Angolino dell'autrice
Salve gente! :3Che ci fa questa qui? Chiederete voi.
E infatti, dato che ho tanta voglia di scrivere, dovrei concentrarmi su una delle millemila storie già iniziate... ma il punto è che quest'anno mi è presa la malsana idea di pubblicare qualcosa per San Valentino, quindi eccomi qui.
Ovviamente non poteva essere una semplice shottina su una OTP random - Semplicità? Orrore! - e infatti mi sono lanciata in questa mini raccolta ancora quasi completamente da scrivere.
Saranno sette capitoletti brevi e fluffosissimi, dedicati a sette coppie diverse (sia shonen-ai che etero) in momenti più meno quotidiani - ma sempre all'insegna della pucciosità.
Melassa per tutti, quindi! *-*
Per quel che riguarda questa prima flash, abbiamo un missing moment di Shanks e Benn (il suo vice), e precisamente della sera in cui Shanks ha perso un braccio per salvare Rufy dal mostro marino. Ho immaginato (per necessità di copione, più che altro) che fosse Benn a curare il suo capitano... se così non fosse chiedo venia, prendetela come una licenza poetica ^_-
Il punto di vista è quello di Shanks e... niente, tutto qui.
Spero di riuscire ad aggiornare ogni 1-2 giorni, così da completare la raccolta entro il 14... ma conoscendomi non posso assicurarvi niente -.-"
Ok, that's all, folks!
Disclaimer: I personaggi e la storia di One Piece non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.
Buona lettura a tutti! ^_^
Rosso – Shanks il Rosso
Nonostante avesse cercato in tutti i modi di ignorare il dolore, quando Benn gli ripulì il moncherino sanguinante con dell’alcol non riuscì a trattenere un gemito.«Devi proprio?» Si lamentò, perché in fondo erano ore che il suo vice lavava quella dannata ferita, e lui era un pirata con tutti i crismi ma – diamine – aveva i suoi limiti!
«Devo prevenire l’infezione.» Spiegò pacatamente l’altro, senza interrompere il suo lavoro.
Senza guardarlo negli occhi.
Shanks sospirò piano, appoggiandosi allo schienale della sedia.
Passarono così altri, dolorosi, minuti, poi il capitano parlò di nuovo.
«Rufy è mio amico, Benn…»
«… e non ti saresti mai perdonato per la sua morte.» Completò l’altro al posto suo. «Ormai ti conosco.» Aggiunse, rivolgendogli il primo sorriso di quella sera – il primo dopo l’incidente che gli era costato il braccio.
Sorrise anche il Rosso, prima di immergere la mano nei suoi capelli neri e attirarlo a sé per un bacio al retrogusto di rum. Un bacio lento e languido – proprio come piaceva a loro – che lo fece fremere fin dentro le ossa e cancellò tutto il resto del mondo.
«Non volevo farti preoccupare.» Mormorò poi contro le sue labbra, le dita che adesso gli accarezzavano il collo.
Benn non rispose, ma del resto non ce n’era bisogno.
Lo strinse forte a sé, appoggiando la fronte sulla sua.
“Lo so.” Diceva quell’abbraccio.