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Autore: _Soul_Eater_    01/02/2014    1 recensioni
Hermione sa che dopo una Battaglia come quella non è facile ripartire.
Che gli eroi, in fin dei conti, sono destinati a soffrire come tutti gli altri.
Che l'unico modo per i sopravvissuti di tornare a vivere e quello di aggrapparsi alle cose veramente importanti..
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Ginny/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Per F,
Perché sai che queste cose sono nella mia testa e attendono solo di uscire.
Perché hai la capacità di vedere la mia anima in ciò che leggo, ascolto e, molto raramente, scrivo.
Ma soprattutto perché, senza di te nella mia vita, questi sentimenti per me sarebbero solo definizioni in un dizionario.
 

Terrei a precisare che i personaggi di questa storia non appartengono a me, ma a quel genio indiscusso che risponde al nome di J. K. Rowling.


 

.Tornare nel mondo.

 

-Mi chiamo Hermione Jean Granger, ho 19 anni, sono una strega, sono sopravvissuta-


In piedi davanti alla finestra del dormitorio, guardo fuori riempiendomi la vista di tutto quel verde e di quel grigio. Sfioro la cicatrice sul braccio destro, senza avere il coraggio di abbassare lo sguardo per vedere ciò che le mie dita sono ormai abituate a sentire.
Non che al tatto si senta qualcosa di speciale. Solo delle linee sottili dove la pelle è più sensibile, dove il freddo non può passare inosservato.
Conosco gente convinta che l’anno scorso abbia stravolto la mia vita.
Se ci penso mi viene da sorridere.
Come se la nostra vita fosse cambiata l’anno scorso. Come se la guerra, gli orrori, la battaglia a cui ho assistito e partecipato, fossero stati un fulmine a ciel sereno.
La verità è che in sette anni siamo dovuti -sono dovuta- crescere più di quanto persino gli ‘adulti’ si fossero aspettati.
La verità è che sono cresciuta e cambiata in funzione, in previsione dell’anno scorso. Affinando le mie capacità, diventando più forte.
Tutte le prove, tutte le fatiche, tutte le avventure vissute nei primi sei anni di Scuola… Continuo a credere che avessero precisamente questo scopo.
Aiutarmi ad affrontare tutto ciò.
Orrore. Guerra. Morte.
Morte. Morte. Dolore.


-Mi chiamo Hermione Jean Granger, ho 19 anni, sono una strega, sono sopravvissuta-

Faccio rotolare queste parole nella mia testa per ricordare che è finita.
 


È stato difficile andare avanti.
Il sollievo per la fine della battaglia, della guerra, della tirannia. Il sollievo per il senso di libertà che si faceva largo in noi. Il sollievo di sentire ancora il nostro cuore battere. Il mio, quello di Harry, quello di Ron. Il suo.
Sapere di essere sopravvissuti.
E poi di colpo sentirsi malissimo per essere sollevati. Come un macigno che mi trascinava in fondo ad un abisso senza fine.
Perché si riduceva tutto li. Nello sguardo di George.
Disperato, sofferente, vuoto come non l’avevo mai visto. Vuoto come se fosse morto, vuoto come se i suoi occhi volessero rispecchiare ancora una volta quelli del fratello. Irrimediabilmente vuoto.
 
Poi, dopo quel giorno di maggio, poco alla volta avevamo mosso dei piccoli passi. Aggrappandoci al sollievo, curando il dolore, elaborando il lutto.
Per quasi un mese noi tre, non siamo riusciti a staccarci gli uni dagli altri. Abbiamo vissuto in simbiosi a Grimmauld Place, dormendo nella stessa stanza, senza parlare con nessun altro se non in rare occasioni.
Sapevamo bene che era una cosa da egoisti. Vedevamo la gente soffrire intorno a noi. Vedavamo la disperazione della famiglia Weasley. La nostra famiglia.
Le vittime della Battaglia facevano fatica ad essere contate. L’intera comunità magica era in lutto. Vagando per le strade di Diagon Alley senza meta si vedevano solo sguardi persi.
E noi tre, egoisticamente, sentivamo di avere più diritto degli altri di soffrire.
Avevamo bisogno di tempo, avevamo bisogno della presenza reciproca, com’era sempre stato.
Come non era mai stato prima di allora.
Harry, Ron, Hermione.
Ancora oggi mi sorprendo a parlare di quegli avvenimenti al plurale.
Dei nostri sentimenti, piuttosto che dei miei.

 

-Mi chiamo Hermione Jean Granger, ho 19 anni, sono una strega, sono sopravvissuta-

Identità personale.

 

Non sarà stato altruista ma era necessario.
Dopo aver combattuto per 7 anni una battaglia che sembrava essere al di sopra delle nostre possibilità.
Dopo aver vinto quella battaglia.
Dopo aver scoperto che nessuno vinceva mai del tutto.
Che gli eroi erano destinati a soffrire proprio come tutti.
Eravamo piccoli e siamo cresciuti.
Era necessario che ci rendessimo conto di tutto ciò.
Da quel punto è stato possibile ripartire, ricostruire tutto, raddrizzare la schiena e tornare nel mondo.

Harry aveva tentato di rimanere a Grimmauld Place, perché quella era casa sua. Tutti lo sapevano.
Ma Molly, quella santa donna, non gliel’aveva permesso.
Aveva trascinato lui e Ron alla Tana, perché anche quella era casa sua. E tutti sapevano anche questo.
Ci aveva trascinati tutti e tre in realtà, ma poi con un solo sorriso, vedendomi ferma sulla porta, mi ha incoraggiata a tornare dai miei.
A disfare ciò che avevo fatto. A restituire loro i ricordi di una vita, della mia vita.
A crollare, finalmente, tra le braccia di mia madre, avvolta dal calore di mio padre.


-Mi chiamo Hermione Jean Granger, ho 19 anni, sono una strega, sono sopravvissuta-

So bene che non dovrei tornare sempre a ripensare a quel periodo, perché in un certo senso il “dopo” mi ha segnata più del “prima”. Fare i conti con me stessa, cercare di superare tutto quanto, forse è stato più difficile del combattimento in sé.

 
Allontano le dita dalla cicatrice sul braccio, appoggiando il palmo della mano al vetro della grande finestra di fronte a me.
Sono sopravvissuta, sono tornata a Hogwarts.
Sono Hermione Jean Granger e non mi sognerei mai di lasciare incompleta la mia educazione.
Certe cose non cambiano.
Sorrido, mentre penso ai miei ragazzi che hanno deciso di non tornare a scuola con me, ma di proseguire con il loro intento di diventare Auror.

Del resto se c’è un insegnamento impossibile da dimenticare è quanto sia facile perdere le cose realmente importanti.
Quanto sia necessario seguire ciò che vogliamo veramente, senza avere rimpianti, senza far soffrire noi stessi più di quanto la realtà non faccia già.
Tenere accanto a noi le persone importanti.

La paura di non sentire più il suo cuore battere. Il sollievo incontrollato nel vedere le sue labbra schiudersi mentre respira in mezzo a tutta quella distruzione.
Ecco come capire quali sono le persone importanti.

Il mio sguardo vaga imperterrito fuori dalla finestra.
Il verde dei prati sconfinati. Il grigio di quel cielo carico di pioggia tipico di questa stagione.
Il rosso dei suoi capelli. Solo un lampo. Un baluginio lontano mentre corre verso il portone.


-Mi chiamo Hermione Jean Granger, ho 19 anni, sono una strega, sono sopravvissuta. E sono nei guai-

Ginevra.

Appoggio la fronte al vetro della finestra e chiudo gli occhi.
Fuori si gela.
Sento il freddo donare sollievo alla mia mente in tumulto e un brivido percorrermi tutta la schiena.
Respiro lentamente e mi stringo le braccia intorno al corpo.
Mi metterò nei guai a continuare a pensare a lei così.


-Ginevra-

L’ho vista sfiorata da un lampo verde e la paura ha invaso i miei occhi, incontrollata. L’ho vista sopravvivere e tornare a respirare.
L’ho vista soffrire e le sono stata accanto. E lei è stata accanto a me, scaldando il mio cuore.
Così ho preso a chiamarla Ginevra dentro di me. Perché Ginny mi sembra un nome inadatto alla donna forte che è diventata. Che regna incontrastata nel mio cuore.
Ma credo che odierebbe sentirsi chiamare col suo nome per intero.


-Ginevra-

Sei mesi fa combattevamo, disperati.
Guardami ora.
Con un solo ed unico pensiero in mente.
Soffrire per un amore che non potrai mai ricambiare.
Mi vergogno di me stessa.
Come posso pensare a queste cose? Come posso pensare che questa sia sofferenza? Come posso pensare a cose così sciocche e futili?


-Ginevra-

Mi sfugge un sorriso mentre raddrizzo la schiena, staccandomi dalla finestra.
-Se sta tornando dagli allenamenti significa che è ora di pranzo-
Srotolo la manica della camicia e abbasso quella del maglione, coprendo l’avambraccio e la cicatrice.
È inutile torturarsi su queste cose.
Ho un’intera vita davanti. Il passato è alle mie spalle.
Ho trovato il coraggio in situazioni ben più disperate.
Quanto al futuro… Chissà.


-Mi chiamo Hermione Jean Granger, ho 19 anni, sono una strega, sono sopravvissuta.
Sono innamorata e non so tenermi fuori dai guai-



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Non mi abituerò mai a vederla in Sala Comune da sola.
Il fatto che se ne stia lì appoggiata alla finestra, guardando fuori, senza al suo fianco Harry e Ron è il quadro perfetto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni.
Eppure sono felice di averla qui con me. A seguire le lezioni con me.
Non credo sarei andata da nessuna parte senza di lei. Non quest’anno.
Muovo giusto qualche passo e la vedo voltarsi e sorridermi.
 

-Dio! Quel sorriso…-

Sembra leggermente imbarazzata come accade spesso, ultimamente, quando la sorprendo immersa nei suoi pensieri.
Vedendola torturare ancora una volta la manica destra del maglione mi sfugge un sospiro.
Ho paura che si faccia del male continuando a tormentarsi e a ripensare al passato.

È straordinaria.
Una donna straordinaria.
Mi chiedo solo se avrò mai il coraggio di dirglielo.
Ma come potrei? Ho paura di perderla. Di perdere quei piccoli momenti e sorrisi che sono solo miei.
Inoltre sarebbe una conversazione assurda.
 

-Hey Hermione! Sei una donna straordinaria. Mi hai salvata dalla disperazione quando credevo fosse impossibile, conquistandoti il mio amore incondizionato. Non so cosa farei senza di te. Ci facciamo una burrobirra?-

La sua faccia sconcertata sarebbe adorabile però.
Mi metterò nei guai a continuare a pensare a lei così.

-Hey Hermione! Scendi a pranzare con me?-

Camminiamo insieme verso la Sala Grande e il mio cuore è leggero.
Non ci sono tormenti che non possono essere affrontati.
Ho un’intera vita davanti. Il passato è alle mie spalle.
Ho trovato il coraggio in situazioni ben più disperate.
Quanto al futuro… Chissà.


-Mi chiamo Ginevra Molly Weasley, ho 17 anni, sono una strega, sono sopravvissuta.
Mi sono innamorata e adoro mettermi nei guai-





Questa one shot è stata scritta senza particolari pretese, con il solo intento di far uscire il fiume di parole che avevo in testa. Era quasi una necessità.
Ed è stata pubblicata solo per avere l'idea di aver contribuito almeno un po' ad esternare la profonda affezione che ho per questi due personaggi a me molto cari.
Quindi se vi è piaciuta ne sono contenta. Se non vi è piaciuta me ne faccio una ragione. :)

PS. Qualcuno forse noterà un parallelismo nemmeno troppo sottile con un altro personaggio femminile (di tutt’altra saga) che usa ripetersi un breve elenco di fatti in testa per ancorarsi alla realtà.
Ovviamente è fatto apposta e senza alcuna presunzione: credo solo che Hermione e Katniss, una volta terminate le proprie battaglie, siano “danneggiate” allo stesso modo, anche se con diversa intensità.

  
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