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Autore: Kotoko_chan    31/01/2014    4 recensioni
Ciao a tutti! Junjou revolution ripercorrerà un pò la storia originale ma con un importante cambiamento. Ci sarà un Misaki ribelle con altri sogni e obiettivi. Sarà in grado Usagi-san di gestire questa personalità così forte? E Misaki riuscirà a raggiungere la felicità?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Keiichi Sumi, Misaki Takahashi, Shinnosuke Tōdō, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Bondage
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New Life
 
Click! Click! Click!
“Cosa diavolo…?”
Misaki aprì gli occhi contrariato e guardandosi intorno vide il sensei vestito come al solito in modo impeccabile armato di macchina fotografica.
“Ma cosa cazzo stai facendo?” chiese passandosi la mano tra i capelli.
“Takahiro mi ha detto di farti delle foto commemorative per il tuo primo giorno di università” rispose scattandone un’altra.
Il flash lo accecò per un attimo.
“Esci brutto bastardo!” esclamò adirato lanciandogli il cuscino. Si coprì con le coperte per evitare di essere nuovamente fotografato.
Ridendo il sensei afferrò il cuscino e lo riportò al proprietario.
“Forza alzati che tra un’ora inizia la cerimonia di apertura”.
Brontolando emerse dal groviglio di coperte fissando con aria assente e seccata il vuoto.
Usagi approfittò di quel momento per chinarsi verso di lui e scoccargli un bacio casto sulle labbra.
“Buongiorno” mormorò sensualmente.
“Buo… buongiorno” balbettò Misaki imbarazzato.
Il sensei gli scattò un’altra foto divertito da quell’espressione e uscì dalla stanza.
“Vaffanculo!” urlò lanciando il cuscino che colpì la porta ormai chiusa.
Si alzò irritato guardando il caos della sua nuova stanza.
Erano passati quasi due mesi dal suo trasferimento in casa Usami e ancora non riusciva abituarsi a quel suo nuovo stile di vita. Era più regolare rispetto a quando viveva con Takahiro: lavoro al supermarket, lavoro al bar, lavoro al locale. In più si occupava dei pasti e delle pulizie di quell’enorme casa.
Il matrimonio di suo fratello era stato un trauma. Certo era felice per lui ma aveva avvertito un forte senso di abbandono. Vederlo partire con la sua sposa l’aveva svuotato del tutto.
Riflettendoci però non era rimasto del tutto solo. Vivere con Usagi gli aveva dato una nuova carica, più positiva e anche se era un vecchio pervertito non riusciva più a fare a meno di lui.
Si diresse in bagno con i suoi vestiti puliti e si immerse nella vasca preparata dal sensei in persona. Spesso si comportava in quel modo, facendo gesti gentili però con uno scopo a suo avviso. Non faceva altro che toccarlo, baciarlo e cose così… lui a volte protestava altre volte no perché in fondo non gli dispiaceva quel comportamento. Aveva avuto delle conseguenze con le ragazze però. Non era riuscito più ad andare a letto con una di loro dall’incidente in cucina, non che ne avesse bisogno visto che Usagi si occupava anche di soddisfarlo in quel senso, ma si sentiva impotente come se avesse perso la sua virilità. Ovviamente non gli aveva permesso di andare oltre, solo la masturbazione e preliminari vari.
Uscì dalla vasca asciugandosi e vestendosi come al solito: maglia, giacca di pelle, jeans scuri e capelli scompigliati. Scese giù in cucina ma il sensei non era lì. Molto probabilmente era nel suo studio a completare uno dei suoi manoscritti.
Si mise all’opera cucinando qualcosa in fretta pensando se una buona tazza di caffè sarebbe l’ideale in questo momento per Usagi…
Ecco. L’aveva fatto di nuovo. Cercava sempre di capire come renderlo felice e questo gli procurava dolore. Nell’ultimo periodo addirittura era arrivato a pensare di provare qualcosa per lui…
“Maledetto!” borbottò.
Cosa gli passava per la testa?? Lui non era gay e per di più quel maniaco era innamorato di suo fratello. Ma perché allora lo toccava così spesso? Era forse un sostituto?
Click!
Misaki sobbalzò trovandosi l’oggetto dei suoi pensieri nuovamente con la macchina fotografica.
“Ma la vuoi finire?? Non sono un bambino delle scuole elementari!” sbottò portando la colazione a tavola.
“Lo so, ma Takahiro mi ha detto che l’ha sempre fatto. Infatti gli ho chiesto di inviarmi tue foto” disse accomodandosi non curante della rabbia crescente del suo coinquilino.
“Non invadere la privacy altrui!”
“Si, si… Buono” commentò ignorandolo del tutto.
Consumarono la colazione in fretta in silenzio.
“Misaki, ti accompagno se vuoi” propose Usagi aiutandolo a sparecchiare.
“No, grazie. Vado a piedi” disse dirigendosi verso la porta.
“Ma vuoi presentarti così alla cerimonia d’apertura?”
“Perché?” chiese osservandosi.
“Spaventeresti chiunque” commentò.
“Chi cazzo se ne frega degli altri!”
“Uhm… togliamo la giacca” disse il sensei accompagnando i fatti alle parole.
“Fermo!”
Ignorandolo gli tolse anche la maglia lasciandolo solo in jeans. Misaki rabbrividì di piacere al contatto avvertendo una calda sensazione nel basso ventre.
“Cosa mi hai fatto?” pensò adirato.
Usagi afferrò una camicia e gliela infilò, non prima di avergli sfiorato volutamente i capezzoli.
“Ngh!” si lasciò sfuggire. Si portò le mani alla bocca troppo tardi.
“Uhm… qualcuno qui sta provocando…”.
Misaki scosse la testa. Usagi passò nuovamente le mani sui capezzoli vedendo che il leggero rigonfiamento del più piccolo stava aumentando.
“Sicuro?” chiese sensualmente succhiando il suo collo.
“Siiii” sospirò.
Usagi infilò il ginocchio tra le sue gambe premendo l’eccitazione del ragazzo.
“Qualcuno qui non è d’accordo” commentò slacciandogli i jeans.
“Ti prego… faccio tardi…” tentò di opporsi Misaki invano ma ormai era entrato nelle morbide braccia del sensei.
Il più grande liberò la sua erezione e iniziò a stuzzicarla con la lingua, prima la punta poi lo avvolse del tutto nella sua bocca iniziando una lenta danza che a tratti diventava frenetica, mentre con le mani gli toccava i capezzoli turgidi. All’apice del piacere il sensei si staccò strappando un gemito di rabbia dalla bocca di Misaki.
“Usagi-san…” protestò affannato.
Il sensei gli afferrò le mani e le portò alla sua virilità in attesa di essere soddisfatta. Misaki in uno slancio di disapprovazione fece sdraiare a terra uno stupito Usagi.
“Misaki?” chiese incuriosito.
Il più piccolo si chinò salì a cavalcioni su di lui in modo di avere a portata di bocca l’erezione del sensei. Si sollevò a gattoni tremante avvicinando al viso di Usagi la sua eccitazione insoddisfatta.
“Ti… prego… continua…” supplicò rosso dall’imbarazzo portandosi in bocca l’erezione del sensei.
Usagi non se lo fece ripetere due volte e iniziarono entrambi a succhiare con velocità finché non vennero entrambi con un gemito soddisfatto.
Tremante, Misaki si alzò, si vestì in fretta e uscì di casa per raggiungere l’università senza dire nulla lasciando lì un Usagi confuso.
Corse con rabbia e imbarazzo. Perché a lui? Perché si era comportato così? Era veramente innamorato di lui? E perché mai l’uke doveva essere lui??
Arrabbiato raggiunse in tempo l’università e si accomodò in fondo ignorando la gente che lo fissava sbigottita.
Si lanciò uno sguardo veloce e capì il motivo. I bottoni della camicia li aveva messi in modo errato e perché aveva una cravatta in versione sciarpa?
La sbottonò velocemente per poterla abbottonare in modo decente. L’effetto che ebbe sulle ragazze fu immediato. La maggior parte di quelle nelle file vicino alla sua lo guardavano con occhi eccitati.
“Puttane” pensò con disprezzo.
Velocemente si sistemò e mise la cravatta nel miglior modo possibile. Era Usagi l’esperto di nodi.
Al termine tutti si alzarono per raggiungere le varie postazioni per recuperare gli orari e fare qualche domanda ai docenti intervenuti.
Lui recuperò al volo il suo orario e si affrettò ad uscire in cortile dove stand dei vari club facevano un chiasso assordante per assoldare nuovi iscritti. Solo uno attirò la sua attenzione.
Si avvicinò con passo felpato seguito da qualche ragazza curiosa e si fermò di fronte a un ragazzo più alto di lui che in mano aveva un volantino. Indossava un paio di occhiali da vista e dei vestiti decisamente noiosi.
“Sei interessato al nostro club?” chiese con un sorriso incoraggiante.
“Si. Cosa fate?”
“Da come puoi leggere musica ovviamente, tieni questo è il nostro programma. Allora le attività si svolgono tre volte a settimana, e…”
“Mi inscrivo. Dammi un modulo” lo interruppe scontroso.
“Ehi, ehi, ehi… ci siamo alzati con il piede sbagliato stamattina?” chiese divertito prendendo un modulo.
Ignorandolo lo firmò distrattamente e si allontanò.
“Ehi! Domani c’è una riunione! Non mancare! E comunque sono Sumi…”
“Se se…” disse alzando una mano.
Uscì dal cancello lasciando deluse le ragazze.
“Allora a domani… Takahashi Misaki” disse Sumi sorridendo beffardo.
 
Ciao! Sono tornata con un nuovo capitolo! Ho saltato il matrimonio e il trasferimento e mi sono immediatamente dedicata alla loro nuova vita di coinquilini =) Che ve ne pare??? Abbiamo Misaki come sempre confuso e un Usagi invadente in tutti i sensi ;)
Inoltre ho introdotto il nostro Sumi-senpai, cambiando così il loro incontro, e chissà quali sorprese ci riserverà nel club di musica… alla prossima!!!! ;)
 
P.S. commentateeeeeeeeee =D
   
 
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