ai compiti e altre cose, io ho avuto dei problemi personali e familiari quindi non è stato un bel periodo per me. Sinceramente non lo è neanche adesso ma, oggi la mia giornata è stata salvata dalla mia migliore amica con cui ne ho parlato e con cui mi sono sfogata. Mi sono tolta un bel peso di dosso. E non vedo l'ora che ricominci glee, perchè oltre a lei, riesce a darmi la forza. Soprattutto in questo ultimo periodo, Lea con le sue canzoni, non vedo l'ora che esca il CD dashdfkfl. Ma okay non voglio deprimervi o annoiarvi più, THIS CHAPTER GUYS. Sì, l'idea dell'azzuffa - coperte è stata mia anche perchè mi sono immaginata per filo e per segno tutta la scena e anche perchè mi ci rivedevo tantissimo, per quando mi sveglio e resto a casa lol Awwo da sia. Rob la ha chiamata la parte del ''se tu mi baciassi'' eheheh. My fault. Sorry. Se volete sapere qual è la canzone, è degli One Republic ''what you wanted'' also la soundtrack di the fault in ours stars (sì, anche io sono in fomento per l'uscita del film, piansi tante lacrime leggendo quel libro ç___ç) Anyway, riusciranno a scappare via? Lo scopriremo nelle prossime puntate (?) tatatatataaaa *esce con musica d'effetto*
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: ClodiaSpirit_