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Autore: Spirit734    01/02/2014    5 recensioni
[FIC IN REVISIONE]
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Jack Frost viene spedito per errore nel passato, causando un inverno perenne. Lungo il sentiero Merida fa conoscenza di Hiccup e Sdentato, atterrati nel suo territorio in seguito ad una brutta tempesta di neve, Rapunzel riceve la "spiacevole" visita di una famosa intagliatrice e chiedendole aiuto per vivere una bella avventura, la strega la spedisce da una sua vecchia conoscenza dai capelli rossi.
Ma un nuovo e potente nemico minaccia di distruggere il clan Dumbrock, riusciranno i quattro ragazzi a collaborare e fermarlo prima che sia troppo tardi?
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Azione, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Sorpresa
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 15:
 

Non c'è due senza tre

 
 
 
 
 
“Perché l'hai fatto?”
Merida sobbalzò, puntando gli occhi sul ragazzo, dopo essersi asciugata abbastanza da non tremare più per il freddo, si incamminarono verso l'accampamento, temendo l'ansia di Rapunzel ed Hiccup.
Dopo quel breve discorso non si dissero più una parola.
“Era molto importante per me” Mostrò un sorriso malinconico, ripensando al giorno in cui ricevette l'arco da suo padre, l'emozione di usarlo per la prima volta, l'incontro con quel fuoco fatuo, e pian piano ripercorse tutti quegli anni, fino al ricordo di Mor'du, e il suo scontro con Elinor, trasformata in orso per un suo stupido errore.
Sembrò essere passata un'eternità, eppure molte cose cambiarono, il rapporto con sua madre, le tradizioni, sentì di essere anche lei stessa cambiata, anzi, si star ancora cambiando. Aveva sempre cercato di cavarsela da sola, anche quando fu lei stessa la causa di quella maledizione, alla fine capì che chiedere aiuto non significava dimostrare debolezza, anzi... Era forse un modo per dimostrare il proprio coraggio.
Ma in questi giorni, sentì di aver passo dieci passi indietro, forse se si fosse fidata maggiormente di Jack e degli altri, probabilmente non sarebbe finita in quel pasticcio.
Dopotutto, come specificò prima, per lei non fu facile, venne cresciuta da sempre col solo pensiero di diventare una degna sovrana, trovarsi un marito e governare, sua madre le disse che non c'era tempo per le amicizie, soprattutto per una principessa.
Ma per la prima volta, sì sentì finalmente parte di un gruppo.
Jack continuò a fissarla, aspettando una risposta, ma fu palese che la ragazza fosse immersa nei suoi pensieri, per riportarla alla realtà;  le tolse un capello, facendola scattare furiosamente verso di lui “Hey!”
Lui la guardò con un sorrisetto trionfante “Sei di nuovo tra noi”
Merida gli fece una linguaccia, grattandosi il capo “Non farlo mai più! E comunque...” il suo sguardo pian piano iniziò ad addolcirsi, stringendo l'arco in mano “Me l'ha regalato mio padre quand'ero ancora piccola, ci sono molto legata”
Lo osservò, sospirando appena "Inoltre senza di questo non vi sarei stata molto utile"
"Potevi sempre fare da esca al drago" Rise lui
Gli lanciò un'occhiataccia, senza nascondere un sorriso "Simpatico Jack. Ma non vorrei togliere tutta l'attenzione su di te"
Lui la guardò "Ancora con questa storia?" e Merida rise, dandogli una leggera spintonata con la mano.
"Mi piacerebbe poter fare di più" disse flebile la rossa.
Jack la fissò sconvolto "Ma che dici? Sei incredibile!" disse di getto, attirando la sua attenzione.
Si guardarono, Merida arrossì appena e spostò subito lo sguardo altrove "Non è vero" disse piano "Tu lo sei. Hiccup e perfino Rapunzel" sospirò, mostrando un sorriso amaro "Senza arco e frecce non potrei essere di alcun aiuto"
Jack le si avvicinò, puntandole un dito sulla spalla "Ehi, io ci sono nato con questi poteri. Tu invece ti sei allenata, è diverso" alzò fieramente lo sguardo "E lascia che te lo dica, te la cavi piuttosto bene anche con la spada. Temevo mi avresti ucciso alla torre"
Entrambi risero, ricordando il loro pessimo primo incontro. Ma Merida fu grata a Jack per quelle parole, la fecero stare molto meglio.
Litigate a parte, si trovava incredibilmente a suo agio con lui, non l'avrebbe mai detto.
Portò poi l'attenzione sul suo arco, sfiorando con un dito il disegno che incise tempo fa "Sai.." iniziò "Ne ho passate tante con questo arco. Anche quando sono distante, mi ricorda la mia famiglia”
A quelle parole, Jack non poté fare a meno di sorridere. Famiglia.
Fu strano pensare che il motivo per cui si trovò in quel secolo fu per loro. Rivedere la sua famiglia
All'inizio il su unico desiderio sembrò quello di poter finalmente riabbracciare sua madre, rivedere la sua sorellina. Stare con loro almeno per un ultima volta.
In fondo capì i sentimenti di Merida, il bastone che gli rubò Fafnir rappresentava il suo ultimo contatto con Emma. Riuscì a salvarla grazie a quello e non ci fu gioia più grande nel sapere di averle dato una seconda possibilità.
Forse anche lui avrebbe fatto un gesto così azzardato per poter recuperare quel ricordo.
“Peccato che abbia perso la grinta di un tempo” Sospirò la ragazza, facendo le spallucce.
Jack ridacchiò  “Lo ritroverai" fece un breve scatto, camminandole di fronte "Hai sbaragliato i tuoi pretendenti e hai interrotto una tradizione che durava da decenni!”
Lei lo squadrò “E tu come fai a saperlo?”
L'albino riprese a camminarle a fianco “Ho giocato con alcuni bambini e non ho potuto fare a meno di sentire questa storia. Ti ammirano molto, tutti ti vogliono bene”
Lei sembrò stupita “Sul serio?”
In fondo fu strano, non immaginò che dei bambini la prendessero come esempio. Lei, una combinaguai.
In un certo senso, si sentì lusingata, nonostante il suo rango, non immaginò di avere tutto quel rispetto da parte dei suoi sudditi, non le sfuggì un sorriso imbarazzato.
“Sei troppo tesa" Disse Jack, spintonandola amichevolmente "Rilassati e cerca di divertirti”
"Dimmi come fare" Replicò con un mezzo sorriso “Come posso divertirmi in una situazione di pericolo?”
“Te l'ho detto, pensala come me” Disse trionfante “Dopotutto è il mio centro”
“Il tuo centro?” Merida sembrò abbastanza incuriosita “Che significa?”
Lui inarcò un sopracciglio “Significa che si, distribuisco la neve, ma il mio vero scopo è procurare il divertimento" le sorrise "Quindi prestami ascolto ogni tanto, zuccona”
Nonostante il commento, la rossa sembrò abbastanza curiosa dalle sue parole “Anche quelli come me hanno un centro?” Era come se lo stesse domandando a sé stessa, più che allo spirito.
Jack si fermò, girandosi verso di lei e bloccandole così la strada “Credo di si. Tutti ce l'hanno”
“Davvero?” Quella strana vicinanza li fece arrossire appena, ma cercarono di non darlo a vedere e Merida distolse per qualche attimo lo sguardo su di lui "Quindi anche io?"
Lui alzò le spalle "Sicuro. E so anche quale" mostrò un sorrisetto nel vedere l'espressione di Merida farsi sempre più incuriosita. Istintivamente si chinò verso di lei, puntandole il dito sulla fronte “La testardaggine" ghignò "Non ho mai conosciuto una ragazza più cocciuta”
Ma quella battuta non ebbe l'effetto sperato, Merida si scostò bruscamente da lui, accelerando il passo per raggiungere il più in fretta possibile l'accampamento.
Sempre il solito, ormai avrebbe dovuto capirlo.
 
 
 
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Era finita.
Come poté sperare di cavarsela da solo contro un drago di quella stazza?
Sentì un forte senso di Déjà vu, due giorni fa si trovò esattamente nella stessa identica situazione.
Ma questa volta non poté sperare nell'arrivo di Sdentato, tanto meno dei suoi amici.
In un primo istante, pensò di tentare di calmare nuovamente la bestia, ma quando lo vide scagliarsi contro di lui con ferocia, decise saggiamente di scappare.
Di certo non ci face la sua buona figura, probabilmente suo padre gli avrebbe urlato di voltarsi e combattere come un vero vichingo.
Ma lui era Hiccup Horrendus Haddock III, l'amico dei draghi, il buono, il meno atletico, senza la stazza di suo padre o la furia titanica di Astrid, era semplicemente Hiccup. Preferiva usare il cervello che gettarsi impulsivamente nella mischia.
Sfortunatamente per usare il cervello, devi pensare, e in quel momento l'unica cosa che riuscì a recepire fu: “Scappa, trova una via di fuga” O anche “Quanto vorrei non aver inseguito quei tre draghetti!”
Insomma, tutto tranne che un piano.
Nonostante la gamba fosse un po' malandata, ci prese l'abitudine, per tanto gli riuscì bene camminare e soprattutto correre, in quelle circostanze, si scoprì più veloce e scattante di quanto pensasse.
Quei draghi avevano la forza dalla loro parte, ma erano più lenti, questo l'avrebbe sfruttato a suo vantaggio, Hiccup sapeva che l'unico modo per sfuggirgli fu quello di rifugiarsi all'interno della foresta, se continuava a stare allo scoperto avrebbe solo aumentato le sue possibilità di essere linciato.
Cercò di correre il più possibile, ma in quelle condizioni non poté di certo essere una scheggia, il drago tentò di raggiungerlo con un ulteriore balzo, e mentre Hiccup si preparò ad essere divorato, stranamente continuò a sentirsi...Vivo.
Si voltò, riprendendo anche a respirare e rimase di stucco nel vedere il drago completamente incantato da una strana fiammella bluastra proprio di fronte a lui.
Perfino Hiccup non riuscì a capirne la provenienze, ma poco importò, lo distrasse e fu questo l'importante, riprese dunque a correre e in poco tempo si inoltrò nella boscaglia.
Il drago, come previsto, cercò di acchiappare quella fiamma ma con scarso successo, dopo che si dileguò, riprese le sue ricerche, raggiungendo il più veloce possibile il giovane vichingo.
Si distrasse sì, ma per poco tempo, ad Hiccup mancò quasi il fiato, se avesse continuato a correre così, sarebbe crollato a terra di sua spontanea volontà. Sentendo il forte ruggito in lontananza, avrebbe avuto solo pochi minuti per pensare a qualcosa di utile, e finalmente lo vide, un tronco dell'albero caduto e semi distrutto; mai avrebbe pensato ad una soluzione simile, tuttavia non gli venne in mente altra scelta.
Quando il drago arrivò, inaspettatamente fu sorpreso nel non vedere il ragazzo nelle vicinanze, temette di averlo perso di vista, si guardò attorno, ringhiando apertamente, non poté' di certo immaginare che Hiccup si fosse nascosto all'interno di quel tronco.
Mentre il drago girovagò per quella zona, il vichingo cercò di svignarsela, ma si trovò completamente incastrato.
Era sempre stato piuttosto mingherlino per la sua età, come diamine faceva ad incastrarsi in quel modo?
Forse quel bosco era maledetto, la sfortuna non gli dava pace.
 
 
 
 
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“E così...E' questo Fafnir il problema...”
Jack si strinse le spalle “Esatto. Dice di essere un Guardiano...”
Lei sembrò stupita “E ha detto di conoscermi?”
“Conosce la tua famiglia" Ammise "Sembra avercela con voi”
Merida rifletté qualche istante, ripensando alle storie che le raccontò sua madre da piccola, tuttavia nessuna di quelle narrava di Fafnir.
“Non credo che i miei sappiano di lui. Me l'avrebbero almeno accennato”
Lo spirito si fermò “Sei sicura?” Anche lei si fermò, incuriosita dalla sua domanda.
“Non sono cose che si direbbero ai propri figli” Continuò Jack
In effetti non aveva tutti i torti. In fondo, come Merida le aveva tenuto nascosto dei draghi, sua madre avrebbe potuto benissimo nasconderle questo.
Tuttavia, le venne difficile capirne il motivo.
“Può darsi" ammise "Ma per loro poteva essere solo un racconto”
Jack sospirò “Penso che a volte i genitori possano mentire per proteggere i propri figli”
“Pensi?” Gli si avvicinò, incuriosita “Ora che ci penso, tu...Non hai mai avuto dei genitori?”
Doveva aspettarsela una domanda del genere.
“Ma certo che li avevo” Sforzò un sorriso amaro, che però mano a mano scomparve “Non sono sempre stato lo spirito dell'inverno”
Passarono diversi minuti di assoluto silenzio, Merida continuò a fissarlo, sperando di vederlo ridacchiare o fare una delle sue battute. Insomma, il classico Jack Frost.
Ma non lo fece, e dal suo atteggiamento capì che quel discorso lo iniziò a turbare.
Giocherellò nervosamente con la manica del suo vestito, avvicinandosi allo spirito “E' tutto a posto?” Gli posò una mano sul braccio, cercando di tirar fuori un sorrisetto.
A quel contatto Jack incontrò il suo sguardo “Non credere che solo Rapunzel sappia ascoltare, se vuoi io...”
“Hey va tutto bene!” Si fece scappare una risata “Non voglio farti preoccupare”
Lei scosse il capo “Volevo solo aiutarti!”
“Lo so” Le sorrise “Grazie”
Merida ricambiò, sorridendogli, anche se un po' impacciatamente. In fondo questa fu la loro prima, vera conversazione senza aver litigato. Un miracolo.
Tuttavia quell'attimo di tranquillità svanì dal volto di Jack, vide qualcosa muoversi in lontananza e, senza pensarci due volte la prese per mano, trascinandola dietro ad un albero.
“Jack! C_che fai?!” Ma lui le coprì la bocca con una mano, facendogli cenno di zittirsi, Merida istintivamente cercò di divincolarsi.
Jack Frost osò decisamente troppo per i suoi gusti.
Ma quando sentì anche lei un ruggito per nulla amichevole, le mancò quasi il respiro, spostò la mano del ragazzo per riprendere fiato e si scambiarono un'occhiata. Jack non fu pienamente sicuro, ma da quel che riuscì a vedere, gli sembrò uno di quei draghi, quindi fu molto probabile che ci fosse anche Fafnir nelle vicinanze.
 
 
 
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Hiccup cercò inutilmente di sgusciare pian piano da quel vecchio tronco, ma l'opzione sembrò impossibile.
Fu in trappola, di nuovo.
Il drago continuò a guardare la zona con fare sospetto, si girò per cambiare direzione e cercare altrove, con il risultato che, la sua coda spostò l'albero, facendolo cadere giù per una scomoda discesa di neve con il povero Hiccup all'interno, non essendosi liberato in tempo.
Almeno lo stava seminando, e senza che lui se ne accorgesse.
Solo che, cadendo a quella velocità, rischiò nuovamente di ammazzarsi.
Iniziò a pensare di essere davvero sfortunato.
 
 
 
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Dopo che quel drago si allontanò, Jack e Merida uscirono allo scoperto “Dobbiamo andare da Rapunzel!” Disse la ragazza, iniziando a correre a per di fiato, Jack la seguì.
Avrebbe tanto voluto dare una lezione a Fafnir, ma se una cosa la imparò dal loro ultimo scontro, fu che non avrebbe avuto la minima possibilità da solo, gli servì l'aiuto dei suoi amici...Tutti quanti.
Dopo diversi minuti, giunsero nuovamente nell'accampamento, Merida non si fermò nemmeno per riprendere fiato, poiché al suo arrivo non la vide.
“Rapunzel?!” la chiamò diverse volte, guardando anche all'interno di quella piccola grotta dove riposarono la notte, ma di lei non ci fu traccia.
“Oh no...” Si voltò verso Jack, che sembrò preoccupato tanto quanto lei “Non c'è nemmeno la spada”
“Le avevo detto di rimanere qui!” Disse con esasperazione. "Possibile che dobbiamo sempre separarci?
“Non ci sono nemmeno Hiccup e Sdentato” Merida non fece che guardarsi attorno, sperando di trovare i lunghi capelli della sua amica “Io continuo a cercare, dobbiamo trovarli!” Non aspettò nemmeno la risposta di Jack che si addentrò nuovamente nella boscaglia, continuando a chiamare la sua amica.
“Hey aspettami! Così perderò di vista anche te!” Lo spirito la seguì, cercando anche lui con lo sguardo la ragazza, ad un tratto, vedendo che non riuscirono a concludere nulla, Jack fermò l'amica, portandole una mano sulla spalla “Ci penso io”
In un primo istante Merida non capì, ma quando lo vide fare un balzo e librarsi nell'aria come trasportato dal vento, rimase a bocca aperta.
Il suo volto si illuminò, ecco come riuscì a fuggire dal castello.
Le venne quasi da ridere, sua madre in fondo aveva ragione, semplicemente volò via.
Ma Jack fu troppo impegnato a cercare i suoi amici e, dopo varie occhiate nei dintorni, quasi si rassegnò all'idea di averli completamente persi, finché...
“Ma cosa...?!”
Un tronco di un albero stava cadendo lungo il sentiero, la discesa conduceva nella zona di...
“Merida!”
Per fortuna la ragazza se ne accorse in tempo, si aggrappò ad un ramo, riuscendo ad arrampicarsi velocemente, mentre chiuse gli occhi, sentì un urlo provenirne dall'interno di quel tronco, durò solo pochi istanti, ma sembrò talmente famigliare...
Alzò lo sguardo verso lo spirito, facendogli cenno col braccio di scendere “Jack! Ferma il tronco!”
“Perché?”
“Tu fermalo e basta!”
Sembrò  fuori di sé. Ma cercò di non farsi ulteriori domande e volò lungo la discesa, ancora poco e quell'albero si sarebbe sfracellato contro un mucchio di rocce.
Non comprese se doveva fermarlo, distruggendolo, o lasciarlo intatto, ma decise di andare sul sicuro e si limitò a gelare il legno, immobilizzandolo al suolo.
Atterrò con un piede sopra al tronco per metà rovinato, guardando Merida scendere verso la sua direzione.
“Mi spieghi perché mi hai chiesto di fermarlo?”
“Ho sentito una voce!”
Lui inarcò un sopracciglio “Voce? Il freddo ti ha dato alla testa” Ridacchiò.
“Mhp....” Un mugugno attirò l'attenzione di entrambi, Merida scattò, intimando Jack si allontanarsi e controllando all'interno dell'albero.
Rimase di stucco nel vedere il volto di Hiccup, completamente stravolto per tutti quei capogiri. “H_hiccup? Allora sentì bene”
Jack le si avvicinò, spuntando anche lui per vedere il ragazzo “Ritiro tutto, cosa ci fai li dentro?”
“Guarda che non può sentirti, ricordi?”
“M_Merida...” I lamenti di Hiccup bloccarono la conversazione “S_sono i_ncastrato”
Jack non riuscì a trattenere una risata, ma Merida lo zittì con un pugno al braccio “Tranquillo, ti aiutiamo noi”
“Noi?” Domandò confuso.
La ragazza lo afferrò per le maniche del vestito, ma per quanto riuscisse a tirare, rimase comunque bloccato “Jack! Un aiuto?”
“Non ti ho già aiutato abbastanza?”
“Jack!”
“Va bene...” Soffiò all'interno del tronco, congelandolo e permettendo così ad Hiccup di scivolare fuori da quella scomoda posizione.
“Finalmente!” Sospirò la rossa, aiutando l'amico a rialzarsi “Ma dov'eri finito? E Rapunzel?”
“TU dov'eri finita!” Sbottò Hiccup “Non puoi immaginare cosa sia successo...Sdentat...” Si bloccò, iniziando a sentirsi terribilmente male.
“Io non starei li” Mormorò Jack, dietro il ragazzo.
Ma prima che Merida potesse parlare, Hiccup abbassò lo sguardo, vomitando di fronte a lei.
Jack chiuse gli occhi, brontolando un che schifo, mentre la rossa rimase senza parole, con la faccia disgustata, lo stesso pure il povero Hiccup, gli ci volle un po' prima di riprendersi del tutto.
 
 
 
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Da quando Hiccup e Sdentato si allontanarono per cercare i tre draghetti, nessuno ebbe più loro notizie, ogni vichingo di Berk si mise alle loro ricerche, ma ogni volta riportarono la stessa notizia.
Stoik inizialmente cercò di mascherare la sua preoccupazione, non volle allarmare ulteriormente gli altri, ma la sparizione di suo figlio durava da diversi giorni e furono effettuata tutte le ricerche possibili nei territori dell'isola.
C'era solo un'unica spiegazione: Hiccup e Sdentato si erano allontanati dalle loro normali zone di perlustrazione, avevano varcato altri territori, magari anche sconosciuti o peggio, appartenenti ai nemici.
Ma poco importo', pur di ritrovare il suo unico figlio, Stoik avrebbe affrontato anche mille navi nemiche; si sentì in colpa per avergli permesso di allontanarsi da solo, soprattutto durante un tempaccio del genere.  La tempesta durò un'intera giornata, quando terminò, Hiccup e Sdentato non tornarono, alla fine furono avviate le ricerche per ritrovarli, ma inutilmente.
Suo figlio scomparve, e lui si sentì responsabile per non averlo fermato in tempo.
Stoik e Skaracchio si accordarono per controllare la mappa dei loro territorio, segnalando ogni zona di perlustrazione, pian piano le possibilità si ridussero a ben poche strade.
Astrid e Gambadipesce tornarono a Berk nello stesso momento in cui giunsero anche Moccicoso e i due gemelli.
“Trovato niente?” Domandò GambadiPesce al gruppo 
“Abbiamo cercato ovunque” Disse Moccicoso, scendendo dal suo drago “Forse dovremo abituarci all'idea che...”
Ma Astrid lo fermò, tirandogli un pugno al braccio “Non dirlo nemmeno per scherzo! Li ritroveremo”
“E come? Abbiamo sorvolato ogni parte di Berk e dintorni!”
“Non ha tutti i torti” Disse Testaditufo
“Mi spiace dirlo, ma sono d'accordo con entrambi” Sospirò la sorella, lanciando un'occhiataccia ai due. Gambadipesce sembrò l'unico a non pensarla allo stesso modo “Si ma, non possiamo arrenderci, Hiccup non lo farebbe, dobbiamo continuare le ricerche”
“Ancora?” Disse Testabruta “Non possiamo prima riposarci...Almeno per metà giornata”
“O fino a domani” Continuò il fratello
“Sei il solito scansafatiche”
“Non è vero!”
“Sì invece!”
“Ragazzi smettetela, non possiamo continuare a distrarci!” Gambadipesce cercò di fermarli ma inutilmente, quando quei due prendevano a litigare era la fine.
Astrid sospirò, dicendo a Moccicoso che sarebbe tornata tra qualche istante, diede una veloce carezza a Tempestosa e si incamminò verso la casa di Skaracchio, all'interno dell'abitazione, vide lui e Stoik discutere sul da farsi “Abbiamo cercato anche ad ovest, ma non li abbiamo trovati!”
Skaracchio sospirò, segnando la zona dove la ragazza e i suoi amici controllarono per quasi metà giornata “Dove caspita saranno finiti?”
“Non ci restano altre vie” Disse Stoik, controllando attentamente la mappa, ormai quasi rovinata “Non ne hai un'altra? Questa è talmente rovinata che non si riesce a capire dove abbiamo segnato!”
“Questa mappa ha più anni di te e me messi insieme, c'era fin dalla fondazione di questo villaggio, porta rispetto!” Lo zittì Skaracchio, stendendo bene la cartina “E comunque, è l'unica che segna accuratamente ogni territorio di Berk e dintorni”
Anche Astrid ci diede una veloce occhiata, sgranando gli occhi quando vide tutte quelle linee tracciate per le ricerche.
Una parte di lei si fidava della bravura di Hiccup e del coraggio che aveva sempre dimostrato, ma nell'ultimo periodo era sempre più distante, non solo con lei, ma con ogni abitante del villaggio, inoltre aveva sviluppato una particolare paura per Sdentato, temeva anche solo di perderlo di vista e questo non era normale. Tra i due c'era sempre stata una solida amicizia, basata soprattutto sulla fiducia, ma Hiccup si stava facendo trasportare dal terrore, e temeva fosse stato questo la causa della loro scomparsa.
Skaracchio fece scivolare il dito sulla mappa “Potremmo controllare qui, nella zona ad est”
“Ci sono stata oggi con i gemelli... Tempestosa ha un ottimo olfatto, nonostante la pioggia, avrebbe sentito l'odore di Sdentato”
“E' inutile, sono andati più lontani” Disse Skaracchio, guardando maggiormente il territorio della mappa “Forse...Anche oltre...”
Stoik inarcò un sopracciglio “Hiccup non è così sciocco da inoltrarsi in un luogo sconosciuto”
Skaracchio gli rivolse un'occhiata, ridacchiando appena “Stiamo parlando di tuo figlio”
Astrid osservò la scena, per poi puntare nuovamente lo sguardo sulla mappa, la sua attenzione venne attirata a nord, vi era una grande distesa blu che stava ad indicare il mare, più avanti notò quasi sull'orlo della mappa, una piccola parte verde, forse una probabile isola.
Purtroppo fu come se la mappa fosse stata tagliata, quella zona a stento parve visibile.
“E se fossero andati in quella parte?” Indicò il puntino verde, talmente piccolo che i due uomini dovettero avvicinarsi per vedere meglio.
“Non l'avevamo notato!” Skaracchio sembrò stupefatto, ha sempre tenuto con molta cura quella mappa, ma non si era mai accorto di quella minuscola parte di territorio.
“Cosa ne pensi, Stoik?”
L'uomo sospirò, voltandosi verso la ragazza “Non ci rimangono altre scelte”
Astrid annuì, raggiungendo la porta “Mi ci vorrà tutto il giorno, chiamo Tempestosa e...”
“Aspetta! Verrò anche io!” Disse schietto il capo
Skaracchio lo fissò preoccupato “Ma...Stoik, chi baderà al villaggio?”
Lui si voltò verso l'amico, mostrandogli tutto il dolore in un solo sguardo “Mio figlio è sparito, non posso fare finta di nulla”
“Sì ma...”
“Skaracchio ha ragione, sei una colonna portante per tutti noi, e se ci dovessero attaccare? Meglio che abbiano il loro capo a dargli forza” Disse Astrid “Quella isoletta non è molto grande, la sorvoleremo velocemente”
“Ascolta la ragazza Stoik” Gli posò una mano sulla spalla “Anche io voglio che ritornino, ma è importante pensare anche al bene del villaggio...”
Stoik sospirò, ma prima che potesse ribattere, sentì il rumore dei passi di Astrid farsi sempre più distanti, la ragazza chiamò il suo fedele drago e decise di intraprendere immediatamente il viaggio.
L'uomo non fece in tempo a raggiungerla che ormai aveva già preso il volo, assieme ai suoi compagni.
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Heylà!
Finalmente ho fatto rientrare in scena i ragazzi di Berk, devo ammettere che mi mancavano.
Hiccup ha finalmente ritrovato Merida e Jack, purtroppo la povera Punzie non è apparsa, ma tranquilli, si farà viva al prossimo capitolo, ho voluto aggiungere questi spezzoni di Astrid e gli altri, inoltre volevo concentrarmi sulla fuga di Hiccup, povero ragazzo...Quante ne sta passando.
Ammetto che questo capitolo è più tranquillo, l'ho fatto per lasciare un po' di calma, non può mica sempre essere tutto combattimenti e pugni...Come non può sempre essere tutto rosa e fiori XD
Non so davvero come abbia fatto ad aggiornare, questo periodo è stato una schifezza, ma proprio tanto... Ed ero convinta di non riuscire a scrivere neanche metà capitolo, ma almeno questo mi ha permesso di distrarmi un po' e miracolosamente ci sono riuscita.
Spero che vi piaccia, ora i nostri amici dovranno raggiungere Rapunzel e Sdentato xD
Vi ringrazio davvero tutti per il vostro sostegno, premetto che risponderò alle recensioni (e leggerò che fic che mi sono lasciata un po' indietro) a breve.
GRAZIE mille a tutti, a chi ha messo nuovamente la storia tra i preferiti e le seguite, grazie a chi trova il tempo per commentare e grazie a chi continua a leggere questo papiro di storia!^__^
A prestissimo!

 

 

 

 
  
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